Dopo le prime tre settimane di National Football League non si può certo dire che la stagione dei Baltimore Ravens sia iniziata con la parola “noia” a scandirne l’andamento, tutt’altro. Il caso Ray Rice, la bruciante sconfitta in avvio contro una squadra che sempre più sta diventando merce ostica negli States, ossia i Cincinnati Bengals, la bellissima vittoria nel secondo Thursday Night Football in cui la formazione del Maryland ha tenuto “Big Ben” Roethlisberger ed i Pittsburgh Steelers a quota zero touchdowns, e quella che probabilmente è una delle vittorie più elettrizzanti di quest’avvio di stagione, ottenuta con un field goal all’ultimo secondo nella casa dei Cleveland Browns.
In molti non si sarebbero aspettati una così buona partenza per una squadra che sta trovando così tante difficoltà soprattutto fuori dal campo, e che non sta avendo pace per quello che probabilmente è uno dei peggiori e più eclatanti scandali della storia recente (se non anche nella sua totalità) della National Football League.
Il tutto è senza dubbio alcuno accentuato dal video che incrimina più precisamente l’ormai ex running back della squadra vincitrice di un Super Bowl due anni fa e che ha “ricompensato”, se così possiamo affermare, i propri fans di magliette nuove di zecca ottenute riconsegnando quella di colui che è diventato negli ultimi tempi qualcosa che molto si avvicina (se non arriva anche a sfiorarlo o toccarlo) ad un mostro.
Se la matematica non è un’opinione, come molti sottolineano, è più che facile notare che i Baltimore Ravens per l’ormai quinta stagione in fila partono dopo tre gare con il record di 2-1. Lo stesso record possiamo trovarlo anche in sei delle sette stagioni in cui John Harbaugh, attuale head coach dei Ravens, ha potuto ricoprire la carica di capo allenatore.
Ciò che ha sorpreso probabilmente la maggioranza degli appassionati è la produttività e la fruttuosità che questa formazione ha potuto riscontrare nel proprio gruppo running backs nonostante l’enorme baraonda o confusione che i Corvi si sono trovati a gestire.
Il trio composto da Bernard Pierce, Justin Forsett e Lorenzo Taliaferro sta dimostrando che le difficoltà spesso e volentieri possono portare a stimoli nuovi e punti di forza che si rivelano merce difficilmente riscontrabile in situazioni piuttosto ordinarie.
Le 137 yards di media prodotte fino a questo momento piazzano difatti i Baltimore Ravens nella top 10 della categoria nell’intero parco della NFL. Combinando i numeri che i tre backs hanno posto nelle prime tre uscite stagionali possiamo riscontrare che ognuno di loro è riuscito a porre in essere almeno 70 yards in una singola gara. L’ultima prestazione in tale senso è stata realizzata da Taliaferro nella vittoria contro i Cleveland Browns. Per lui 91 sono state infatti le yards percorse in 18 portate, il tutto accompagnato anche da un touchdown.
Ora la problematica che più attanaglia i Ravens è il problema alla coscia patito da Bernard Pierce, che non gli ha difatti permesso di scendere in campo proprio contro i Browns. In caso di esito positivo e conseguente presenza in campo del prodotto di Temple potrebbero sorgere ulteriori discussioni a livello di eccessiva quantità di personnel per Harbaugh, ma probabilmente queste sono quelle più accette da chiunque.
Lo stesso head coach della formazione del Maryland ha esplicato ai microfoni dei giornalisti come gestirà la situazione, un modo che potrebbe invogliare tutti e tre i membri del proprio backfield a dare sempre il massimo e che potrebbe garantire una continuità di produzione che gli avversari non dovranno prendere sotto gamba, soprattutto nel caso di Taliaferro: “Di volta in volta mi limiterò ad utilizzare il back che sta meglio e che possa offrirci le migliori possibilità di vittoria. Penso inoltre che i risultati parlano da se per quanto riguarda Lorenzo. Ha corso bene, in maniera fisica e difficilmente è stato di agevole placcaggio. Questo è il tipo di elemento che in un reparto offensivo rappresenta un grande bonus”.
Ma non è il solo running game il punto di forza di questa formazione.
Il corpo ricevitori ha ricevuto un grosso innesto quando nell’ultima off-season il front office dei Ravens ha firmato l’ormai ex Carolina Panthers Steve Smith. A meno di due minuti dalla fine del tempo regolamentare contro Cleveland tutti si chiedevano chi potesse tirare fuori dal cilindro quella big play tanto agognata e di cui tanto bisogno sentiva la squadra di Harbaugh. Ebbene, Smith è sembrato in quel momento proprio l’uomo che faceva al caso di Baltimore.
