Week 2: Philadelphia at Atlanta, a prima vista una partita come le altre. Siamo appena all’inizio della regular season e un risultato negativo può essere ancora tollerato e recuperato nel corso del campionato. In realtà, quello del 18 settembre 2011, resterà per sempre un incontro speciale, non solo grazie ad un risultato che fa sorridere gli amanti dello spettacolo nella fase offensiva.
Vick torna a casa
E’ un giorno particolare per una città intera, Atlanta, che dopo più di quattro anni riaccoglieva da protagonista al Georgia Dome – vi era già tornato nel 2009 da backup di Donovan McNabb – il QB redento, colui che aveva fatto indignare e inorridire l’America con l’accusa di aver organizzato combattimenti clandestini tra cani, di aver gestito grosse quantità di denaro derivanti dalle scommesse su quest’ultimi e soprattutto di aver ucciso dei cani non ritenuti idonei alla lotta.
Dopo aver patteggiato la pena il ragazzo della Virginia venne condannato a 23 mesi di reclusione: il commissioner della Nfl fu costretto a sospenderlo a tempo indeterminato precisando che forse sarebbe stato reintegrato nel caso avesse collaborato con le autorità giudiziarie e i Falcons, team nel quale giocava con discreti risultati, gli chiese indietro 20 dei 37 milioni di dollari di bonus che aveva percepito negli anni precedenti ed una volta ottenuti, lo svincolarono.
La prigione, gli sponsor che lo abbandonano, la situazione economica che andò deteriorandosi: Vick tra il 2007 e il 2008 sfiorò il baratro.
Uscito dal carcere, però, nonostante i due anni di stop, qualcuno nel mondo del football si ricordò di lui e gli concesse una possibilità unica: tornare a giocare. Andy Reid, head coach degli Eagles gli offre un contratto di un anno. Certo con pochissime garanzie: il quarterback titolare è McNabb, Vick farà il backup, la riserva, ma almeno tornerà a lanciare e a correre, cose che prima dei problemi con la legge gli riuscivano benissimo.
Gli sviluppi di questa storia sono noti a molti, anche a chi non segue il football: nel 2010 Vick diventerà titolare andando a scippare il posto a Kolb (che aveva sostituito McNabb tradato dai Redskins) e disputerà una grande stagione terminata però con la sconfitta nelle Wild Card con i Packers.
Atlanta: l’imperativo è vincere
Ma veniamo alla partita. I Falcons sono obbligati ad invertire la rotta, la brutta sconfitta di Chicago è sembrato un campanello d’allarme importante e un ulteriore risultato negativo comincerebbe a complicare il cammino verso la vittoria della NFC South Division. Philadelphia, forte del suo Dream Team, vuole invece una conferma di quanto fatto a St. Louis.
Il quarto d’apertura vede prevalere nella sfida tra il presente (Matt Ryan) e il passato di Atlanta il primo che, dopo un primo drive conclusosi con un sack da parte di uno dei tanti acquisti degli Eagles (Cullen Jenkins), porta in vantaggio i suoi con un passaggio da 2 yard per il WR Roddy White.
Continua la sfida tra quarterback
Vick non parte fortissimo, forse a causa della tanta pressione che grava sulle sue spalle, ma comincia ad ingranare tra la fine del primo e l’inizio del secondo quarto: 5 yard di passaggio per Maclin, a conclusione di un bel drive e touchdown del 7 pari.
Nell’azione successiva il QB delle Aquile, nonostante un bel pallone servito ad Avant per un guadagno di 29 yard, non riesce a trascinare il suo offensive team sino alle end zone: Philadelphia deve accontentarsi di un field goal del rookie Alex Henery (22 yard) che gli regala un vantaggio, che seppur minimo, può dare fiducia.
Uno dei punti di svolta del match esce invece proprio a questo punto: dopo soli due minuti di gioco gli Eagles tornano a schierare il proprio reparto d’attacco: questo fa bene il suo lavoro fin dentro la red zone avversaria. A 4 yard dal traguardo però, Vick viene placcato dal DT Peria Jerry che gli fa perdere il pallone. L’ovale è recuperato dal DE Edwards che corre in direzione della end zone avversaria ed è fermato solo da una portentosa rimonta del wide receiver DeSean Jackson. Ryan ringrazia e a 50 secondi dalla fine del primo tempo riporta avanti Atlanta con un lancio non particolarmente preciso, che viene però ricevuto alla grande da Tony Gonzalez.
