Eccoci allora ad uno dei momenti più caldi della stagione: il Divisional playoff-la “semifinale di Conference” del football, infatti, porta all’interno dell'”arena”, della contesa, anche le capofila di Division.
Se le Wild Cards sono state un gustoso antipasto, sicuramente il Divisional poteva essere un altrettanto gustoso, sano, “primo piatto”.
E così, in generale, è stato.
Ha aperto la serata/nottata la terza sfida tra due grandi potenze della NFL: Baltimore-Pittsburgh. Le due acerrime rivali di AFC North si sono ritrovate per la terza volta in stagione, e hanno dato vita ad uno spettacolo davvero bello da vedere: sebbene lo abbiano dimostrato ampiamente, cioè che conta tantissimo avere una difesa a dir poco arcigna e che mette sul Qb avversario una pressione enorme, alla fine le due squadre si sono espresse al più alto livello possibile, e hanno dato vita ad una gara, dai due volti, sì, ma allo stesso tempo godibilissima.
Il risultato finale ha poi arriso ai padroni di casa di Pittsburgh, ma in vista della gara di AFC Championship, la secondaria, come la “prima linea”, dovranno registrare al meglio i propri movimenti. Comunque, complimenti ai ragazzi di coach Tomlin per la grande e veemente reazione agli “schiaffi” rifilati dai comunque combattivi Ravens.
Poi, dalle 02.30, l’attenzione si è spostata alla volta di Atlanta, dove da una parte scendevano in campo per la loro prima partita i campioni divisionali di Atlanta, che ospitavano i corsari Packers, reduci da una grande e per certi versi sorprendente vittoria in quel di Philadelphia. Può sembrare banale, da “capitan ovvio”, ma entrambe le squadre non volevano fermare il sogno che stavano vivendo.
Ecco, per Green Bay, dopo un inizio non proprio dei migliori, è iniziata una “luna di miele” in formato “60 minuti”, con la end zone dei malcapitati Falcons: in poco meno di 20 minuti, a cavallo delle due frazioni, Green Bay ha sopravanzato Atlanta con un parziale di 35-0 che ha praticamente chiuso i discorsi, e ha dato a Green Bay il secondo lasciapassare per giocarsi l’NFC Championship Game nelle ultime quattro stagioni.
Di contro, Atlanta ha letteralmente trovato un muro invalicabile, un Williams da due INTs, e uno riportato in meta, e, cosa più indigesta, tanto per i tifosi, quanto per la dirigenza, alla fine, entra, suo malgrado nelle statistiche, per essere una delle poche squadre, che a partire da un record di 13-3-quindi, Divisional e Championship assicurate in casa, sono uscite proprio al primo turno – l’ultimo fulgido esempio sono stati i Cowboys, che nella stagione 2007, gennaio 2008, furono bastonati dai successivamente campioni NFL NY Giants.
Dopo questa premessa, avviciniamoci al campo, e diamo un recap alle gesta cui abbiamo assistito.
Baltimore Ravens – Pittsburgh Steelers 24-31
Quando si incontrano queste due grandissime, arcigne difese, prima ancora che vere e proprie squadre, lo show vale comunque il prezzo del biglietto. Spesso, però, ls partita tra questi due team non è stata ariosa, non raggiunge spesso “alte vette”, nel senso che le due filosofie di schemi prevedono più che altro corse “off tackle”, da “screen”, o “play action”.
Quindi, e le due precedenti sfide stagionali ne sono state ottima epitome, i punteggi e gli scarti non hanno mai superato i 7/10 punti. E così, alla fine, è andata anche sabato.
Sabato in cui Pittsburgh parte, come spesso capita, bene: drive di 80 yds, conclusosi con la corsa in end zone di Mendenhall. Dopo questo piccolo sbandamento, la superdifesa di Baltimore sale in cattedra e chiude la propria metà campo.
