Con “Pro Bowl” si intende l’All Star Game della NFL.
La data della prima edizione è il 1951. La formula è a partita singola, che si disputa su campo neutro, la maggior parte delle edizioni si è svolta sul terreno dell’Haloa Stadium, di Honolulu, Hawaii.
Le compagini partecipanti sono la selezione dei migliori giocatori della AFC e della NFC; i componenti delle due selezioni sono scelti dai coach, dai giocatori stessi e dai fan tramite votazioni dal sito della Nfl.
Dalla sua fondazione al 2008, questa partita di esibizione era solita giocarsi una settimana dopo la disputa del Super Bowl. Dalla stagione 2008, è stato deciso di anticiparlo, ad una settimana prima del Super Bowl.
Dalla stagione 1980 al 2008, il terreno che ospitava la gara era l’Aloha Stadium. Per la stagione 2009, si è disputato al “Sun Life Stadium” di Miami, lo stesso terreno dove si era giocato il Super Bowl. Quest’anno invece, il match è tornato ad Honolulu.
Ad ogni modo, la prima “versione” della Gara delle Stelle fu giocata alla fine della stagione 1938, e fu disputata tra i NY Giants e una selezione di “Pro All Stars”-vinsero i Giants 13-10.
Questa “formula” venne mantenuta fino al 1942. Poi, venne sospeso tutto. Si riprese a parlare di un All Star Game nel 1951: questa volta si sfidarono le selezioni delle due conference( nel 1951, American Conference, contro National Conference; tra il 1954 e il 1970, tra Eastern e Western).
Dopo la fusione del 1970, la gara assunse il suo ultimo, definitivo “nome” di “AFC-NFC PRO BOWL”.
Come il Super Bowl, anche il Pro Bowl decreta il suo MVP-Most Valuable Player, il giocatore più bravo della partita.
Ma ora diamo una veloce scorsa alle gesta delle stelle del pro football.
AFC – NFC 41-55
Va bene, siamo alla fine della stagione, quasi per tutti, a parte per Green Bay e Pittsburgh, quindi, questo “match” deve giustamente essere preso come una festa, per i giocatori, che beati loro, si rilassano al sole delle Hawaii, per i più piccoli, che possono stare con i loro idoli, e finanche cimentarsi con alcuni “schemi di gioco”, per gioco.
Tuttavia, anche il Pro Bowl ha alcune sue regole: la linea d’attacco non deve effettuare nessuna “motion/shifting”; in ogni azione d’attacco, ci dev’essere comunque un Tight End; l’intentional grounding-ossia lanciare il pallone all’interno dei tackle, è legale; la copertura della difesa deve rimanere una 4-3; nessuna copertura, pressing, se non all’interno del range di 5 yds; niente blitz e infine non sono autorizzati fake punt, fake Fgs e punt attempt, tramutati in corsa.
Ciò detto, veniamo alla partita.
La NFC parte veramente forte: il primo quarto si chiude sul 14-0 per i bianco-blu, grazie ai rushing Tds di Mughelli, Fb di Atlanta, e di Peterson.
Nel secondo quarto, è proprio “NFC Show”: Tony “Gonzo” Gonzales, il fumble procurato da Hall a Welker; Fitzgerald che finalmente riceve un Td-lo so, è sarcastico/sapido; una facilissima corsa dell’immarcescibile Jackson, portano la selezione “di casa”, la NFC sul 42-0. Eccezionale veramente.
La AFC finalmente si rende conto che qualcosa deve pura fare anche lei, e con il Rb di KC Charles, porta sul tabellone anche i bianco-rossi, di Belichick.
La ripresa vede ancora la AFC rispondere, con Wayne e Owens-fumble ricoperto e riportato in meta; la NFC segna con Akers; e infine, ancora la AFC con Lewis, dà altra linfa alla, così per dire, rimonta della AFC.
L’ultimo periodo vede infine ancora Akers a segnare su FG, coadiuvato dall’INT del giocatore di Carolina Beason, e infine, ancora Owens, e ad una trentina di secondi, un Td da un giocatore che non ti aspetteresti: la gara è ampiamente chiusa, attacco e difesa, sono in piedi, l’uno di fronte all’altro, Cassel indugia, indugia, fino a quando trova un uomo libero, il quale si libera della palla con un “sottomano” a favore del “falso magro” Mack, il Centro di Cleveland, che forte delle sue 311 libbre(141 chili), si invola verso la meta, consegnando alla storia anche questo Pro Bowl.
