Una nona settimana NFL piena come al solito di protagonisti, e di delusioni, alcune prevedibili, altre sicuramente a sorpresa. Scoprite con noi chi sono i migliori e i peggiori di questa settimana…
TOP
1) Nick Foles
Vero che la difesa Raiders si è dimostrata più tenera del burro, ma questo non toglie valore alla prova superba di Foles, perfettamente a suo agio nel condurre l’attacco a tutta velocità di Chip Kelly. 7 touchdowns a ben cinque diversi giocatori non si mettono per caso, e bisogna anche pensare che in questa stagione Foles ha 13 td e… zero intercetti! Vero che la prova coi Giants di una settimana fa è stata negativa, ma quello che emerge dal giocatore scelto al draft nel 2012 è che raramente fa errori mentali tipici di un giocatore giovane, per giunta nel ruolo di quarterback. Se Michael Vick rimane la scelta più trendy, Foles è il giocatore in grado di dare sicurezza all’attacco delle aquile: basta non pensare che faccia exploit simili ogni settimana…
2) L’attacco dei Patriots
Non ci limitiamo a dire Tom Brady, la cui prova (23 completi su 33 tentativi per più di 400 yards e 4 touchdowns) è stata sublime, ma tutto l’attacco dei Pats è stato devastante, tra Gronkowski ed i suo career-high di 9 passaggi ricevuti per 143 yards, a Stevan Ridley che ha corso per 115 yards, la macchina da guerra targata Brady-Belichik sembra tornata, a dispetto dei tanti che erano già pronti a dar per morta New England. In particolare il passaggio di 81 yards ad Aaron Dobson culminato in un td, significa che Brady ha di nuovo un wide-receiver in grado di percorrere tutto il campo alla Randy Moss e mettere una segnatura in poco tempo, segno che New England non è distante dai migliori livelli offensivi raggiunti in nel 2007 o nel 2010…
3) Chris Johnson
Ci stavamo dimenticando di quando CJ2K era il più formidabile running-back della lega, ma fino a questo punto della stagione lui stesso non aveva fatto nulla per farcelo ricordare. Nessun touchdown (2 ma in ricezione) e poche luci, ma domenica con 150 yards corse e ben due segnature, possiamo dire che è tornato nel momento migliore per i Titans, e fatto curioso proprio contro l’ex coach di Tennessee, Jeff Fisher. La difesa dei Rams è sicuramente solida, ma complice il buon lavoro della linea d’attacco Johnson è tornato, almeno per una domenica, ai suoi vecchi standard. Se durerà, la stagione per i Titans potrebbe avere un altro significato…
MENZIONI D’ONORE
Per una volta, due veterani backup qb dimostrano un ottimo rendimento, parliamo di Jason Campbell per Cleveland, e Josh McCown per Chicago. Campbell ha vissuto i suoi anni migliori a Washington, ma è giusto ricordare che nel 2011 stava giocando bene nei Raiders prima di infortunarsi e non tornare più in campo fino alla stagione successiva, mentre McCown un pò tutti lo davamo già per finito, ma alla millesima (più o meno) squadra in cui è finito, ha dato una prova veramente solida contro i Packers, supportato da un Matt Forte “chirurgico” nell’efficacia delle sue corse.
Tra i wide-receivers, grandi prove da parte di Pierre Garcon, che nei Redskins è sempre una sicurezza, e 7 ricezioni per 172 yards lo dimostrano abbondantemente. Salvifico per i Colts il secondo tempo di T.Y. Hilton, tre touchdowns di cui uno per 58 yards, segno che tra lui e Andrew Luck può nascere l’intesa che rendeva Reggie Wayne speciale nell’attacco Colts.
