Dopo la pausa per la settimana spezzatino della NFL con partite distribuite sull’arco di cinque giorni, tra le quali non sono mancate le due celebrative del Thanksgiving Day, torna il power ranking, che si aggiorna a ridosso della vetta a causa delle cadute di tante outsider che insediavano da vicino la coppia Falcons-Texans, coincise, di rimando, con le vittorie di alcune delle primarie inseguitrici.

Risultati, in alcuni casi inattesi, che hanno reso il discorso playoffs più ampio e hanno ancora di più acceso la lotta per staccare l’agognato biglietto per la postseason; battaglia che rimane viva anche in coda, dove nessuno pare essersi ancora rassegnato ad arrivare ultimo e prendersi la prima scelta assoluta del Draft 2013.

1. Atlanta Falcons (=)
Non brillano di certo come qualche settimana fa, quando sembrava quasi impossibile arginare il loro gioco aereo, ma mantengono alta la concentrazione e non si fanno fregare nuovamente dai Saints, ampiamente controllati per tutto il match, e sconfitti al termine di un anticipo infrasettimanale che regala ulteriori sicurezze ad Atlanta, sempre più lanciata verso la doppietta NFC South, ormai certa, e seed #1 della National Confernce; strepitosa la passing defense, che stende letteralmente Brees intercettandolo in ben 5 occasioni e rendendo più agevole il compito a Ryan e l’attacco, che forniscono una prova di maturità in vista di un finale di stagione caldissimo.

2. Houston Texans (=)
Blindano la prima posizione, ormai ad un passo dall’essere quasi certa, nella AFC archiviando facilmente la sfida divisionale contro Tennessee, distanziata prima dell’intervallo e tenuta agevolmente a bada nel secondo tempo, quando la offense si dedica alla pura accademia nel tentativo di risparmiare quante più energie possibili in vista del match decisivo contro New England, dove un’eventuale vittoria gli consegnerebbe in anticipo le chiavi della postseason con entrata dalla porta principale, ovvero evitando il turno di Wild Card; un bellissimo risultato per una Houston che, seppur priva di uno dei suoi uomini di punta come Cushing, non ha mai ceduto, mantenendo buonissimi numeri sia in attacco che in difesa, reparto che si è confermato al nono posto della nazione sulle corse.

3. New England Patriots (+ 5)
Quando la stagione entra nel vivo, i Patriots, inutile dirlo, fanno sempre sul serio, e con ben sei vittorie di fila si sono riportati a ridosso delle prime della classe, proprio prima della doppia sfida che li metterà di fronte a due avversari tostissimi come Houston e San Francisco, appuntamenti ai quali arrivano al massimo della forma con un attacco che ha sempre girato al massimo ed una difesa che, soprattutto sulle corse, si è dimostrata pressoché insuperabile; tornati per la prima volta sotto la soglia dei 30 punti realizzati dopo quattro match in cui avevano surclassato gli avversari, Brady e compagni hanno comunque faticato più del dovuto contro i rivali divisionali Dolphins, che fino all’ultimo sono rimasti in partita, sfruttando anche il fatto che New England ha cercato di controllare il cronometro, vivendo di rendita, troppo presto, ovvero fin da metà secondo quarto, forte di un vantaggio, in quel momento, di 14 punti.

4. Denver Broncos (+ 5)
Sempre più in alto, sospinti da un Peyton Manning in forma smagliante che li sta portando in carrozza ai playoffs, sfruttando anche la presenza nel reparto difensivo di quello che si sta dimostrando uno dei migliori giocatori del campionato, Von Miller, in lizza per assicurasi il premio di Defensive MVP in una stagione in cui è emerso tutto il suo grandissimo talento; con un altro sack messo a statistica e il TD su ritorno da intercetto, l’ex Texas A&M ha inciso sul match contro i Buccaneers, completando uno straordinario terzo quarto marchiato a caldo dai Broncos, autori di 3 TD, con la segnatura che ha portato al + 18 che si è rivelato decisivo nel finale del match, quando i padroni di casa hanno dovuto fronteggiare la reazione d’orgoglio avversaria. Ormai sicuri della vittoria nella West, i ragazzi di Fox puntano con decisione a conquistarsi una delle prime due posizioni nel ranking AFC, che gli consentirebbe di godere di una settimana in più di riposo rispetto alle avversarie.

