L’anticipo del Giovedì sera ha visto impegnate le due squadre californiane dei Chargers che hanno strapazzato i 49ers. A questo punto però approntiamoci a sviscerare gli spunti maggiormente interessanti nei confronti delle gare della domenica.
Domenica nella quale avremo la possibilità di assistere ad alcune tra le sfide “interstatali”, interdivisionali, più calde, più antiche, più interessanti, che fanno sì che in queste ultime due settimane il livello di adrenalina e di cardiopalma salga a livelli vertiginosi.
Avviciniamoci allora al campo e tentiamo di trovare la chiave di volta per ogni partita.
Nel novero delle sfide della domenica, mi sembra quasi “doveroso” fare una sorta di classifica delle sfide, a livello di importanza. Quindi, cominciamo.
Washington Redskins – Dallas Cowboys
A livello di NFC East-una delle più antiche Division dell’intera Lega, Cowboys-Redskins non è la sfida più antica: Giants-Redskins si gioca dal 1932, Giants-Eagles dal 1933. Ciò che però la rende “superpartes”, è il fatto che sia stata considerata da Sports Illustrated “la rivalità numero uno”, “la più grande di tutti i tempi” nella NFL, e “una delle più forti” tra tutti gli sport americani: tanto per intenderci, l’altra grande rivalità sportiva è Red Sox-Yankees nel Baseball.
A proposito, domenica si gioca il ritorno anche di Giants-Eagles. Quindi, domenica di “NFC East Showdown” sui campi NFL e speriamo anche sul canale EspnAmerica. Ad ogni modo, torniamo alla rivalità Cowboys-Redskins. Il primo incontro tra le due squadre avvenne il 9 ottobre 1960, e vinsero i Redskins 26-14. Da quel momento, il computo totale delle sfide arride con un discreto margine a Dallas: 59-40, con due pareggi. Tuttavia è nella post season che Dallas arranca: Washington infatti conduce per due vittorie a zero.
L’alta considerazione che il magazine sportivo americano Sports Illustrated ha dato a questa sfida è dettato principalmente da alcuni numeri: a livello di vittorie di Superbowls, i Cowboys comandano con 5 vittorie, mentre Washington è “ferma” a 3. Come affermazioni nella Division, Dallas conduce con 20, Washington con 7. Come apparizioni nei Superbowls, Dallas comanda la Lega con 8 partecipazioni-e come detto 5 anelli conquistati. Washington ha partecipato invece a 5 SBs, portandone a casa 3. Per onor di cronaca, la squadra che ne ha vinti di più sono gli Steelers, 6 anelli, su 7 partecipapzioni. Tornando alla nostra partita, questa è una rivalità che è sempre rimasta accesissima, soprattutto tra i tifosi che assiepano i due impianti, sebbene i destini dei loro beniamini siano, nelle ultime decadi, scesi a livello di rendimento: l’ultimo Superbowl portato a casa da Dallas risale al 1995, per i Redskins dobbiamo tornare indietro al 1991. Come vittorie di Division, l’ultima di Dallas è del 2009, per Washington del 1999. Come partecipazioni alla post season, Washington vi manca dal 2007, mentre Dallas vi ha partecipato lo scorso Gennaio, battendo 34-14 gli Eagles(3 volte in una stagione, tra l’altro).
Venendo ai giorni nostri, le due squadra quest’anno hanno incontrato una serie di difficoltà che hanno loro precluso una possibilissima e quasi doverosa partecipazione al prosieguo della stagione. Tra vari infortuni, e una malagestione dello spogliatoio, per i Cowboys i playoffs si sono presto allontanati. Tutto sommato, dal cambio in panchina, Dallas è 3-2-e ha perso solo con Saints e Eagles. Per Washington, il proprietario Snyder ha ancora una volta rivoluzionato tutto, però, anche con Shanahan, McNabb, Haynesworth, non è cambiato nulla, e ora, l’unico motivo d’orgoglio potrebbe essere la vittoria nei due scontri diretti con i Cowboys. I quali dal canto loro vorrebbero dire “Not in my house”, e quindi continuare sulla buona strada intrapresa sotto la guida di coach Garret. Piccolo update: Shanahan avrebbe scelto come Qb partente Grossman; McNabb si è lasciato andare ad un “semplicemente ridicolo”. Staremo a vedere, perchè sarà uno spettacolo assoluto.
