Indianapolis entra nella stagione 2014 dopo essere riuscita a centrare la post season per due anni consecutivi e nell’ultima Wild Card contro i Chiefs è riuscita ad ottenere la prima vittoria a gennaio del nuovo corso. L’annata scorsa ha mostrato dei Colts molto discontinui, con delle prestazioni perfette alternate ad altre disastrose, come se fossero due squadre totalmente differenti. Per esempio la vittoria con i Broncos e la sconfitta con i Rams. La dipartita dell’OC Arians ha inciso molto sul gioco offensivo, non mostrando quei miglioramenti necessari, tra infortuni e innesti che si sono comportati sotto alle aspettative, come Trent Richardson. Pure la difesa ha faticato in più di un frangente, mostrando anche lacune molto importanti. Il 2013 ha mostrato che Chuck Pagano avrà ancora molto da lavorare per migliorare il team e renderla una vera e propria contender.
OFFENSE
Pep Hamilton, ex OC di Luck a Stanford, è stato assunto proprio per far crescere il meglio possibile il QB. Il primo anno non è stato così, il gioco è stato poco fluido e discontinuo non vedendo quei miglioramenti che molti si aspettavano. Luck sarà il punto fermo di questa squadra, la prima scelta 2012 sta mostrando un talento sopra la media, soprattutto quando la palla scotta e deve trascinare i compagni a vincere. Sono 8 i drive vincenti nel 4° quarto fino ad ora, record NFL per un giocatore al secondo anno tra i pro. Questo terzo anno sarà quello importante per lui per potersi definitivamente consacrare tra i migliori giocatori della NFL. Dietro di lui ci sarà Matt Hasselbeck, QB veterano, che subentrerà solamente in caso di infortunio del prodotto di Stanford o di garbage time. Il running game sarà un vero e proprio punto di domanda date le prestazioni del 2013 e dati gli infortuni da cui vengono alcuni elementi.
L’elemento portante sarà Trent Richardson, arrivato via trade la scorsa stagione per una prima scelta dello scorso draft. Il primo spezzone è stato deludente, quest’anno sarà importante per lui per non farsi etichettare come bust e rispettare le aspettative. Con Vick Ballard out per un infortunio al tendine d’achille, la prima alternativa sarà Ahmad Bradshaw, RB veterano che però dovrà dimostrare di poter stare sano per tutta una stagione. Dan Harron dovrebbe essere la terza opzione ma verrà utilizzato solo in qualche snap. Il reparto dei WR vedrà ancora come arma principale Reggie Wayne, anche se dovrà dimostrare di poter tornare ai livelli pre infortunio dato che anche la sua età non gli è certo a suo favore e potrebbe iniziare a perder colpi. Una scommessa sarà sicuramente Hakeem Nicks, l’ex Giants arriva da un 2013 in infermeria e quest’anno vorrà dimostrare di non essere finito e tornare ai livelli che gli competono. TY Hilton proverà ad essere ancora un incubo per le difese partendo dalla posizione di slot, ricordiamo la prestazione memorabile alla wild card game. Da’Rick Rogers, altra sorpresa della wild card game con i Chiefs, e Donte Moncrief, andranno a completare un reparto che presente un mix di esperienza e gioventù.
Il TE titolare dovrebbe essere Coby Fleener, che anche lui dovrà dare qualche segnale per giustificare la 34° scelta assoluta. Il talento si è visto a sprazzi, quest’anno dovrà dare continuità ed alzare il livello. Con lui ci sarà Dwight Allen, che ritorna anche lui da un infortunio al crociato. Fino a quando è stato in campo ha sempre fatto molto bene e ci si aspetta che continui così. L’offensive line è stata il reparto più criticato e debole delle ultime stagioni. I due tackle titolari saranno Anthony Castonzo e Gosder Cherilus. Un po’ a sorpresa il 2013 del secondo è stato ottimo e con Castonzo ha concesso solo 7 sacks in tutta la stagione. Il punto debole è l’interno della linea però. Il ruolo di centro dovrebbe andare a Khaled Holmes ed i dubbi che possa essere una soluzione di livello ci sono. I due titolari come guardie dovrebbero essere Hugh Thornton, che mai ha mostrato di poter essere uno starter affidabile, e Jack Mewhort, rookie da Ohio State, che dovrà dimostrare di poter essere una soluzione a lungo termine. Donald Thomas che sarebbe stato uno dei titolari salterà la stagione per infortunio e lascerà una lacuna importante.
