Classe di non enormi talenti quella del 2011, specialmente se si considera che nell’ultimo quinquennio il ruolo è stato richiestissimo ed offriva ragazzi molto versatili, che difatti in seguito si sono messi in risalto anche tra i professionisti.
Stavolta potremmo assistere ad un evento più unico che raro, ovvero la chiamata di uno solo di questi giocatori nell’intero primo giro, per poi dare il via libera al resto della truppa dal secondo in poi.
Oltre alla mancanza di talento (ci sono tanti giocatori di situazione) c’è da dire che esiste una classe di defensive ends ibridi più accattivante, che meglio si adatta alle difese giocate oggiogiorno.
Von Miller – Texas A&M Aggies – 6’2’’, 246
Desiderato da tutto lo stato del Texas alla sua uscita dalla high school non ha tradito le attese, diventando uno dei migliori linebackers della nazione fino al culmine della sua stagione 2010, conclusasi con l’ottenimento del prestigioso Butkus Award.
Miller è il prototipo ideale del pass rusher per via dell’eccellente primo passo, per gli istinti che lo portano verso il quarterback in un amen, nonché per la grande versatilità sempre dimostrata occupando ruoli sempre diversi ed ibridi, a metà tra il linebacker ed il defensive end leggero.
Atleta fatto e finito che non si intimidisce di fronte a bloccatori più grossi di lui, Miller conta sulla velocità in accelerazione per battere gli avversari ed ha la capacità di fermarsi e riprendere la corsa senza perdere di vista la palla, fatto che gli permette di evitare inutili sprechi di fiato.
Giocatore tutt’altro che eccelso nella difesa contro le corse, il suo punto debole, può far tuttavia comodo a tantissime squadre vista la sua capacità di rendere in entrambe le difese praticate nella Nfl, al 4-3 e la 3-4, ragion per cui non scenderà per alcun motivo oltre la decima posizione assoluta. Paragonato spesso a Derrick Thomas, l’indimenticato Chief, potrebbe rimediare al pasticcio che Buffalo fece selezionando Aaron Maybin due anni fa.
Bruce Carter – North Carolina Tar Heels – 6’1’’, 241
Giocatore ricordato per i grandi numeri messi su in fasi di special team, dove nel 2009 si era distinto per essere riuscito a bloccare quasi ogni punt contro cui si lanciava.
Linebacker che si è sempre schierato sul lato forte, Carter ha deciso parecchie situazioni a favore dei suoi Tar Heels, mettendo l’attacco in posizioni favorevoli dopo aver bloccato un calcio in un quarto down, provocando qualche fumble con la sua determinazione e voglia di colpire l’uomo, intercettando qualche passaggio e riportandolo, da atleta qual è, anche per una sessantina di yards fino in meta.
Giocatore di tipo esplosivo e tenace, di quelli che seguono l’azione correndo da una parte all’altra del campo senza fermarsi, possiede movimenti fluidi anche in fase di copertura dove può dare un valido aiuto nella marcatura del tight end di turno. Di contro non è molto fisico e tende a rimanere intrappolato nei blocchi, il che significa che lo schema difensivo deve prevedere dei movimenti della linea difensiva che lo rendano completamente libero di agire. Talento ed atleta indiscusso, è in odore di primissima parte di secondo giro.
Justin Houston – Georgia Bulldogs – 6’2’’, 270
Si è distinto in particolar modo nel 2010 diventando finalista per il Butkus Award giocando da pass rusher specializzato nella 3-4 dei Bulldogs, dove ha messo in mostra il suo possente fisico già pronto per il piano superiore. E’ un linebacker di tipo ibrido che si prospetta utile anche da defensive end per determinate situazioni Nfl, a suo vantaggio ha la combinazione di primo passo relazionato al peso che sfocia in un giocatore difficilmente controllabile sullo scatto che quando arriva sul portatore di palla difficilmente se lo fa sfuggire, controllando in maniera ammirabile le 270 libbre che si porta appresso.
Da buon specialista nel mettere le mani sul quarterback non è un fenomeno contro le corse, a volte tende a farsi estraniare dall’azione rimanendo nel traffico ed ha un raggio d’azione tutto sommato limitato, con poche possibilità di rimedio ad un errore di lettura. Creerà sicuro interesse tra le squadre che praticano la 3-4 a livello professionale, alla fine del primo giro non è escluso che i Packers ci possano fare un pensiero.
Akeem Ayers – California Golden Bears – 6’2’’, 254
Ragazzo californiano che alla high school ha ricoperto un’infinità di ruoli, Ayers si è appropriato di una maglia da titolare dopo l’annata da redshirt e non si più voltato indietro, divenendo un punto di riferimento per la difesa dei Bears.
Giocatore di tutta agilità, ha dimostrato un buon senso dell’intercetto effettuando azioni di inerzia positiva per la propria squadra, ha buonissime movenze laterali, colpisce duro i protatori di palla ed ha la forza necessaria per liberarsi dai blocchi.
Il suo valore è diminuito dopo la Combine di Indianapolis, dove gli scout sono rimasti perplessi dai risultati dei suoi esercizi (ma mica vuol dire tutto – ndr), c’è piuttosto una tendenza ben più importante da sottolineare che lo vede sparire mentalmente per intere frazioni di gara, ed una velocità di base normale, che non corrisponde alla rapidità del suo ottimo primo passo. Molti dicono che verrà scelto prima di quanto meriti per il fabbisogno di specialisti di pass rush, in ogni caso possiede un talento da secondo giro, posizione nella quale non dovrebbe avere problemi nel trovare acquirenti.