Il risultato finale è 55-41 per la NFC, ma è l’ultimo dei problemi per questi giocatori.
Come detto, è un’esibizione, ma alla fine una selezione vincitrice c’è, e viene anche proclamato un MVP: a proposito, l’MVP della nottata è Deangelo Hall, un INT e un Td su “furto” a Welker.
Complimenti al piccolo grande difensore di Washington.
Ma non sono stati gli unici numeri di serata: per la AFC, i Qbs che si sono avvicendati hanno fatto registrare queste statistiche: Rivers 17/26, 192 Yds, 2 Tds, 2 INTs; Cassel, 5/12, 95 Yds, 2 Tds, 2 INTs; Manning, “solo” 2/5, 12 Yds, 1 INT.
Il resto del back-field della American Football Conference: Charles, 10 corse, 72 Yds, 1 Td, come lui, Wayne, Lewis; Owens ne ha segnati 2: uno su fumble ricoperto, uno su passaggio. Per la AFC infine, un netto di Yds di 425 e 6 Tds.
Per la NFC, detto di Hall, Ryan ha chiuso con 9/13, 118 Yds, 2 Tds, 1 INT. Breese, 4/6, 68 Yds; Vick, 5/10, 59 Yds.
Il reparto back-field invece ha visto Peterson, Jackson, Mughelli con un Td di corsa ciascuno; Fitzgerald e Gonzalez con un Td ricevuto ciascuno.
Difensivamente, è arrivato l’apporto migliore: Hall, Fletcher, Beason, Winfield, Grimes, ognuno ha portato un INT. Infine, il totale per la NFC è stato di 429 Yds, e 7 Touchdowns-3 di corsa; 2 su passaggio; 1 su INT e uno su Fumble ricoperto.
Quindi, questo è stato il Pro Bowl.
Ora però, ci aspetta “l’Evento” con la “E” maiuscola: Green Bay vs Pittsburgh Steelers, domenica 6 Febbraio. Qui sì si raggiungerà il “non plus ultra” dell’adrenalina, dello spettacolo.
Non resta che aspettare, e “ricaricare” le pile.
Fare il pro bowl prima del Super proprio non si capisce…
Concordo appieno con GiangioTheGlide. Inammissibile.
Ho visto la sintesi.
Il Pro Bowl ha veramente poco senso: di tutti gli sport americani è quello che più soffre della mancanza di agonismo che si registra in queste occasioni.
Sarebbe bello che i migliori ricevitori e cornerback potessero sfidarsi, ma con un po’ di mordente: non penso che un appassionato di NFL goda nel vedere il centro fare una meta.
Sembra più una cosa da Paperissima.
Certo che è difficile creare un po’ di competizione come succede per la NBA, anche perché nel football vorrebbe dire un aumento di sconti e, quindi, di infortuni.
Non lo so, ma se non si cambia qualcosa il prossimo anno faccio anche a meno di guardarmi la sintesi.
Il probowl così com’e è l’anti football. Non ha molto senso.
Il probowl è penoso per un amante del football. C’è solo un modo per renderlo credibile: tanti soldi ai vincitori, 0 ai perdenti…ma anche questo è fantasioso. Il problema vero sarebbero gli infortuni.
Concordo. Il problema infortuni “rovina” il senso della partita. Dico un’eresia, secondo me dovrebbero premiare con soldi o trofei gli MVP della stagione nei vari ruoli, AFC e NFC e magari fare un “superbowl” degli sconfitti nel Championship al posto del Probowl.
Sarebbe quasi più divertente rookie vs sophomore…almeno ci sarebbe la voglia di mettersi in mostra.
Massimiliano un superbowl degli sconfitti sarebbe l’anti-cultura sportiva americana fatta partita…
@ Brett. Hai ragione nel dire che il Superbowl degli sconfitti sarebbe l’anti-cultura sportiva americana fatta partita, mi limitavo a “cercare” un’alternativa più succulenta al Probowl.
Almeno li, forse, avrebbe un senso giocarla, la partita. Cmqe in generale tutti gli sport americani hanno culturalmente una visione diversa degli sconfitti, niente finali di “consolazione”, soltanto onore ai vinti e complimenti ai vincitori.