È passata circa metà della stagione più elettrizzante, quella NFL, e già si può parlare di sorprese, novità, delusioni e, perché no, contender. Ne sono successe di tutti colori in queste prime otto week, e infatti molte squadre hanno potuto proprio sorprendere o deludere aspettative di tutti, tifosi ed esperti per primi.
Tra le delusioni spiccano ben quattro nomi, tutti di un certo calibro: Pittsburgh Steelers, Houston Texans, New York Giants ed Atlanta Falcons.
La formazione della Steel City è da sempre una delle squadre più accreditate alla vittoria della propria Division, la AFC North, per cui negli ultimi anni ha dovuto lottare con i Baltimore Ravens. Il nucleo della squadra è lo stesso da un po’ di tempo, e gli anni iniziano a sentirsi, oltre agli infortuni che, finora, hanno contribuito a condizionare la stagione della squadra di Mike Tomlin. Con il record di 2-5, Ben Roethlisberger dovrà cercare di tirare fuori il meglio dai suoi compagni, per cercare di sperare ancora in una post season che sembra sempre più lontana, soprattutto dopo la sconfitta subita per mano di Pryor e dei suoi Raiders.
Discorso diverso per i Texans, che dopo aver visto i propri tifosi esultare per l’infortunio alla caviglia occorso al proprio starting QB, Matt Schaub, devono cercare di trovare una nuova figura a cui dare le chiavi e le redini di un attacco dove Johnson non incide, e che sente soprattutto l’assenza di Arian Foster, in questo momento non al picco massimo fisico della sua carriera. Situazione difficile quindi per la formazione texana, che vede alle sue spalle, nella propria Division, i soli Jacksonville Jaguars, fanalino di coda dell’intera NFL, accompagnati dai Tampa Bay Buccaneers, entrambe a secco di vittorie. Da rivedere anche la difesa di Houston contro le corse, in questo momento tra le peggiori della lega con 122.1 yards concesse a partita.
Passando alla NFC, incredibile è quanto si vede al MetLife Stadium di East Rutherford, dove i New York Giants hanno disputato un avvio di stagione a dir poco da incubo. Numeri davvero incredibili, al limite dell’impossibile quasi, per Eli Manning, che non sembrava azzeccarne una. Anche Tom Coughlin non è per niente sembrato il solito nelle prime sei partite della squadra della Grande Mela, che è riuscita a perderle tutte, alcune anche in maniera alquanto rocambolesca. La svolta sembra essere arrivata, però, durante la week 7, in cui i Giants si sono imposti sui Minnesota Vikings, alla ricerca anch’essi di un quarterback titolare, come parecchie squadre in questo momento. Dopo la prima gioia stagionale, è arrivata pure una seconda vittoria contro gli Eagles, prima del bye della prossima domenica. Nonostante tutto, i Big Blue sono comunque a sole due vittorie dai Cowboys (e dalla post season quindi), in questo momento in testa alla NFC East, ed in leggera difficoltà dopo la sconfitta subita contro i Lions e la sfuriata di Dez Bryant. Svolta in vista per i Giants?
Intanto continua una strana stagione in quel di Atlanta, dove gli infortuni sembrano aver compromesso quella che doveva essere, finalmente, la stagione in cui sarebbero dovuti arrivare al tanto agognato Super Bowl. Steven Jackson, uno dei grandi colpi della passata off season, non ha inciso come si sperava, soprattutto a causa degli infortuni. Julio Jones salterà il resto della stagione, mentre Roddy White manca da quasi un mese. Si è addirittura parlato di trade per Tony Gonzalez, con Packers e Chiefs pronti ad approfittarne, ma per ora non si è mosso nulla. Insomma molte cose da rivedere e, probabilmente, rivalutare per la formazione della Georgia, alla caccia di una wild card, dato che in questo momento i Saints sembrano irraggiungibili.
