E’ finita. Jim Schwartz è stato licenziato da head coach dei Detroit Lions dopo cinque stagioni con l’ organizzazione. Nonostante aver vinto 6 delle prime 9 partite questa stagione, i Lions sono crollati nella seconda parte del 2013, finendo 7-9 e mancando ancora una volta i playoffs. Schwartz aveva preso l’incarico dopo la stagione 2008, quella famosa per il record postato dai Lions di 0-16. Schwartz ha portato il team ai playoffs nel 2011, ma ben quattro delle cinque stagioni passate a Detroit si sono concluse con record perdenti. All’ex head coach sono state fatali le due ultime stagioni, concluse con dei crolli inaspettati nella seconda parte. Di questa stagione abbiamo detto, ma questa va a sommarsi a quella 2012, nella quale i Lions, dopo una prtenza promettente a 4-4, hanno finito per perdere gli ultimi 8 games della stagione.
In pratica i Lions sono stati 5-6 dopo una partenza 5-0 nel 2011, 0-8 dopo essere partiti 4-4 nel 2012 e 1-6 dopo aver aperto questa stagione sul 6-3. Per il 47enne Schwartz, il record totale recita 29-51. Troppo poco. Poco per una franchigia che sperava di aver imboccato la strada giusta con un quarterback di talento. Poco per un head coach le cui squadre non si sono mai evolute come la proprietà sperava. Le statistiche parlano chiaro. Oltre ai record perdenti, a condannare Schwartz c’è il maggior numero di turnovers , 67, prodotti da un team NFL nelle ultime due stagioni, insieme al numero di penalità, 210, che ne hanno fatto l’11° squadra della lega in questa speciale classifica. Tutto questo con un team ricco di talento, basti pensare al wide receiver Calvin Johnson o al defensive tackle Ndamukong Suh ma che, come detto, non si è mai evoluto.
A partire dal quarterback Matthew Stafford. Sul quale ora si comincia a dubitare: è un quarterback franchigia o soltanto un buon quarterback, non però in grado di portare i Lions al prossimo livello? Schwartz ha avuto ferma fiducia in Stafford, tanto da selezionarlo fuori da Georgia e da farne il top pick dell’NFL draft del 2009. E l’organizzazione ha avuto tanta fiducia in Stafford da concedere al quarterback un prolungamento di contratto per 3 stagioni lo scorso luglio. Ma Stafford non è stato all’altezza del suo contratto, lanciando meno yards, 4,650, con una percentuale inferiore di completi, 58.5, rispetto a quanto abbia fatto dal 2010, la stagione che lo vide alle prese con vari infortuni. I suoi 19 intercetti sono il maggior numero prodotto dalla sua rookie season nel 2009. Stafford, come detto, non si è ancora evoluto, riproponendosi come lo stesso quarterback visto a Georgia, quando postava grandi numeri restando però impreciso, completando soltanto il 56.9 percento dei passaggi in tre stagioni al college e completando più del 60 percento soltanto all’ultimo anno. Con i Lions le cose sono rimaste le stesse: grandi yards, molti touchdowns, ma inconsistenza e imprecisione generale. E’ per questo che alcuni analisti americani sperano che il prossimo head coach scelto dalla famiglia Ford sia un allenatore di stampo offensivo. Il talento c’è ma serve un head coach in grado di svilupparlo.
Prima di dichiarare fallito l’esperimento Stafford, è necessario provare a dare al quarterback un altro head coach ed un altro staff offensivo. Con Schwartz sono stati infatti licenziati anche l’offensive coordinator Scott Linehan ed il wide receivers coach Tim Lappano, segno della volontà della franchigia di tracciare una nuova rotta offensiva. I Lions sono quindi alla ricerca di un nuovo head coach dopo averne avuti cinque, compreso l’interim coach Dick Jauron, nelle ultime 12 stagioni. I nomi che circolano sono i soliti, a partire da Ken Whisenhunt, ex offensive coordinator degli Steelers al Super Bowl del 2005 ed ex head coach dei Cardinals, anch’essi portati al Super Bowl. Soprattutto, Whisenhunt è l’offensive coordinator di San Diego, cioè l’uomo che ha risollevato la carriera del quarterback Philip Rivers. Potrebbe essere l’uomo giusto per ripetere l’impresa con Stafford. Di sicuro c’è il fatto che i Lions hanno un buon roster e sono una piazza che potrebbe interessare molti, nonostante una cultura perdente che dovrà assolutamente cambiare.
Non si può biasimare Detroit per aver esonerato il coach. Oltre alle pessime -per una franchigia con quel roster- statistiche di lungo termine, ben evidenziate dall’ottimo articolo, che nella NFL sono tutto, Schwartz paga anche credo le pessime scelte tattiche in momenti chiave di match-cruciali (che avrebbero consentito ai Lions di raggiungere abbastanza comodamente i playoff, visto l’equilibrio della division) e il licenziamento dell’intero offensive staff lo dimostra.
Altro capitolo quello riguardante il QB -che a me piace molto tra l’altro. .- sul quale la franchigia ha investito e sta investendo molto. Sicuramente gli verrà data un’altra possibilità, tuttavia il tempo a sua disposizione sta scadendo e non credo avrà innanzi a sè più di un anno o due per dimostrare di poter diventare un elite QB oppure un regista destinato a rimanere un’ottima promessa, come successo in molti altri casi verificatisi in NFL.
Complimenti per il blog! Buoni playoffs a tutti! !