5. Green Bay Packers (+ 3)
Recuperano i pezzi e riagguantano la testa della NFC i Packers, che vincono con i Vikings e rivedono sul campo il receiver #1 Greg Jennings, a secco di ricezioni, causa infortunio, dalla week 4; vicini al recupero anche Matthews e Woodson, Green Bay sta scaldando i motori in vista dei playoffs, che ora sono cosa quasi certa, dopo l’ottavo risultato positivo della stagione, ottenuto pur non senza qualche patema contro una Minnesota agguerrita e in grado di tenerli sul filo fino alla fine, o meglio, prima che Mason Crosby mettesse in ghiaccio la partita a quattro minuti dal termine. Restano altre 3 sfide divisionale, decisiva probabilmente quella con Chicago, e Tennessee prima di prendere un meritato biglietto per la postseason.

6. Baltimore Ravens (- 3)
Cadono inaspettatamente contro una Pittsburgh priva di Ben Roethlisberger, dopo un match giocato comunque piuttosto bene fino all’ultimo quarto, quando manca l’incisività necessaria ai Ravens per portarsi il vantaggio di 7 punti conquistato fino a quel momento fino al termine della partita; sulla graticola Joe Flacco, in quest’ultima settimana sbattuto più volte in prima pagina come causa principale della sconfitta subita da Baltimore e di qualche prestazione non del tutto convincente fornita dai ragazzi di Harbaugh, che adesso dovranno lavorare il doppio per mantenere il vantaggio in testa alla North, dove oltre agli Steelers dovranno ora guardarsi anche dai Bengals, che affronteranno nell’ultima settimana di stagione regolare. Una sconfitta evitabilissima che certamente gli creerà qualche grattacapo.

7. San Francisco 49ers (- 3)
Incredibile, in due partite con St.Louis, San Francisco non è mai riuscita a portare a casa una vittoria, prima fermata su un pareggio, fin qui l’unico della stagione in NFL, e poi battuta, domenica scorsa, all’overtime, con un calcio dalle 54 yards di Greg Zuerlein che ha scongiurato la seconda pari e patta stagionale, risultato a rischio record all-time; viene da pensare che, se tutte le squadre fossero allenate da Jeff Fischer, i Niners non sarebbero mai arrivati così in alto, visto che paiono patire in maniera pazzesca il gioco dei Rams. Un po’ meno bene rispetto alle precedenti apparizioni Kaepernick, che non riesce a trovare la via dell’endzone e deve affidarsi al compagno di squadra Gore per segnare un TD. L’ordine, tassativo, è quello di rifarsi prontamente contro Miami, prima di affrontare la delicatissima trasferta di Boston.

8. Chicago Bears (- 3)
Caduta scottante per Chicago, in netto vantaggio sui Seahawks, tant’è che dominavano tranquillamente anche nei numeri, che recitavano 5 vittorie ed una sola sconfitta tra le mura amiche del Soldier Field, contro un record esattamente opposto ottenuto dagli avversari lontano da Seattle; nonostante tutto sembrasse girare a favore dei Bears, i ragazzi di Smith sono riusciti a complicarsi la vita, facendosi rimontare a 24 secondi dal termine e poi superare in overtime, dopo che Gould li aveva tenuti agganciati al match con un field goal trasformato all’ultimo secondo. L’idea è che si siano giocati un match ball fondamentale per arrivare in vantaggio al match decisivo contro i Packers, dove probabilmente verrà deciso il vincente della NFC North.

9. Cincinnati Bengals (+ 3)
Con una striscia vincente di quattro partite consecutive i Bengals tornano di diritto in corsa per i playoffs, e si preparano ad affrontare al meglio l’ultimo scorcio di stagione decisivo, ed impegnativo, per centrare una postseason che, nonostante qualche battuta a vuoto, pare meritata, soprattutto per quanto fatto vedere sul campo dalla coppia Andy Dalton – A.J. Green, a secco di TD contro San Diego ma sempre e costantemente sul pezzo; certo, per staccare un biglietto dovranno vedersela con Dallas, il prossimo weekend, e con Pittsburgh e Baltimore nelle ultime due settimane di regular season, ma i ragazzi di Lewis hanno dimostrato di avere le qualità per mettere in difficoltà chiunque e gli attributi per riemergere anche quando le cose non girano per il verso giusto, come dimostrano i tre fumble subiti con i Chargers, che non li hanno scomposti più di tanto e non gli hanno impedito di piazzare la decisiva rimonta nel quarto finale, con una corsa del QB e un field goal da 24 yards infilato da Mike Nugent.