Per quanto riguarda le sorprese sono parecchi i nomi da segnalare, su tutti una delle due formazioni che, nella stagione scorsa, è riuscita ad aggiudicarsi il peggior record, al pari dei Jacksonville Jaguars: i Kansas City Chiefs. Chi si sarebbe mai immaginato che, con il solo arrivo di Alex Smith da San Francisco e Andy Reid da Philadelphia, si sarebbe potuti arrivare addirittura a scalzare dalla prima piazza della AFC West i Denver Broncos di un Peyton Manning che gira con numeri da MVP, rimanendo anche l’unica squadra ancora imbattuta? Non c’è che dire, il lavoro di Reid finora ha dato un’identità ben calibrata alla squadra, con una difesa molto solida, e un QB che non ama mettersi in mostra, ma che riesce comunque a portare a casa quel che serve alla propria squadra per arrivare alla vittoria, un quarterback vecchio stampo quindi che fa quel che deve senza attirare l’attenzione e senza prendere decisioni avventate o che magari possano compromettere il frutto del reparto difensivo. Non è un caso che i Chiefs siano la seconda squadra che ha concesso il minor numero di punti ai propri avversari con 98, dietro solo ad un’altra grande sorpresa come i Carolina Panthers, con 96.
Incredibile quanto messo in mostra fino a questo momento dalla formazione della NFC South, che vede un Cam Newton decisamente più intelligente nelle proprie scelte, che riesce ora a prendere decisioni migliori per se e, soprattutto, per i compagni. A guardare i numeri delle ultime uscite del #1 (precisamente le ultime cinque), ci si può rendere conto di quanto sia migliorato sotto questi aspetti: 94/141 (quasi il 70% dei completi) e un rapporto TD-INT pari a 9-4, con un rating di media pari a 108.7, il tutto accompagnato da 176 yards e 3 segnature su corsa. Probabilmente è, quindi, arrivato il momento della maturità per Newton, anche se il calendario dei Panthers deve affrontare ancora la maggior parte delle partite più dure. Staremo a vedere se il quarterback delle pantere riuscirà, insieme ad i propri compagni, a mantenere l’ottimo trend stabilito finora.
L’ultima menzione, riguardo le soprese, riguarda i Cincinnati Bengals, che hanno finora fatto vedere una squadra ed un gioco più che solidi, concreti e produttivi in attacco, quanto in difesa. La squadra è nella top 10 sia in numeri offensivi, che in numeri difensivi. L’incremento di rendimento di Dalton, rapportato alla connessione con il formidabile AJ Green, rende perfettamente l’idea di quanto stia andando forte la formazione dell’Ohio. La coppia è una delle migliori combo QB-WR, tra cui spiccano anche Stafford-Johnson, Rodgers-Nelson, Manning-Welker, Luck-Wayne e altri. Se continuano a migliorare di questo passo, potrebbero presto a trovarsi tra le contender al Lombardi Trophy.
A proposito di contender, sono poche le variazioni ed i cambiamenti in questa categoria, che vede anche quest’anno tra le proprie fila i Patriots, i Broncos, i Saints, i Seahawks e i 49ers.
I Patriots, finora, sono probabilmente quelli che hanno mostrato più debolezze, soprattutto nell’entrare in partita, dato che sono stati costretti abbastanza spesso a clamorose e mirabolanti rimonte (vedi Saints e, più recentemente, Dolphins). Imprese del genere non riescono a tutti, e la cosa è resa decisamente più semplice se hai la possibilità di schierare, tra le fila della propria squadra, un certo Tom Brady. Il problema però, in attesa anche del pieno recupero di Gronkowski e di un possibile arrivo di un WR di livello prima della trade deadline (si è infatti parlato di Larry Fitzgerald, a quanto sembra in uscita dall’Arizona), è che problemi di questo tipo potrebbero diventare difficili da risolvere a gennaio quando, nei Divisional Round o nei Championship Game, gli avversari difficilmente lasceranno per strada campi interi di yards da lasciar macinare al #12. A tempo debito ne sapremo di più.
Felicitazioni in quel di New Orleans, dove il ritorno di Sean Payton e l’arrivo di Rob Ryan da Dallas, hanno dato una nuova linfa vitale alla difesa dei Saints, in questo momento in testa senza alcun tipo di discussione nella NFC South. Brees continua ad essere il grande campione che si è dimostrato in questi anni, e i 5 TD pass contro i Bills ne sottolineano ancora le grandi capacità di realizzatore e di leader. Finora unico neo della stagione è la sconfitta subita all’ultimo minuto proprio contro i Patriots, ma il prossimo futuro appare decisamente brillante per la formazione della Big Easy.