Alla fine del primo quarto, due episodi che sarebbero potuti diventare l’ago che faceva pendere la bilancia per gli ospiti dal Maryland: prima, con un drive di 4:58, per 68 yds, di dieci giochi, Rice varca la linea di meta di Pittsburgh; ventisette secondi dopo, un’azione all’inizio molto controversa, che lascia davvero sbigottiti i convenuti all’Heinz Field con la divisa giallo-oro: in breve, Roethlisberger cercando di sfuggire ai “cacciatori” di Baltimore, compie quello che per gli arbitri-su nel booth, come sul campo, è un “forward pass”, un movimento in avanti del braccio nel tentativo di effettuare un passaggio, ma perde la palla.
All’inizio, tutti pensano sia un “classico” passaggio incompleto. Non così per il numero 93 di Baltimore, Redding, che sagacemente, recupera la palla, e “quatto quatto”, attraversa la end zone tutto festante. Chiaro è che Tomlin chiami il Challenge: gli arbitri valutano come valida l’azione, e ammettono il touchdown dei Ravens. Quindi, 14 punti in :27 secondi.
Il secondo quarto sembra procedere sulla falsariga del primo, con Baltimore che “mette una coperta” sulle velleità Steelers, e in chiusura di primo tempo, con Heap, dà ai ragazzi di Harbaugh il 21-7 che sembra essere una discreta ipoteca sul prosieguo.
Infatti, sembra. Perchè dagli spogliatoi escono i “cugini cattivi” di quelli che nei precedenti trenta minuti avevano calcato il terreno dell’Heinz Field. Intorno al minuto 10 del secondo tempo, a Rice viene strappata la palla dalle braccia-piuttosto facilmente dobbiamo dire, sembrava che il Rb di Baltimore avesse una “24 ore” sotto il braccio. Tant’è che Pittsburgh ingrana la quarta, e con una pressione che provoca un INT su Flacco, un fumble e obbliga Baltimore al punt, riduce le distanze con Miller, e grazie al solito immenso, immarcescibile, e sempre sorridente Hines Ward, riequilibra la contesa a 21 pari.
Così, uno penserà che anche l’ultimo periodo sarà giocato alla grande. Invece, le due squadre, soprattutto Baltimore, ma non volontariamente, si tira indietro, e così, le due squadre si confrontano solo sui calci piazzati: sia Cundiff che Suisham centrano i pali e portano agli ultimi due minuti le proprie compagini sul 24-24. Ma Pittsburgh, supportata da un pubblico fantastico, da una “terrible towel nation” incredibile, decide che è propizio il momento per assestare il colpo del ko: con un altro drive, da 65 yds circa, gli Steelers si appropinquano alla linea di end zone avversaria quando scocca il “two minute warning”.
Il tempo di organizzare giochi appropriati, e dopo tre tentativi respinti da una “goal line difense” dei Ravens molto arcigna, infine, Mendenhall varca la linea di meta, e dà ai suoi il 31-24, quasi finale. Il “quasi” lo toglie da sè Baltimore, con 4 tentativi davvero pessimi.
Ora, guardiamo ai “cartellini”: Ben Roethlisberger dimostra di essere ancora uno dei più affidabili Qbs in circolazione: 19/32, 226 yds, 2 Tds. A parte quel piccolo “inciampo” alla fine del primo tempo, grande prova del numero 7 padrone di casa.
Tra i compagni d’attacco, “chapeau” per Mendenhall: ha aperto e chiuso la gara, e ha totalizzato un ottimo score di 2 Tds segnati. Ad aiutarlo infine, il solito onnipresente Ward, e il TE Miller, che con un Td a testa, hanno riportato Pittsburgh in linea di galleggiamento.
Per Baltimore, Flacco, è andato via via più “fiaccandosi”: 16/30, 125 yds, 1 Td, 1 INT. Questa era una delle prove maestre per il Qb di Baltimore: vinci a Pittsburgh, e porti i tuoi al Championship, così ti dimostri un grande campione. Invece. Tra i compagni, salvano la faccia solo Rice e Heap. Ma per Baltimore non è valso e bastato. E così, Big Ben può inginocchiarsi e regalare il quarto viaggio al Championship ai suoi Steelers, negli ultimi 7 anni(il record per ora, è di 2-1).
