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Round 1, pick 29: Dominique Easley, DT, Florida Gators
Sarebbe con tutta probabilità stato selezionato tra i primi 20 giocatori se non si fosse rotto il crociato durante la terza partita dello scorso campionato. Easley è un defensive tackle letteralmente esplosivo dotato di grandi capacità di portare pressione e confusione nella tasca, non si prende pause tra una giocata e l’altra ed ha energia da vendere. Ai Patriots, che nel ruolo hanno problemi di età e di profondità, può fare tanto comodo la sua capacità di essere costantemente pericoloso e la sua voglia di non mollare mai, chiaramente tutta la sua futura carriera andrà valutata dal punto di vista medico dato che un paio d’anni fa anche l’altro crociato si era rotto. E’ un grosso rischio ed è stato evitato da molte squadre, ma Bill Belichick crediamo abbia spremuto a dovere i suoi consulenti.
Round 2, pick 62: Jimmy Garoppolo, QB, Northern Illinois Huskies
La fase di valutazione del periodo post-Tom Brady ha avuto ufficialmente inizio con la selezione di Garoppolo, che ha colpito tutti gli addetti ai lavori con la grande rapidità nel movimento dei piedi ed il veloce rilascio del pallone, due aspetti del gioco che difficilmente si possono insegnare a chi non li sa. Per Jimmy sono fattori che gli riescono naturalmente sul campo, così come riesce a decidere in pochi secondi che cosa sia meglio fare con le sue opzioni, a mostrarsi intelligente nel non forzare i lanci, a farsi vedere sufficientemente atletico nelle movenze al fine di risolvere qualche problema di pressione nella tasca ed allungare il gioco. Al college non ha giocato chissà contro quale competizione ma si è sempre distinto positivamente, gli scouts gli additano il fatto di non avere braccia lunghissime e di mostrare il fianco a tanti palloni battuti a terra, il fatto che abbia giocato tantissimo in shotgun non preoccupa nessuno, perché con un insegnante come Brady…
Round 4, pick 105 (from Jacksonville): Bryan Stork, C, Florida State Seminoles
Ha giocato con grande continuità per tre stagioni a Florida State vincendo il titolo nel campionato più recente, si è schierato prevalentemente da centro ma ha fatto esperienza anche nel ruolo di guardia. Ha misure di rilievo (6’4 di statura) ed una buonissima capacità di reggere l’urto dei defensive tackle, ha un quoziente intellettivo molto buono per giocare a football in quanto è rapido nel capire quando c’è da cambiare qualcosa nei bloccaggi. Per traslare a dovere in Nfl deve migliorare la sua rapidità generale specialmente quando gli viene richiesto di sganciarsi dal primo blocco e cercarne un secondo, ha necessità di apprendistato prima di essere gettato nella mischia ma può diventare uno starter.
Round 4, pick 130: James White, RB, Wisconsin Badgers
Al college ha formato un tandem d’eccezione assieme al recordman Montee Ball, nel backfield dei Badgers lui era l’elemento di scattante rapidità che centrava di tanto in tanto la giocata a lungo yardaggio, preferibilmente con ingresso in meta. Ragazzo molto competitivo e grintoso può offrire al gioco di corse dei Patriots quell’elemento sfuggente per le portate da sviluppare fuori dai tackles, c’è da scommettere che a Belichick sia piaciuto tantissimo per il fatto di aver commesso solamente due fumbles in oltre 700 portate. Giocatore dall’utilizzo limitato, difficile diventi un feature back perché non adatto alle corse dritte e forti, può svilupparsi in un elemento veramente pericoloso da contrastare per le difese a patto che venga inserito in una rotazione.
Round 4, pick 140 (compensatory selection): Cameron Fleming, OT, Stanford Cardinal
Un bel modo di investire una scelta compensatoria, intelligente perché fornisce al roster un elemento dotato di grande forza fisica, mani e braccia adeguatamente strutturate per il professionismo, ed un’agilità discreta in rapporto alla stazza. Ci sono tracce di potenzialità di sviluppo per essere un backup nella posizione di tackle destro dato che i piedi sono un po’ pesanti e a sinistra farebbe fatica, ma non è da escludere un futuro posizionamento da starter nel ruolo di guardia, a patto che impari a muoversi in maniera più fluida quando c’è da cercare l’avversario al secondo livello. Non guasta la provenienza da un’ottima scuola di uomini di linea.