DEFENSE
Greg Manusky e Chuck Pagano per poter far lo step decisivo verso l’alto dovranno finalmente aggiustare la loro difesa 3-4, eliminando le lacune viste lo scorso anno e in quello precedente. Nel fronte a 3 il nose tackle sarà Josh Chapman che sarà per la prima volta titolare in carriera dopo aver fatto vedere buone cose come riserva. Il DE 5-tech sarà certamente il neo arrivato Arthur Jones, che avrà il compito di sbarrare la strada ai RB e cercare di dare una spinta in più nella pass rush. L’altro spot da DE, il 3-tech, se lo contenderanno Corey Redding e Ricky Jean-Francois. Il primo parte sicuramente favorito date le suo ottime skills in run blocking rispetto all’ex 49ers, che non ha nemmeno convinto del tutto nella sua prima stagione ai Colts. Da segnalare la perdita sino a fine stagione del DE Fili Moala.
Tra gli OLB il leader sarà Robert Mathis, ma dovrà saltare le prime 4 partite per essere stato trovato positivo al controllo antidoping, mentre opposto a lui dovrebbe essere lanciato finalmente Bjoern Werner. I dubbi sono diversi, dato che pare manchi di esplosività per il ruolo e che sarebbe alla prima esperienza come LB esterno, dato che lui nasce DE. E’ molto probabile comunque un utilizzo ibrido per agevolarne l’inserimento. A contenderne il posto ci sarà Erik Walden, anche se il suo 2013 è stato disastroso. La coppia di ILB sarà D’Qwell Jackson e Jerrell Freeman, ricordiamo che il primo è arrivato in free agency dopo essere stato tagliato dai Browns. La coppia dovrebbe essere solida ed efficacie, costituendo un reparto di valore.
Il reparto dei DB è sicuramente quello più critico della squadra. Vontae Davis non è sicuramente uno dei top CB ma il suo sa farlo ed è comunque un buon giocatore. Accanto a lui ci saranno Greg Toler e Darius Butler, sostanzialmente due signori nessuno che non hanno mai incantato fino ad ora. La sorpresa potrebbe essere Loucheiz Purifoy, finito undrafted a causa dei problemi fuori dal campo ma in possesso di un ottimo talento, potrebbe essere la rivelazione nel ruolo e finire ad essere un CB numero 2 di spessore, però i se ed i ma sono tanti su di lui. Il “Body Builder” LaRon Landry partirà ancora come free safety titolare, anche se i tempi migliori paiono passati, soprattutto quando si tratta di difendere sui passaggi. Lo strong safety dovrebbe essere Mike Adams, arrivato via free agency da Denver, dove però nell’ultimo anno non ha mai fornito prestazioni continue, perdendo pure il posto da titolare.
SPECIAL TEAM
Il 2014 sarà la stagione numero 19 per Adam Vinatieri che avrà ancora il compito di calciare i FG ed i kickoff, cercando di confermarsi per l’ennesima stagione tra i kicker più affidabili della NFL. 35 FG realizzati su 40 tentativi la scorsa stagione, con il più lungo da 52 yard, non male per un ragazzo di 42 anni. Pat McAfee, fresco di rinnovo di 5 anni a 14 ML, sarà ancora il punter del team e uno dei punti fermi degli special team. 46 le yard di media a calcio con la palla che si è fermata 27 volte nelle 20 yard avversarie. Il long snapper sarà Matt Overton. Come ritornatore ci sarà sicuramente TY Hilton in prima linea, sia come punt e kick returner, mentre come alternativa ci potrebbe essere Griff Whalen, ex giocatore di Stanford.