Quindi, Baltimore deve solo recriminare con se stessa, perchè una squadra di questo tipo, per come aveva controllato, e per come aveva trovato un solido vantaggio di 21-7, non può subìre questo tipo di rimonta: certo, di fronte avevano degli Steelers davvero “d’acciaio”, ma la difesa del primo tempo non si è proprio presentata nel secondo tempo.
Di contro, per Pittsburgh, da “tenere” c’è la furiosa rimonta orchestrata nella seconda parte della gara, perchè fino all’intervallo, Big Ben, Ward, Mendenhall avevano solamente trovato di fronte a sè un muro. Pertanto, per Pittsburgh, questa settimana sarà utile a recuperare innanzitutto le energie profuse per siffatta “remuntada”, ma anche per capire dove sbagliare, per non ripetere questo tipo di errori, indipendentemente da chi incontreranno nel Championship.
Green Bay Packers – Atlanta Falcons 48-21
Green Bay – Atlanta “atto secondo”. Atlanta, davanti al proprio pubblico per l’esordio ai playoffs, Green Bay davanti alla sua seconda trasferta nella post season, e con “in canna”, il secondo colpo ad un’altra grande pretendente della NFC.
Un tranquillo primo quarto si chiude con la corsa di Turner in ennd zone, che dà ai Falcons il giusto abbrivio. Green Bay non si scompone, e con un drive da 81 yds e la ricezione di Nelson si riporta in parità.
Sul successivo kickoff, Weems, numero 14 di Atlanta, riceve la palla dall’interno della end zone, e con una quasi indisturbata corsa di 102 yds, fa scatenare i suoi tifosi. Che però si devono presto tacitare, e sorprendere per la reazione degli ospiti: 10 azioni, 92 yds, e corsa del fullback Kuhn; successivamente, un altro drive, di 80 yds, permette a Jones di ricevere il pallone di Rodgers, per il momentaneo 21-14 GB. Che mette a tabellone altri sette punti grazie all’intercetto, riportato in td per 70 yds, del Cb Williams.
Per fortuna di Atlanta, l’inerzia dei Packers deve fermarsi, per un quanto mai atteso intervallo. Dopo la pausa, però, la musica non cambia: Rodgers e Kuhn, l’uno su corsa, l’altro su ricezione di Rodgers, portano il punteggio sul 42-14 per una incredibile, impressionante, Green Bay. Atlanta, scossa, col morale decisamente sotto i tacchi, si risveglia solo con White, che da Ryan, riceve il pallone per il 42-21. Un punteggio che neanche il più accanito tifoso di Green Bay poteva sperare di vedere.
Comunque, il match si conclude con due FGs dei Packers, che fissano il punteggio finale sul 48-21. Record di franchigia per Green Bay nella storia dei playoffs. Ma non è il solo grande exploit di nottata: Rodgers infatti registra un pesantissimo e prestigioso 31/36, 366 yds, 3 Tds lanciati e uno segnato su corsa.
Del reparto back-field, grande prova di Kuhn, 1 td su corsa e uno su ricezione; Nelson e Jones hanno provveduto a dare il loro positivissimo contributo. Infine, nota di merito per il Cb Williams: come a Philadelphia aveva sigillato il match con l’intercetto, a :34 secondi dal termine, così sabato notte, si è prodotto in due intercetti chiave – il secondo poi, riportato in end zone.
Per Atlanta, stessa situazione già attraversata da Dallas, che nel 2008-stagione 2007, venne malamente cacciata dalla post season dai successivi campioni Nfl Giants.
