I Panthers arrivano alla soglia delle venti stagioni tra i professionisti dopo aver chiuso un 2013 davvero positivo culminato con la vittoria della Nfc South e la seconda piazza nella Nfc.
A luce di quanto visto e successo in questa off season è difficile pensare che la squadra allenata da Ron Rivera possa ripetere lo strepitoso cammino firmato con un record di 12-4 con ben 8 vittorie maturate tutte di seguito nella parte centrale della stagione.
Due fattori chiave hanno permesso questo: la crescita di Cam Newton e l’annata stellare del reparto difensivo. Newton ha fatto diversi passi avanti migliorando nelle letture del gioco, scelte ad azione iniziata, meccanica e leadership portando letteralmente avanti un attacco che ha beneficiato delle prestazioni del suo registra, invece la difesa ha risposto presente a un’evidente mancanza di secondarie di livello riuscendo ad agevolare il compito dei backs grazie a un front seven letteralmente dominante guidato dal Defensive Player of the Year Luke Kuechly.
Ripetersi sarà difficile non tanto per i fattori positivi incrociati nel 2013 come i pessimi momenti di forma di Falcons, Tampa Bay ma pure i Niners, per lo più per quanto accaduto nell’off season: Steve Smith, veterano di mille battaglie con 836 ricezioni, 12,197 yards e 67 touchdown, è stato tagliato a causa di una sua esorbitante presenza all’interno di tutte le operazioni della squadra, Ted Ginn Jr. dopo aver vissuto probabilmente la sua miglior annata Nfl non è stato confermato, Jordan Gross ha appeso il paracolpi al chiodo e una delle sorprese della super difesa tale safety Mike Mitchell è stata lasciata andare non avendo lo spazio salariale per provare a tenerla.
Proprio il salary cap è l’attuale problema con cui il GM Dave Gettleman è costretto a convivere per via delle numerose e generose firme di Marty Hurney: purtroppo gli stipendi del duo di RB Williams – Stewart oltre a Charles Johnson pesano enormemente lasciando a disposizione poco più di 13 milioni di cap libero per muoversi, la maggior parte investiti per il franchise tag di Greg Hardy, forse la mossa più sbagliata vista la profondità della linea difensiva e le evidenti carenze in altri reparti.
Rimane il fatto che i Panthers hanno dovuto arrangiarsi con qualche veterano e rookies scelti al draft, una situazione complicata ma probabilmente il banco di prova migliore per testare Cam Newton e capire se è pronto a essere pagato come il franchise quarterback che a Charlotte non è mai stato trovato.
Newton ha registrato una stagione da 3,379 yards, 24 touchdown lanciati, 13 intercetti, 585 yards corse insieme a 6 scores mostrando a tutti di essere la guida di questa squadra nel presente e nel futuro, con lui in campo i compagni hanno mostrato sempre una maggior convinzione e per continuare a intravedere dei progressi sarà necessario che continui sulla stessa lunghezza d’onda. Se per sfortuna dovesse infortunarsi, magari una ricaduta per l’operazione subita alla caviglia in primavera, il suo back up Derek Anderson offre un minimo di garanzie ma poco altro.
Attorno a Newton si presenta una situazione tutta da scoprire per quanto riguarda le garanzie che ci potranno essere: Greg Olsen da quando è arrivato in Carolina ha fatto sempre bene con un’ultima annata da 816 yards e 6 marcature rimanendo tra i target più sicuri dell’attacco, poi ci sarà da scoprire se l’altro tight end Ed Dickson arrivato da Baltimore sarà in grado si stare lontano dagli infortuni e dimostrarsi un giocatore capace di coprire numerosi snap dato che l’offensive coordinator Mike Shula sembra intenzionato ad usare spesso formazioni a due TE. Per sopperire alla partenza di tutti i wide receiver reduci dall’ultimo anno sono arrivato Jerricho Cotchery(10 score a Pittsburgh), Jason Avant, Tiquan Underwood insieme alla prima scelta da Florida State Kelvin Benjamin.
