TOP 2
San Francisco 49ers e Green Bay Packers
Onore della prima piazza questa settimana, indipendentemente dal tipo di vittoria che hanno ottenuto, va alle due squadre che per prime hanno ottenuto la vittoria nella loro division e conquistato, in questo modo, l’accesso ai playoff.
Per pochi minuti di anticipo sono stati i 49ers a conquistare questo onore per la NFC West, sconfiggendo 26-0 dei Rams molto remissivi ed arrivati al Candlestick Park come vittima sacrificale dei padroni di casa, che hanno comunque messo in luce la loro grande solidità difensiva, concedendo il niente più totale a Feeley e a Steven Jackson, ed arrivando al TD con due belle ricezioni di Micheal Crabtree e Kyle Williams.
Pochi minuti dopa anche i Packers hanno conquistato NFC North e carta per i playoff, indipendentemente dalle sconfitte di Bears e Lions, espugnando il campo dei Giants in una tiratissima partita conclusasi 38-35 per Green Bay. Il risolutore della partita è stato, ancora una volta, Aaron Rodgers, il quale ha orchestrato un drive magistrale con meno di un minuto sul cronometro ed ha portato la sua squadra in una comoda posizione da cui poi Mason Crosby ha potuto mettere a segno un facile field goal che è valso la vittoria. Una cetezza ed una sorpresa, dunque, ma entrambe con la voglia di continuare a fare bene.
Drew Brees
La nettissima vittoria nel Monday Night dei Saints contro i Lions vede protagonista per l’ennesima volta il QB di New Orleans, il quale già nel primo tempo sbriga la pratica Detroit e supera le 4.000 yards su passaggio in stagione, rimanendo con la possibilità di superare le 5.084 yards che compongono il record, ottenute da Dan Marino nel 1984 e conservate fino ad ora. Già nel 2008 Brees era andato vicino al traguardo, ma si era fermato a sole 15 yards dalla meta, chiudendo la stagione con 5.069 yards. Drew è ora a 4.031, e con circa 260 yards di media a partita nelle ultime quattro l’obiettivo sarà raggiunto.
Parlando nello specifico di questa partita, Brees ha chiuso con 26/36, per 342 yards e 3 TD, ottenuti tramite le ricezioni di Meachem, Moore e Sproles. Atlanta è stata sconfitta a Houston e, di conseguenza, si allontana dalla vetta della NFC South, distante due partite. Considerando che c’è ancira una sfida diretta tra le due si potrebbe mantenere qualche dubbio, ma vedendo che nelle altre tre rimanenti partite i Saints andranno ad affrontare Titans, Vikings e Panthers, si capisce che forse questo titolo sta per tornare in Louisiana.
MENZIONE D’ONORE
Dan Orlowsky
Premio simpatia, ma neanche troppo limitato a questo campo per il QB dei Colts, che lotta, costruisce ed esce dal campo sì con la sconfitta contro i Pats favoriti alla vigilia, ma solo per 31-24. Per lui 30/37 per 353 yards, 2 TD e 1 INT: stiamo parlando di numeri di livello sia assoluto che relativo, se il termine di paragone è quel Curtis Painter che fino alla scorsa settimana ha guidato Indy con i risultati che tutti conosciamo fin troppo bene. Non si può dimostrare, ma forse con Orlowsky in campo anche nelle scorse partite forse almeno una vittoria sarebbe stata possibile.
Denver Broncos
Che dire? I Broncos vincono la quinta partita consecutiva e si portano in vetta alla AFC West, raggiungendo i Raiders, respinti con perdite in quel di Miami. Ed altra vittoria in rimonta, orchestrata nuovamente da Tim Tebow, anche se in quest’occasione è stato l’altro QB in campo, Ponder, a offrire su un piatto d’argento a Prater la chiusura della partita, facendosi malamente intercettare nella sua metà campo difensiva. Niente sembra impossibile per Denver al momento e se consideriamo che delle restanti quattro partite, tre sono contro Chicago (con Henie, senza Cutler e Forte), Buffalo e Kansas City…
FLOP 3
Chicago Bears
Appena citati, ecco i Bears apparire tra i flop, dopo la sconfitta molto brutta 10-3 contro i Chiefs, perdendo l’occasione di issarsi solitari al secondo posto della NFC North. Per analizzare questa partita prendo spunto da un commento che dice: “avete perso contro Palko?”. A parte il segnalare il destino di Orton nell’unico lancio effettuato, la differenza è stata principalmente in questo ruolo: per quanto non eccelso, Palko ha giocato con ordine, non forzando mai troppo, e trovando McCluster per l’unico TD di giornata che poi ha fatto anche la differenza nel punteggio. Dall’altra parte, invece, il QB non è semplicemente sceso in campo.
Limitiamoci ai numeri: 11/24, per 133 yards e 3 INT, che fanno il pari con i tre lanciati la scorsa settimana contro i Raiders. Ciò è quanto ha offerto Caleb Henie nelle due partite da starter e c’è sicuramente da essere d’accordo sul fatto che si tratti davvero di poca roba. Ci si aspettava decisamente di più da questo prodotto di Colorado State scelto quattro anni fa, e se andiamo ad aggiungere l’infortunio di Matt Forte di questa settimana le cose si fanno complicate per Chicago. Già la sfida contro i Broncos di questa settimana è molto complicata, e vedremo se il buon Caleb si sveglia (se dormissi ancora una settimana…)
Vince Young
Continuiamo ad inserire qualche cosa degli Eagles oramai settimanalmente, e questa settimana tocca al QB Vinve Young, decisamente il peggiore dei suoi nella sconfitta di giovedì a fronte dei Seahawks per 31-14. Giunto in estate da Tennessee per essere la valida alternativa di Micheal Vick una volta che proprio quest’ultimo fosse stato impossibilitato a giocare, Young non è stato in grado di alzare le prestazioni della squadra, ma anzi si è subito calato nella mediocrità che permea l’ambiente di Philadelphia in questo periodo, offrendo poca precisione ed 8 intercetti, a fronte di soli quattro TD.
Il principale problema per gli Eagles è che la firma di Young, in offseason, era stata motivata dal puntare su un QB di esperienza, ormai alla sesta stagione nella lega, quasi sempre titolare in quel dei Titans, e piuttosto talentuoso. Ma se in contumacia di Vick anche Young offre prestazioni di questo (scarso) livello, i problemi degli Eagles aumenteranno ancora, ed esuleranno da questa stagione: anche in un futuro in cui la squadra riuscirà ad amalgamarsi meglio e ad essere più competitivi in termini assoluti, la consapevolezza di non avere un vice QB potrà togliere diverse certezze.
DAMNATIO MEMORIAE
Dallas Cowboys
Perdere 19-13 contro i Cardinals quando sei in piena lotta per la tua division non è un lusso che ti puoi permettere, ed i Cowboys non fanno eccezione. Con la sconfitta di Phoenix, Dallas perde una occasione importante di prendere il largo, e rimane una sola partita davanti ai Giants, con la prospettiva non proprio invitante di giocarsi tutto nelle due sfide dirette di questa giornata e della week 17. Vista e considerata l’incostanza che in questa stagione è il trend principale dei Cowboys, così come dei Giants ad onor del vero, l’esito di queste due sfide è assolutamente imprevedibile, così come quello della division.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte
ragazzi ma citare gronkowski???? si è portato a spasso 2 difensori dei redskins!!!! è un mostro!