Pronti a immergervi nel complicato mondo della Raider Nation? Via col nostro viaggio…
IL PROGETTO
Nel mio recente viaggio californiano, mi è capitato di passare proprio vicino all’Oakland Coliseum, andando verso l’Oracle Arena, ed era difficile non pensare a quanto i Raiders siano ospiti di uno dei più brutti stadi d’America, uno degli ultimi multifunzione (ospita anche il baseball degli Athletics), simbolo di una Raider Nation certamente in declino, ma vogliosa di riemergere a partire dal GM Reggie McKenzie e dal proprietario Mark Davis. Il recente mercato dei free-agent è stato, visto il capiente spazio salariale dei Raiders, occasione per rinforzare il roster di una squadra finita all’ultimo posto della AFC West con 4 vittorie e 12 sconfitte, anche se la strada seguita è stata criticata, a partire dalle mancate riconferme di Lamarr Houston e Jared Veldheer, arrivando al pasticcio sull’acquisizione, poi saltata per problemi fisici, di Rodger Saffold, tackle offensivo dei St. Louis Rams.
Il fatto di aver acquisito, da Justin Tuck a Lamarr Woodley arrivando infine a Matt Schaub, giocatori sulla trentina, più adatti a una contender che ad una squadra in fase di ricostruzione, è stato bollatodai critici americani come l’ennesimo fallimento di ricostruzione in casa dei “predoni” . Ma dietro tutto questo questo c’è una idea ben precisa, Il progetto di McKenzie e del coach Allen di far bene già dal 2014, creando un ambiente vincente con i veterani a far da chioccia ai più giovani, progetto non vincolato per più di un anno: tutte le nuove firme possono essere tagliate nel 2015 senza condizionare il salary cap. Ma è difficile immaginare l’attuale dirigenza superare la stagione senza miglioramenti tangibili…
IL NUOVO ATTACCO
Indubbiamente con Matt Schaub l’attacco dei Raiders avrà di nuovo un quarterback in grado di dare più ritmo agli schemi offensivi, anche se diversi commentatori hanno parlato di una soluzione ibrida che fa ripensare al poco glorioso esperimento con Carson Palmer, e in particolare di un continuo tentativo di ripetere il successo di Rich Gannon, ovvero un quarterback ultra-trentenne che offre il meglio di sé nell’ultima parte di carriera. I dubbi a riguardo sono giustificati, visto come il poco mobile Schaub nell’ultima stagione ai Texans è apparso lontano da una forma accettabile, ma senza infortuni a tormentarlo il suo rendimento a Houston negli ultimi anni è stato ottimale, tale da arrivare alle soglie dell’elite dei quarterback della lega. Lo staff di ricevitori che lo attende ai Raiders non è certo entusiasmante, ma non è detto che Denarius Moore col quarterback giusto non abbia una grande stagione: e James Jones è un acquisizione importante in un reparto senza molta esperienza tra i suoi elementi. E’ da ricordare inoltre che tra i rinforzi del prossimo anno si annovera anche Kory Sheets, running-back che arriva dalla CFL, dove è stato il MVP della Grey Cup, il Super Bowl canadese. Anche senza ripetere gli exploit fatti a nord del confine, è un giocatore elettrizzante finalmente maturo per fare bene nell’NFL (e i Raiders non hanno nulla da perdere)…
GAMBE FRESCHE (SI SPERA)…
Maurice Jones-Drew rappresenta, al pari della riconferma per un anno di Darren McFadden, una scommessa affascinante. Dopo l’infortunio del 2012, il suo ritorno nel 2013 è stato nettamente al di sotto delle aspettative: 803 yards corse per una media di sole 3.4 yards, numeri che fanno pensare a un cambio di panorama decisivo per MJD. Ai Raiders sperano che l’effetto sia simile avuto a quello da Rashard Jennings l’anno scorso, quando arrivato proprio dai Jaguars fece molto bene. E che tra lui e McFadden siano più le partite del numero di infortuni patito…
VECCHIETTI IN DIFESA
Riusciranno Justin Tuck e Lamarr Woodley a dare pressione ai quarterback avversari, cosa rara ultimamente per un defensive lineman in maglia grigio-nera?? Il problema con i due veterani neo-arrivati è la benzina che possono avere nel serbatoio, e il contributo di esperienza e mentalità vincente che devono infondere nello spogliatoio dei Raiders, soprattutto verso i giocatori più giovani. Su Charles Woodson e il suo attaccamento alla causa della Raider Nation non abbiamo dubbi, sui due ex Giants e Steelers legittimo chiedersi se verranno per un’ ultima iniezione di gloria… o un ultimo cospicuo stipendio!
PROSPETTIVE PER IL DRAFT – DIFESA
Anche se la riconferma di Pat Sims copre un buco nel ruolo di defensive tackle (assumendo che l’altro tackle titolare nel 4-3 dei Raiders sarà Antonio Smith), non si può certo dire che la difesa dei Raiders brilli sia per profondità di scelte, che per età dei suoi componenti, e il draft sarà sicuramente occasione per progettare il futuro del reparto negli anni a venire. Difficile che con la quinta scelta Javedeon Clowney sia ancora disponibile, ma un linebacker con grandissime prospettive come Anthony Barr potrebbe essere una scommessa affascinante, in grado di dare lunghi anni di produttività alla difesa dei “predoni”.
Nel secondo o terzo giro di scelte potrebbe essere buona cosa cercare l’erede di Charles Woodson, che ha firmato per il suo probabile ultimo anno, e la safety giusta potrebbe essere Ed Reynolds, che a Stanford ha dimostrato un buon repertorio di gioco aggressivo e ottima intelligenza di gioco. Vista la firma di Justin Tuck e Lamarr Woodley, per il momento i defensive end titolari offrono buone rassicurazioni, ma tentare un colpo andando avanti nel draft non sarebbe male sempre per il processo di ringiovanimento: Jackson Jeffcoat da Texas, ma anche Josh Mauro da Stanford sembrano giocatori in grado di fornire da subito un buon utilizzo, anche solo come pass-rusher da terzo down.
PROSPETTIVE PER IL DRAFT – ATTACCO
In attacco al draft potrebbe essere scelto comunque un quarterback, ma al terzo o quarto giro senza ambizioni immediate di farne uno starter: occhio allora a Derek Carr, che arriva da Fresno State dove ha dimostrato doti interessanti, ma anche il bisogno di rifinire i suoi skills, cosa possibile rimanendo un anno o due dietro Matt Schaub. Nel settore ricevitori si potrebbe scegliere uno sleeper verso la fine del draft, tipo Corey Brown da Ohio State, utilizzabile anche come kickoff o punt returner. Anche per la linea offensiva si potrà valutare se scegliere negli ultimi turni un giocatore per rinforzare un reparto, mai troppo profondo come qualità e quantità dei suoi componenti…
Quali prospettive immediate per i Raiders? Con il draft giusto e un buon rendimento di parte dei suoi free-agents appena acquisiti, si potrà avere anche una stagione sorprendente, ma andando umili viste le delusioni degli ultimi dieci anni. Certo che se Dennis Allen vuole tenersi il posto, 7-8 vittorie nel 2014 dovranno arrivare: il tempo delle attese sembra finito…
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
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