C’era da cancellare l’onta di un 2012 da dimenticare, un record di 2-14 da far rabbrividire. Da lì è cominciata la rimonta dei Kansas City Chiefs che in una sola estate hanno spazzato via il proprio pacchetto di quarterback, il general manager Scott Pioli e l’head coach Romeo Crennel. Al loro posto John Dorsey e Andy Reid, e tutto è cambiato. Nove vittorie consecutive nelle prime nove uscite stagionali del 2013, testa a testa con i Broncos di Manning, fino all’inevitabile calo da metà stagione in poi, che ha portato i Chiefs a chiudere comunque con un ottimo 11-5 e i playoff in tasca.

Un incredibile 44-45 contro i Colts di Luck ha poi spento i sogni di gloria della franchigia in rosso, ma questo non ha sicuramente offuscato l’inversione di tendenza rispetto al passato. Questa dovrà essere la stagione delle conferme, per questo tutto il coaching staff è rimasto al suo posto: Reid capo allenatore, Doug Pederson offensive coordinator e Bob Sutton a dirigere la difesa.

Jamaal Charles

Jamaal Charles

Le scelte fatte dallo staff tecnico e dalla dirigenza hanno consentito a una squadra moribonda di riprendersi, nonostante i continui infortuni. Uno dei protagonisti che ritroveremo anche in questo 2014 è Alex Smith: il quarterback è arrivato l’anno scorso da San Francisco e ha dimostrato di sapersi adattare molto bene alla West Coast offense progettata da Reid. Con 23 passing touchdowns ha ampiamente battuto il proprio record personale (che era di 18) e ha corso per 431 yard, facendo meglio di qualunque altro quarterback che abbia mai giocato con i Chiefs. Di fatto, è stato sulle corse la riserva in campo di Jamaal Charles.

Sì, proprio quel Charles di cui si temeva si sarebbero perse le tracce con l’arrivo del nuovo head coach: Reid invece è stato bravissimo a metterlo al centro del suo progetto, permettendogli di correre qualcosa come 1287 yard e di segnare 12 td su corsa (il miglior running back della lega in fatto di segnature), senza dimenticare che ce ne sono da mettere in conto altri 7 ricevuti dai lanci di Smith. In caso di bisogno ci sarà anche Knile Davis, che nell’anno da rookie ha trovato poco spazio.

Alcuni importanti dubbi li troviamo dal lato dei ricevitori. Dwayne Bowe viene da una delle peggiori stagioni in NFL: 673 yard ricevute e 5 td non sono un bottino magrissimo, ma per un giocatore che dovrebbe essere la punta di diamante dell’attacco non sono sufficienti. Dovrà cercare il riscatto quest’anno, in maniera da spazzare via le critiche sul suo conto e di eliminare le perplessità sulla reale bravura di Smith di servire i wide receiver in profondità. Un altro da cui ci si attende molto è Donnie Avery: per lui 40 ricezioni e 596 yard, ma un profitto di solo 2 segnature in end zone nella regular season 2013. La novità si chiama De’Anthony Thomas dall’università dell’Oregon, scelto dai Chiefs al quarto giro del draft: la sua caratteristica principale è la velocità, sebbene nel periodo del college non abbia proprio brillato in prestazioni. Difficile credere che l’arrivo di Thomas sia sufficiente a chiudere la ferita per la partenza di Dexter McCluster in direzione Tennessee.

Reid spera però di compensare con il rientro dagli infortuni di due pedine importanti nel ruolo di tight end: Anthony Fasano e Travis Kelce. Il primo ha messo a segno 3 td nelle sole 9 partite disputate, mentre il secondo (rookie nel 2013) ha praticamente saltato tutta la stagione per una microfrattura al ginocchio.

La linea offensiva è in gran parte da rifare: tre uomini importanti se ne sono andati (Jon Asamoah, Geoff Schwartz e soprattutto Branden Albert), costringendo Pederson a dover ridisegnare l’intero reparto. Eric Fisher tornerà a giocare nella sua posizione naturale, quella di left tackle, dopo una stagione da rookie giocata come tackle destro – anche a causa della scelta di Albert di rimanere per un altro anno a Kansas City – e rovinata dagli infortuni. Il lato destro della linea sarà preso da Donald Stephenson, pronto ad esprimere il suo talento ma sospeso per le prime quattro gare. Jeff Allen dovrebbe adattarsi a fare la guardia sinistra per ricoprire il buco lasciato da Asamoah e a sua volta il neo arrivato dai Colts Jeff Linkenbach prenderebbe la posizione di right guard. La certezza sta nel mezzo, con Rodney Hudson confermato come centro.

