Iniziata la NFL, non possiamo fare a meno di partire col nostro Week in Review, un viaggio nel weekend del football per scoprire temi importanti, emozioni, e molto di più. Allora partiamo!
IL VOLO DEI FALCONS
Se la rivalità tra Saints e Falcons negli ultimi anni ha incominciato ad assumere rilevanza non solo locale, ma a diventare sfida di vertice, come solo una volta nei precedenti trent’anni era capitato (wild card game della stagione 1991, il qb di Atlanta Chris Miller sconfigge New Orleans negli ultimi minuti ), la sfida di domenica vinta al Georgia Dome dai padroni di casa assume multipli significati. Esorcizzare la stagione passata e il 4-12 che ricordava i vecchi inutili Falcons del tempo che fu, togliere fiducia alla difesa di Rob Ryan con le 448 yards lanciate dall’omonimo qb di Atlanta, che però di nome fa Matt e che a Nola il 21 dicembre non saluteranno proprio con applausi e inchini, e prendere vantaggio della division con gli avversari più temibili e indigesti. Per Il proprietario Arthur Blank, la cui figura vagamente assomigliante a un impresario di pompe funebri spicca sulle sidelines , la miglior speranza di una ottima stagione, che renda il suo look leggermente meno inquietante…
LA SCOMMESSA DI RON RIVERA
Sei un allenatore con sempre qualcosa da dimostrare, e il tuo quarterback titolare è infortunato, ma con qualche antidolorifico e qualche preghiera potrebbe anche giocare, forse sarebbe anche la soluzione più comoda: ma Ron Rivera il posto al sole nell’NFL se l’è sudato con una lunga gavetta, e non ha certo paura di prendere decisioni scomode. Quella di far giocare titolare Derek Anderson nella sfida tra Carolina e i Tampa Bay Bucs era un azzardo volendo, visto che l’ex quarterback di Browns e Cardinals era dal 2010 che non giocava dall’inizio, e le sua migliore stagione risale al 2007 con i Cleveland Browns, non proprio l’altro ieri. Ma la sua prova è stata solida e impreziosita da un drive di 9 minuti nel primo tempo, dove ha completato 5 passaggi su 6 e culminato con un touchdown pass al tight end Greg Olsen. Vittoria finale per i Panthers e l’ennesima prova superata da Ron Rivera, ancora una volta pronto a zittire chi vede la sua squadra in calo dopo un 2013 da sogno…
LIONS PRONTI A RUGGIRE
Si direbbe di sì, se dopo aver cercato in tutti i modi di far tornare in partita i Giants con una carica assurda (Antonio Brown style…) al loro punter, i Lions hanno sigillato la partita senza troppi problemi nel corso della seconda metà della partita. Forse dopo la gestione nevrotica di Jim Schwartz ci voleva un normalizzatore come Jim Caldwell, che in aggiunta è un esperto di quarterback come pochi (chiedere a Peyton Manning) e sembra adatto a mettere un senso nell’attacco esplosivo guidato da Matt Stafford e Calvin Johnson. Ma anche la difesa sembra più completa, capace di brillare anche nella secondary come si è visto lunedì sera: Glover Quin, discussa safety, ha siglato uno dei due intercetti subiti da Eli Manning…
CHICAGO E LA MALEDIZIONE QUARTERBACK
Parlare di Tony Romo e dei suoi limiti come quarterback ormai sembra ripetitivo, e al qb dei Cowboys mettiamo una giustificazione legata al suo recente intervento alla schiena, quindi il dito puntato della settimana va a Jay Cutler. Anche qua un soggetto non nuovo a critiche; i Bears sembravano pronti a un inizio col botto contro dei Buffalo Bills non trascendentali, ma fin dall’inizio la partita giocata sul terreno amico del Soldier Field è apparsa in salita, e il quarterback di Chicago non l’ha resa più facile. L’intercetto subito ad opera del gigantesco tackle Kyle Williams appare sciocco anche per un rookie, e la sconfitta finale ai supplementari non addolcisce la pillola quando il tuo regista offensivo è pagato profumatamente (54 milioni di dollari garantiti in sette anni). “Voleva proteggere il pallone, ecco perché l’ha buttato via”, la difesa ufficiale di coach Treastman: il fatto è che alla sesta stagione con gli “orsi” Cutler non è esattamente un novellino, e i paragoni assurdi con Brett Favre non l’hanno aiutato a migliorare. L’asso dei Packers faceva errori, anche tanti, ma pure giocate decisive in quantità industriale: quelle che dalle parti della Windy City aspettano ancora di vedere dall’ex Broncos…
NUOVA AFC EAST?
