Torna dopo una settimana di bye anche il power ranking, che celebra ancora una volta il testa a testa tra Falcons e Texans, regine incontrastate di NFC e AFC che continuano a viaggiare a spron battuto verso la post season, consapevoli della loro forza nonostante qualche problema di troppo nel superare i rispettivi impegni dell’ultimo weekend, nei quali han faticato molto più del dovuto ad aver ragione di Cardinals e Jaguars, ancora inchiodati sul fondo della “classifica”.
E mentre tra le prime continuano a convincere i Broncos, si è completata la rimonta dei Saints, che dopo una pessima partenza sono riusciti a rimettere in sesto la stagione dandosi la possibilità di affrontare le ultime 6 partite partendo nuovamente alla pari, da un 5-5 che offre certamente qualche garanzia in più in ottica playoffs.
1. Atlanta Falcons (=)
Dopo lo stop patito la scorsa settimana ad opera dei rivali Saints, i Falcons rialzano la testa e vincono, tra mille difficoltà, contro Arizona, mantenendo l’imbattibilità casalinga e confermando un vantaggio, importantissimo, nella division che gli permette di tenere a bada proprio New Orleans; malissimo Ryan, che contro la difesa dei Cardinals lancia ben 5 intercetti infilando la sua peggior prestazione della carriera professionista, e rischiando, non poco, di condurre Atlanta verso una seconda sconfitta stagionale davvero inaspettata. Per fortuna ci pensano la difesa e Matt Bryant, la prima chiude i varchi e va a segno con Jordan Babineux, il secondo piazza i 3 field goal con cui ottengono il pareggio all’intervallo, rimanendo agganciati al match prima del TD finale firmato Michael Turner.
2. Houston Texans (=)
Tornano a produrre e segnare in abbondanza i Texans, ma questa volta, più che per dimostrare la loro forza, sono costretti a farlo per aver ragione degli scatenatissimi Jaguars, capaci di metterli in difficoltà per l’intera durata del match ed anche oltre, fino a pochi minuti dal termine di un combattuto e durissimo overtime; dopo l’illusorio vantaggio d’apertura firmato Keshawn Martin, Houston si trova ad inseguire, rimontare, rispondere continuamente agli avversari, e lo quasi sempre in maniera puntuale, prima di perdere terreno ad inizio ultima frazione e mettere in piedi una rimonta d’altri tempi, orchestrata da Matt Schaub e Garrett Graham, autore di entrambi i TD che portano al pareggio, con un fuoriclasse d’eccezione a fare da contorno, Andre Johnson, alla miglior prestazione annuale con 273 yards e 1 touchdown, quello decisivo per la vittoria finale.
3. Baltimore Ravens (=)
Rimangono saldamente agganciati alla coppia di testa i Ravens, che centrano l’ottava vittoria stagionale al termine di una sfida bruttina con gli Steelers, decisa, come auspicabile, più dalle giocate difensive che da quelle offensive, dalle quali, tra l’altro, Baltimore, ricava poco o nulla, non riuscendo mai a raggiungere l’endzone avversaria se non su invenzione degli special team; a regalare l’affermazione alla franchigia del Maryland è infatti Jacoby Jones, che a fine primo porta in vantaggio i suoi con un punt return da 69 yards che permette agli uomini di Harbaugh di vivere di rendita fino alla fine, amministrando con la difesa e con i field goal di Justin Tucker, 2 nel 13 a 10 finale.
4. San Francisco 49ers (+ 2)
Dopo il pareggio strettissimo ottenuto contro St.Louis, San Francisco si avvicina nuovamente alla top ten trionfando nel Monday Night contro Chicago, grazie soprattutto all’ottima prestazione di Colin Kaepernick, che non fa per nulla rimpiangere Alex Smith lanciando per 243 yards e 2 touchdowns, 1 per Vernon Davis e l’altro per Michael Crabtree; un impatto notevole alla prima da titolare per l’ex talento di Nevada, che anche sfruttando il grandissimo lavoro difensivo ha condotto i Niners ad un passo da uno shutout che avrebbe avuto del clamoroso. Con 7 vittorie all’attivo, rimangono una delle avversarie più credibili per i Falcons in NFC.
