E’ finita. Purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista. Anche quest’anno la Regular Season della NFL è giunta al termine. Quattro mesi di battaglie, emozioni, storie, che ci hanno tenuti incollati alla Tv o allo schermo del Pc. Come sempre, velocemente.
Ricordate come era iniziata? Era il 5 settembre, un insolito mercoledì sera, l’Opening Game vedeva opposti i freschi Campioni del Mondo, i Giants, e i Dallas Cowboys. Vinsero, un po’ a sorpresa, questi ultimi, al termine di un match gradevolissimo. Sembra un secolo fa, ma sono passati solo 4 mesi. E’ la NFL ad andare veloce, non il tempo. Da allora si sono giocate altre 255 partite, e abbiamo visto di tutto. Finali di partita emozionanti, rimonte incredibili, overtime, decisioni arbitrali a volte giuste a volte discutibili, partite che non hanno mai avuto storia, record individuali, eroi per caso. Piccole e grandi storie che rischiano di andare smarrite, nel turbinio di emozioni tipico di una Regular Season NFL. Ed ecco allora che mi è venuto in mente di provare a raccontarne qualcuna.
Ho scelto 10 partite, quelle che più mi hanno colpito per i motivi più disparati. Il risultato è una specie di film di questa Regular Season 2012. Ovviamente si tratta di un gioco, la scelta delle partite è puramente personale e ognuno potrebbe farsi con pieno diritto la propria personale “playlist”. Io le ho messe in puro ordine cronologico, e queste sono le mie scelte:
1) 400 e ritorno. E’ la Week 1, e dopo la prima abbuffata di football della stagione la NFL ci ha riservato un dessert niente male sotto forma di Sunday Night: Denver-Pittsburgh. Il ritorno di Peyton Manning, con la nuova maglia dei Broncos, dopo un anno di inattività. Sarà ancora lo stesso? O l’infortunio al collo lo avrà limitato? L’inizio è un po’ al rallentatore, e gli Steelers non sembrano intenzionati a cedergli la scena. Big Ben è preciso, macina drive lunghissimi, Peyton marcisce in panchina. A metà 3° quarto è 13-7 Pittsburgh. Poi però una big play cambia la partita. Manning lancia un pallone laterale corto a Demaryus Thomas, che brucia la secondaria e corre per 71 yds fino all’endzone. E’ il 400° Td pass della carriera di Peyton, e poco importa se il merito è in gran parte di Thomas e della LG Zane Beadles (che fa dei blocchi eccezionali), perché il n°18 si sblocca e cambia marcia. E così, dopo che gli Steelers hanno rimesso il naso avanti 19-14, lui orchestra un drive dei suoi: 80 yds, concluso con un passaggio chirurgico in endzone per il TE Tamme. Peyton is back, e per gli Steelers non ce n’è! Il numero 18 conclude la sua serata sulla sideline, osservando il suo vecchio nemico Tracy Porter, ora anch’esso in maglia arancione, riportare in meta un pallone lanciato da Big Ben per il 31-19 finale. A fine partita, le parole di Troy Polamalu valgono più di ogni commento: ” What can you say? I mean, he’s Peyton Manning!”
2) Chapeu, Mr. Smith! E’ il Sunday Night della Week 3, I Ravens ospitano i Patriots in un atteso match tra due contender nella strada verso New Orleans. La partita non tradisce le attese. I Patriots sono avanti prima 13-0, poi 30-21, ma i Ravens non si arrendono mai, e a 4 minuti dalla fine Torrey Smith sigla il suo secondo Td di giornata e riapre il match: 30-28. L’attacco dei Patriots non riesce a congelare il cronometro, Baltimore recupera il possesso, e allo scadere Justin Tucker piazza tra i pali il FG della vittoria: 31-30! Ma le telecamere vanno a cercare Torrey Smith, in lacrime, con gli occhi al cielo. Il perché era noto fin dall’inizio. Neanche 24 ore prima aveva ricevuto una terribile notizia: il fratellino 19enne Tevin era morto in un incidente di moto. Un’ora di sonno appena, un groppo al cuore grande così, quella decisione di scendere in campo lo stesso, presa alle 4 di quell’orribile pomeriggio, “perché Tevin avrebbe voluto così”. Le statistiche di Torrey quella sera? 6 ricezioni per 127 yds e 2 Td. Chapeu, Mr Smith!