Ottimo momento anche per le due formazioni che si giocano la testa della NFC West, dove la sconfitta tra le due sembra proprio accederà alla post season grazie ad una delle wild card. Trattasi dei Seahawks e dei 49ers, entrambe battute da Andrew Luck e i suoi Colts. Per quanto riguarda i primi, continua la strada verso la post season dopo la recente vittoria nel Monday Night a scapito dei Rams, orfani di uno starter quarterback, ottenuta grazie ad una solidissima difesa sulla goal line, mentre i secondi sono reduci da una larga vittoria a Wembley contro i Jaguars. Da sottolineare quanto queste due squadre, ottimamente guidate con la read option da Carroll e Harbaugh, siano tra le più accreditate alla Partitissima, grazie a dei reparti offensivi e difensivi che farebbero venire i brividi ai propri avversari. Chissà se Seattle riuscirà a non fermarsi ancora una volta prematuramente nel corso della post season, e se i 49ers riusciranno a riscattarsi dopo la prima sconfitta della loro storia al Super Bowl.
Discorso diverso per i Denver Broncos, che finora hanno decisamente raso al suolo tutto ciò che hanno trovato sul loro cammino, fatta eccezione per la ex squadra di Manning, i Colts. Numeri da capogiro, a livello offensivo, per la squadra del Colorado che rientra, sicuramente e decisamente, di diritto tra le contender. Primi per yards di media a partita su gioco aereo, addirittura a quota 358.5, con quasi 44 punti di media. Incredibile quindi quanto fatto da Manning con i vari Welker, Thomas e Decker. Vedremo però se i vecchi scheletri e fantasmi del #18 riaffioriranno tra gennaio e febbraio, dove il prodotto di Mississippi spera di ottenere il secondo anello della sua grandissima carriera.
Studente di giurisprudenza. Appassionato delle Big Four, NFL in particolare. Tifoso sfegatato Green & Gold!
Forse più che i fantasmi e l’età del mitico #18, il problema di Denver é una difesa che finora ha SEMPRE sofferto, in particolar modo sui lanci…
Certo con il rientro di Miller e Woodyard e la costante crescita di Rodgers-Cromartie le cose sono migliorate nell’ultima partita, ma questi Redskins non sono un banco di prova affidabile.
Buon articolo, ma mi pare davvero assurdo non citare i Colts sia tra le sorprese che tra le contender.
Vero che l’infortunio di Wayne è molto pesante (anche se quest’anno stava giocando bene, ma non divinamente), ma non si può non considerare la banda di Luck per un posto sicuro nei playoffs e forse qualcosa di più. Difesa eccellente e soprattutto un qb devastante.
Manning gioca un football ultraterreno, vedere una partita dei Broncos è qualcosa di unico. Peccato che a gennaio, come giustamente sottolineato, si presenti in campo un Payton molto più scarso. Pare davvero incredibile che abbia vinto un solo anello con tutto quel talento (ed aggiungo che è ancora più incredibile che ne abbia vinti 2 quello scarso del fratello)
E i Packers?
Manning è uscito daTennessee, non da Miss
Chiedo scusa per la svista, di solito sono meticoloso su queste cose. Errare humanum est. Per quanto riguarda Colts e Packers mi sembra che stiano mantenendo le aspettative, senza essere troppo al di sotto o al di sopra delle stesse, come invece stanno facendo le squadre menzionate nell’articolo, per questo ho preferito citare altri lidi
Non credo che le aspettative sui Colts fossero così alte ad inizia stagione, anzi vedendo la schedule la maggior parte degli opinionisti li vedeva a lottare per una wild card. Invece hanno battuti i 49ers, seahawks e broncos che sono tutt’ora le 3 principali candidate alla vittoria del SB, in più anche a me Luck fa’ impazzire.
D’accordissimo, i Colts senza avere decine di superstar nel roster come altre contender stanno facendo vedere i sorci verdi a tutti, merito di un gioco quadrato, pochi sbagli e una leadership immensa di Luck (e ha solo 23 anni!!!). In più, l’anno nero di Houston fa sì che la loro division sia al momento una delle più scarse della lega per cui andranno ai playoff in carrozza e poi ci sarà da divertirsi. Anch’io comunque metterei i Packers tra le contender, ora che hanno un gioco di corse degno di questo nome e una difesa che con il ritorno di Matthews potrà fare paura