10. Pittsburgh Steelers (=)
Dopo aver perso inaspettatamente la scorsa settimana con i Browns, altrettanto inaspettatamente vanno a conquistare un’importantissima vittoria in trasferta a Baltimore, dove riescono a rimontare nel quarto finale grazie ad un una buonissima prova di Charlie Batch, quarterback veterano che ancora una volta ha risposto presente quando è stato chiamato in causa da coach Mike Tomlin; falcidiati dagli infortuni, gli Steelers, hanno trovato nuova linfa tra le seconde linee, dalle quali è emerso anche Jonathan Dwyer, che per caratteristiche fisiche e potenza rimembra un giocatore che dalle parti di Pittsburgh ha lasciato ricordi bellissimi: Jerome “The Bus” Bettis. Con lui nel backfield arrivò un Super Bowl dopo un lungo digiuno, ora il rischio è semmai contrario, ovvero quello di fare indigestione, ma in Pennsylvania paiono essere davvero insaziabili, e la postseason è ormai ad un passo.

11. New York Giants (- 5)
Perdono con i Redskins e riaprono i giochi nella NFC East, dove adesso dovranno guardarsi attentamente sia dalla stessa Washington che da Dallas, rimaste ad una sola vittoria di ritardo nel record ma in leggero vantaggio sulla carta, visto il difficile calendario che attende la franchigia newyorkese, che dovrà affrontare Saints, Falcons e Ravens nelle prossime tre settimane; passare totalmente indenni in un trittico del genere sarà quasi impossibile, ma la squadra di Coughlin, già in passato, ha dimostrato di aver forza, qualità, e sostanza per superare qualsiasi ostacolo e rendere al massimo quando il gioco si fa tosto. Guardando il lato positivo della questione, c’è da dire che, sicuramente, i blue di New York non correranno il rischio di arrivare, se ce la faranno, alla postseason con la spina staccata, situazione che spesso e volentieri è costata una precoce eliminazione ad altre franchigie in passato.

12. Dallas Cowboys (=)
Rientrano in piena corsa per i playoffs, anche grazie alla contemporanea battuta d’arresto dei Giants, i Cowboys di Garrett, che negli ultimi cinque minuti del quarto finale riescono prima a superare gli Eagles e poi a tenerli a distanza, con il TD su fumble return del rookie corner Morris Claiborne, annullando ogni tentativo di rimonta finale tentato da Foles e compagn; una vittoria fondamentale per la squadra guidata da Tony Romo, che nonostante le critiche subite in questi anni, con il TD pass confezionato per Miles Austin nell’ultima frazione ha superato Troy Aikman nella classifica all-time dei touchdown realizzati da un quarterback di Dallas. Una bella rivincita per un ragazzo da sempre sulla graticola, che quest’anno sta sbagliando poco o nulla e più volte è stato l’uomo che, in campo, ha fatto la differenza.

13. Indianapolis Colts (+ 5)
Certo che passare dall’epoca Manning all’epoca Luck non è cosa da tutti, e farlo senza nemmeno subire lo scotto dell’inesperienza che può attanagliare un giovane quarterback come l’ex Stanford, rende ancora più grande l’impresa dei Colts, che ormai sono davvero ad un piccolo passo da raggiungere una meritatissima postseason in una stagione che doveva essere di mera transizione e che invece si sta trasformando nell’inizio di una nuova epopea vincente. Le basi, d’altronde, sembrano esserci tutte, a partire dalla guida con un braccio in grado di fare qualsiasi cosa, come trovare in appena 2 minuti e 39 secondi due compagni di squadra, LeVon Brazley e Donnie Avery, tra le maglie avversarie, recuperando dodici punti in rapidissima successione e regalando l’ottava vittoria dell’anno alla sua squadra; un risultato importantissimo, in vista del doppio confronto con la capolista Houston, in programma alla quindicesima e diciassettesima settimana.