5. Chicago Bears (- 1)
Questione di backup? Forse, certo che paragonare le prestazioni di Kaepernick e Campbell in assenza di Smith e Cutler, fa un certo effetto, e non si può far altro che notare come abbiano inciso in maniera diametralmente opposta sul match del lunedi, in cui il quarterback di Chicago non ha certo fatto una bellissima figura, facendosi pizzicare 2 volte e completando appena per 107 yards totali, in costante apprensione vista l’aggressività difensiva avversaria. Attributo che per una volta è mancato ad una difesa fin qui impeccabile come quella di Chicago, per la prima volta vista davvero in difficoltà contro i Niners, che sono stati capaci di colpirla più volte senza concedergli nulla, interrompendo la loro striscia di partite chiuse con almeno un intercetto all’attivo.
6. New York Giants (=)
Riposo che viene accolto come una manna dal cielo per i Giants, reduci da due sconfitte consecutive e incalzati nella East dal prepotente ritorno dei Cowboys, ringalluzziti dal difficilissimo rush finale che attenderà i blue newyorkesi, che in rapida successione dovranno affrontare Green Bay, Washington, New Orleans, Atlanta, Baltimore e Philadelphia; portarne a casa tre sarebbe già una mezza vittoria, e questo Coughlin lo sa, per questo pare aver già torchiato a dovere la squadra, cominciando proprio con la defense per il prossimo match, istruendola su come dovrà limitare Randall Cobb, attualmente il receiver più pericoloso dei Packers.
7. Green Bay Packers (=)
Non si fermano più i Packers, che dopo un inizio non certo positivo infilano la quinta vittoria consecutiva, tornando in vetta alla NFC North a discapito dei Vikings, con i quali se la vedranno ancora due volte prima della fine della stagione; da una rivale futura alla rivale attuale, Detroit, battuta ed abbattuta proprio in dirittura d’arrivo del match, dopo un botta e risposta che aveva tenuto sulle corde entrambe le squadre per l’intera durata della sfida, decisa dalla nuova connessione made in Green Bay tra Rodgers e Randall Cobb, a segno con una ricezione da 22 yards che ribalta il risultato e porta nuovamente avanti i suoi, consegnandoli le chiavi della partita prima del rush finale. Ottima anche la prova difensiva, con un M.D. Jennings che valorizza lo splendido lavoro dei compagni, soprattutto nelle secondarie, riportando in endzone un intercetto messo a segno sulle proprie 28 yds; ritrovato anche Finley, che dopo una prima metà della stagione passata nell’ombra sembra pronto a tornare un fattore nel gioco aereo in vista della postseason.
8. New England Patriots (=)
Nonostante le tante critiche ricevute, Bill Belichick continua imperterrito a rullare gli avversari anche quando ormai la partita è ampiamente finita, cosa che certo non lo rende simpatico tanto ai tifosi quanto, molto probabilmente, ad una buona fetta di colleghi; personalmente, non entro nel merito, ognuno ha una visione soggettiva di come va rispettato l’avversario, pertanto meglio tornare a scrivere di come i Patriots abbiano ancora una volta dimostrato che per arrivare fino in fondo, bisognerà assolutamente fare i conti con loro, capaci di sfruttare tutte le grandissime armi a loro disposizione, partendo da quel Aqib Talib ultimo arrivato che nel secondo quarto indirizza il match in favore dei bostoniani pizzicando per la prima volta Luck e riportando l’ovale in endzone dopo una corsa da 59 yards. Un bel rientro nelle cronache sportive per l’ex Tampa, troppo spesso citato per ciò che combina fuori dal campo piuttosto che per quel grande talento che gli ha donato madre natura. E intanto New England ha trovato un’altra freccia al suo arco.