DRAFT
Il Draft dei Colts è stato monco della prima scelta data la trade per Trent Richardson. E’ stato comunque un draft non esaltante, appena sufficiente. Jack Mewhort alla 59 è stata una discreta presa ma disponibili c’erano, sulla carta, giocatori intriganti e in ottica futura anche più forti. Moncrief, WR da Ole Miss, è stata la scelta di terzo giro, una buona value pick ma che probabilmente sarebbe dovuta essere spesa in altri reparti, per esempio nelle secondarie. Jonathan Newsome, pick da 5° round, tornerà utile data la sospensione di Mathis ma comunque il reparto degli OLB non sembrava un need impellente. Andrew Jackson, LB, e Ulrich Johnson, OT, prese da 6° e 7° giro completano il draft ma non paiono giocatori in grado di dare una svolta alla squadra. Draft che lascia molti dubbi quello dei Colts, soprattutto perché si è deciso di non intervenire nelle secondarie che è il reparto più lacunoso del team. Si sono draftati sue buoni giocatori come Mewhort e Moncrief, però il resto del Draft è tutto una scommessa soprattutto in ruoli in cui i need non erano impellenti.
PREVISIONE
L’obiettivo per i Colts sarà sicuramente quello di confermare la presenza nei Divisional Playoffs dello scorso anno. L’impressione è che la squadra non si sia rinforzata come altre rivali della Conference, Broncos e Patriots, però dalla loro hanno il fatto di essere giovani. La schedule è impegnativa e piena di insidie, gli scontri con l’AFC West e l’NFC East sono abbastanza difficili, senza contare le partite con Bengals e Patriots. Le partite più semplici potrebbero essere quelle divisionali. Con un calendario del genere, un record di 9-7 sarebbe sufficiente per arrivare ai PO, un record migliore sarebbe sorprendente, non impossibile, visto le difficoltà che incontreranno.
Ottimo pezzo di presentazione dei Colts, complimenti!
L’unico dubbio per quanto mi riguarda attiene la descritta posizione sulla linea difensiva di Arthur Jones. In realtà l’ex Ravens ha le qualità per partire in tutte e tre le posizioni (DE, DT, NT), ma nei primi allenamenti Pagano, che lo conosce bene dai tempi di Baltimore, lo ha utilizzato in prevalenza “3 tech” o al centro (NT) negli schieramenti nickel. Ciò non toglie che non possa essere schierato più esterno. Tuttavia, date anche le caratteristiche di Redding (DE) da un lato e di RJF (DT) dall’altro, forse non è la soluzione ottimale.
Anch’io sono rimasto basito dalla mancanza di almeno una pick al draft per le secondarie, in particolare nel ruolo di safety, pur tenendo comunque conto della “intercambiabilità” tra free e strong richiesta in quel ruolo dall’accoppiata Pagano/Manusky. Peraltro, dopo il grave infortunio al collo che ha messo fuori causa a tempo indeterminato l’altro ex Stanford Delano Howell, sarà interessante verificare chi farà la squadra (sabato prossimo) e se magari i Colts decideranno di tentare la sorte con qualche elemento che sarà rilasciato dalle altre 31 franchigie.
Fosse per me, io che sono un pazzo e un sognatore, avessi i soldi di Irsay, un altro ex Ravens che conosce a menadito questo tipo di difesa lo coinvolgerei ad occhi chiusi. A meno che non sia lui stesso, futuro Hall of Famer, ad aver ormai gettato la spugna.
Saluti.
Ottimo Articolo, a mio avviso oltre alle secondarie andava rinforzata la linea offensiva, sia in fase di protezione ma anche e soprattutto in funzione delle corse, insomma Trent Richardson non può essere diventato un brocco da un anno all’altro…