Tra numerosi big play, upset inaspettati e lo scricchiolìo di qualche osso abbiamo già passato la terza settimana di football, capace di regalarci fortissime emozioni e partite avvincenti fin dall’inizio.
Dopo tre giornate non si può ancora dire niente riguardante l’esito finale della regular season, ma ci possiamo permettere di associare il termine “sorpresa” a una squadra data per dispersa in preseason, se non altro per i numerosi problemi all’interno del roster e che ora, invece, guarda le dirette rivali dalla vetta. Gli Arizona Cardinals sono al momento la vera sorpresa della stagione.
Un record fatto da tre vittorie e zero sconfitte non passava minimamente tra le speranze degli abitanti di Glendale, sede dello University of Phoenix Stadium, ma neanche nella testa degli appassionati ed esperti Nfl, forse nemmeno in quella del loro stesso allenatore. Eppure loro ci sono: in testa alla Nfc West guardano da un gradino più alto le rivali, e guardano avanti con rinnovata fiducia all’interno dell’organizzazione intera.
Chi è l’artefice di questi progressi?
La risposta si nasconde, presubilmente, in questi tre nomi: il capo allenatore Ken Whisenhunt, il quarterback Kevin Kolb e la difesa. Certo il primo è responsabile della gestione e della mentalità del gruppo, così come la difesa che ha dato un’ottima impressione mostrandosi sicura e aggressiva (13.3 punti a partita concessi), senza tralasciare il redivivo Kolb, ritornato dopo un anno passato in infermeria a leccarsi le ferite.
Questi tre soggetti sembrano essere la guida dei Cardinals, composti da un organico misto tra giocatori giovani e qualche veterano capace di diffondere sicurezza e saggezza ai più freschi compagni. Kolb aveva perso il posto da starter in preseason a favore del giovane John Skelton, poi infortunatosi contro i Seahawks all’esordio, ed ha poi condotto il drive del decisivo sorpasso risultando determinante nelle successive partite, forse un segno del destino.
La stagione è infatti iniziata con una vittoria all’ultimo respiro contro i rivali divisionali di Seattle, per poi affrontare due impegni molto difficili a Foxborough contro i Patriots ed in casa contro i Philadelphia Eagles, arrivati privi di sconfitte nonostante i successi strappati all’ultimo minuto.
Se anche la fortuna ha avuto il suo peso mandando a lato il field goal decisivo dei Patriots a pochi secondi dal termine, bisogna tuttavia ammettere che nell’ultima gara contro Philadelphia i meriti sono stati tutti della squadra, capace di segnare 24 punti nel primo tempo lasciando a secco gli avversari, per poi amministrare il vantaggio concedendo loro solo due field goal. Le statistiche offensive non incantano per i numeri esuberanti, però mostrano piena concretezza in ogni drive dell’attacco che comincia a trovare i meccanismi giusti nonostante una linea offensiva che di sicuro non è tra le prime della Lega.
La difesa di Arizona ha già mostrato i muscoli concedendo 254 yards agli Hawks, 387 a New England e 308 ai Phila finendo per classificarsi decima in tutta la nazione. Un bel passo avanti e se poi aggiungiamo il numero dei sacks arrivato a 12 (secondo) e segnature (2 entrambe su fumble recuperato e primo della Lega) è chiaro che i presupposti per guardare con fiducia alle prossime partite ci sono eccome.
Il defensive coordinator Ray Horton è riuscito a plasmare un organico di giocatori freschi e scattanti, cui si mischiano in maniera idonea i dei veterani che mantegono il loro peso nell’economia del reparto.
Calais Campbell e Darnell Dockett formano un duo davvero temibile, perfettamente bilanciato, lo schema 3-4 permette al reparto linebacker composto da Daryl Washington e Paris Lenon come inside e ai due outside Sam Acho e O’Brien Schofield sia di coprire bene il campo che di esercitare un’ottima pressione sul quarterback avversario sfruttando tutte le doti atletiche a disposizione.
Le secondarie possiedono un playmaker come Patrick Peterson, appena al secondo anno, di grande potenziale ma già attestatosi su ottimi livelli, e un veterano come Adrian Wilson che offre ottime garanzie pattugliando le retrovie. I sostituti non mancano e questo permette alla difesa di usufruire delle giuste rotazioni per risparmiare fiato ed essere sempre pronta.
Ma come detto sopra è anche il quarterback Kevin Kolb a recitare un ruolo di primo piano in questo momento: chiamato a condurre la squadra alla vittoria in un momento di emergenza non ha tradito, si è dimostrato preciso, sicuro, in grado quindi di riprendersi dalle incerte prestazioni del passato. Durante l’assenza di Skelton può dimostrare di valere quel contratto da 63 milioni (20 garantiti) firmato un anno fa in seguito alla trade che vide i Cardinals sacrificare Dominique Rodgers-Cromartie ed una seconda scelta al draft che avrebbe fatto sicuramente comodo.
Far fruttare la scommessa è tutt’altro discorso, ma la strada intrapresa può far sperare per il futuro, Kolb ha il compito di gestire l’attacco compiendo meno errori possibile mentre difesa e special teams incidono sulla partita, e di trascinare la squadra con la complicità di un campione affermato come Larry Fitzgerald, e di giovani promettenti come Andre Roberts e il rookie Michael Floyd, che con il proseguire della stagione potrebbero formare un bel terzetto di bersagli per chiunque verrà schierato da quarterback.
La quarta settimana propone una sfida casalinga contro i Dolphins, avversari apparentemente abbordabili che se superati potrebbero portare il record a quota 4-0, mettendo un po’ di pressione sulle spalle dei 49ers e dando fiducia nell’affrontare le successive tre partite contro Rams, Bills e Vikings, tutto questo prima dell’attesa sfida interna contro i rivali del Golden Gate. Più avanti Arizona affronterà due settimane di fuoco nel Wisconsin e ad Atlanta, per poi affrontare nel rush finale i Lions e i Bears in casa e quindi decidere ipoteticamente tutto alla fine nella baia di San Francisco.
Nel caldo deserto dell’Arizona, sotto il tetto mobile dell’University of Phoenix Stadium gli Arizona Cardinals sono pronti per contendere fino alla fine un posto ai playoff che all’inizio sembrava irraggiungibile. Chiunque lo voglia, Niners in primis, dovrà provare a volare più in alto di loro.
Student, rugby referee, Carolina Panthers, NCAA Football, NBA, Radio Play.it. Affascinato da Twitter: CamFederico
Questi Cardinals mi ricordano molto i Buffalo Bills dell’anno scorso. Secondo me non possono andare avanti tanto a questi livelli. Anche le due vittorie contro Patriots e Eagles non andrebbero sopravvalutate, i Patriots stanno attraversando un periodo di forma negativo, mentre gli Eagles non mi hanno affatto entusiasmato nelle prime 2 uscite; la partita contro Cleveland è stata orrenda mentre contro i Ravens hanno vinto più per demerito dell’attacco di Baltimore che per merito loro.