Probabilmente non esiste miglior aggettivo, o forse non ne esistono altri a priori, per definire la stagione perpetrata sinora dei Pittsburgh Steelers: strana. Una squadra presentatasi ai nastri di partenza come una delle pretendenti ad un posto nella post-season, e con un quantitativo di uomini di talento ed esperienza di ottima fattura e qualità a guidare la formazione della Steel City verso quella che sarebbe stata una furiosa ed estenuante lotta in una AFC North che porta in dote squadre decisamente ostiche da affrontare e battere come i Baltimore Ravens ed i Cincinnati Bengals.

Calendario alla mano sembra incredibile, sotto certi aspetti positivamente e sotto determinati punti di vista negativamente, quello che sinora ha fatto la squadra guidata dalla sideline da uno degli allenatori più ingegnosi di cui la National Football League disponga: Mike Tomlin. Un avvio da 4-3 (.571), con il momentaneo terzo posto nella propria Division alle spalle di Ravens (5-2, .714) e Bengals (3-2-1, .583) che mette a rischio anche la corsa alla Wild Card, con una vittoria risicata contro i Browns, per poi subirne un’abbastanza importante sconfitta qualche settimana dopo. Vittorie con Carolina e Jacksonville ed in mezzo a tutto questo buttare tutto all’aria con i Ravens quasi senza entrare in campo e con i Bucs all’ultimo secondo.

Antonio_Brown_Touchdown_Pass_Monday_Night_Steelers_Texans_Video_GIFE dopo tutto ciò viene fuori l’ultimo Monday Night Football in cui “Big Ben” Roethlisberger, coadiuvato perfettamente dai soliti Antonio Brown e Le’Veon Bell, rigira la frittata in soli due minuti contro gli Houston Texans con addirittura 24 punti non risposti? Qualcosa non torna.

Sul 13-3 per Houston, e quella che sembrava un’altra clamorosa debacle degli Steelers merito in particolar modo di JJ Watt e del fumble di Roethlisberger, la svolta avviene a soli 87 secondi dalla fine della prima metà di gioco. Dopo il primo touchdown della carriera di Alfred Blue ecco che ne arriva un altro incredibilmente confezionato dal quarterback numero 7 per un altro rookie: Martavis Bryant. Dalla shotgun Big Ben trova il proprio ricevitore numero 10 direttamente nella end zone per un guadagno di 35 yard. Prima pietra posta per la rimonta.

La stessa subisce uno sprint ed una grande spinta per mano di quell’Arian Foster che si sta riconfermando come uno dei running back migliori che il parco della National Football League possa garantire con uno dei pochissimi errori della sua serata e della sua stagione: fumble all’intero delle sole 5 yard trasformato in altri 7 punti da un particolare quanto mai azzardato ma al tempo stesso proficuo fake da parte di quel Mike Tomlin che in svariate occasioni si è dilettato e divertito nel mischiare a proprio piacimento le carte a propria disposizione. Ricezione per tre yard di Lance Moore direttamente nella end zone, ma a lanciare quel pallone è stato il WR Antonio Brown su un fake reverse! I festeggiamenti che seguono il touchdown tra l’head coach degli Steelers ed il proprio numero 84 sono di fatto qualcosa di davvero molto simpatico.

Ma la cosa potrà mai finire qui? Assolutamente no! Nel drive immediatamente successivo il lancio di Ryan Fitzpatrick viene deviato dal numero 99 e in una serie di flipperistici rimbalzi (di cui è protagonista anche Lawrence Timmons) la palla viene recuperata da quest’ultimo. Trattasi di JJ Watt? Ovviamente no! Brett Keisel, 99 di Pittsburgh, è l’autore dell’intercetto che per poco non è stato tramutato in un pick six! Pochi secondi dopo DJ Swearinger si accorge troppo tardi di dover seguire il proprio uomo, ossia Le’Veon Bell, che tramuta il passaggio di Roethlisberger nel touchdown che spedisce nell’abisso la prestazione della formazione texana. Nel secondo quarto ed in soli 2:54 i Pittsburgh Steelers hanno posto in essere un parziale di 24-0. Si signori è proprio così.

Dopo un terzo quarto che ha visto ambo le parti sparare a salve i piani dei Texans vengono interrotti ancora una volta da un fumble nella quarta frazione di gioco provocato dal gruppo safety di Tomlin: a farne le spese in tale fattispecie è DeAndre Hopkins che perde la palla per mano, letteralmente direi, di Mike Mitchell e recuperata da Troy Polamalu. Dopo il touchdown di Foster del 23-30 vano è stato l’onside kick di Houston.

Come si è potuto evincere quindi si è trattata di un’altra stranissima partita, connotata da elettrizzanti momenti e da incredibili, quasi indicibili, giocate in grado di capovolgere il tutto e di fatto permettere che questa caratteristica perduri nella stagione regolare dei Pittsburgh Steelers.

