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Round 1, pick 10: Eric Ebron, TE, North Carolina Tar Heels
Non avevano un gran bisogno di tight end a Detroit vista la presenza a roster di Brandon Pettigrew e Joseph Fauria, ma è innegabile che con l’ingaggio di questo grandissimo talento i Lions aggiunguno un’ulteriore arma all’attacco aereo guidato da Matthew Stafford, che ora potrà sviluppare maggiormente le tracce verso l’interno del campo, una cosa gradita anche al nuovo offensive coordinator Joe Lombardi, che intende appoggiarsi maggiormente sui TE, sulla falsariga di quanto fatto già a New Orleans con Jimmy Graham; dotato di ottime mani e di un buonissimo controllo del corpo, Ebron ha tutti i mezzi necessari per rivelarsi fondamentale sia in redzone, sia nell’avanzamento in campo aperto. Inconsistente come bloccatore, non molto sollecitato a far bene se non viene cercato con insistenza dal suo quarterback, il prodotto di North Carolina creerà comunque parecchi grattacapi ai defensive coordinator avversari, visto che l’abbinamento tra la sua velocità e il suo fisico lo rende difficilmente marcabile sia linebacker che dai defensive backs, che possono andare in seria difficoltà, rispettivamente, se costetti a duellare in rapidità o confrontarsi fisicamente con lui. Una buona pick, nonostante avesseropiù necessità in altri ruoli, che dovrebbe trovare facilmente spazio fin dai primi match di regular season.
Round 2, pick 40 (from Vikings through Seahawks): Kyle Van Noy, LB, Brigham Young Cougars
Miglior linebacker rimasto a questo punto del Draft, Van Noy sa far bene un po’ di tutto senza eccellere in nulla di particolare, e proprio quest’abilità nell’adattarsi ad ogni situazione di gioco lo rende uno dei più interessanti prospetti dell’ultimo Draft; abbastanza veloce per offrire un buon supporto in pass rushing, dotato di una buonissima tecnica di placcaggio ed in grado di penetrare anche all’interno del backfield avversario, ha istinto e conoscenza del gioco sufficente per ritagliarsi uno spazio sempre più importante nella depth chart dei Lions. In lizza fin da subito per lo starting spot sul lato opposto a DeAndre Levy, per il quale lotterà con il veterano Ashlee Palmer, deve migliorare qualcosa nell’affrontare le corse per diventare un LB ancora più completo.
Round 3, pick 76: Travis Swanson, C, Arkansas Razorbacks
Per Dominic Raiola si avvicina l’età della pensione e i Lions non volevano farsi trovare impreparati dinnanzi al possibile evento, per questo hanno scelto di spendere la pick di terzo giro per assicurarsi Swanson, in modo da fargli respirare l’aria che si respira all’interno della franchigia, e a Detroit più in generale, prima di perdere il loro attuale centro titolare; buon pass protector, anche se deve migliorare sotto qualche aspetto, rapido ad uscire dalla linea quando deve agire come bloccatore, ha maturato un’ottima esperienza in NCAA con i Razorbacks, nei quali è stato starter, nella posizioni di centro, nelle ultime 4 stagioni.
Round 4, pick 133 (Compensatory): Nevin Lawson, CB, Utah State Aggies
Prospetto interessante, che probabilmente avrebbe meritato ben più considerazione se non fosse leggermente sottodimensionato e quindi in difetto quando si trova abbinato a ricevitori più fisici; istintivo, veloce, rapido, abilissimo nelle letture, difficilmente si fa confondere dalle finte del giocatore che si trova a marcare, e in NCAA ha dimostrato di saper lavorare molto bene sulle coperture, sia a zona che a uomo. Ottimo atleta, può offrire un discreto supporto contro le corse, anche se dovrà cercare di mettere su qualche chilo per fronteggiare i runningback e subire meno i blocchi avversari; già pronto per fungere da terzo cornerback in rotazione e ricoprire un ruolo importante nella posizione di nichel, può svilupparsi come un buon numero 2.
Round 4, pick 136 (Compensatory): Larry Webster, DE/TE, Bloomsburg Huskies
Classico talento proveniente dal basket, atletico e dotato di una grandissima mobilità che nel corso della carriera universitaria si è costruito come defensive end, strappando addirittura la chiamata al East-West Shrine Game, dove si è messo in luce confermando di potersela giocare anche con prospetti ben più conosciuti di lui; rapido, potente, stupisce per la sua capacità di restare sempre in movimento sulla linea di scrimmage, anche se spesso questa caratteristica gli viene letta come un difetto, visto che si muove tantissimo ma non riesce sempre a togliersi i blocchi degli avversari. Versatile, può giocare sia come end che come outside linebacker nelle 3-4, nel corse del Pro Day si è fatto notare anche come tight end, ruolo in cui sembra siano interessati a svilupparlo i Lions, intrigati dalle sue qualità fisico-atletiche.