9. Denver Broncos (+ 1)
Volano i Broncos sotto la guida di John Fox e Peyton Manning, che li conduce alla settima vittoria stagionale sfiorando la partita perfetta contro i Chargers, sfida decisa dai suoi 3 TD pass, per Stokley, Thomas, Decker, e dagl’altrettanti field goal messi a segno da Matt Prater, che nel quarto finale mette in ghiaccio la partita con due botte precise da 30 e 32 yards; ottima in attacco, anche se fatica un po’ il gioco di corse dopo l’uscita di scena di McGahee, Denver da spettacolo anche in difesa, dove pare aver trovato finalmente il leader del reparto, che risponde al nome di Von Miller, letteralmente scatenato dinnanzi alla offense di San Diego, colpita nel segno dai suoi 6 tackles e soprattutto dai 3.0 sacks con cui ha tolto parecchie sicurezze a Rivers e compagni.
10. Pittsburgh Steelers (- 1)
Senza Big Ben iniziano alla grandissima, andando subito a segno con il suo sostituto Byron Leftwich nel drive d’apertura della sfida divisionale contro Baltimore, tappa importantissima nella stagione degli Steelers; trovato il vantaggio però inspiegabilmente Pittsburgh si spegne e nonostante vinca ai punti totalizzando più yards degli avversari, perde sul tabellone per l’incapacità dei propri uomini di trovare lo spunto decisivo ad annullare quel + 3 con cui i Ravens si aggiudicano il match, conquistando un vantaggio fondamentale in proiezione playoffs per quanto riguarda la North Division. Dopo Cleveland, i ragazzi di Tomlin avranno modo di rifarsi nella rivincita al M&T Stadium, dove la parola d’ordine, questa volta, sarà quella di non sbagliare partita.
11. Dallas Cowboys (=)
Subiscono incredibilmente i Browns per quasi tre quarti interi del match, e quando tutto sembra perduto e pare essere ormai prossima la sesta sconfitta della stagione, i Cowboys si riprendono e con venti minuti finali di pura adrenalina rimettono in piedi il match, recuperando Cleveland e spianandosi la strada per strappare un’importantissima vittoria nell’overtime, con la firma di Dan Bailey, che a metà del supplementare infila per la terza volta i pali dello Stadium piazzando il field goal decisivo per 23 a 20 finale; continua la striscia positiva di Romo, senza intercetti da tre partite, e allo stesso tempo cresce la passing defense, che concede pochissimo all’attacco aereo avversario, 192 yards, confermando di aver trovato una buona quadratura ed aver risolto, almeno parzialmente, uno dei maggiori problemi della passata stagione.
12. Cincinnati Bengals (+ 3)
Rientrano in corsa i Bengals, che con due vittorie consecutive si portano a ridosso di Ravens e Steelers nella combattutissima AFC North, bissando il roboante successo ottenuto la scorsa settimana contro i Giants, 31 a 13, con un secco 28 a 6 sui Chiefs, annichiliti dal tris d’assi di Cincinnati, Andy Dalton, 230 yards e 2 TD pass, Benjarvus Green-Ellis, prestazione da 101 yds e 1 touchdowns, e A.J. Green, sempre presente quando l’offensive coordinator decide di mettere il pallone in aria; sempre in controllo sul match, le tigri dell’Ohio tornano a ruggire come ad inizio stagione, proprio in vista della corsa per le wild card, che inizierà con due tappe fondamentali, contro Steelers e Colts, avversari ostici che offrono anche un bel banco di prova per i ragazzi di Marvin Lewis.
13. New Orleans Saints (+ 4)
Completano la loro risalita i Saints, che con altre due vittorie, tra le quali quella importantissima che segna la fine dell’imbattibilità per i rivali Falcons, si riportano a ridosso della top ten, pronti a dare quella stoccata finale per centrare ancora una volta l’appuntamento con i playoffs, risultato che avrebbe un peso specifico immenso, dopo tutte le vicissitudini estive e la brutta partenza di inizio stagione; risultato, tornato comunque possibilissimo anche grazie al rientro di Joe Vitt come interim coach sulla sideline, che ha già portato i suoi frutti ad Oakland, con una difesa che ha concesso davvero pochissimo agli avversari ed un attacco che li ha messi a tappeto grazie al duo Brees-Moore, autori, in coppia, dei 2 TD che hanno dato un’impronta decisiva al match californiano. Il più è fatto per New Orleans, ora occorre mantenere alta la concentrazione, e pigiare sull’acceleratore fino alla fine.