14. Seattle Seahawks (+ 5)
Tornano alla vittoria lontano da casa nel match in cui pochi lo aspettavano, e lo fanno proprio mentre Chicago stava già assaporando il gusto della nona vittoria stagionale, che Seattle è abilissima a sottrargli di mano a pochi secondi dal termine, gettando le basi per un overtime chiuso in pochissimo tempo, con un touchdown di Sidney Rice su passaggio di Russell Wilson, il secondo vincente di giornata, che mette d’accordo tutti, o meglio, esalta i Seahawks e getta nello sconforto i Bears, raggiunti dai Packers nella standing della NFC North. Classifica che invece a questo punto sorride ai ragazzi di Carroll, che grazie alla contemporanea sconfitta rimediata dai Niners, riducono il ritardo ad una sola vittoria; ottimo risultato in vista della sfida diretta in programma alla penultima week, quando in casa si deciderà probabilmente tutto con San Francisco.

15. New Orleans Saints (- 2)
Erano appena riusciti a riagganciare il primo gruppo e hanno nuovamente ricominciato a perdere, uscendo sconfitti da entrambe le partite disputate nelle ultime due settimane, la seconda delle quali contro Atlanta, che erano stati gli unici a battere finora; evidentemente, la sorte non si gira mai per due volte consecutive dallo stesso lato, e come preventivabile, a campi invertiti, la sfida ha seguito tutto un altro corso. Preoccupa la prestazione di Brees, 5 intercetti, ed anche se non è ancora finita, la corsa verso la postseason si fa veramente ardua, soprattutto pensando che i prossimi avversari saranno Giants, Buccaneers e Cowboys, tutti team che lotteranno con il coltello tra i denti.

16. Washington Redskins (+ 5)
Ottengono un’importantissima vittoria sui rivali Giants che li rimette in corsa per i playoffs, ad una sola lunghezza dalla stessa franchigia newyorkese e a pari record con i Cowboys, che affronteranno nell’ultima settimana di regular season; protagonisti indiscussi del match, manco a dirlo, Robert Griffin III, autore del TD pass del sorpasso decisivo per Pierre Garcon nell’ultimo quarto, e Alfred Morris, che chiude ancora sopra le 100 yards, 124 yds, superando quota 1,000 in stagione. Risultato che, unito ai numeri messi insieme dall’ex quarterback di Baylor, rende i Redskins la prima franchigia NFL ad avere una coppia RB-QB rookie capace di abbinare, rispettivamente, 1,000 yards su corsa e 2,000 yards su passaggio; un record che mette ancor più in risalto l’ottimo lavoro svolto da Shannahan nella capitale in questi ultimi due anni, che potrebbero essere deliziati pure da un inatteso ingresso in postseason.

17. Minnesota Vikings (- 3)
Non ne imbroccano più una dopo il bye, tant’è che sono rientrati su un record più consono alla forza della squadra, ancora in via di costruzione se si esclude l’apporto di qualche veterano, tipo Winfield e Allen, e di una stella di assoluta grandezza come Adrian Peterson, che dopo l’infortunio sembra essere rinato a nuova vita, al punto che sta replicando la straordinaria stagione che lo fece conoscere al pubblico NFL; la proiezione delle sue stats lo porterebbe attorno alle 1,900 yards a fine stagione, ma se continua ad immagazzinarne 200 ad ogni partita, quota 2,000 è davvero ad un passo. Unica nota positiva, con Rudolph, del match contro Green Bay, dove ai Vikings è mancata soprattutto la costanza di Ponder, ormai lontano parente del QB preciso visto all’opera nei primi match della stagione, ed incapace di sfruttare l’ottimo lavoro della difesa, abile a limitare il suo collega Rodgers.

18. Tampa Bay Buccaneers (- 2)
Ennesimo passo falso dei Bucs, che finora non sono mai riusciti a trovare lo spunto decisivo per assicurarsi un leggero vantaggio nel record in vista della corsa playoffs; certo, non c’era da attendersi che il + 1 nella casellina delle vittorie arrivasse proprio al termine della sfida contro i Broncos, ma dopo le ottime prestazioni a cui ci ha abituato Tampa nelle ultime settimane era lecito attendersi qualcosa di più, invece Freeman e compagni si sono trovati letteralmente spiazzati dal terzo quarto roboante giocato da Denver, che li ha distanziati nel punteggio e ha reso vana la loro rimonta finale, impreziosita dai due field goal da oltre 50 yards siglati da Connor Barth, in crescita come la maggior parte dei suoi teammate, tra i quali spicca Dallas Clark, diventato decisivo con le sue ricezioni in endzone, e non solo, in questo spicchio di stagione. Calendario non facile, con trasferte a New Orleans e Atlanta nelle ultime quattro, ma sperare non costa nulla.

