Un’altra settimana NFL di grandi emozioni e prestazioni da sogno: andiamo a vedere i temi caldi con il nostro weekly…
BILLS ALLA RISCOSSA
A fine settembre i Bills sembravano sull’orlo del baratro, di nuovo in caduta libera e pronti alla solita stagione da 5-6 vittorie. Unica alternativa, panchinare E.J. Manuel e affidarsi a un quarterback veterano, un usato garantito insomma, ma che col talento presente nel roster dei Bills al reparto ricevitori, vedi Sammy Watkins e Robert Woods, poteva funzionare e anche bene. Si può dire quindi che il general manager Doug Whaley abbia azzeccato la scelta e avuto anche fortuna nel trovare Kyle Orton, certo un netto miglioramento rispetto a Thad Lewis, impiegato lo scorso anno.
Kyle Orton se fosse un giocatore di basket potrebbe essere equiparato a un Jose Calderon, un buon regista ma senza punte particolari, capace di fare bene molte cose senza raggiungere l’eccellenza dei migliori. Ma Orton nel contesto giusto ha saputo dimostrare qualità, spesso però dimostrando limiti caratteriali: nel 2009 ebbe forse la migliore stagione ai Broncos, sostituendo Jay Cutler con ottimo profitto (21 td e 12 intercetti), e facendo anche bene nel 2010, salvo essere travolto dalla febbre Tim Tebow e finire male la sua carriera a Denver, finendo tagliato a metà stagione nel 2011. Poca fortuna da allora, anche perchè nei due anni (2012 e 2013) da riserva di Tony Romo ai Cowboys arrivò anche l’opportunità, alla fine della scorsa stagione, di giocare nella partita decisiva contro gli Eagles al posto dell’infortunato Romo. Occasione anche ben giocata con due touchdowns e la possibilità di un drive vincente per portare ai playoffs Dallas, rovinata da un intercetto nel finale a opera di Brandon Boykin. Dopo una offseason caratterizzata da una completa rottura con la dirigenza texana e il conseguente taglio di luglio, l’opportunità di firmare con i Bills a fine agosto.
Come detto, Orton non è un fenomeno: sicuro nei lanci a corto-medio raggio, molto meno preciso in quelli a lungo “kilometraggio”, e molto poco mobile e a rischio con linee “friabili”, ha però l’opportunità di giocarsi la miglior occasione della carriera con il personale adatto intorno a lui, compresa una difesa che anche domenica contro i Jets ha di certo aiutato a mettere la partita nella giusta direzione. 6 palle perse dal premiato duo Geno Smith e Michael Vick, e solo dieci passaggi completati per Orton ma per ben 4 touchdowns. I Bills sono a 5 vittorie e 3 sconfitte e assaporano dopo diversi anni una speranza tangibile di arrivare alla offseason, forse il meglio è finalmente nell’avvenire di questa storica franchigia…
CORRI, UOMO, CORRI!
Ogni volta che la NFL sembra spinta verso un futuro di gioco aereo sempre più esagerato, ci sono squadre come i Dallas Cowboys che riportano, per fortuna, il gioco a una dimensione più naif. Parlo del gioco di corsa, ovviamente, che squadre come i 49ers con Frank Gore o i Seahawks con Marshawn Lynch non hanno mai abbandonato, ma mai come con i Cowboys in epoca recente si è visto un tale sfruttamento di un running-back, fino al punto che ci si chiede quando DeMarco Murray terrà queste cifre da paura. Con 8 partite consecutive da almeno 100 yards corse ha già frantumato il record precedente di Jim Brown, non proprio uno qualunque, e con 1054 yards è sulla buona strada per superare il famoso record di Eric Dickerson di 2105 yards che resiste da trent’anni. “Quando c’è una formula vincente tutti tendono a copiarla, e i successi negli ultimi anni di San Francisco e Seattle sfruttando il running-game vengono visti un esempio da imitare”, ha giustamente spiegato Troy Aikman, uno che di running-back se ne intende, e che vede il trio di Dallas anni 90′ Aikman-Emmitt Smith-Michael Irvin ritornare ai nostri tempi con Romo-Murray e Dez Bryant. L’impressione è che i numeri da favola di Peyton Manning sono suggestivi, ma diffiicilmente replicabili: e in fondo i Broncos il Superbowl l’hanno perso. Quest’anno le squadre che rispetto all’anno passato hanno incrementato maggiormente il gioco di corsa sono, oltre ovviamente ai Cowboys:
1) Cleveland Browns, passati dal 32,3% al 49% nel running-game sul totale dei giochi offensivi, capaci di correre per un rispettabile 120 yards a partita, e non a caso con un record di 4-3. E’ vero che Ben Tate è apparso in regresso nelle ultime partite, ma rimane netto il miglioramento che Kyle Shanahan ha saputo dare all’attacco dei Browns come offensive coordinator. E Terrance West, terza scelta da Towson al draft, sta destando ottime impressioni partita dopo partita, come l’undrafted Isaiah Crowell: a dimostrazione che gli ottimi running-back si possono veramente trovare dappertutto…
2) Houston Texans. dal 38% al 50,9% di giochi di corsa in un anno, dato non troppo sorprendente quando hai una star come Arian Foster: e un quarterback non trascendentale come Ryan Fitzpatrick a condurre il gioco…
Jason Garrett ha fatto parte di quei Cowboys anni 90′, e conosce bene come un mix di corse e gioco aereo fanno le fortune di una squadra, del resto in quegli anni gli Houston Oilers, pur avendo uno dei più spettacolari attacchi su passaggio che si ricordino, guidato da Warren Moon, non vinsero nulla, al contrario dei loro cugini di Dallas. E con l’infortunio di Tony Romo, palla a DeMarco: finchè il fisico regge…
PROTAGONISTI
Matt Schaub
Si può pagare 8 milioni di dollari un quarterback per fargli fare una finta di field-goal, e per giunta male? Sì se sei i Raiders, e questo è solo uno degli ultimi orrori visti nell’ex mitica squadra grigionera, che non può permettersi di giocarsi una storia gloriosa in questo modo vergognoso. Matt Schaub nell’occasione ha lanciato un magnifico intercetto, in una delle azioni più telefonate della storia NFL. Non è tanto colpa dell’interim coach Sparano, ma di chi ha costruito questa ciofeca di squadra, a partire dal GM Reggie McKenzie, e che ha portato i Raiders ancora più in basso. Mark Davis, se ci sei, prendi drastiche decisioni per riportare gloria a Oakland…
Ben Roethlisberger
Ritornando per un attimo al discorso di prima, fa impressione pensare a quanto l’attacco di Pittsburgh faccia paura, potendo contare sia su un running-back in formato monster, Le’Veon Bell (691 yards corse fino a questo momento), che su un Big-Ben pirotecnico, come dimostrato dalla partita di domenica contro i Colts. 522 yards lanciate per 6 touchdowns e una prova praticamente perfetta, con tante armi a disposizione: Antonio Brown, sempre più tra i migliori receivers NFL, il solito (e solido) Heath Miller, ma anche i giovani e molto promettenti Markus Wheaton e Martavis Bryant, quarta scelta da Clemson e finalmente coinvolto nel gioco offensivo al punto di segnare ben due td. Tenendo conto che domenica ci sono i Ravens, la cui difesa sui passaggi è solo ventiduesima nella lega, altri festeggiamenti sono in arrivo per Roethlisberger e company…
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
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