Round 6, pick 179 (from Jacksonville): Jon Halapio, OG, Florida Gators
Giocatore che lavora al suo meglio negli spazi stretti, dove non gli viene richiesto di muoversi troppo o di affrontare giocatori troppo agili. Specializzato nell’aprire varchi per le corse grazie alla potenza grezza che si porta appresso, ha difficoltà in fase di pass protection a causa dell’assenza di agilità, verrà coltivato tra le seconde linee per poter rivestire uno dei due spot di guardia in caso di infortuni.
Round 6, pick 198 (from Philadelphia): Zach Moore, DE, Concordia Golden Bears
Ragazzo con un fisico già cesellato per il professionismo e dalla personalità ideale per un’organizzazione come i Patriots, ovvero un leader nello spogliatoio, volontà d’acciaio e propensione al sacrificio per la squadra. Ha racimolato valanghe di sacks in Division II ed ha giocato sia in una 3-4 che in una 4-3, gioca più sulla velocità che sulla potenza e deve affinare la tecnica, ragion per cui va messo in mano ad un grande allenatore di linea difensiva. Potrebbe essere una piacevole sorpresa.
Round 6, pick 206: Jemea Thomas, S, Georgia Tech Yellow Jackets
Avrà a che fare con una competizione molto serrata per fare la squadra e diventare un backup safety di affidabilità, i Patriots scommettono sulla sua voglia di sacrificare il corpo e sulla sua cattiveria nel placcare. Thomas è ideale per le coperture a zona, ovvero per tutte le situazioni in cui deve lavorare in zone molto limitate del campo, si presenta come strong safety in grado di supportare la difesa contro le corse in maniera adeguata con saltuari compiti di marcatura. Ci si aspetta molto dalle sue giocate negli special teams e per lui si prevede un inserimento nei pacchetti nickel.
Round 7, pick 244: Jeremy Gallon, WR, Michigan Wolverines
Fisico esile, ma al college ha fatto la differenza in moltissime partite. Il fatto che non sia velocissimo come altri giocatori della sua taglia lo ha sicuramente penalizzato in termini di posizione di chiamata, qui può trovarsi un ruolo da ricevitore occasionale fatto apposta per prendere gli screen pass e cercare spazio in campo aperto, ed essere schierato nello slot o nel backfield per cercare di far fruttare finte di corsa ed i vuoti creati dalle coperture a zona.
Undrafted free agents: Louisiana Tech P Ryan Allen; Tennessee FB Ben Bartholomew; Missouri OT Elvis Fisher; Clemson TE Brandon Ford; South Florida DT Cory Grissom; Akron RB Quenton Hines; Rutgers CB Brandon Jones; Kent State OL Josh Kline; Missouri WR T.J. Moe; Penn State CB Stephen Morris; Nevada TE Zach Sudfeld; Penn State C Matt Stankiewitch; Cincinnati WR Ken Thompkins.
Voto finale: 7
Un draft sicuramente interessante, come al solito peraltro, quello condotto da Belichick e soci, i quali hanno coperto con successo quasi tutti i vuoti creatisi nei ruoli con la sola eccezione del tight end, settore che resta molto poco profondo. La chiamata di Easley è destinata a far discutere a lungo perché il suo futuro a livello medico non è chiaro in quanto sono già due le operazioni chirurgiche subite dal ragazzo al crociato (una per ginocchio), quindi, pur sapendo che i Patriots avranno avuto le loro rassicurazioni dal proprio staff specializzato, vi sono effettive preoccupazioni per un ruolo che presenta pochi giocatori, peraltro non giovani. Garoppolo è sicuramente un quarterback adatto per il sistema offensivo qui vigente grazie alla rapidità nelle decisioni e nel rilascio ed ha l’opportunità di imparare da un Hall Of Famer, accattivante la selezione di White che regala al backfield un runner dinamico e dalle mani sicure. Rimpinzata a dovere la linea offensiva con l’esperienza di Stork (preso forse un po’ troppo in alto), l’intelligenza di Fleming e le potenzialità grezze di Halapio; Moore è una scommessa da sviluppare, mentre Thomas e Gallon sembrano giocatori in grado essere utili solo in maniera occasionale, anche se quest’ultimo può piazzare qualche giocata offensiva di rilievo.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.