Venendo alla partita, se in regular season Ryan aveva dimostrato freddezza, leadership e capacità, in questo caso, è stato “vinto” dalla pesantezza della gara in sè: 20/29, 186 yds, 1 td, 2 INTs a suo carico.
Dei suoi compagni, solo i “soliti noti” Turner e White tengono alto l’onore dei Falcons. Ma alla fine, i Falcons si sono dovuti arrendere alla strabordante voglia, capacità, freschezza dei Packers. Che per la seconda volta negli ultimi quattro anni, raggiungono la finale, l’NFC Championship Game.
Mamma mia questi Packers..hanno un Rodgers stellare e una difesa che mette tanta, tantissima pressione sul qb avversario, che alla fine affretta i tempi e incappa spesso in errori..
Sull’altra partita da tifoso Steelers non mi esprimo..diciamo che ci credevo ma non pensavo assolutamente ad una partita del genere..andiamo così!!
A mio avviso, Green Bay è “in missione”, raramente ho visto questa intensità, questa freschezza, questa strapotenza…davvero impressionante!!! Adesso, per Green Bay, di nuovo Chicago; per i tuoi Steelers, i Jets. Sarà uno spettacolo grandissimo!!!!
Grande Rodgers. Grandissimo. Tuttavia i Falcons sono stati talmente orridi da non poter essere veri. Il football è uno sport che si basa moltissimo sulla componente psicologica: quando esci di partita psicologicamente rischi di essere umiliato. Così è successo. La partita per molti aspetti mi ha ricordato il wild card dello scorso anno tra Ravens e Patriots, con quest’ultimi, in casa, usciti completamente dalla partita già nel primo quarto.
Attenzione però, giocare in maniera sfavillante a +14, +21 o +28 è facile.
Aspettiamo di vedere Rodgers “in the CLUTCH”.
pensate se green bay nn avesse avuto tutto quegli infortuni,sarebbe stata ancora peggio x tutti.
Domanda: voi dove vedete le partite???
@Lyer
Personalmente canale 214 di Sky_ESPN AMERICA.
Se non hai Sky puoi vedere ugualmente la partita anche in buona qualità su siti di streaming.
Era una curiosità…io me le guardo online…come x l’nba….
Sky devo sostituire il decoder…è finito in 1000 pezzi…
Quando riesco a convincere la mia ragazza anche io me le sparo su SKY..altrimenti ripiego su ATDHE.net ;)
Capitolo Steelers-Ravens: ennesima dimostrazione del concetto “mai dare per morti gli Steelers”. Ma è incredibile la metamorfosi negativa dei Ravens nel secondo tempo, dopo 30 minuti pressochè perfetti! Cmq onore a Pittsburgh, che ha sfruttato al meglio tutti i regali di Flacco, Rice e Birk. Ma se regali metà partita a questi Jets…bye bye Dallas!
Capitolo Falcons-Packers: show gialloverde, niente da dire. Hanno rinforzato l’opinione che avevo di loro dopo la vittoria a Phila. Anche quando erano sotto, dopo il Td su ritorno di KO (che di solito può stendere un toro) mi sono parsi tranquilli e in pieno controllo del match. Se mantengono questà solidità mentale (e questo Rodgers da fantascienza) possono andare a Dallas, e chissà…..
Ravens: il suicidio perfetto, non si può perdere in quel modo, comunque onore a Pitts, che un’anno si ed uno no arrivano fino in fondo…..che sia l’alchimia giusta.
I Falcons sono stati ridimensionati brutalmente, ma l’intercetto finale del secondo quarto avrebbe steso chiunque. Onore a Green Bay.
Non so se Green Bay sia in missione, certo che la partita di Rodges è stata una delle migliori prestazioni individuali messe in piedi da un QB ai PO.
Davvero un istnat classic.
Speriamo che Green Bay ed il suo QB non perdano il momentum di quest agara meravigliosa vinta contro i Falcons.
perfettamenta d’accordo con atorre…i Ravens si sono suicidati…..mai visto perdere un incontro come hanno perso loro…