19. San Diego Chargers (- 4)
Stagione di fatto finita per i Chargers con la settima sconfitta rimediata negl’ultimi otto incontri di regular season si sono già auto estromessi dai giochi per i playoffs, nonostante un roster di buonissimo livello che avrebbe dovuto permettergli di giocarsi la AFC West, e probabilmente anche uno dei sei posti disponibili, fino alla fine; invece, complici i ripetuti acciacchi che hanno limitato Ryan Mathews e un Antonio Gates leggermente in calo rispetto alle passate stagioni, San Diego ha fallito in pieno l’obiettivo, mostrando enormi lacune e difficoltà estreme a sfruttare al massimo ogni evento favorevole che gli si proponeva dinnanzi durante il match, non ultimi i 5 turnovers rifilati ai Bengals. Resta solo una missione, chiudere il 2012 con onore, cercando di salvare quanto più possibile la faccia.

20. New York Jets (=)
Continuano ad arrancare i Jets, che riescono a spuntarla solo nell’ultimo quarto, e per un misero punto, contro i Cardinals, in una partita scialba e priva di emozioni che ha messo di fronte due squadre, in questo momento, tra le peggiori della lega; eppure New York, per qualità e personale a disposizione resta una delle meglio attrezzate in NFL, e nonostante il record sia ancora negativo, se magicamente si riprendessero, potrebbero ancora chiudere in positivo e arrivare ai playoffs, anche grazie al lumicino che si sono tenuti acceso vincendo di misura con Arizona. Decisivo, in tal senso, il cambio di guida, con il panchina mento di un Sanchez ormai diventato indifendibile e la promozione, un po’ a sorpresa, a starter di Greg McElroy, preferito a Tim Tebow; sceso in campo, l’ex Alabama, non si è fatto intimidire, e ha completato 5 passaggi su 7 trovando anche il TD pass, da 1 yard per Jeff Cumberland, che ha consegnato la vittoria ai biancoverdi.

21. Detroit Lions (- 4)
Partiti per centrare il back-to-back con una nuova qualificazione ai playoffs, i Lions sono ormai fuori dai giochi, e si scavano la fossa ancora una volta da soli, bruciando un vantaggio di 12 punti in meno di tre minuti, nei quali si fanno rimontare senza se e senza ma da Luck e compagni, capaci di centrare il TD del sorpasso proprio mentre il cronometro faceva segnare lo 0 della fine del match; un brutto epilogo per i ragazzi di Schwartz, che controllano per tutta la partita prima di farsi fregare in malo modo nel finale, e ai quali non bastano uno Stafford parzialmente ritrovato e un Calvin Johnson dominante per dominante per trovare una vittoria che li avrebbe forse tenuti in gioco fino all’ultimo. Ora, con 8 sconfitte sul groppone, arrivare alla postseason è pressoché impossibile, e l’appuntamento con l’uno-due nella casellina delle stagioni vincenti, che manca a Detroit dal 1994-95, verrà ancora rimandato.

22. St. Louis Rams (+ 5)
Fermano per la seconda volta i Niners e per poco non li costringono ad un secondo pareggio, dal quale li salva il solo Zuerlein a 24 miseri secondi dal termine, con il secondo field goal trasformato in giornata che consegna la quinta vittoria stagionale ai Rams, ad un passo da impattare il record dopo una partenza difficile che li aveva fatti rimbalzare nelle parti basse del ranking; in Missouri comincia ad intravedersi il lavoro di Fischer, che ha portato a buonissimi miglioramenti in fase difensiva e sta a piccoli passi rilanciando l’attacco, rifondendo la fiducia in uno spaesato Bradford e trovando nuova linfa nei tanti giovani talenti arrivati quest’anno, tra i quali si sta distinguendo il receiver Chris Givens. Attualmente al terzo posto nella West, proveranno a migliorare la loro posizione nell’ultima parte di questa stagione, dove il calendario pare abbastanza abbordabile.

23. Buffalo Bills (+ 2)
Continuano a salire e scendere, ad alternare vittorie e sconfitte senza riuscire a trovare una continuità di prestazioni e risultati; la stagione, ovviamente, è ormai andata, però i Bills stanno provando a pensare al futuro cercando di capire chi può ancora far parte del progetto e chi invece non sarà più utile alla causa; Spiller, che sta giocando la sua miglior stagione da professionista, sembra aver già timbrato il cartellino per il futuro, e idem Fred Jackson, che rimane un punto fermo offensivo, come Stevie Johnson, che finalmente si sta ritrovando. Il punto interrogativo rimane Fitzptatrick, in certe partite non ha giocato male ma gli è mancato lo spunto della scorsa stagione, fondamentali, quindi, per lui, saranno le ultime uscite di quest’anno, dove si giocherà certamente la riconferma.