Cleveland Browns – Cincinnati Bengals
Questa sfida è conosciuta come “The Battle of Ohio”, “The Buckeye State Series”. Il primo incontro si tenne l’11 ottobre 1970, e vide vincitori i Browns. Tra il 1995 e il 1999 la sfida non si giocò, in quanto dal 1995 i Browns, su volere dell’allora proprietario Art Modell si trasferirono a Baltimore, dove creò i Ravens. Poi, dal 1999, i Browns tornarono e così si restaurò l’antica rivalità. Su finora 74 incontri, Cincinnati conduce 38-36. Le strisce di vittorie più lunghe per le due squadre sono 7 per i Browns(1992-1995), 5 per i Bengals(2004-2006).
Guardando alla situazione attuale delle due squadre, il prossimo futuro le vede entrambe eliminate dalla corsa ai playoffs: Cleveland tutto sommato, dopo l’ennesimo inizio disastroso, un po’ si è risollevata, e ha vinto alcune delle 5 partite a proprio favore in maniera anche perentoria, e spettacolare. Cincinnati, invece, era costruita per partecipare ai playoffs, ma alla fine langue in fondo alla graduatoria AFC, con un roster che sulla carta è di ottima fattura, ma che poi all’atto pratico, si scioglie come neve al sole. Comunque, basta guardare i punteggi delle passate serie, e ci si può attendere solo una grande, aperta, appassionante partita.
Philadelphia Eagles – New York Giants
Come già accennato, nella NFC East Giants-Eagles è la seconda più antica sfida all’interno della Division. Infatti è dal 1933 che le due squadre si scontrano. Il 15 ottobre 1933 fu la prima sfida della storia, e vide i Giants non vincere, bensì stravincere: 56-0 fu il punteggio finale. Su 151 match, la serie vede in vantaggio-netto- i Giants, con 80 vittorie, a fronte di 69 vittorie Eagles, e 2 pareggi. Nei playoffs la serie è in perfetto pareggio 2-2. Nel presente, Philadelphia è in striscia aperta con 5 vittorie. A livello di affermazioni in regular season, sia i Giants che gli Eagles hanno conquistato per 7 volte la NFC East.
A livello di affermazioni nella post season, i Giants hanno conquistato in totale 7 titoli, ma bisogna fare una precisazione: prima che fosse introdotto il Superbowl tra AFL e NFL, poi tramutato, dal 1970 in Superbowl tra la migliore della AFC contro quella della NFC, i Giants hanno vinto 4 “NFL Championship”, tra 1927, 1934, 1938, 1956. Poi, nell’era moderna, i bianco-blu di NY hanno conquistato tre Superbowls(1986, 1990, 2007) su 4 apparizioni. Per Phila, nell’era pre-SB, 3 successi: 1948, 1949, e 1960. Su 4 apparizioni al SB, per gli Eagles, 4 sconfitte. Ai giorni nostri, sia i Giants che gli Eagles sono ritornate ad ottimi livelli. Per quanto riguarda questa stagione, entrambe le squadre stanno svolgendo un’ottima annata: a questo punto, gli Eagles e i Giants sono appaiate in testa alla Division-e per la cronaca, Phila ha già vinto il primo scontro. Per Phila gli unici dubbi riguardano Samuel e il “tuffatore” Jackson, entrambi “Questionable”. Ma ora di domani dovrebbero essere arruolabili. Per i Giants, da valutare sono solo le condizioni di Tuck e Umeniora. Per il resto, i due roster sono a posto.
Buffalo Bills – Miami Dolphins
Questa rivalità si gioca dal 1966. La serie vede Miami in vantaggio 51-34, con un pareggio. Però nella post season Buffalo conduce per 3-1. L’allora proprietario dei Bills Ralph Wilson avrebbe voluto fondare una franchigia AFL a Miami, ma dopo il diniego dell’amministrazione, decise di fondare allora a Buffalo questa franchigia, sempre nella AFL. Tra le tante chiavi di lettura, ce n’è una particolare: questa sfida è anche il simbolo delle diverse condizioni climatiche: I Dolphins a Miami godono tutto l’anno di temperature piuttosto calde, mentre Buffalo, nel Nord-Est, è in inverno sferzato da gelidi venti. Quindi, a Miami si gioca la prima sfida annuale; la seconda a Buffalo. Infine, tra gli anni ’70 e ’80 Miami prese il sopravvento nella serie. Tra i ’90 e i primi anni del Terzo Millennio, Buffalo ha rintuzzato le distanze.
