Non ci poteva esserci inizio migliore per questi play off Nfl! Ad Indianapolis abbiamo assistito a tutto quello che può recitare il credo fondamentale per fare strada nella complicata post season: non smettere mai di crederci.
Così hanno fatto i Colts quando il tabellone segnava 38 a 10 in favore dei Chiefs, quindi drive su drive e un continuo diminuire di fiducia nella formazione allenata da Andy Reid, Indianapolis è riuscita a compiere una rimonta difficilmente immaginabile, ma proprio per questo motivo i play off sono il momento più intenso della stagione.
In un Lucas Oil Stadium completamente esaurito erano di fronte i Colts di Chuck Pagano, vincitori della Afc South, ed il nuovo corso dei Kansas City Chiefs, finiti maledettamente ultimi l’anno scorso per diversi motivi legati al coaching staff, quarterback e infortuni; a farli riprendere ci ha pensato Andy Reid e il suo front office che ha portato nel Missouri il talento di Alex Smith e tanti altri pezzi al fine di rilanciare la squadra.
Entrambe le formazioni si presentavano alla partita con il record di 11-5, i pronostici dicevano Chiefs vincenti, ed in effetti così è stato… si ma solo per un tempo!
Al termine dei primi trenta minuti di gioco tutto sembrava finito per i Colts: non girava l’attacco, c’erano problemi in difesa e Alex Smith sembrava quello visto un paio di anni fa quando i Niners superarono i Saints nel loro vecchio stadio.
Tutto sembrava compromesso, invece nel secondo tempo sono emersi tutti i problemi di una squadra falcidiata dagli infortuni, costretta a perdere la sua star Jamaal Charles dopo pochi snap per una commozione celebrale e ad affidarsi a un rookie che tanto male non ha fatto, ma in alcune occasioni è mancato il guizzo del possibile offensive rookie of the year che avrebbe potuto chiudere la partita.
Cosa hanno avuto in più i Colts per rimontare un passivo di 28 lunghezze fino a vincere la partita per 44 a 45? Un nome e un cognome: Andrew Luck.
Ci sono giocatori che danno l’impressione di aver sempre la testa nella partita pur se commettono numerosi errori, però ci sono e probabilmente a un certo punto decidono di fare le giocate che scrivono la partita; ecco Luck è tra questi, una gara pazzesca finita con 443 yards e 4 touchdown lanciati, 3 intercetti subiti a cavallo del secondo e terzo quarto quando per Indi sembrava una di quelle serata da dimenticare in fretta, aggiungendo una serie di first down importanti per muovere la catena e un incredibile fumble recuperato poi trasformato in touchdown a due passi dalla end zone.
Ecco se devo dirla tutta è li che i Colts hanno vinto la partita perché mi hanno dato l’idea di poter ribaltare un possibile crollo generale nella spinta necessaria per arrivare al traguardo sperato.
A tratti sembra di vedere Peyton Manning, uno capace di esaltare personaggi sconosciuti gestendo al meglio il pallone oltre eseguire lanci pressoché perfetti. A infiammare l’atmosfera ci ha pensato un altro nome piuttosto conosciuto: TY Hilton.
Si temeva che l’infortunio di Reggie Wayne avrebbe compromesso le possibilità di fare strada nei play off, invece il prodotto di Florida International ha sfoderato una prestazione da 13 ricezioni per 224 yards e due touchdown mandando letteralmente in tilt ogni defensive back avversario, in particolare Dunta Robinson.
Altro elemento fondamentale è stata la difesa che nel momento cruciale è riuscita a lasciare diverse volte l’attacco a bocca asciutta, guidata da un Robert Mathis assolutamente decisivo con un fumble forzato su Smith e tenendo sempre sotto pressione il talento di Utah.
A chiudere il cerchio il mai esploso Donald Brown, mostratosi un corridore migliore di Trent Richardson come conferma la marcatura messa a segno e l’abilità di farsi trovare pronto nel momento in cui viene chiamato in causa.
Ma è proprio tutto merito di questi giovani Colts oppure c’è dell’altro sul fronte ospite? Ebbene si: si può dominare un tempo piazzando tre intercetti, avere un quarterback decisamente in forma ma se non riesci più a segnare a un certo punto e la tua difesa imbarca acqua da tutte le parti, evidentemente riesci a uscirne sconfitto ugualmente.
Due i fattori decisivi: la gestione dei timeout da parte di Reid e una difesa letteralmente inguardabile. Quando Kansas City si è trovata per la prima volta in svantaggio, Smith ha avuto poca fiducia in se stesso, prendendo visibilmente paura e obbligando Reid a chiamare delle pause per chiarire la situazione, finendo col trovarsi senza possibilità di fermare il tempo nel finale per ottenere un’ultima chance di rimonta.
L’altro punto, probabilmente quello cruciale, riguarda la difesa dei Chiefs: durante la stagione a tratti la difesa aveva illuso di poter stare sul campo ed essere un fattore decisivo, specie nelle prime nove vittorie, dopo di che i problemi sono affiorati in massa, nella notte è andato out il leader delle secondarie Brandon Flowers, la pass rush è stato meno consistente del solito e sono mancate alcune risposte dai vari leader che forse sarebbero servite, lasciando ai Colts la possibilità di eseguire drive lunghi e veloci.
Se la sconfitta brucia parecchio, anche a causa di una certa dose di sfortuna che ha eliminato diversi titolari durante la partita, Kansas City se ne esce comunque con delle certezze in più: Alex Smith è un quarterback affidabile che sbaglia poco e non ha affatto paura di correre, ha dato una guida alla squadra quando Charles è uscito dal campo e con qualche bersaglio in più oltre a Dwayne Bowe potrà rischiare maggiormente.
L’altra nota positiva è di aver un back up running back di livello e ancora giovane: Knile Davis, rookie preso al terzo giro da Arkansas, ha portato palloni con sicurezza e voglia di mettersi in mostra, sicuramente troverà spazio nel caso Charles dovesse avere ancora problemi fisici.
Guardando il punteggio non sembra sia stata una partita di play off, però se guardiamo bene le statistiche stagionali notiamo che le difese si aggirano nei bassi fondi delle classifiche quindi era piuttosto prevedibile che potesse finire con un punteggio elevato. Inoltre ci sarebbe da considerare il valore della Afc il quale avrebbe reso il record e la posizione di alcune squadre più alte rispetto al vero valore. Questo conta relativamente e come ci si aspettava, la post season non ha tradito regalandoci una partita al cardiopalma che verrà ricordata a lungo nelle memorie dei tifosi Colts.
Andrew Luck sembra crescere ogni partita: nel suo secondo anno tra i Pro è riuscito a migliorare il suo precedente risultato che lo vide sconfitto nella wild card contro i futuri campioni di Baltimore e scommettiamo che pure settimana prossima, chiunque sia l’avversario, ci proverà ancora a portare a casa la partita perché è uno di quei giocatori nati per vincere.
Tutta Indianapolis lo sta seguendo, il gruppo è la forza di questa franchigia che solo due anni fa era al suolo proprio per accogliere il suo talento con la prima scelta del draft…. tutta una serie di astri allineati che ora permettono ai Colts di stare nel cerchio di grandi.
Onore ai Chiefs perché capaci di riprendersi dopo una stagione complicata, Andy Reid ha confermato di essere un buon allenatore e avrà ancora tempo per riprovarci, intanto noi godiamoci il talento e la classe di Andew Luck perché i play off sono appena iniziati e lui ha ancora voglia di stupirci, Manning e Brady sono avvisati.
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