Un poco felice Tom Brady assediato dai giornalisti a fine Super Bowl

Deja Blue è il titolo del New York Post il giorno dopo la notte che ha consacrato i New York Giants e Eli Manning nell’elitè della NFL. Come 4 anni prima ancora una volta New York batte Boston e i Giants (sfavoriti) battono i Patriots.

Per New England la seconda sconfitta consecutiva nel Super Bowl ha un sapore veramente amaro perché arrivata in una partita dove i Patriots non hanno mai dato l’impressione di poter vincere il titolo, se non nei due drive da TD, e sono sembrati per molto tempo in balia degli uomini in bianco.

La gara è stata quasi un replay del Super Bowl del 2008 con i Pats sconfitti negli ultimi secondi e grazie ancora ad una ricezione impossibile da parte dei Giants. Se 4 anni fa fu la ricezione con il casco di Tyree a segnare il drive vittorioso di New York mentre quest’anno un’altra ricezione al limite, Manning per Mannigham, ha dato il “La” al drive con TD che ha concluso la gara.

Se New York ha avuto fortuna riuscendo a non perdere nemmeno un pallone, nonostante i fumbles, dall’altra parte i Pats hanno sicuramente più da recriminare contro loro stessi che non contro la sfortuna.

A parte i venti minuti tra secondo e terzo quarto New England è stata una squadra praticamente assente per tutta la partita (l’attacco soprattutto) concedendo molto spazio a New York che è stata brava ad approfittarne piano piano fino a trovarsi palla in mano con soli due punti da recuperare verso la fine del quarto quarto.

A Boston in tanti hanno analizzato questa cosa sottolineando come l’attacco sia letteralmente sparito dopo il TD di Hernandez. I media hanno comunque elogiato la difesa dei Pats, una delle peggiori della lega, che è comunque riuscita a tenere NY ad un solo TD, senza contare quello di Bradshaw regalato dalla difesa per fermare il cronometro e avere tempo per l’ultima rimonta.

Se si guardano le statistiche Brady non ha giocato male, ovviamente, anche lui ha risentito della “pausa” che il suo attacco si è preso e, dopo aver comunque segnato il nuovo record di passaggi consecutivi effettuati in un SB (16), anche i suoi lanci e i le sue giocate si sono abbassate di livello con molti errori che hanno fatto si che New York rimanesse viva fino alla fine.

Ovviamente, in gare secche come questa, anche la fortuna fa la sua parte. New England è stata fortunata in tutto il suo viaggio verso Indianapolis trovando una Denver nettamente inferiore e già appagata dalla vittoria contro gli Steelers del turno precedente e una Baltimore che si è praticamente eliminata da sola crollando psicologicamente nei minuti finali della finale di Conference.

I Pats sembravano aver esaurito il loro “fattore fortuna” durante il Super Bowl, i fumbles non recuperati e, soprattutto, la mancata ricezione nel finale di Wes Welker hanno contribuito a scrivere una storia che, con un pizzico di fortuna in più probabilmente ora sarebbe diversa.

Per non vedere solo i lati negativi della bisogna comunque elogiare come Belichick sia riuscito a mettere in campo una squadra che si è comunque comportata bene nonostante l’assenza del miglior uomo della linea d’attacco (Gronkowski), che non ha praticamente giocato a causa dell’infortunio alla caviglia, riuscendo comunque a trovare altre armi e a mettere a segno 2 TD che, fino a prima del passaggio da 40 yards di Manning, sembravano poter dare a New England il 4° Super Bowl della loro storia.

La difesa, come già detto, ha retto più che bene l’attacco di New York concedendo un solo TD e tenendo sempre a galla la squadra.

Ora, mentre New York celebra i suoi campioni, a Boston ci si chiede se questo Super Bowl abbia sancito la fine della dinastia Patriots (la miglior squadra degli ultimi 10-15 anni della NFL) o se questa sia solo stata una deviazione in un cammino comunque glorioso.

New England ha un buon mix di giocatori giovani e altri più anziani. Brady, nonostante l’età che avanza, non sembra risentire del passare degli anni e ancora oggi è uno dei 5 migliori QB della lega.

I due TE Hernandez e Gronkowski sono sicuramente le armi del futuro dei Pats e il fiore all’occhiello della squadra che su di loro potrà sicuramente costruire altri anni di successi.

Il punto debole sembra la difesa, sicuramente non all’altezza di una top contender, e qualcosa dovrà e sarà fatto in post-season con qualche aggiunta che possa dare spessore ad un reparto che per molte volte è stato nettamente inferiore alle squadre che si trovava davanti.

A Foxborough già guardano al futuro e alla prossima stagione. La fortuna di essere nella Conference meno competitiva della lega potrebbe regalare ancora qualche anno di soddisfazioni per i tifosi dei Pats per cercare di approfittare al meglio degli ultimi anni ad alto livello di Brady e cominciare pian piano a ricostruire attorno ad Hernandez e Gronkowski, le due armi del futuro di New England.

One thought on ““Deja Blue” per i Patriots

  1. Non so se Brady sia ancora nei top five della lega…,
    sicuramente ha speso i suoi giorni migliori!

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