Venendo a questa stagione, per Buffalo, si tratta proprio di un’odissea: solo 3 partite vinte, e guardando anche agli ultimi undici anni-era il 1999, quando fecero la loro ultima apparizione alla post season, i record sono stati sempre estremamente negativi. C’è da aggiungere che i Bills sono anche in una delle più difficili Divisions della Lega. Comunque, a questo punto, una vittoria contro Miami sarebbe una dimostrazione della volontà di uscire dalle paludose acque dove loro malgrado sono finiti. Miami al contrario è a 7-6, e “in the hunt” e non può farsi sfuggire un’ulteriore occasione per sperare fino alla fine. Ad ogni modo, assisteremo ad una partita dai mille volti.
Denver Broncos – Oakland Raiders
Questo “AFC West showdown” va in scena dal 1970. La serie arride ad Oakland per 59-40-2. Sia come Los Angeles, che come Oakland, i Raiders sono sempre stati una squadra tradizionale, e anche vincente, nel panorama della Nfl. Infatti, i Raiders, sotto la direzione del plenipotenziario Al Davis, si sono aggiudicati per tre volte l’anello di campione. Denver, invece, ha peso parte a ben 6 Sb, vincendone solo 2, e una delle poche volte nella storia, di fila. Insieme ai Bills, i Broncos hanno partecipato a 4 Sbs di fila, perdendone però tutti. Fino all’accoppiata ’97/’98, sotto Shanahan, e con in cabina di regia il grande Elway.
Nel Terzo Millennio, le due franchigie non hanno attraversato un grande periodo: entrambe non partecipano ai playoffs, Denver dal 2005, Oakland dal 2002, quando arrivarono anche al Superbowl. In questa stagione, i Broncos, sotto l’ormai ex coach McDaniels, non avevano inziato bene, e anzi, hanno proseguito peggio, “cadendo”, ora a 3-10. Dopo l’ennesima sconfitta, la dirigenza ha deciso di cambiare, chiamando alla guida Studesville, che però non ha risollevato le sorti. E domenica devono vedersela con quei Raiders che nel primo incontro sospresero tutti, ma proprio tutti, segnando ben 59 punti. Da quel momento, i nero-argento hanno iniziato una lenta risalita, che li ha portati a 6-7-però condito da un ottimo 4-0 nella Division, risalita fermata solo dai Jaguars. Infine entrambe le squadre devono far fronte ad alcuni importanti infortuni. Tuttavia sarà ancor più interessante vedere probabilmente partire come titolare per Denver il talentuoso Tebow. Come ha detto anche il coach Raiders Cable, quella sì sarebbe un’ulteriore sfida. Ma staremo a vedere.
Jacksonville Jaguars – Indianapolis Colts
Indanapolis-Jacksonville è, considerando le altre sfide, una delle più recenti. Infatti è dal 1995 che i due teams si incontrano: la serie vede condurre Indianapolis per 13 vittorie a 5. Finora nei playoffs non si sono incontrate. Nella odierna stagione, i Jaguars sono aggiudicati all’ultimo respiro il primo incontro, con un grande calcio del kicker Scobee. Poi, nel prosieguo, i Jaguars hanno continuato a salire, di record e nella Division, fino ad issarsi al top, con un record di 8-5. E domenica scorsa contro i battaglieri Raiders, i Jaguars hanno profuso un grande impegno e hanno infine portato a casa un’importantissima “doppia W”. I Colts, dopo un inzio 5-2, hanno inesorabilmente perso tanto giocatori quanto partite-4 su 5, e dopo tanti anni, si sono ritrovati con record sotto il 50%. Ma all’ultima giornata, nell’anticipo del Giovedì Notte, contro i Titans, hanno vinto e così sono risaliti a 7-6. A questo punto, per Manning e soci, conviene dar fondo alle ultime energie per vincere sì una partita importante, ma soprattutto, devono complicare i piani di Garrard e i suoi Giaguari. A livello di infermeria, entrambe ad oggi hanno alcuni importanti giocatori da recuperare. Però, ora di domani, sicuramente, entrambi i coaches tenteranno il tutto per tutto per far sì di schierare le migliori formazioni possibili.
Houston Texans – Tennessee Titans
“Secondo round” in tutti i sensi per questa sfida della AFC South. Ho scritto “round” in quanto qualche settimana fa, al Reliant Stadium di Houston, tra il Wr Johnson e il Cb di Tennessee è andato in scena un breve match di catch. Però solo il Wr dei Texans è stato allontanato dal campo. Parlando di numeri, la serie si gioca dal 2002, e Tennessee conduce con 11 vittorie, a fronte di 4 vittorie Texans. Finora niente incontri di post season. Prima del 1996 a Houston c’era una franchigia, gli Houston Oilers. Dalla stagione successiva, gli Oilers si spostarono a Tennessee, dove tramutarono il proprio nome in Titans. Quindi, come afferma Wikipedia, i due incontri annuali tra queste due squadre potrebbero essere chiamati “Houston Oliers Bowls”.