Round 5, pick 158 (from Cowboys) : Caraun Reid, DT, Princeton Tigers
Nell’anno da senior a Princeton ha dimostrato di essere ulteriormente migliorato, mettendo su numeri importanti nella 3-4 di stampo professionistico giocata nei Tigers, dove si è costruito una buona nomea come pass rusher per la rapidità con la quale era solito portare pressione sul backfield avversario nel tentativo di mettere le mani sul quarterback o stopparne il lancio; buon conoscitore del gioco, possiede un bagaglio di mosse vastissimo, nella Ivy League Reid era probabilmente il lineman difensivo più temuto, visto che impegnava stabilmente più bloccatori e li superava quando non riuscivano ad arginarlo. Non eccezionale contro le corse, in NFL dovremmo vederlo impiegato come defensive end, ruolo nel quale potrebbe avere un buon impatto fin da subito, magari facendosi trovare pronto quando sarà necessario far rifiatare i titolari.
Round 6, pick 189: T.J. Jones, WR, Notre Dame Fighting Irish
Tipico ricevitore di possesso che può trovare una sua dimensione come terza o quarta opzione in un attacco pass oriented come quello dei Lions; Jones colpisce per la sua ottima coordinazione, per l’eccellente controllo del corpo e per l’abilità nell’adattarsi al gioco del proprio quarterback, facendosi trovare libero anche quando saltano gli schemi e quest’ultimo si trova a dover effettuare un “gioco rotto”. Fisicamente ben costruito, ha comunque bisogno di mettere su qualche chilo se vuole contrastare i defensive backs più fisici a livello professionistico, visto che difficilmente lo si vedrà utilizzato in tracce profonde causa la sua difficoltà nel separarsi dagli avversari. Probabile gli venga concesso, almeno inizialmente, di fare esperienza nelle squadre speciali.
Round 7, pick 229 (from Bears through Cowboys): Nate Freese, K, Boston College Golden Eagles
Dotato di un calcio accurato ma non potentissimo, Freese è un kicker molto preciso che nel corso della sua ultima stagione universitaria ha messo a segno tutti i field goal tentati, centrando i pali in 20 occasioni, 6 delle quali da una distanza superiore alle 40 yards; First-Team All-American di ESPN al termine della season 2013, sembra possedere il talento necessario, nonostante entrambe le ginocchia infortunate, per giocarsi le sue chances di diventare lo starter dei Lions, posizione per la quale combatterà nel corso della lunga offseason con il nostro Giorgio Tavecchio.
Undrafted free agent:
Southern Illinois FB Ray Agnew; Oklahoma State DL Calvin Barnett; West Virginia DB Darwin Cook; Alabama State RB Isaiah Crowell; Massachusetts OL Anthony Dima; San Jose State WR Chandler Jones; Vanderbilt WR Jonathan Krause; Oregon State OL Michael Philipp; South Carolina QB Connor Shaw; Florida State WR Kenny Shaw; Ball State WR Willie Snead.
Voto Finale: 7,5
Con la firma di Golden Tate durante la free agency i Lions hanno sistemato il need che probabilmente gli creava più problemi, soprattutto in virtù della presenza di Calvin Johnson su una delle due sideline; al talento da Georgia Tech non hanno mai trovato una spalla adeguata, e dopo aver perso Nate Burleson, era auspicabile che prendessero qualcuno al Draft se non trovavano materiale interessante sul mercato libero. Per loro fortuna il prodotto di Notre Dame ha accettato di firmare con la franchigia del Michigan, prima che questa potesse puntare su un altro interessantissimo Fighting Irish, durante il Draft, per rimpinguare e allungare un reparto cui hanno “regalato” un’opzione di primaria grandezza con la prima scelta spesa su Ebron, giocatore che rischia di diventare uno dei migliori tight end ad aver calcato i campi del football professionistico. Buoni gli ingaggi di Van Noy, Lawson e Reid in difesa, dove però manca la safety che serviva per avere un upgrade rispetto a Glover Quin e James Ihedigbo, arrivato da Denver dopo essere stato firmato come free agent; in ottica futura, potrebbero rivelarsi importanti anche le scelte spese per Swanson e Webster.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…