Il completo che Flacco lancia per il proprio wide receiver consente alla formazione ospite di riuscire a portare a casa un’importante vittoria in ottica futura di post-season, soprattutto in relazione alla così tosta Division che i Ravens si trovano ad affrontare. Lo stesso Smith ha rilasciato dichiarazione di un certo impatto dopo la partita, e la cosa non sorprende tenendo in considerazione della personalità di cui si sta discutendo: “Per questo siamo qui. Si tratta di big plays, è questo per cui John Harbaugh mi ha condotto qui, ed è esattamente quello che farò. Non importa contro chi giocheremo, non importa di che Division o Conference. Quando indosso questa maglia lo faccio per realizzare big plays, ed è anche quello che mi aspetto da me stesso”.
Una grande attenzione riceverà questa domenica colui che è stato definito un “maniaco” da Joe Flacco, ossia lo stesso Smith, dato che i Ravens affronteranno la sua ex squadra, i Carolina Panthers. Nelle prime tre uscite stagionali Smith è stato il leader dei Ravens per yards ricevute, e le sue 290 yards complessive rappresentano ben il 40% di quelle conquistate sinora sui lanci da Flacco. Se c’è qualcosa di cui i Ravens avranno bisogno domenica è proprio un’altra performance del passionale ricevitore nativo di Los Angeles, California.
Va sottolineato che anche gli special teams hanno contribuito in maniera abbastanza corposa alla partenza di Baltimore. Non a caso il kicker Justin Tucker si è aggiudicato dopo le sue ultime performance il titolo di “AFC Special Teams Player of the Week”, il quarto della sua carriera. Indubbiamente il field goal della vittoria contro i Cleveland Browns ha contribuito in questo, ma ben 11 dei 23 punti realizzati da Baltimore provengono dai suoi piedi. Nella sua carriera triennale ha già siglato sette winning field goals, ultimo dei quali quello di domenica scorsa.
Spesso e volentieri, tuttavia, le buone notizie sono accompagnate dalla propria controparte cattiva. Per la seconda stagione consecutiva, infatti, il TE Dennis Pitta termina prematuramente la propria stagione a causa di un altro problema all’anca che ha costretto un secondo intervento chirurgico.
Non sembrano causali le voci che parlano di infortunio in grado di intaccare anche il resto della carriera di Pitta, che potrebbe così terminarla in maniera del tutto improvvisa. Lo stesso Harbaugh non ha saputo dare granché a livello di spiegazioni: “Non conosco quale tipo di ramificazione possa assumere il suo infortunio. Dobbiamo solo sperare che Dennis possa rientrare, e sono sicuro che ne scopriremo maggiormente a riguardo nelle prossime settimane”.
A 29 anni Pitta è il secondo miglior ricevitore di Baltimore con 113 yards su 13 ricezioni, e con un rinnovo contrattuale firmato solo sette mesi fa valevole per cinque anni a 32.5 milioni di dollari, 16 dei quali garantiti, non si sa cosa il futuro abbia in serbo per il nativo di Fresno, California. La perdita di Pitta sicuramente creerà diverse problematiche ai Corvi, soprattutto quando si dovrà trattare di 3rd downs e red zone.
Anche se la squadra vincitrice del Super Bowl XLVII sta avendo diversi problemi non si può dire che non stia dimostrando una certa quantità di attributi difficilmente riscontrabile in altri lidi. La partenza di 2-1 ne è la testimonianza, e bisogna anche considerare che il calendario è tutto sommato abbordabile per conquistare la post-season.
Tuttavia i Ravens dovranno lottare con due acerrimi rivali per conquistare i play-offs, avversari che non vorranno lasciare nulla al caso e che si presentano come feroci pretendenti non solo nella corsa alla AFC North, ma anche in quella al Vince Lombardi Trophy: i Cincinnati Bengals ed i Pittsburgh Steelers. La stagione è ancora molto lunga e potrebbe riservare diverse sorprese, specialmente nel rush finale. Quel che tutti si aspettano da questa formazione è un’altra annata da non dimenticare, per continuare ad essere una delle maggiori forze della AFC e non solo.
Studente di giurisprudenza. Appassionato delle Big Four, NFL in particolare. Tifoso sfegatato Green & Gold!