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Round 1, pick 7: Mike Evans, WR, Texas A&M Aggies
I tratti fisici sono spaventosi per chiunque dovrà mettersi a difenderlo, ed il fatto che condividerà il campo con Vincent Jackson fa paura al solo pensiero. Evans è stato un playmaker consistente per la Texas A&M di Johnny Manziel, il risolutore di tante situazioni dove c’era da muovere per forza le catene, un bersaglio da redzone addirittura lussuoso. Ha una fisicità che gli permette di non farsi intimorire sulla linea di scrimmage, i palloni alti sono quasi tutti suoi e lotta per andarseli a prendere, ha giocato benissimo quando il livello della competizione era particolarmente alto, e questo è un tratto caratteriale che è piaciuto tantissimo agli scout. Potrebbe avere dei problemi a separarsi da defensive backs particolarmente rapidi, ma con quel fisico l’idea è che possa fare le fortune dei Buccaneers per tanti anni.
Round 2, pick 38: Austin Seferian-Jenkins, TE, Washington Huskies
Altra addizione di statura e fisicità per quella che in seguito al draft è stata battezzata basketball offense, possiede movimenti naturali per il gioco del football ed esegue tracce molto precise, porta a spasso 260 libbre con notevole fluidità ed è capace di battere consistentemente il marcatore, le mani sono di prima qualità. Deve lavorare per migliorare come bloccatore e tenere alto il proprio livello di concentrazione, ma i tratti sono quelli del tight end titolare.
Round 3, pick 69: Charles Sims, RB, West Virginia Mountaineers
Running back rapido, capace di accelerare e di usare molto bene i piedi negli spazi ristretti, al college è stato anche un ricevitore fuori dal backfield dalla produzione straordinaria, frutto anche della spread offense usata da West Virginia. Ai Buccaneers avrà un’utilità particolare, probabilmente da running back per i terzi down, quelli di ovvio passaggio, e potrà fungere da ideale valvola di sfogo per un gioco aereo che ha avuto notevoli difficoltà a muovere il pallone.
Round 5, pick 143: Kadeem Edwards, OG, Tennessee State Tigers
Molto ben strutturato fisicamente, alto, e assolutamente mobile per la sua stazza. Tra le sue qualità migliori c’è sicuramente la fase di bloccaggio e spinta per aprire la luce alle corse, riesce a tenere distante l’avversario grazie alla notevole lunghezza delle braccia. Fisicamente dotato, deve lavorare tanto sulla tecnica perché è molto grezzo, potrebbe essere più dominante di quel che è e deve quindi imparare ad usare meglio la forza.
Round 5, pick 149 (from Buffalo): Kevin Pamphile, OT, Purdue Boilermakers
Tackle molto atletico, particolarmente rapido negli spazi brevi e bravo con i piedi, caratteristica fondamentale per tenere a bada i movimenti dei difensori. Buono anche il lavoro di apertura degli spazi in fase di rushing game, anche se dicono debba finire meglio il blocco, la posizione naturale è a destra ma anche lui sarà soggetto ad un duro lavoro di sviluppo. Deve il coordinamento al suo passato da giocatore di basket.
Round 6, pick 185 (from Buffalo): Robert Herron, WR, Wyoming Cowboys
Ricevitore fisicamente esile, da schierare in particolari situazioni dove gli viene permesso di non essere contrastato sulla linea di scrimmage ed esplodere quindi in velocità sul profondo, dove può fare veramente male alle difese. Ha capacità di separazione dal difensore, movenze interessanti in quanto ha anche giocato da running back nei primi anni al college, in Nfl è un giocatore situazionale ed un ritornatore che può dire la sua.
Undrafted free agents: Louisiana-Monroe C Josh Allen; Texas A&M LB Nate Askew; California RB Brendan Bigelow; Boise State WR Aaron Burks; Georgia Tech DT Euclid Cummings; Virginia-Lynchburg CB Keith Lewis; Virginia Tech OL Andrew Miller; Texas A&M LB Steven Jenkins; Boston College T Matt Patchan; Florida WR Solomon Patton; Wyoming QB Brett Smith; South Carolina DE Chaz Sutton; Eastern Michigan S Mycal Swaim.
Voto finale: 7
La parte offensiva del draft dei Buccaneers è stata davvero intelligente, il management è stato fedele alle sue idee e nonostante tutte le voci che rincorrevano il quarterback del futuro (non aveva senso quest’anno, con McCown e Glennon a roster), ed il potenziale a disposizione è stato massimizzato grazie alle prese di Evans e Seferian-Jenkins, due futuri protagonisti di questo gioco aereo che si faranno vedere spesso e volentieri in endzone. Sims è un’altra benvenuta addizione per il gioco di passaggi, è un running back duttile che esce naturalmente a ricevere partendo dal backfield, sarà sicuramente prezioso per tutti quei giochi ad alta percentuale che spesso aiutano il quarterback. I Bucs hanno aggiunto con successo profondità alla linea offensiva attraverso due prospetti grezzi su cui lavorare, mentre Herron ha una possibilità negli special teams ed aggiunge una potenziale dimensione dinamica al reparto.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.