Vick abbandona il campo
Il secondo momento fondamentale del match, probabilmente quello che in qualche modo ha deciso l’incontro è nel terzo quarto: dopo essersi fatto intercettare un lancio, aver accorciato le distanze sugli avversari che con un touchdown del solito Gonzalez avevano aumentato il divario (21 – 10) e vedere per ultimo il suo RB McCoy riportare in testa Philadelphia con una corsa da 8 yard, Vick viene placcato da un difensore di Atlanta che gli fa sbattere il capo contro quello di un suo compagno di reparto.
Si pensa ad una commozione cerebrale, data l’entità del colpo, in realtà sarà più un problema al collo ad impedirgli di tornare a guidare la fase offensiva degli Eagles. Al suo posto entra Kafka (e non Young, infortunato anche lui): è però di nuovo McCoy a marcare e a siglare il vantaggio di due possessi (3 1 – 21).
Rimonta Atlanta
I Falcons, come già detto, devono evitare a tutti i costi di perdere la partita.
Ryan torna a primeggiare in fase offensiva e si riavvicina agli avversari dopo una serie molto lunga di lanci: l’ultimo, quello decisivo, favorisce il suo fullback Mughelli che non può far altre che segnare, non prima di essere riuscito a resistere ad un fallo della difesa.
L’assenza di un giocatore come Vick diventa decisiva nella gestione del pallone quando in attacco ci sono gli Eagles: Kafka non chiude un 3rd&8 e la palla torna nelle mani dei padroni di casa che a questo punto ci credono.
Protagonista del drive è il running back Michael Turner: prima buca la difesa di Philadelphia con una corsa da ben 61 yard, dopo essere partito dalle proprie 13, poi si inventa il touchdown del 35 a 31 percorrendo le ultime 3 yard (in mezzo altri buoni passaggi di Ryan).
Mancano meno di 5 minuti e gli Eagles devono rincorrere nuovamente, questa volta senza il loro leader: Kafka, al suo secondo anno in Nfl, può diventare l’eroe inaspettato di giornata. Ci prova completando un gran bel passaggio per Maclin (43 yard), ritrovandosi così sulle 39 di Atlanta. Gli ospiti si avvicinano alla end zone con una piccola serie di corse di McCoy e di lanci del quarterback.
Arrivati però a 28 yard dalla meta si spegne la luce in casa Eagles: su quattro occasioni per raggiungere il primo down si contano un tentativo di corsa di Kafka con guadagno minimo (2 yard), due lanci completati dello stesso per Maclin per un totale di sole 4 yard e soprattutto l’ultima possibilità, tutto o niente. 4th&4: Kafka prova a servire per la terza volta consecutiva Maclin. L’idea è buona, l’esecuzione accettabile, ma il WR non riesce a bloccare il pallone e lascia impietrito coach Andy Reid.
I Falcons fanno scorrere il tempo, lasciano solo 5 secondi agli avversari che in così poco tempo non hanno modo di creare nulla.
Ryan da record, sfortunato Vick
Un match thrilling con continui stravolgimenti di risultato risolto da Matt Ryan che sigla 4 touchdown, record di carriera per lui e dal RB Turner che ha messo a segno il touchdown della vittoria.
Vick non riesce a battere il suo passato, fa registrare una prestazione per certi versi buona, ma non devastante (19 passaggi completati su 28 tentativi e due touchdown, ma anche un intercetto e 3 fumble, di cui uno decisivo ai fini del risultato), ma soprattutto non riesce a concludere una delle partite simbolo della sua carriera a causa dell’infortunio.
Questo forse è il rimpianto più grande in casa Philadelphia: con Vick in campo il risultato sarebbe potuto essere diverso, ma va dato comunque il merito ai Falcons di essere riusciti a contenere gli “Heat del football” e a colpirli nei momenti di difficoltà.
Risultato finale: Atlanta batte Philadelphia 35 a 31.
con Vick in campo la partita sarebbe finita diversamente,ma sopratutto sarebbe stata più spettacolare,secondo me Vick è il giocatore più elettrizzante della lega,spero recuperi per domenica l’anno scorso contro i Giants ha giocato una partita pazzesca,non vedo l’ora di godermi lo spettacolo…….