3) Quel pasticciaccio brutto in Prime Time. E’ sempre la Week 3, e 24 ore dopo l’incredibile notte di Baltimore si va a Seattle per il Monday Night. Tra i Seahawks e i Packers è lotta senza esclusioni di colpi: piovono sack su Rodgers, le difese dominano, gli attacchi combinano poco o nulla. Green Bay è avanti 12-7, il tempo sta per scadere, i Seahawks hanno la palla sulle 24 avversarie. Russell Wilson rolla sulla sinistra e lancia in endzone, dove Golden Tate prima si libera della marcatura di Sam Shields con un evidente fallo, poi agguanta il pallone assieme al DB Jennings, che forse è stato il primo a metterci le mani sopra. Gli arbitri di riserva danno il Td, rivedono l’azione per 10 minuti e confermano, incredibilmente, la meta. Seattle vince, Green Bay schiuma di rabbia, le polemiche infuriano. Il Commissioner Roger Goodell martedì mattina prende il telefono, telefona all’Associazione Arbitri e in 24 ore risolve il Lockout. Ciao, arbitri di riserva! Bentornati arbitri titolari! Ma pensarci prima no?
4) Il crollo delle certezze. La Week 6 è un concentrato di storie. Nella prima, i San Francisco 49ers ospitano i NY Giants, nella rivincita del Championship dell’anno scorso. Sono carichi a mille, i 49ers. E hanno buoni argomenti per essere fiduciosi. Il Qb Alex Smith non ha ancora lanciato un intercetto, la OL sembra la migliore della Lega, nessun Rb è riuscito a correre per 100 yds contro la difesa rosso-oro, che tra l’altro non concede un Td su corsa da tempo immemorabile. E quando Akers calcia il FG del 3-0, sembra l’inizio della discesa. E invece inizia il crollo delle certezze. Alex Smith viene intercettato 3 volte e subisce 6 sack. Ahmad Bradshaw corre per 116 yds e segna su corsa. I Giants vincono 26-3, per i Niners niente rivincita e parecchie cose su cui riflettere. Eh no, non c’è niente di scontato nel football!
5) Il Professor Rodgers in cattedra. Passa appena un’ora e cominciano ad arrivare le immagini del Sunday Night da Houston. I Texans, imbattuti e lanciatissimi, ospitano i claudicanti Packers. L’atmosfera al Reliant Stadium è caldissima, tutti vogliono vedere l’acclamata difesa dei Texans contro l’MVP del 2011, Aaron Rodgers, finora sottotono. Per i Packers, con un record di 2 vinte e 3 perse, sembra già un’ultima spiaggia, e lo scoglio appare durissimo. E invece, quella che doveva essere una notte infernale si rivela dolcissima. Perché Aaron Rodgers recupera i superpoteri e guida l’attacco gialloverde con autorità, facendo letteralmente a fette la difesa texana, che per tutta la partita non riuscirà mai a contenerlo. Finisce coi Packers vincenti per 42-24, e le statistiche di Rodgers recitano: 79% di completi, 338 yds, 6 Td pass, nessun intercetto. Una lezione magistrale, che dà una svolta decisa alla stagione di Green Bay, e parecchio da pensare al coaching staff dei Texans.
6) All’inferno e ritorno. E’ il Monday Night della Week 6. Nonostante la stagione non sia ancora neanche a metà, è già chiaro che la sfida tra Chargers e Broncos deciderà la AFC West. I Broncos ci arrivano tra le polemiche, con un record perdente e la strana abitudine di dare il peggio di sé nei primi tempi. A San Diego si superano. Semplicemente, per 30 minuti non ne imbroccano una. Manning si fa intercettare da Quentin Jammer, che ringrazia e riporta il pallone in meta per 80 yds; Eric Decker, lanciato verso la endzone in campo aperto, si fa placcare da un eroico filo d’erba del Qualcomm Stadium. E i Chargers, guidati da un ottimo Rivers, non stanno a guardare. All’halftime è 24-0. Cosa sia successo in quei 15 minuti non ci è dato saperlo. Coach Fox avrà fatto la sua sfuriata, Peyton Manning avrà rincuorato i compagni. Ma da quello spogliatoio esce un’altra squadra. Peyton trova subito Thomas per un Td, Carter riporta in endzone un fumble. I Chargers, nel primo tempo buonissimi, si sciolgono lentamente come neve al sole. Peyton sforna altri 2 drive perfetti dei suoi, è sorpasso! Finisce con Chris Harris che intercetta e riporta in meta un passaggio di un Rivers ormai suonato. Al fischio finale è 35-24, nello stupore generale. In quell’intervallo è iniziata la vera stagione dei Broncos, ed è di fatto finita quella dei Chargers. No, decisamente non c’è niente di scontato nel football.