Se l’anno passato il record iniziale dei Chiefs è stato di 9-0 buona parte del merito va attribuita a una straordinaria difesa: nei primi 6 incontri il reparto guidato da Bob Sutton ha fatto registrare la bellezza di 31 sack. L’ottima media iniziale è poi scesa, tra stanchezza e livello degli avversari che andava crescendo, ma alla fine ben 5 giocatori sono andati al Pro Bowl. Tra questi c’è il nose tackle Dontari Poe, che, dopo una prima stagione non indimenticabile tra i professionisti, ha sfornato una seconda annata da 4,5 sack e una cattiveria agonistica e una forza fisica che ha pochi pari. La linea della formazione difensiva 3-4 voluta da Sutton è poi completata dai due end: da un lato Mike DeVito, che rimpiazzerà Tyson Jackson, e dall’altro Allen Bailey, terzo giro 2011, con Vance Walker, arrivato a Kansas City da Oakland, a fare da backup primario.

Justin Houston

Justin Houston

Nel gruppo dei linebacker troviamo altri due Pro Bowler quali Tamba Hali e Justin Houston: il primo viene da un 2013 in cui ha collezionato 11 sack, forzato 4 fumble, intercettato 1 lancio trasformandolo in touchdown. L’altro OLB non è stato da meno: anche per Houston 11 sack e 1 fumble forzato.  La presenza di questi esperti giocatori lascerà a Dee Ford di crescere con calma: il ragazzo proveniente da Auburn è stato infatti la prima scelta nel draft 2014. Tra gli inside linebacker sicura la conferma di Derrick Johnson (107 tackle e 2 pesanti intercetti), mentre l’altro posto a disposizione dovrebbe essere preda di Joe Mays che, dopo l’esperienza di un anno a Houston, tornerà nella AFC West (in precedenza aveva vestito la maglia dei Broncos).

Tra i 5 nominati al Pro Bowl va ricordata la defezione di Brandon Flowers, tagliato a giugno dai Chiefs e finito tra le fila dei rivali divisionali di San Diego: nonostante ciò Reid può contare sulle prestazioni come cornerback di Marcus Cooper, Sean Smith e del velocissimo rookie Phillip Gaines, scelto da Dorsey nell’ultimo draft.

L’ultimo dei Pro Bowler è Eric Berry: il 25enne di Atlanta è stato autore di 3 intercetti, di cui 2 sono stati direttamente trasformati in touchdown, e di ben 74 tackle durante la stagione regolare (meglio di lui solo Johnson). La sua posizione è quella di strong safety, ma esiste la possibilità che Reid voglia provarlo come free safety, per sostituire Kendrick Lewis, finito a Houston. Per quel ruolo comunque ci sono almeno altri due aspiranti: Husain Abdullah, rifirmato dalla dirigenza e pronto per giocarsi le sue carte, ed il rookie Daniel Sorensen, preso da free agent in uscita dal college.

L’addio di McCluster ha significato per i Chiefs ritrovarsi senza ritornatore: per quel che riguarda i kickoff sembra che la scelta debba ricadere sulla riserva di Charles, Knile Davis, mentre per i punt l’uomo più adatto pare essere il rookie De’Anthony Thomas. C’è assolutamente bisogno che questi uomini mantengono gli ottimi numeri portati in dote dallo special team dello scorso anno (2 kickoff e 2 punt riportati in td, oltre al record NFL per yard mediamente guadagnate, 29,9). Il punter sarà ancora Dustin Colquitt, fratello maggiore di Britton, che occupa lo stesso ruolo con i Broncos. Il piede della dinastia Colquitt è sempre caldo e Dustin darà ancora una volta una grande mano alla difesa quando ci sarà da mettere pressione sugli avversari. Molto meno sicuro era invece l’arto inferiore di Ryan Succop (nel 2013 ha messo a segno solo 22 dei 28 field goal tentati), tagliato, e la fiducia da parte di Reid è andata verso il giovane brasiliano Cairo Santos.

La stagione dei Kansas City Chiefs si prospetta molto dura: ha dalla sua una pass rush eccellente, un gioco che favorisce le caratteristiche di Alex Smith e un Jamaal Charles che è da molti considerato il miglior running back dell’intera AFC. Ma il calendario è tremendo: tra i rivali divisionali quali i Broncos e San Diego, i campioni in carica di Seattle, San Francisco e Pittsburgh non ci sarà mai un attimo di tregua per Andy Reid e soci. Riprendersi da una stagione come quella del 2012 non era compito impossibile e la franchigia ha fatto più di quello che ci si attendesse. Confermarlo anche per questo 2014 sarà difficile.

 

 

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