14. Minnesota Vikings (+ 4)
In pochi, compreso il sottoscritto, ci avrebbero scommesso, eppure i Vikings sono arrivati al bye in vantaggio di 2 punti sul record, alternando buone prestazioni a scialbe figure che hanno messo più volte in discussione le scelte dell’offensive coordinator Musgrave, altro “santone” che non pare aver del tutto convinto Minnesota e soprattutto i suoi fans; per fortuna, a risollevare il loro morale ci sono Adrian Peterson, attuale leading rusher della lega, Jared Allen, tornato a devastare il backfield con le sue incursioni, ed una difesa giovane che promette davvero bene in ottica futura. Difesa che sarà messa a durissima prova nelle prossime uscite, a partire da domenica, quando a Chicago si testerà la vera forza di questi Vikes.
15. San Diego Chargers (- 2)
Eric Weddle illude i Chargers con l’intercetto riportato in endzone che sblocca il risultato con i Broncos, ma San Diego viene riportata presto alla cruda realtà dalle tre segnature consecutive con le quali Denver la estromette fin da subito dal match; costretti ad inseguire, Rivers e compagni, sbattono infatti infinite volte contro il muro difensivo avversario, che scalfiscono solo quando ormai il divario è pressoché insormontabile, mandando a segno per ben 2 volte il valido Danario Alexander, probabilmente il miglior receiver, almeno attualmente, rimasto all’interno del roster californiano. In crisi da diverse settimane, rischiano di prendere un’imbarcata difficilmente rimediabile, anche a causa di un calendario tutt’altro che semplice.
16. Tampa Bay Buccaneers (+ 3)
Quattro vittorie consecutive per una Tampa ritrovata, che sopperisce alla scadente difesa sui passaggi, attualmente la trentaduesima della lega, con una rushing defense che sta dominando alla grande la NFL con meno di 82 yards concesse in media a partita e che si conferma anche contro i Panthers, dove limita in un sol colpo Newton, Stewart, Williams, e Tolbert; nonostante questo, i Bucs rischiano seriamente di interrompere la loro striscia vincente facendosi colpire più volte da Carolina, che sfrutta anche gli errori offensivi per provare a mettere in crisi gli avversari. Fortunatamente, dopo un buon inizio e un pessimo proseguimento, Freeman e compagni si riprendono alla fine, raddrizzano la partita con Connor Barth ed un Vincent Jackson in grandissimo spolvero, autore, in rapida successione, di una ricezione da TD e di una trasformazione da 2 punti che vale il pareggio, e vanno a vincerla con il touchdown pass ricevuto da Dallas Clark nell’overtime.
17. Detroit Lions (- 5)
Seconda sconfitta consecutiva per i Lions, che escono con le ossa fracassate dal doppio confronto con Minnesota e Green Bay, dimostrando ancora una volta che Stafford è un lontano parente del fantastico quarterback visto in campo la scorsa stagione, come confermano i numeri messi insieme contro i Packers, nemmeno il 50 % di completi e 2 intercetti sanguinosi, e non basta l’intesa tra lui e Johnson per rendere davvero competitiva Detroit, incapace, come sempre, di piazzare la zampata decisiva per mettere al tappeto gli avversari e assicurarsi la vittoria; partita come principale rivale delle Cheeseheads per la conquista della North, la franchigia del Michigan si trova ora nella non facile posizione di inseguitrice, in coda ad una division che pareva aver addirittura le carte in regola per vincere. Pessima situazione.
