TOP 3

Ryan Fitzpatrick guida il produttivo attacco di Buffalo

RYAN FITZPATRICK

Con un record di 2-0 e un posto in classifica a fianco di due giganti come Jets e Pats, una vittoria stunning a Kansas City ed una grande rimonta contro i Raiders, non posso personalmente esimermi dall’inserire il prodotto di Harvard tra i top della settimana, avendo messo a segno 3 TD (dopo i 4 della scorsa settimana), due dei quali nell’ultimo quarto di gara, siglando l’ultimo e definitivo sorpasso sui cavalieri della terra della quercia.

E’ chiaro che non si sa quale sarà l’autonomia sia di Fitzpatrick che dei Bills in generale, ma di sicuro sono una piacevole sorpresa dell’inizio di stagione: nelle prossime partite avremo sicuramente più chiare indicazioni sulle potenzialità del team, offrendo il calendario sfide casalinghe contro New England e Philadelphia, più i viaggi a Cincinnati e New York sponda Giants. C’è da essere convinti che, indipendentemente dai risultati, non mancherà lo spettacolo.

ATLANTA FALCONS

La scoppola non era da poco, una sconfitta casalinga contro i Bears che avrebbe fatto interrogare chiunque sulla propria realtà. Mike Smith ha lavorato tutta la settimana, anche e forse più sulla testa che sul fisico dei suoi. Il risultato è stato  una vittoria convincente sul dream team Eagles nel Sunday Night, forse grazie non solamente a propri meriti ma anche a demeriti altrui, ed un record che è tornato in pareggio in tempi rapidissimi, in testa alla division con NO e TB.

Se nella scorsa settimana Ryan non era riuscito a lanciare neanche un TD, in questa partita addirittura 4 sono stati i proiettili lanciati nella enzone: ben due di questi sono finiti nelle mani del TE Tony Gonzales, che con la sua esperienza (15° anno), come già previsto in preseason, sta levando parecchie castagne dal fuoco ai suoi. Nota anche per Michael Turner, opaco in week 1 ma in grado di produrre 112 yards su corsa e 32 su ricezione, per un TD.

MATTHEW STAFFORD

Altra sorpresa di stagione è senza dubbio il prodotto di Georgia, al terzo anno nella lega, che dopo un 2010 quasi totalmente perso causa infortunio si sta riprendendo a grandi passi e sta conducendo i Lions ad un record di 2-0 ed alla testa nella NFC North, a pari merito con i campioni in carica di Green Bay. E’ chiaro che la prestazione contro dei Chiefs in profonda crisi di uomini e mezzi vale relativamente ai fini delle impressioni in generale.

La vittoria a Tampa Bay, proprio la città natale di Stafford, è invece stata un importante inizio e dimostrazione di quanto questi Lions, a costo di mantenersi sani, possono offrire in questo 2011. A differenza dei Bills, il calendario che si offre ai ragazzi della Motown è più delicato ed alla portata: visite a Minnesota e Dallas prima di due partite casalinghe contro Bears e San Francisco. Per continuare a stupire sappiamo dove guardare.

MENZIONE D’ONORE

TONY ROMO

A Cesare quel che è di Cesare: se la scorsa settimana è stato uno dei principali indiziati per la sconfitta contro i Jets, Romo ha portato i Cowboys alla vittoria in quel di San Francisco: nonostante un colpo alle costole che lo ha tenuto fuori per un paio di quarti, torna, realizza un TD pass nel quarto quarto ed un passaggio da 77 yards nell’OT che offre al piedone di Bailey il più facile dei field goal per la vittoria. Il solito Romo, Dr. Jekill e Mr. Hyde, uomo che fa e uomo che disfa, croce e delizia per i tifosi della squadra.