I Miami Dolphins centrano una vittoria importante contro i Patriots eterni favoriti della AFC east, anche grazie a una linea offensiva solida, un Knowshon Moreno in forma Broncos, e una difesa in grado di mettere Tom Brady in difficoltà, a partire da un Cameron Wake in stato di grazia, due sacks e due fumbles procurati: curiosamente i Pats sono ultimi nella division avendo vinto tutte le altre rivali divisionali, e anche se questo non durerà a lungo, la division sembra essere molto più equilibrata degli anni passati…
NON CI E’ PIACIUTO
– Che i cornerbacks dei Giants fossero concentrati su Calvin Johnson ci sta, meno dimenticare sistematicamente un vincitore del Super Bowl come Golden Tate in copertura…
– Antonio Brown in versione kung-fu fighting sul punter dei Browns: per la serie, colpisci per primo, peccato che il povero Spencer Lanning non aveva neanche intenzione di fermare il wide receiver degli Steelers come si può vedere qui
– L’intercetto subito da Josh McCown domenica contro i Panthers per merito di Roman Harper, o per meglio dire l’orribile ciofeca fatta da un veterano di lunga esperienza come il quarterback dei Buccaneers, che potrete vedere coi vostri occhi qui
– Ovviamente Ray Rice: non vogliamo sparare su un uomo a terra, sicuramente il running-back tornerà come ha fatto Michael Vick e (forse) sarà anche una persona migliore, ma vedere un uomo tirare un gancio a una donna non è esattamente l’idea di atleta macho della NFL che abbiamo in mente….
ALLENATORI DA CODICE ROSSO
Dennis Allen, Oakland Raiders
Onestamente nulla ha funzionato nella giornata dei Raiders, dal gioco di corsa inesistente che non ha permesso al rookie qb David Carr di tentare giocate verticali, per misere 158 yards guadagnate, a una difesa letteralmente incapace, giocata di Charles Woodson a parte, di gestire le improvvisazioni di Geno Smith. Non sarà solo colpa di Allen, certamente lui e il GM Reggie McKenzie stanno sentendo l’aria intorno leggermente più pesante…
Jeff Fisher, St. Louis Rams
Anche con la perdita di Sam Bradford nella città del Missouri credevano di avere una squadra competitiva, e il risultato in casa contro Minnesota è dei più desolanti che si possano immaginare: 13 penalità, attacco inesistente, e una difesa con un front-seven tra i più pericolosi della lega che concede 6.2 yards a portata e il 68% dei completi a una squadra con Matt Cassel come regista, per una sconfitta (34-6) dai contorni imbarazzanti. Giocare nella NFC West presenta un calendario difficile di suo, e perdi in casa una delle partite più giocabili in questo modo: coach Fisher dovrà raddrizzare velocemente una barca che prende acqua, se vorrà ritrovarsi ai Rams il prossimo anno…
PER CHIUDERE…
Facendo i complimenti a Peyton Manning, che dopo la vittoria coi Colts è il secondo giocatore nella storia dell’NFL ad aver battuto 32 squadre avversarie almeno una volta in carriera (!), raggiungendo nell’esclusivo club Brett Favre, vi salutiamo e diamo appuntamento alla prossima settimana, ciao…
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
per qualunque curiosita’ scrivetemi a: albix73@hotmail.it