18. Indianapolis Colts (+ 2)
Tornano pesantemente con i piedi per terra i Colts, che dopo aver infilato quattro vittorie consecutive con le quali hanno cambiato il corso alla loro stagione, scalando posizioni su posizioni, perdono malamente contro i Patriots, subendo la peggior sconfitta dell’anno con 59 puinti sul groppone che sono davvero durissimi da digerire; per la prima volta in serissima difficoltà Luck, che si fa pizzicare in 3 occasioni ma supera nel computo delle yards lanciate Brady, dimostrando che il futuro in questa lega può davvero essere il suo, anche dopo una batosta senza precedenti nella quale Indianapolis si è giocata buona parte di quella credibilità guadagnata nelle ultime settimane. Fortunatamente, però, l’insperato obiettivo playoffs non è ancora del tutto svanito, visto che dopo i Texans, nella South, gli unici con il saldo attivo sono proprio i Colts.
19. Seattle Seahawks (+ 2)
Nel segno di Marshawn Lynch, un talento ormai pienamente ritrovato e recuperato, Russell Wilson e, soprattutto, Pete Carroll, che in un paio di stagioni ha risollevato le sorti di Seattle portandola, senza tanti fronzoli ne colpi ad effetto, ai vertici della lega, capace di contrastare efficacemente le superpotenze e portare a casa anche diverse vittorie di prestigio; vittorie che non dovranno mancare al ritorno dal bye, quando nelle ultime sei week di regular season i Seahawks si giocheranno il tutto per tutto, provando a chiudere nel range per la wild card in modo da centrare un back to back in parte inaspettato.
20. New York Jets (- 4)
Dopo tre sconfitte consecutive a cavallo del bye tornano a vincere i Jets, che sfruttano alla grande gli errori dei Rams andando a segno in tutte e tre le occasioni nelle quali i padroni di casa perdono il pallone; al limite della perfezione Mark Sanchez, che sbaglia appena 5 palloni su 20 passaggi tentati, firmando anche il TD pass per Chaz Schilens in apertura di secondo quarto che consegna il primo importantissimo vantaggio a New York, trascinata dalle corse del backup runningback Bilal Powell, che nell’ultimo quarto decide il match con due portate da 5 e 11 yards che congelano risultato ed incontro. Vittoria importante, che permette ai newyorkesi di rimanere nel vivo della lotta per la wild card, traguardo difficile, vista anche la situazione della division, con i Patriots in fuga e tre team ad inseguire a 4-6, ma non certo impossibile.
21. Washington Redskins (+ 2)
Ripartono in quinta dopo la bye week i Redskins, che si impongono senza alcun problema sui rivali divisionali Eagles privi di Michael Vick; senza il numero 7 al timone, per la difesa di Washington è un gioco da ragazzi tenere a bada l’attacco avversario e pizzicare un Foles all’esordio da starter, consegnando palla ad un Robert Griffin III in splendida forma, che domina in lungo e in largo confezionando 4 touchdowns su passaggio e collezionando 284 yards totali; forma fisica che irride in generale a tutti gli atleti capitolini, soprattutto al parco ricevitori, che si rende protagonista di alcune ricezioni spettacolari, come quelle che portano alla segnatura Santana Moss e Logan Paulsen, il primo con una reception sopra la testa di due difensori avversari, e il secondo con un extension da fare invidia ad un nuotatore appena lanciatosi dai blocchi.
22. Tennessee Titans (+ 3)
Dopo aver raddrizzato un po’ il record con la vittoria ottenuta contro Miami, i Titans si godono un po’ di riposo, preparando al meglio un’ultima parte di stagione nella quale dovranno cercare di riscattare l’orrida partenza che li aveva spediti ad un passo dal fondo del ranking, penalizzati anche dal pessimo stato di forma del loro uomo di punta, Chris Johnson, parso decisamente più in palla nelle ultime settimane; se gira l’ex runner di East Carolina, Tennessee ha tutte le carte in regola per migliorare la sua attuale situazione, e per farlo dovrà cominciare da domenica prossima, quando sarà ospite della rivale divisionale Jacksonville.