24. Miami Dolphins (- 2)
Sfoderano un’altra buona prova difensiva e mettono in seria difficoltà i Patriots, limitandoli tantissimo in attacco, dove ultimamente avevano segnato tantissimo surclassando l’avversario di turno; cosa che non gli riesce a Miami grazie all’ottima organizzazione del reparto arretrato, che tiene i Phins in partita fino all’ultimo, bloccando più volte Brady e riconsegnando spesso la palla a Tannehill e l’attacco, che non riescono a piazzare la rimonta decisiva ma ci vanno molto vicino. Occasione comunque parzialmente persa da Miami, che aveva forse una possibilità di indirizzare la propria season su una chiusura positiva; un’eventuale vittoria, infatti, li avrebbe messi in linea con una probabile chiusura in parità, sull’8-8, risultato ora difficile da raggiungere visto il prossimo impegno con i Niners e quello all’ultima giornata nuovamente contro New England.

25. Tennessee Titans (- 3)
Due sconfitte consecutive con altrettante rivali divisionali per i Titans, che dopo aver rigenerato Jacksonville, che non vinceva da sette partite, non oppongono alcuna resistenza a Houston, cedendo le armi già dopo il primo quarto e limitandosi ad una mera apparizione sul campo, dove non hanno di certo dato spettacolo, con 6 palloni regalati agli avversari che hanno reso ancor più facile il compito a Schaub e compagni; ancora poco convincente Locker, che da quando è subentrato ad Hasselbeck non ha ancora trovato quella precisione che lo ha reso celebre nella stagione da junior a Washington e che lo aveva avvicinato sensibilmente alla prima scelta assoluta, prima che l’anno da senior cambiasse tutte le carte in tavola. Per rilanciare Tennessee deve migliorare, e per farlo, dovrà poter fare affidamento su Britt, tornato a segnare dopo un lungo digiuno e tanti mesi passati ai margini a causa dei ripetuti infortuni.

26. Cleveland Browns (+ 4)
Nelle scorse settimane avevo già avuto parole di elogio per i Browns e per la loro crescita che stava diventando lampante, cosa dimostrata dalle due vittorie consecutive ottenute nelle ultime due week, con le quali la franchigia dell’Ohio ha corretto un po’ il record ed ha nuovamente confermato che la strada intrapresa in estate pare essere finalmente quella giusta; uscita vittoriosa, a sorpresa, dalla sfida divisionale contro gli Steelers, Cleveland ha bissato nello scorso fine settimana con Oakland, andando a vincere in trasferta una partita dominata fin dall’inizio, decisa, ancora una volta, dai magnifici tre, Josh Gordon, a segno su TD pass, Trent Richardson, e Brandon Weeden, che nonostante i due intercetti completa oltre quasi il 70 percento dei passaggi tentati chiudendo nuovamente sopra le 300 yards, con 364 yds all’attivo. Probabilmente è tardi per salvare la stagione, ma intanto è stata messa fine ad un’altra serie negativa, quella delle dodici partite esterne senza vittoria.

27. Carolina Panthers (+ 2)
Salgono in virtù della bella vittoria ottenuta la scorsa settimana contro Philadelphia, che li aveva leggermente rilanciati ed aveva riproposto un Newton in buonissima forma, capace di ripercorrere le gesta della rookie season e in grado di tornare a dominare sul campo; cosa accaduta, tra l’altro, anche contro i Chiefs, dove però non sono bastati i suoi 3 touchdown pass e le sue 310 yards totali per consegnare la quarta affermazione stagionale a Carolina, ormai inchiodata nelle parti basse del ranking e costretta a guardare, da tempo, alla prossima stagione per cercare un pronto rilancio. Tra le cause principali di una stagione da buttare, la difesa sulle corse, che nonostante l’innesto dell’ottimo Kuechly, continua a subire tantissimo, come dimostra il venticinquesimo posto occupato nel ranking NFL.