Martez Wilson – Illinois Fighting Illini – 6’3’’, 250
Ragazzo dall’infanzia tra le più tribolate, figlio di genitori adolescenti e più volte trasferitosi da una parte all’altra senza una pausa. Reclutato da Illinois come outside linebacker, ha definitivamente preso il ruolo centrale nell’ultima annata di college grazie alla forte velocità che ha fatto vedere percorrendo tratti in linea retta, migliore rispetto alle sue capacità laterali.
Linebacker dal grandissimo fisico, la cui percentuale di grasso è limitata al minimo indispensabile, tenace lavoratore da palestra e da workout, Wilson è in grado di localizzare il pallone, seguire l’uomo e preferibilmente colpire con cattiveria. Gli scout dicono giochi con meno velocità rispetto ai test che ha effettuato in offseason, e che faccia fatica ad essere efficace quando i blocchi offensivi sono già piantati sui difensori, in quanto tende ad andare in confusione in mezzo a troppi corpaccioni. Colpitore che non dovrebbe avere problemi a mettersi il cappellino al secondo round.
Quan Sturdivant – North Carolina Tar Heels – 6’1”, 241
Ottimo atleta dotato di grande velocità nello spazio breve, che gli consente di effettuare numerosi movimenti laterali in cerca della marcatura stretta sul tight end e di seguire lo sviluppo dei passaggi corti o degli screen, che in passato ha neutralizzato con efficacia. Deve giocare assolutamente libero da blocchi perché se si invischia difficilmente ne esce, quindi necessità di defensive tackles in grado di attirare raddoppi, che gli garantiscano libertà d’azione.
Non è molto fisicato ma porta a termine i placcaggi con determinazione, la tecnica è buona ma rivedibile sotto alcuni punti di vista. Caratterialmente ha doti da trascinatore, tatticamente ha delle caratteristiche che lo rendono ideale per una 4-3 con uno schieramento sul lato debole. Gli scout lo valutano un terzo o quarto giro, pesa molto il fatto che possa essere bloccato con facilità, ma potrebbe andare via prima per la carenza di inside linebackers rispetto alla richiesta.
Chris Carter – Fresno State Bulldogs – 6’1”, 248
Specialista che sa il fatto suo in termini di pass rush, buonissimo primo passo, ottima velocità di base nello spazio breve, capacità di tagliare l’angolo. Difficile da contenere quando riesce a colpire gli spazi in piena accelerazione, Carter si traduce tuttavia in un giocatore Nfl situazionale perché non difende troppo bene contro le corse, quindi un suo futuro utilizzo può essere pensato per situazioni di passaggio dichiarato, motivo per il quale gli esperti lo proiettano tra il terzo ed il quarto giro.
Kelvin Sheppard – Lsu Tigers – 6’1’’, 250
Ragazzo intelligente e versatile, che a Lsu ha occupato in diversi momenti tutti i ruoli di linebacker con discreto successo. Ha un temperamento molto competitivo, non molla quando si tratta di recuperare un avversario ed è un placcatore tecnicamente affidabile, difficilmente non termina il suo compito. Ha un fisico importante, di conseguenza gli manca un po’ di velocità di base, ha poca accelerazione e rapidità negli spazi stretti, e tende a volte a perdere il bilanciamento del corpo, altro fattore che gli scout guardano con attenzione. Può essere un problema accoppiarlo a qualcuno in situazioni di passaggio, proprio perché gli riesce difficile difendere situazioni con tagli improvvisi. Può svolgere molto lavoro sporco sulle corse che si sviluppano in mezzo ai tackles, può ritagliarsi un ruolo di non poco conto nello schema giusto. Non dovrebbe scendere oltre il quarto giro.
Dontay Moch – Nevada Wolfpack – 6’1’’, 248
Linebacker di velocità impressionante, ottimo per giocare da pass rusher visto il primo passo in grado di sbilanciare gli uomini di linea e la rapidità di movimento nel breve. Possiede un buon arsenale di movimenti per aggirare i bloccanti, cambia direzione facilmente e può coprire buone porzioni di campo quando si tratta di contrastare i passaggi. Molti scout hanno fatto notare che per essere un linebacker completo deve aggiungere al suo gioco la potenza (fondamentale vista la sua statura), in quanto al piano superiore l’atletismo grezzo non può garantirgli un posto fisso da starter. E’ comunque un prodotto potenzialmente interessante per chi avrà pazienza di lavorarci sopra, il temperamento c’è tutto e l’esplosività che possiede gli permette di cacciare i quarterbacks con efficacia. Potrebbe interessare qualche squadra che pratica la 3-4 in qualche momento del terzo o quarto giro.
Akeem Dent – Georgia Bulldogs – 6’1”, 242
Giocatore dotato di discreta versatilità, che per certi versi potrebbe occupare tutti e tre gli spot di linebacker in una difesa tradizionale. Ha fatto prevalere più il fisico che la velocità durante la sua permanenza a Georgia, sa essere esplosivo e regge benissimo i contatti viste le enormi spalle che si ritrova, corre molto bene in linea retta. Attualmente non è un giocatore idoneo per restare in campo in tutte le circostanze vista la scarsa mobilità laterale, che gli toglie una buona fetta di raggio d’azione. Fatica a cambiare direzione e non sempre intuisce istantaneamente le finte, può tuttavia adattarsi sia ad una 4-3 che ad una 3-4. Per lui si pensa ad un probabile quarto/quinto round.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.