23. Philadelphia Eagles (- 9)
Crollano gli Eagles, che oltre a prolungare la loro striscia negativa continuano a perdere pezzi, dopo Vick tocca infatti a LeSean McCoy abbandonare la ciurma, a causa di una brutta concussion rimediata nella sfida con Washington che lo costringe ad uscire in barella; al suo posto Bryce Brown, che non brilla per nulla, al pari dell’altro sostituto Nick Foles, rookie quarterback alla prima da starter che si dimostra facile preda per la difesa degli Skins, splendidamente guidata da DeAngelo Hall, autore del primo intercetto che da il via all’affossamento di Philadelphia, ormai sempre più sull’orlo del baratro, pronta ormai, salvo miracoli, a fare i conti con una stagione da dimenticare al più presto.
24. Arizona Cardinals (=)
La difesa dei Cardinals si esalta al cospetto dei primi della classe e rende infernale la domenica di Matt Ryan, intercettandolo cinque volte e rendendogli quasi impossibile sfruttare le solite linee di passaggio per i vari White, Jones e Gonzalez; un match ben disputato a livello difensivo che però non viene accompagnato dall’attacco, che fatica a prendere ritmo anche quando coach Wisenhunt decide di gettare nella mischia il rookie Ryan Lindley, al posto del solito inconcludente Skelton. Nella offense di Arizona, l’unico a tenere alta l’attenzione degli avversari è lo sgusciante Stephens-Howling, ancora a segno ma purtroppo non decisivo ai fini del risultato finale, per il quale non bastano il suo TD e i 4 field goal trasformati da Jay Feely.
25. Buffalo Bills (+ 2)
In una partita avara di soddisfazioni, ci pensano gli special team, con un bel punt return da 79 yards di Leodis McKelvin e un C.J. Spiller in splendida forma a guidare i Bills verso la quarta vittoria della stagione che gli permette di rimanere in corsa per i playoffs e di raggiungere in classifica divisionale gli stessi Dolphins, con i quali hanno vinto domenica, e i Jets; un risultato importante per un team che dopo alcune prestazioni sulla falsariga di quelle strabilianti confezionate la passata stagione, non è riuscito a ripetersi, scivolando sempre più in basso dopo una partenza che aveva fatto sperare in un qualcosa di più che in uno stazionamento, quasi fisso, nella seconda metà del ranking. Ottima prestazione di Jairus Byrd, che oltre al fumble recuperato mette a segno un intercetto spettacolare.
26. Miami Dolphins (- 4)
Continuano a faticare i Dolphins, che a livello difensivo riescono sempre a mettere a dura prova gli avversari ma non sono capaci poi di dargli il colpo del k.o. con l’attacco, ancora zoppicante nonostante la crescita costante di Ryan Tannehill, non presissimo ma abbastanza convincente finora, soprattutto calcolando il materiale a sua disposizione, reso ancora meno qualitativo dopo la cessione in estate di Marshall; a tenere in partita fino all’ultimo Miami, oltre alla difesa, ci provano Marcus Thigpen, su kickoff return da 96 yards, e Davone Bess, che nel quarto finale tiene vive le speranze di rimonta con la ricezione da 2 yds completata in endzone che porta i suoi a soli cinque punti da Buffalo e dimostra la voglia di lottare fino in fondo di questa franchigia. E’ dura, ma non è ancora finita.
27. St. Louis Rams (+ 1)
Dopo l’importante pareggio ottenuto contro San Francisco perdono malamente in casa i Rams, trascinati a fondo da tre errori dell’attacco, che perde palla con Bradford, Richardson e Kendricks consegnando il match nelle mani dei Jets; e pensare che la domenica in Missouri era iniziata benissimo, con il primo vantaggio trovato da Brandon Gibson, che riceve un TD pass da 1 yard del proprio quarterback, dando morale alla propria squadra. Peccato che il receiver di St.Louis riesca a ripetersi solo alla fine, quando ormai la partita è ampiamente archiviata, con un’altra ricezione corta che rende meno amara la sua giornata, permettendogli di chiudere con 2 segnature all’attivo.
