Esattamente un mese fa, il 29 agosto, nel classico report pre-stagionale della NFC South, il sottoscritto scriveva: “Può essere giunto il momento per i Falcons di poter aspirare a qualcosa di più di un titolo divisionale, traguardo peraltro non certo sicuro: l’impressione è che molti giovani giocatori stiano maturando l’esperienza necessaria per proseguire la stagione anche dopo le 16 partite di regular season”: bene, il sottoscritto sembra averci capito nulla per l’ennesima volta.
I Falcons, infatti, non sono partiti molto bene, il loro record recita 1-2 ed i georgiani occupano con i Panthers l’ultimo posto della loro division.
Il cammino di Atlanta è iniziato malissimo, con una sconfitta 30-12 in quel di Chicago, e se potevano esserci dubbi e scusanti legate all’esordio, la successiva partita con Philadelphia vinta 35-31 pareva aver fugato tutti questi dubbi. Puntuale come le tasse è però arrivata la sconfitta nella sfida divisionale in Florida, a Tampa Bay, per 16-13 e con essa i dubbi legati a questa squadra. Ma cosa non va? Proviamo, dal basso della mia esperienza, a capire cosa non va, suddividendo i problemi tra attacco e difesa.
Attacco: l’attacco di una squadra dipende molto dal QB che lo comanda, quindi in questo caso Matt Ryan: il prodotto di Boston College sta mantenendo dei livelli abbastanza buoni, con un rating di 81.5 e 5 TD. Le cose buone finiscono però qui, in quanto 4 di questi TD sono stati lanciati nella sfida contro gli Eagles, e soprattutto perchè introduciamo un altro dato, che sono i 4 intercetti lanciati in tre partite: se ricordiamo anche che nella scorsa stagione il totale ha recitato 9, iniziamo a trovare la prima grande pecca, a mio avviso, dei Falcons di quest’anno, la linea offensiva, che non riesce a limitare la pressione sul proprio QB, che oltre ad essere più sotto pressione nel lanciare, ha già subito ben 13 sack.
Passiamo oltre, ed arriviamo ai runningback: logica vuole che per valutare un RB si considerino le yards corse in stagione, nevvero? Andiamo quindi a vedere le statistiche di queste 3 settimane: Turner 234, Rodgers 24, Ryan 18. E’ evidente che il buon Michael è l’unica arma offensiva del backfield, ed è chiaro che una volta trovata la quadra per fermare il prodotto di Northern Illinois, per le difese avversarie il compito è molto più facile. Forse ci si aspettava di più anche da Jacquizz Rodgers, ma il fatto che sia alla sua stagione da rookie può essere scusante per le sue prestazioni finora balbettanti.
Se c’è un reparto che invece vanta meno problemi sono i ricevitori, con Julio Jones, che ha avuto il buo impatto sperato, e Roddy White a dividersi un buon numero di ricezioni e yards. Ottimo anche il TE Tony Gonzales, che finora ha ricevuto 3 dei 5 TD lanciati da Ryan.
Difesa: per quanto riguarda l’altra parte della squadra, la linea è quella che si mantiene relativamente a galla, concedendo 112 yards su corsa a partita di media, in leggero rialzo rispetto alle 106 dello scorso anno, ma ci potrebbe anche stare considerando che alcuni dei corridori avversari affrontati finora si chiamano Forte, McCoy e Blount.
Il vero problema, statistiche alla mano, sono le secondarie, in nettissimo peggioramento rispetto allo scorso anno, ed al ventiduesimo posto nella lega come yards concesse su passaggio (261 di media contro le 226 dello scorso anno): Robinson, Grimes, DeCoud e compagni fanno un lavoro abbastanza buono sul breve, ma il dato di 12 giochi da più di 20 yards concesse fa dubitare della loro efficacia sul profondo.
C’è molto lavoro, in conclusione, per Mike Smith e Brian VanGorder, considerando che le vittorie devono iniziare ad arrivare ma che allo stesso modo il calendario non è dei più invitanti, con Green Bay e Detroit, oltre alle sfide a Seattle ed in casa contro Carolina. Se non si vuol fare le fine di Atlantide, ed affogare senza gloria, bisogna darci dentro.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte
Complimenti,veramente ben scritto.