7) Vic Ballard e l’effetto ChuckStrong! E’ la Week 8, e il match tra i Titans e i Colts non è esattamente dei più spettacolari. Battaglia difensiva, tante botte ed errori. Sul 13 pari si va all’overtime. La stagione di Tennessee è già compromessa. Quella dei Colts invece è sorprendentemente viva, nonostante coach Pagano sia impegnato in una partita molto più importante contro la leucemia. Ma i suoi Colts, invece di sciogliersi,traggono dall’evento una forza sorprendente. ChuckStrong diviene un grido di battaglia. E probabilmente a questo ha pensato Vic Ballard, il Rb rookie, quando ha ricevuto uno screen di Luck, ha corso tra i difensori, si è sentito sollevare da terra, si è girato su sé stesso e ha continuato a fluttuare fino a colpire col casco il piloncino della endzone. Touchdown! Il più incredibile della stagione, nella già incredibile stagione dei Colts. Talmente incredibile da stravolgere le leggi della fisica.
8) Ad una falange dalla vittoria. La Week 8 ci regala forse il match più folle dell’anno. Siamo ad Arlington, i Cowboys ospitano i Giants, ma l’inizio non potrebbe essere peggiore. Tony Romo lancia 3 intercetti in 20 minuti, i Giants scappano subito via 23-0, e il match sembra finito. Anzi, sembra non essere mai iniziato. Ma i Cowboys non ci stanno, e tentano una furiosa rimonta. Senza un gioco di corsa decente, noncurante degli errori già commessi, Tony Romo lancia. E lancia ancora, e ancora. I vari Witten, Bryant, Austin rispondono presente, la difesa Giants sembra d’improvviso diventata di burro. E’ spettacolo ad Arlington, spettacolo puro. Che vede i Cowboys avanti 24-23 a 10 minuti dalla fine. Ma il sacro fuoco che anima Dallas comincia a spegnersi, e i Giants, passata la nottata, piazzano due FG e vanno sul 29-24. Quando poi Romo, a 1 minuto dalla fine si fa intercettare per la quarta volta, sembra il game over. Ma i Giants non chiudono il down e Dallas recupera il pallone sulle proprie 30, senza time out e con 44 miseri secondi sul cronometro. Romo continua a lanciare, imperterrito, preciso. I Cowboys arrivano sulle 37 avversarie, mancano 6 secondi, Romo cerca in endzone Dez Bryant, marcato da due difensori. Il Wr incredibilmente afferra il pallone. Touchdown! Ma no, un momento! Nel replay si vede che Bryant, ricadendo con l’ovale in mano, ha appoggiato la punta delle dita, una falange, fuori dalla endzone. Il Td è annullato, vincono i Giants. Ma che partita!
9) Eroe per caso. Week 13, siamo nella Capitale. Redskins vs Ravens è una bella partita. Primo tempo dove gli attacchi piacciono parecchio, poi nel secondo escono le difese. Baltimore conduce 28-20, mancano 2 minuti e poco più. RGIII sta orchestrando il disperato drive del pareggio. Corre, viene steso, e il suo ginocchio prende una bella botta. Partita finita per lui. Entra un altro Qb rookie, Kirk Cousins, da Michigan State. Dovrà essere lui a vincere la partita. Un rookie, entrato a freddo, in un finale di partita infernale, con l’obbligo di andare in meta e pochissimo tempo per farlo. Roba da far tremare i polsi anche ai veterani. E invece Cousins diventa un eroe, chiudendo il drive con un bel Td pass per Pierre Garcon. Non ancora pago, però, sulla successiva conversione da 2 punti, con la difesa Ravens che non concede spazio ai Wr, decide di tenersi il pallone e correre. Dentro. Pareggio. I Redskins vinceranno poi all’OT grazie ad un gran ritorno di punt di Richard Crawford, ma la NFL ha scoperto Kirk Cousins, che da bravo eroe per caso è tornato in silenzio a fare il vice RGIII. Ma se i Redskins sono ai PO, devono ringraziare anche il ragazzo da Michigan State.