Benjamin è colui che ha siglato il touchdown che ha permesso a Florida State di vincere il National Championship, un corpo da tight end munito di una velocità per poter stare tranquillamente sull’out contro i cornerback divenendo un avversario difficile da marcare grazie al corpo robusto e all’esplosività di cui gode quando c’è da catturare un pallone. L’aspetto probabilmente più preoccupante è una mancanza di concentrazione nell’arco di tutta la partita cosa che gli ha procurato diversi drop, ciò nonostante in questi mesi sembra aver iniziato coi modi giusti per offrire garanzie nel lungo termine dove si prospetta essere un giocatore difficile da contenere in qualsiasi situazione specie con la palla in mano dove ha mostrato una dirompente forza fisica. Se la sua crescita tecnica sarà regolare già nell’anno da rookie potrà regalare diverse soddisfazioni ai suoi tifosi oltre a essere il target numero uno di Newton per i prossimi anni.
Carolina nel 2013 è stato il ventisettesimo attacco aereo con gente come LaFell e Ginn, usati al meglio da Shula ma purtroppo di triste prospettiva. Coi nomi nuovi le cose difficilmente potranno migliorare almeno all’inizio, il rischio più grande è presente che nelle prime uscite manchi l’intesa seppure le preoccupazioni maggiori rimangono legate a quanto tempo verrà concesso a Newton per lanciare.
Infatti dove ci sono più incertezze è sulla linea offensiva, onesta ma poco più e ora si trova a fare i conti senza il suo uomo chiave. Dal draft non è arrivato un giocatore capace di prenderne l’eredità e neppure dalla free agency, per ciò spetterà a uno tra Byron Bell e Nate Chandler il compito di sostituirlo seppure le impressioni non sono delle migliori nonostante quanto visto al training camp faccia pensare il contrario.
L’uomo di riferimento rimane Ryan Kalil, tra i migliori centri della Lega, che dovrà guidare il rookie da Lsu Trai Turner, grezzo ma adatto al sistema Panthers, e Amini Silatolu, secondo giro del 2012 non ancora arrivato a chiudere una stagione per intero causa un brutto infortunio al ginocchio. Attualmente Bell pare essere il left tackle titolare con Chandler a destra ma i piedi veloci di quest’ultimo potrebbero trasportarlo sul lato opposto nel caso Bell si dimostrasse inadeguato.
Come detto sopra Carolina ha speso tanto per due running back che però continuano a rendere come fosse uno solo e se non fosse per un problema di dead money probabilmente uno dei due sarebbe già stato tagliato: DeAngelo Williams da quando c’è Newton è sempre rimasto sulle 800 yards corse ma con 4.2 di media e solo 3 touchdown nel 2013, Jonathan Stewart è ormai più il tempo che sta in infermeria che ad allenarsi mentre per le yards di corta portata Mike Tolbert rimane una garanzia oltre ad essere un valido bersaglio da redzone con 7 segnature messe a segno.
Nelle retrovie Kenjon Barner troverà poco spazio almeno che Shula non lo usi maggiormente negli screen pass anche se l’abbondanza nel reparto difficilmente gli lascerà occasioni importanti. Resta il fatto che tutti in Carolina si aspettino una stagione da prime della Lega invece che della undicesima posizione, aspetto che potrebbe aiutare parecchio la crescita del passing game.
La cosa certa di questi Panthers è la forza del suo front seven allenato da Sean McDermott capace di mettere in gioco tutti i trucchi imparati quando a Philadelphia era allievo di un certo mostro come Jim Johnson : leader nella classifica di sacks realizzati(60), seconda difesa sulle corse, quinta sui passaggi e la migliore per touchdown concessi. L’obiettivo è continuare lo splendido lavoro fatto anche perché di scuse non ce ne sono essendoci stata la conferma di Hardy e l’inserimento del secondo giro Kony Ealy.
Nel reparto dei linebacker Luke Kuechly è cresciuto in termini di leadership chiudendo con 156 placcaggi, 2 sacks e 4 intercetti divenendo letteralmente la guida del reparto grazie a una presenza costante in tutti i down così come Thomas Davis ha probabilmente giocato la sua miglior stagione tra i Pro concludendo l’annata con 123 placcaggi, 2 intercetti e 4 sacks dimostrando che i tre infortuni consecutivi al legamento crociato anteriore sono solo un lontano ricordo.