1428098Per quanto riguarda il momento clou, che ha dato la chiara svolta al match, non vi è che l’imbarazzo della scelta. Ma l’autore di questa disamina crede che lo si possa riscontrare in un dato numerico: 99, e non si parla di JJ Watt. Già, perché per una volta il mostruoso defensive end degli Houston Texans è sembrato essere “l’altro numero 99” della partita a fronte del big play di Brett Keisel. Anche se indubbiamente abbastanza fortunosa, il pick del barbuto difensore della Steel City ha portato ad uno dei tantissimi episodi pazzeschi che hanno scandito l’ultima Week.

Chi avrebbe mai pensato di vedere Antonio Brown lanciare un touchdown che avrebbe garantito il sorpasso a favore dei Pittsburgh Steelers? Stranezze, ma anche esorbitanti bellezze di questo magnifico sport, non smetterò mai di affermarlo con una qual certa fermezza.

Probabilmente quella giocata non ha cambiato solo il corso della partita, ma potenzialmente anche quello della stagione per Pittsburgh. Nell’ultimo Monday Night Football la formazione a tinte giallo e nere è riuscita in pochissimi attimi, non minuti, a scardinare un attacco tutto sommato di onesta validità e che porta in dote nomi come quello di Arian Foster e Andre Johnson, ma a voler andare indietro di sole due settimane pare incredibile come quello degli Steelers non sia riuscito a porre in essere più di due touchdown contro Browns e Jaguars considerando che ha tra le mani uno dei migliori trio QB-WR-RB di tutta la NFL: Ben Roethlisberger, Antonio Brown e Le’Veon Bell.

Evidentemente questa squadra ha bisogno in maniera incredibile del proprio reparto difensivo, reparto che ha permesso alla squadra di arrivare dove ha potuto nel corso degli ultimi anni, che ha garantito vittorie e titoli e che di recente ha concesso da un lato troppo ai propri avversari, mentre dall’altro un’importante vittoria che possa risollevare le sorti di questa importante franchigia.

Tanto per fare un nome, probabilmente quello del futuro per gli Steelers, si è pesantemente sentita la mancanza di quel Ryan Shazier così caldamente cercato da parecchi lidi nel corso del draft e che sin dalle prime battute ha connotato un forte spirito di ferocia e di aggressività che potrebbe ricordare sotto certi aspetti quello di Troy Polamalu. Voler pensare a questo giovane ragazzo dall’indole così intensa a livello di volontà e che possa imparare da un veterano che tende alle volte a saltare addirittura ambo le linee per cercare un blitz all’esatto momento dello snap è qualcosa al tempo stesso di irriverente e potenzialmente demolente per quei poveri reparti offensivi che si troveranno ad affrontarlo.

Mike Tomlin dal canto suo aveva affermato che Shazier era prossimo al rientro, tanto da farlo provare prima del match contro i Texans, per poi non permettergli di scendere in campo e non allenarsi nemmeno nella giornata di mercoledì. Evidentemente l’head coach della formazione della Pennsylvania non vuole, a più che giusta ragione arrivati ad un certo punto, rischiare questo talento che potrà alla lunga risollevare una difesa che ormai va troppo in la con gli anni e che in troppe occasioni è sembrata in affanno e non in grado di garantire alla contro parte offensiva il giusto coadiuvo.

Per lo meno Pittsburgh ha trovato in Martavis Bryant un’ottima alternativa a quell’Antonio Brown che in diverse occasioni è sembrato l’unico in grado di apportare il giusto contributo ad un reparto offensivo che gode di uno dei migliori quarterback in circolazione. A tutto questo aggiungiamo pure una delle combo di running back più produttive che l’intera NFL possa offrire in Le’Veon Bell e LeGarrette Blount ed otterremo l’attacco in questo momento ottavo per passing yardage e nono per rushing yardage. Top 10 in ambo le categorie quindi per un gruppo sempre, o quasi, in grado di dare un incredibile quantitativo di problemi ai propri avversari e che potrebbe da questo momento in poi trovare quel giusto mix di variabili che possano permettere delle maggiori possibilità di successo.

La prossima sfida di questa squadra saranno degli Indianapolis Colts lanciatissimi nella AFC South e reduci da uno shut-out a scapito dei rivali divisionali dei Cincinnati Bengals. La presenza o meno di Ryan Shazier potrebbe essere l’ago della bilancia, ma il calendario di Pittsburgh presenta una moltitudine di insidie soprattutto nelle ultime cinque settimane di gioco dopo il bye. Riusciranno nella loro crociata in una più che difficile AFC North? Difficile da stabilire adesso, ma sicuramente Tomlin ha tutti i pezzi necessari per riuscire.

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