10) Adrian vs Eric. Ultima di Regular Season. Minnesota-Green Bay, i padroni di casa sono obbligati a vincere per fare i PO, Green Bay cerca invece il seed n°2. Adrian Peterson invece cerca il record di yds corse in una stagione di Eric Dickerson. Mancano “solo” 208 yds, per un giocatore reduce da un infortunio al ginocchio terribile eppure tornato più forte di prima. I Vikings sono caricatissimi, AP28 è la solita furia, ma Green Bay proprio non ne vuole sapere di mollare e trova sempre il modo di riportarsi sotto. La regia della FOX ogni tanto ci ricorda quante yds servono a Peterson per battere il record. Prima sembra impossibile, poi di nuovo fattibile, poi di nuovo lontanissimo. Poi, quando a pochi secondi dalla fine AP sfonda il primo muro difensivo e si invola, il MetroDome esplode. Record e Td della vittoria, sarebbe bellissimo! Troppo, però. La secondaria dei Packers reagisce bene, AP28 viene placcato sulle 12. Poco male per i Vikings, che calciano il FG allo scadere e vanno ai PO. Invece il contatore di Peterson si ferma a quota 199, a 9 yds dal record. Eric Dickerson, dalla sua casa in Florida, tira un sospiro di sollievo. Adrian, invece di rammaricarsi, festeggia coi compagni la Wild Card raggiunta. E ci ricorda che nel football la squadra viene prima del singolo giocatore.
Ciao Regular Season. Sei stata avvincente come sempre. E troppo breve come sempre. Ora cedi spazio alla furia dei Playoff, il sommo godimento di noi malati di football. Ma tanto saremo lieti di rincontrarti a Settembre, dopo la sempre troppo lunga offseason. E siamo sicuri che saprai ancora affascinarci e travolgerci con le tue storie.
Intanto però….Buoni Playoff a tutti!
Folgorato dal football Usa all’età di 11 anni (era il lontano 1992), tifoso di 2 diversi tipi di Dolphins (quelli di Miami e quelli di Ancona), ha iniziato a scrivere su Play.it nel 2012. Appassionato di sport a 360°, di quelli che durante le Olimpiadi trasferiscono la propria residenza davanti alla Tv, considera il football lo sport di squadra per eccellenza, e una straordinaria fucina di storie di eroi ed antieroi. Che ogni tanto prova a raccontare!
Grazie per l’articolo, è bello rivivere le emozioni di una stagione. Da parte mia mi permetto di segnalare la grande rimonta dei Patriots contro i 49ers, con Brady e soci sotto 31-3 a metà del terzo quarto e 31-31 alla metà del quarto. Con il pubblico di casa ancora in estasi per l’incredibile comeback, un bel ritorno e un TD pass riportano immediatamente avanti i 49ers, cui bastano meno di 30 secondi per ritornare in vita proprio nel momento in cui sembravano essere stati colpiti ed affondati. New England non si riprende più, San Francisco vince una partita speciale, quasi poetica.
Bellissimo articolo, chiaro e conciso. Abbiamo avuto un po’ di tutto durante questa regular season, vicende umane che ci hanno commosso, partite infinite dove niente è mai scontato, ritorno di giocatori dopo infortuni più forti di prima, rookies che hanno subito impressionato,…si sono d’accordisimo, non c’è proprio niente di scontato nel football. Personalmente mi rimarranno due cose da questa reg season : l’impatto del QB di riserva Cousins dei Redskins (secondo me sprecato a fare la riserva RGIII) e l’eliminazione dei miei Bears per un niente ai PO.
Il record di Drew Brees che batte il grande Unitas