Infine, segnalazioni doverose per la difesa dei Jets, spettacolare nel suo stop all’attacco dei Saints, e a un Tony Romo in formato rimonta che consente ai Cowboys di mantenere la testa dell’NFC east…
WORST
1) Le difese di Steelers e Raiders
Esistevano una volta la Steel Curtain, e i tremendi guerrieri in grigio-nero di coach John Madden, ma poco sembra essere rimasto di quello spirito nelle difese messe in campo domenica da Pittsburgh e Oakland, che in due hanno concesso ben 104 punti. Quello che più stupisce è nel vedere coinvolti giocatori come Troy Polamalu, Charles Woodson, Ryan Clark, alcuni tra i migliori defensive backs dell’ultimo decennio, in errori di copertura che si possono perdonare a un D.J. Hayden, non certo a giocatori così esperti. Se per i Raiders la qualità complessiva era e rimane mediocre, gli Steelers hanno uno dei migliori defensive coordinators di tutta la storia del football, Dick Le Beau, e il sospetto è che molto sia da rifare nella Steel City, e che questa rifondazione dovrà coinvolgere anche i giocatori più gloriosi e non solo: mai nella sua storia Pittsburgh aveva concesso tanti punti in una sola partita, e coach Tomlin dovrebbe incominciare a sentire scottare la sua panchina…
2) Matt Ryan
Parlando di sedie che scottano, quella di coach Smith gli starà di sicuro bruciando i pantaloni, ma anche il suo qb vive il momento più difficile dell carriera. 7 intercetti e due touchdown nelle ultime due partite, ovviamente due sconfitte, e una stagione balorda diventata inguardabile per un fan dei Falcons. Sicuramente le assenze a ripetizione di Julio Jones, Roddy White e Steven Jackson hanno complicato la vita del qb dei Falcons, che un pò come Eli Manning ha reagito nella maniera peggiore, incominciando a sparare palloni senza molto costrutto e logica, peggiorando ancor più le sorti della sua squadra: almeno salvare la dignità nelle partite restanti sarà l’obiettivo di questi derelitti Falcons, tornati (purtroppo) alle vecchie abitudini…
3) Mike McCoy e Ken Whisenhunt
Tanti complimenti in questa stagione per il coach e l’offensive coordinator dei Chargers, ma domenica sprecare due opportunità a una yard dalla goal-line rinunciando a una quarterback sneak o a una corsa da parte di Woodhead o Mathews è quantomeno discutibile, anche perché accontentarsi dei 3 punti ha portato ai supplementari e alla sconfitta contro Washington. Visto i risultati buoni fino a questo momento della stagione nel rivitalizzare Philip Rivers e l’attacco di San Diego si può considerare questo solo un passo falso, ma che ha fatto pensare tutti a un ritorno dei Chargers alle cattive abitudini della gestione Turner…
MENZIONE DI DISONORE
Difficile non parlare della storiaccia brutta di Richie Incognito e della situazione dello spogliatoio dei Dolphins, dove come minimo i rookies sono sottoposti a un regime tipo Full Metal Jacket da veterani come Incognito (ma non solo lui da quanto sembra). Ovviamente il caso è scoppiato con l’allontanamento del giocatore di linea offensiva dei Dolphins Jonathan Martin, che ha fatto emergere il bullismo prolungato da parte di Incognito nei confronti del giocatore al secondo anno, accompagnato da insulti razziali e via peggiorando. Si parla di cene e viaggi dove i giocatori più giovani dovevano pagare il conto, parliamo di cifre sui 10000 dollari minimo, e dove la ribellione a questo “stile” di gestione dello spogliatoio da parte dei veterani veniva accompagnato da minacce, situazione che si può dire scoppiata in mano al management e al coaching staff dei Dolphins, che adesso si trovano nel momento più delicato della stagione senza due giocatori fondamentali. E’ nel DNA del football una mentalità da caserma, basta leggere un bellissimo libro come North Dallas Forty (uscito anche in Italia col nome I Mastini di Dallas) per capire certe dinamiche da spogliatoio, ma sicuramente nel caso in questione si è andati oltre…
Ritornando allo sport giocato, ancora una volta coach Schiano e i suoi Bucs sono andati vicino alla vittoria, ma subire una rimonta di 21 punti anche se contro i Seahawks è l’ennesimo segno di come difficilmente ritroveremo Schiano a settembre sulla panchina di Tampa…
Per questa settimana abbiamo finito, appuntamento alla prossima per altre emozioni targate NFL…
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
per qualunque curiosita’ scrivetemi a: albix73@hotmail.it
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