28. Oakland Raiders (- 2)
I Raiders, per assurdo, giocano addirittura meglio dei Saints nell’ultimo match, ma riescono comunque nella non memorabile impresa di perdere malamente contro la franchigia della Louisiana facendosi mettere sotto senza, quasi, colpo ferire; costretti ad inseguire fin da subito, infatti, i californiani perdono presto la tramontana e pagano a carissimo prezzo i turnovers concessi agli avversari, entrambi causati dagli intercetti lanciati da Carson Palmer, che lancia più del rivale Brees ma commette anche più errori, condannando alla settima sconfitta stagionale una Oakland che fatica ancora a ritrovarsi.
29. Carolina Panthers (=)
Continua a fare il bello e il cattivo tempo in difesa Luke Kuechly, che infila il sesto match consecutivo concluso con i tackles in doppia cifra, ma ovviamente non basta la sua prestazione, e quella di Davis, che chiude con 16 placcaggi, ai Panthers per aggiudicarsi la sfida divisionale contro Tampa, condotta fino ad inizio dell’ultimo quarto, prima del crollo finale costato tantissimo a Carolina, che dopo aver accorciato le distanze con il TD su ritorno da intercetto di Munnerlyn, aveva preso il largo con le realizzazioni di Stewart e LaFell, su passaggio di un Cam Newton che gioca bene ma, come spesso gli è capitato in questa stagione non proprio fortunata, non riesce ad incidere più di tanto sul match. Risalire dal 2-8 è ormai impossibile, meglio, ormai, limitare i danni.
30. Cleveland Browns (=)
Dimostrano ancora una volta che sono cresciuti parecchio, e lo fanno mettendo sotto torchio i Cowboys per tre quarti, nei quali tengono botta e dominano il gioco trovando più volte il modo di bucare la difesa avversaria; purtroppo per loro, quella giovane freschezza che gli permette di essere così intraprendenti fa si anche che pecchino d’esperienza nei momenti clou del match, e con 12 penalità per 129 yards accumulate in sessanta minuti di football si scavano, in parte, la fossa da soli, facendosi rimontare da Dallas prima di capitombolare nell’overtime. Un peccato, visto come si era messa la partita, con un Weeden in gran forma che completa per 192 yard e 2 touchdowns, sbagliando poco o nulla e facendo di tutto per centrare una vittoria sfuggita davvero per pochissimo.
31. Kansas City Chiefs (=)
Cassell torna titolare a causa della concussion patita da Quinn ma dura poco, e dopo 16 palloni sparacchiati viene richiamato in panchina per far posto all’ex talento di Notre Dame, che non riesce di certo a cambiare l’esito di un match che ormai ha preso la strada di Cinci, ma perlomeno fa intravedere qualcosa di meglio in quanto a precisione e ritmo; piccolissime delizie in una situazione tragicomica che ha dell’incredibile, con un team partito per far bene e costretto a giocare per la prima assoluta, storia che, se ci avessero raccontato ad inizio stagione, in pochi, forse addirittura nessuno, ci avrebbe creduto.
32. Jacksonville Jaguars (=)
Gabbert lascia il posto a Chad Henne dopo due soli passaggi tentati, tra l’altro pure completati, e i Jaguars cambiano volto, mettendo in serissima crisi i Texans, costretti ad arrivare fino all’overtime per aver ragione degli avversari divisionali, pronti a rispondere colpo su colpo fin dalle prime battute con Mercedes Lewis, autore di 2 touchdowns, e un Justin Blackmon in grandissima forma, che piazza la miglior prestazione stagionale, e fin qui della carriera, totalizzando 236 yards in 7 ricezioni e ridicolizzando la difesa di Houston con una serpentina da 81 yds che lo porta dritto dritto fino in endzone, per un TD che in quel momento regala un incredibile +14 alla franchigia della Florida. Vantaggio che purtroppo non basta, e arriva un’ottava, immeritata, sconfitta stagionale.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
capisco che tu sia fan di minnesota ma in questo momento davanti ai miei bucs non li vedo proprio ne loro ne i chargers. i buccanneers hanno vinto con entrambe i vikings li hanno distrutti fuori casa inoltre se guardi il calendario hanno piu chance di fare i playoff.