A Cleveland non se la passano esattamente bene, è già scritto difatti che i Browns concluderanno l’undicesima regular season consecutiva senza potersi permettere qualificazioni alla postseason confermandosi come una delle franchigie più perdenti dell’ultimo decennio, sommando solamente due campionati a bilancio vincente dal 1999, anno della loro rinascita, fino ai giorni nostri.

Come sia il futuro non lo si sa, quello che è evidente è che l’organizzazione ha cominciato un’importante ricostruzione salutando Trent Richardson ed ammettendo che gli investimenti fatti nel ruolo di quarterback sono stati sbagliati, come dimostrano i fallimenti dell’esperimento Colt McCoy e dell’esperienza con Brandon Weeden, preso probabilmente per disperazione una volta capito che RGIII non sarebbe mai pervenuto a Cleveland.

Qualcosa di buono, anzi ottimo allo stato attuale delle cose, il management dei Browns l’ha combinato, e sta pagando dazio sotto forma di un giocatore che ha mutato da solo il volto dell’attacco rendendolo pericoloso in profondità e capace di aggiungere la possibilità di big play ad un reparto altrimenti fossilizzato nell’improduttività più evidente.

gordon-talibJosh Gordon arrivò a Cleveland nel supplemental draft del 2012, che come dice la parola stessa è una tornata di selezioni aggiuntive che riguardano giocatori collegiali i quali per un motivo o per l’altro non possono essere scelti al draft principale, spesso perché sospesi dalla propria squadra e quindi ineleggibili. E Gordon ineleggibile lo era perché si era fatto beccare più volte a fallire dei test anti-droga, non riusciva a staccarsi dall’abitudine di fumare erba facendosi sanzionare per due volte a Baylor, l’università che originariamente l’aveva reclutato, per poi decidere di trasferirsi a Utah e perdere il canonico anno sportivo, il prezzo che si deve pagare quando si passa da un’università all’altra ed ancora non ci si è laureati. Durante quel 2011, Gordon fallì anche il terzo test, e diventò impossibilitato a giocare ancora per un programma di football collegiale.

Da qui la decisione di iscriversi per il supplemental draft, dove venne preso al secondo giro proprio dai Browns, che cercavano un ricevitore in grado di cambiare le sorti dell’attacco, un pezzo offensivo che da anni non avevano a roster, ed erano fortemente attratti dalla sua statura combinata con un’eccellente velocità di base. 6 piedi e 3 per 224 libbre, un fisico in grado di fare da scudo anche al defensive back più fisico e la capacità di accelerare con grande efficacia, che con tutti quei muscoli addosso non poteva che essere considerata una combo di ottime prospettive. Ovviamente c’era da considerare pure l’altro verso della faccenda, ovvero una scommessa forse troppo alta per un ragazzo che doveva ancora dimostrare la sua raggiunta maturità, anche se il discorso appare più come l’ennesima manfrina moralista americana che non un qualcosa di cui preoccuparsi seriamente. Però i Browns, per via del meccanismo che regola le selezioni supplementari, avevano perso il secondo round della offseason successiva effettuando questa sua scelta, per cui l’affidabilità del ragazzo aveva un discreto peso nell’economia generale dell’affare.

Steelers-Browns-Footb_News-7Nell’ultimo mese di gioco, Josh Gordon è sbocciato, e sta meritatamente cominciando ad essere considerato una superstar in procinto di esplodere. Ha fatto danni incalcolabili contro qualsiasi secondaria, debole o forte che fosse, ha retto il confronto anche con cornerback contro cui è davvero difficile ricevere, ed è il go-to-guy per qualsiasi quarterback i Browns decidano di piazzare settimanalmente sotto il centro. Al momento in cui scriviamo Gordon ha ricevuto in tripla cifra in cinque delle ultime sei uscite piazzando un record di franchigia ed un record Nfl: contro gli Steelers ha difatti ricevuto per 237 yards cancellando il precedente primato dei Browns appartenente all’attuale GM dei Ravens Ozzie Newsome, ed una settimana più tardi ha scritto 261 sul suo tabellino personale, diventando il primo giocatore della storia del football professionistico a ricevere per più di 200 yards in due gare consecutive. Con undici partite disputate Gordon è già a quota 1.400 yards stagionali, un progresso terrificante rispetto alle 805 raccolte nell’annata da matricola, e di settimana in settimana, quando si pensa di poterlo in qualche modo fermare, lui continua a farsi trovare un passo avanti rispetto al difensore collezionando grandi giocate una dietro l’altra – ha segnato mete di 80 e 95 yards proprio di recente – e riesce a rendersi pericoloso in più modi, come dimostra la galoppata 34 yards siglata su una reverse chiamata appositamente per lui domenica scorsa contro i Patriots.

E quel 1.400 che campeggia ben evidente nelle sue statistiche individuali, è la miglior prestazione di franchigia in singola stagione con tre partite ancora da disputare (contando pure che ha saltato le prime due apparizioni per un’altra sospensione), per cui il potenziale che questo ragazzo si porta appresso appare ad oggi davvero impressionante.

Tutto bene quindi? No. La sospensione sopra citata ha messo ulteriori dubbi sul carattere del ragazzo, che è stato beccato con della codeina in corpo la quale è stata da lui giustificata in quanto inserita nelle componenti di uno sciroppo prescrittogli per curare una forte tosse, ed alla prossima sanzione di questo tipo arriverà la scure dello sceriffo Goodell, sotto forma di una sospensione annuale, un evento catastrofico per una squadra che ha appena trovato l’atleta in grado di fare la differenza che cercava da lunghissime epoche di football giocato. Poi c’è il fattore-risultato, che non riguarda certo Gordon, ci mancherebbe, ma è evidente che nonostante le sue evoluzioni di gran classe le vittorie non arrivano, ed i Browns devono preoccuparsi di definire una volta per tutte quel cambio culturale di cui da anni si va in cerca – si sperava arrivasse con la gestione Holmgren, ma così non è stato – cercando quantomeno di iniziare a cancellare dalla mente dei tifosi il bilancio degli ultimi quattordici anni di attività, che parla di una misera media di cinque vittorie all’anno, una statistica che non sarà certo alterata dagli attuali quattro successi collezionati dai ragazzi di Rob Chudzinski.

Ad ogni buon conto, Cleveland avrà due prime scelte nel draft 2014 e potrà utilizzarle per aggiungere qualche altro pezzo importante soprattutto al reparto offensivo, dato che la difesa che rendendo in maniera eccellente mostrando una crescita impressionante tra un anno e l’altro, ed avere a roster una superstar in grado di produrre giocate da ricevitore di primissima fascia Nfl, sembra davvero un ottimale punto di partenza.

E Josh Gordon, il segno, sembra proprio deciso a lasciarlo in positivo, dimostrando di avere imparato delle lezioni dai propri errori.

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