In un Super Bowl che vedeva tra i protagonisti giocatori del calibro di Peyton Manning, Russel Wilson, Wes Welker, Demaryius Thomas e altri grandi nomi alla fine il titolo di MVP (Most Valuable Player) è andato a Malcolm Smith, linebacker dei Seattle Seahawks, gregario di una difesa straordinaria ed eroe per una sera. Ogni singolo giocatore della difesa di Seattle avrebbe probabilmente meritato questo riconoscimento ieri notte ma alla fine dovendo sceglierne uno i voti della giuria sono andati sul giocatore che ha messo a referto le giocate più importanti e decisive ai fini del risultato. Smith ha infatti chiuso la partita con un intercetto ritornato 69 yards per un TD e ha anche recuperato un fumble perso dall’attacco dei Broncos, oltre che mettere a segno 9 tackles.
Come tutta la secondaria e il parco linebacker, anche Smith ha beneficiato enormemente di una feroce pass rush della D-Line di Seattle che ha messo sotto costante pressione Manning forzandolo a una serie di lanci imprecisi di cui uno, deviato, è finito nelle mani di Malcolm che con la sua corsa indisturbata ha sostanzialmente posto fine alla partita anche se il secondo quarto non era ancora finito agli archivi. E dire che Smith è entrato nello starting lineup solo alla 15ima giornata, rimpiazzando KJ Wright e mettendo in mostra tutte le sue abilità come cover linebacker utile anche come stantuffo nel gioco su corse.
Nel post-partita Smith ancora non riusciva a capacitarsi di quello che aveva fatto ed è comprensibile per un giocatore che era entrato nella NFL nel 2011 scelto al settimo giro del Draft e quindi con poche aspettative e una dura scalata da affrontare solo per avere un posto in squadra. Seppur non un giocatore da Pro Bowl, è sempre stato Smith l’uomo cui Seattle si rivolgeva quando più ne aveva bisogno e Malcolm ha sempre risposto presente come contro i San Francisco 49ers in occasione dell’NFC Championship Game quando nell’ultima azione disperata dei Niners ha raccolto un palla deviata dal compagno Sherman ponendo fine alle speranze residue di San Francisco e mandando i Seahawks in paradiso, ossia al MetLife Stadium di East Rutherford, New Jersey sede del Super Bowl di ieri notte.
Era dal 2003 (Dexter Jackson, free safety dei Buccaneers) che un giocatore difensivo non vinceva il prestigioso riconoscimento e bisogna andare ancora più indietro per trovare l’ultimo linebacker insignito del trofeo di MVP del Super Bowl, ossia Ray Lewis nel 2001. Solo 3 linebacker nella storia del Super Bowl hanno vinto l’MVP e ora Malcolm Smith può dire di essere tra questi pochi eletti. Essendo solo al terzo anno nella lega Smith non può che migliorare, così come tutta la difesa dei Seahawks, già la più forte della lega e con ampi margini di miglioramento grazie alla giovane età dei suoi interpreti principali.
Una difesa che ieri sera ha scoperto una nuova stella: Malcolm Smith: l’uomo giusto al momento giusto!
Prestazione della vita per Malcolm Smith,complimenti; io pensavo dessero il premio Harvin o Chancellor(Impressionanti i suoi mezzi fisici per essere una safety). Proprio riguardo a Harvin è spaventoso pensare cosa potrebbe diventare Seattle se il super Percy rimane sano. Giocatore in grado di spaccare la partita in qualsiasi momento
Date le sue caratteristiche è meglio che Harvin giochi solo le ultime 4 o 5 gare della stagione…