28. Philadelphia Eagles (- 5)
Senza Vick e McCoy gli Eagles sono davvero pochissima cosa, e dopo la sconfitta subita con i Panthers ne arriva un’altra a stretto giro di posta contro i Cowboys, dove viene inficiata pure la reazione d’orgoglio orchestrata in prima persona dai due sostituti delle stelle sopra citate, il quarterback Nick Foles, che conclude senza intercetti, e con un TD pass all’attivo, la sua seconda apparizione da starter, e il runningback Bryce Brown, che colleziona 169 yards e 2 touchdowns mettendo in seria crisi la buonissima difesa di Dallas, e tenendo in partita fino all’ultimo Phila, che si arrende proprio solo nel finale agli avversari. A poco serve l’ultimo sussulto di Damaris Johnson, a segno su punt return da 98 yards, perfetta sintesi della stagione della squadra di Holmgren, capace di grandissime cose e allo stesso tempo vittima dei suoi stessi errori.

29. Arizona Cardinals (- 5)
Difensivamente sono quasi impeccabili, e per poco, aiutati anche dall’inconsistenza del QB avversario Sanchez, non riescono a rifilare uno shutout storico ai Jets, ma proprio quando ormai cominciavano ad assaporare il gusto della vittoria, hanno dovuto fare i conti con la new entry McElroy, che in poco più di 10 minuti fa meglio di tutti i suoi colleghi scesi in campo a New York, compreso Ryan Lindley, al quale ancora una volta si affida, probabilmente sbagliando, Ken Wisenhunt, che paga, come la sua squadra, l’assenza di un pitcher capace di farla girare e, soprattutto, esaltare le doti di un certo Larry Fitzgerald. Da Kolb a Skelton, fino al rookie, nessuno ha dimostrato di meritarsi la maglia da titolare di Arizona, e per quanto se ne dica, ottenere record positivi giocando senza un attacco, è pressoché impossibile. Dimostrano ancora una volta che il 4-0 di inizio stagione era un bluff.

30. Oakland Raiders (- 2)
Quinta sconfitta consecutiva per i Raiders, che navigano nuovamente nelle parti basse del ranking dopo aver cercato di volare alto nelle prime settimane, prima che le cose cominciassero, come al solito, ad andare male in quel di Oakland, dove ancora una volta pare si debba fare i conti con un roster costruito più seguendo la volontà del grande vecchio che le necessità della squadra; certo, c’è da dire che con Darren McFadden in campo probabilmente qualcosa sarebbe cambiato, ma il gap dei californiani rispetto ad altre franchigie non può essere colmato dal solo ex runningback dei Razorbacks, e nemmeno da un Carson Palmer che, nonostante le sconfitte rimediate in serie, continua a dimostrare di aver ancora qualcosa da dare a questo sport e a questa lega. Un vero peccato, una stagione a questi livelli dell’ex QB dei Bengals meritava maggiore fortuna.

31. Jacksonville Jaguars (+ 1)
Il passaggio di consegne tra Gabbert e Henne ha dato maggior intraprendenza ai Jaguars, che sul campo hanno cominciato a far vedere qualcosa di interessante, nonostante il record accumulato nelle precedenti settimane non consenta, di certo, di cambiare le cose in ottica futura; il miglioramento è però visibile, e a confermarlo è arrivata la bella vittoria della scorsa week contro i rivali divisionali Titans, prima di un nuovo, sonoro, capitombolo, nell’ultima giornata con i Bills. E dire che a Jacksonville ci avevano preso gusto, anche perché qualcosa, la davanti, comincia a funzionare, e nell’attesa di godere del miglior Justin Blackmon, ancora troppo discontinuo, si godono un Cecil Shorts III in forma smagliante, capace di andare a segno per la quarta volta consecutiva.

32. Kansas City Chiefs (- 1)
Tornano a vincere dopo la tragica scomparsa del compagno di squadra Jovan Belcher, onorato nel migliore dei modi con un bel 27 a 21 sui Panthers che rende meno amara una stagione davvero complicata, in cui i Chiefs parevano poter ambire a ben altri traguardi; buono l’input dato alla squadra dall’ingresso nello strating lineup di Brady Quinn, che dopo tante delusioni, tante bocciature, e tanta gavetta, ha finalmente fatto intravedere quelle qualità che l’avevano fatto emergere nel college football con la gloriosa divisa di Notre Dame. Il ragazzo dell’Ohio ha disputato un’altra buona partita, concludendo con 201 yards, 2 TD e nessun intercetto, e confermando che per il futuro, Kansas City, può anche contare su di lui.

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