A lungo si è sperato che Jon Beason riuscisse a mantenersi sano ma purtroppo le cose sono andate diversamente ed è stato spedito a New York sponda Giants in cambio di una scelta, così si è aperta un’interessante lotta per lo spot di terzo linebacker accanto ai primi due tra Chase Blackburn, esperto ma con evidenti limiti in fase di copertura e il sophomore da Iowa A.J. Klein, entrato nelle preferenze dello staff e pronto a giocarsi le sue carte per essere titolare.
Pure la linea gode di talento e profondità: Charles Johnson e Greg Hardy sono una coppia completa capace di registrare in totale 90 placcaggi e 26 sacks. Tra i due Star Lotulelei ha dimostrato di valere a pieno la prima scelta dello scorso draft impegnando costantemente due avversari liberando spesso i compagni; quest’anno in particolare ci si aspetta che Kawann Short possa migliorare a tal punto da essere considerato titolare e valorizzare al meglio il secondo giro speso su di lui dando così maggior respiro ai veterani Dwan Edwards e Colin Cole.
Discorso diverso per i back up esterni dell’allineamento: Frank Alexander deve dimostrare di valere l’investimento fatto su di lui in passato portando maggiore pressione oltre a rimanere tranquillo con la testa, invece Kony Ealy avrà già le sue occasioni per dimostrare che il secondo giro speso su di lui al posto di Morgan Moses è pienamente meritato in quanto molto probabilmente nel 2015 sarà lui il titolare visto un presunto addio del Kraken. Le qualità ci sono tutte, il giocatore ricorda molto Hardy per cui sarà interessante vedere il supporto che darà entrando nelle rotazioni.
I dubbi della difesa rimangono comunque se si guarda alla secondarie seppure l’anno scorso si siano mascherati bene i difetti dei singoli: purtroppo dei quattro titolari ne ritorna soltanto uno, l’undrafted rookie Melvin White cresciuto parecchio nel corso del primo anno.
Accanto a lui si spera che i tre free agent firmati, le due safety Thomas Decoud, Roman Harper e il cornerback Antoine Cason possano dare un minimo di stabilità seppure sul rendimento dei tre ci si interroghi parecchio.
Un indiziato a dare il cambio alle safety sarà il secondo anno Robert Lester il quale ha mostrato di avere fiuto per il pallone come mostrato quando era ad Alabama. Charles Godfrey rientra dall’infortunio al tendine d’Achille e sarà il il jolly dato che verrà sperimentato anche a cornerback; dal draft sono arrivati due innesti come Bené Benwikere da San Jose State e la safety da UNC Tre Boston i quali dovranno fare esperienza prima di assaggiare il campo seppure Bené abbia fatto vedere spunti interessanti in questi primi mesi.
Gli special team hanno finalmente trovato nel kicker Graham Gano(24 field goal realizzati su 27), nel punter Brad Nortman(47.8 yards di media a calcio) e nel long snapper JJ Jansesn tre elementi validi dopo i numerosi esperimenti falliti nel post John Kasay e Jason Baker.Specialmente Gano dovrà confermare di valere i soldi spesi su di lui per trattenerlo mentre i ritorni verranno affidati al running back Berner o al rookie Corey Brown nel caso dovesse andare a roster.
Ripetere l’ultima stagione sarà difficile per Ron Rivera e il suo staff, la schedule rimane ancora parecchio impegnativa: alla week 4 bisognerà andare a Baltimore a far visita a uno Steve Smith assetato di sangue, poi bisognerà andare dai Bengals, Packers e ricevere ancora i Seahawks senza trascurare la trasferta a Philadelphia.
Il fattore chiave sarà Cam Newton perché se dovesse confermarsi ai livelli mostrati fino ad ora e migliorarsi ancora potrebbe rendere i Panthers un avversario indecifrabile ma la sensazione attuale è che il roster non sia abbastanza di livello per competere con questa Nfc e approdare ai play off.
Tuttavia il 2013 ci ha insegnato che la Nfc South può essere piena di sorprese ma questo ce lo potrà dire solamente il campo.
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