NEW ENGLAND PATRIOTS

Quasi una sineddoche per non nominare di nuovo Tom Brady, ma tant’è. Si può non citare un QB da 31/40, 423 yards e 3 TD? Si può non citare un Deion Branch che riceve 8 palloni per 129 yards? Si possono non citare i 2 TD di Gronkowsi o ancoragli intercetti di Wilfork e Brown? Retorica (ma oggi siamo qui anche per questa), ma finendo con un luogo comune se sapranno mantenere questo livello di prestazioni fino a fine stagione sono per me una delle maggiori candidate al viaggio in quel di Indianapolis.

WORST 3

L'espressione di Matt Cassel è l'emblema della stagione dei Chiefs

LA SFIGA DI KANSAS CITY

Cosa si può dire di più, purtroppo, quando in due giornate vai a perdere per infortunio la tua migliore arma offensiva (Jamaal Charles), la tua prima scelta dello scorso anno (Eric Berry) e un giocatore come Tony Moeaki, ottimo nella sua stagione da rookie, e sai che su questi tre non potrai più contare per il resto della stagione? Si può solo maledire la sfortuna e capire che, in questo modo, la stagione non potrà sicuramente prendere le pieghe desiderate.

In una situazione del genere, neanche un buon quarterback come Matt Cassel riesce a mettere delle pezze alla situazione: con Thomas Jones come prima opzione sulle corse, sempre che quest’ultimo a 33 anni riesca a non aggiungersi ai sopracitati, le difese possono permettersi di concentrarsi maggiormente sui passaggi, Cassel deve forzare ed aumenta il numero degli intercetti, già 4 in stagione. La fine della stagione è purtroppo ancora lontana.

SEATTLE SEAHAWKS

Nello stato di Washington, è possibile che ci si stia iniziando ad interrogare sull’operato dell’head coach Pete Carroll e più in generale di tutte le teste pensanti che hanno messo questi uomini a disposizione di quest’ultimo. Il gioco di corse in pratica non esiste, o se esiste è limitato al solo Rarshawn Lynch, buon giocatore ma tutt’altro che campione affermato e dominante, e la difesa non impensierisce gli attacchi avversari, con solo due sack e nessun intercetto in due partite.

A mio modesto parere, comunque non proprio isolato, l’errore più grande è stato il prendere Tarvaris Jackson al posto di un Matt Hasselbeck che totalmente bollito non sembra (chiedere conferma ai Ravens): il prodotto di Alabama State, non propriamente un fenomeno nonostante le aspettative, non si è ancora inserito nel sistema di gioco di Carroll, ed un parco ricevitori di livello mediocre sta completando l’opera. Le prossime due partite sono sfide casalinghe ad Arizona ed Atlanta, vedremo se ci saranno segnali di vita.

JACK DEL RIO

In Florida fa caldo. Partendo da questa asserzione qualcuno potrebbe pensare che proprio un colpo di calore abbia momentaneamente offuscato la mente del buon Head Coach dei Jaguars: forse il taglio di David Garrard è stato prematuro, vista e considerata la sconfitta 32-3 contro i Jest, che pur segue la vittoria di misura sui Titans nella scorsa partita: il successore di Garrard, Luke MCown, non mi sembra abbia le possibilità di essere uno starting QB, visti tra l’altro i 4 INT lanciati a fronte di ben 6 passaggi competati in tutto il match.

Magari la disciplina del gruppo era più necessaria dei risultati, ma siamo di base sicuri che Jones-Drew non può da solo supportare tutto il gioco d’attacco dei Jaguars ed altrettanto sicuri che con McCown al timone il gioco di passaggio non sia un’alternativa credibile. Che sia arrivato il tempo di Blaine Gabbert? Se il suo diretto concorrente per il ruolo continua su questa falsariga, il prodotto di Missouri ha la strada quasi spianata.



2 thoughts on “NFL Week 2: Top and Worst

  1. Io sistemerei anche in bell’evidenza i Ravens.
    Vuoi andare ai play off dalla porta principale. Bene, vai in vantaggio sugli Steelers e poi perdi contro i Titans (senza nulla volere contro questi, ma sono di caratura molto, molto inferiore).
    Se fossi il proprietario, sarei sceso negli spogliatoi e li avrei appesi al muro uno ad uno.

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