New Orleans Saints – Baltimore Ravens
Superficialmente si tratta dell’incontro tra due squadre che hanno vinto almeno un Superbowl, in questo Terzo Millennio: i Ravens nel 2000, i Siants la scorsa stagione. Per i Saints inoltre, quella scorsa è stata una stagione magica: fino alla tredicesima partita, i Saints avevano un record praticamente immacolato. Poi, nelle ultime tre giornate, hanno mollato leggermente, anche perchè erano sicuri di disputare i playoffs sempre al rumoroso Superdome. E, come a degna conclusione di una favola, a Miami, contro i Colts, di rimonta, i Santi della Big Easy, hanno conquistato un meritatissimo titolo. Un titolo che ha assunto una rilevanza maggiore, anche vista l’imamne tragedia dell’uragano Katrina che aveva distrutto New Orleans.
Per Baltimore invece, il rendimento non è mai sceso sotto il livello del 50%, nonostante siano all’interno della North Division, e debbano incontrare tra gli altri, gli Steelers. Quest’anno, a proposito, per ora, i Ravens sono al secondo posto, a 9-4, sempre all’inseguimento degli Steelers. In ogni caso, le due squadre sono due potenze soprattutto per quanto riguarda la difesa, ma sapranno entusiasmare anche con gli attacchi.
New York Jets – Pittsburgh Steelers
Non è una sfida usuale all’interno della AFC. Quest’anno però a parità di rendimento, e viste anche le recentissime risultanze, siffatto match assume un carattere, una rilevanza piuttosto pesante, per il destino soprattutto dei Jets. i quali, quest’anno sono sì sono saliti al secondo posto nella gradutoria di East Division, ma in alcune partite-con Green Bay in casa, e soprattutto, contro gli odiati(recipracamente) Patriots, e dulcis in fundo, contro i Dolphins, non hanno praticamente mai visto la palla. E coach Ryan si mette a fare pure le scenette della palla sotterrata…. Incommentabile. Pensasse a dare a Sanchez & company un gioco di corsa adatto ad armi quali Santonio Holmes, e Ladainian Tomlinson.
Venendo a Pittsburgh, coach Tomlin non può che essere estremamente soddisfatto del lavoro sempre egregio che svolgono i suoi ragazzi. Anche contro i Bengals, gli Steelers hanno ancora una volta dimostrato la loro superiorità e infrangibilità. Tuttavia, per questa delicata sfida, le ultime notizie dalla injured list dicono di una Troy Polamalu “Doubtful”, e tanto per migliorare la situazione: Adams, Harrison, McFadden, Miller, Smith, sono tutti Probabili. Ma per Tomlin e per la partita, faranno di tutto per esserci.
Atlanta Falcons – Seattle Seahawks
Atlanta – Seattle è sulla carta una partita decisamente sbilanciata, a favore dei lanciatissimi Falcons. Che è dall’inizio dell’anno che stanno replicando l’andamento delle stagioni 1998-2004, e anche 2008, tutte stagioni concluse molto bene: nel 1998 i Falcons presero parte al finora unico Superbowl, poi perso contro i Broncos di Elway. Dopo la recente partecipazione ai playoffs del 2008, i Falcons nel 2009 li hanno mancati per poco. Ma nella stagione in corso, coach Smith, il Qb Ryan, e i due protagonisti del back-field White, Turner, Jenkins, stanno dando prova di maturità, e anche complice la bella vittoria contro i Saints, i giocatori della Georgia, partita dopo partita, hanno preso il sopravvento sulla Division.
Domenica saliranno a Seattle, dove dovranno vedersela con i Seahawks, e il suo rumorosissimo pubblico. A livello di record, Falcons a 11-2, contro Seattle a 6-7, ma sorprendentemente ancora in corsa per i playoffs, dato che anche i capofila di Division, e quindi, ad oggi, alla Wild Card, Rams, sono allo stesso record, sembrerebbe “partita scritta”, ma attenzione ai nuovi Seahawks. Che incidentalmente, potrebbero creare un “riallineamento” alla “parte bassa” del tabellone, il che renderebbe ANCORA più affascinanti le ultime giornate.
Kansas City Chiefs – St.Louis Rams
Per Kansas City l’unico indisponibile è proprio il Qb che tanto bene finora aveva fatto, e anzi, è stato uno dei fari per la rinascita dei Chiefs. Se guardiamo all’ultima trasferta, a San Diego, viene in mente un’unica parola: disfatta. Ma comunque è qualche partita che Kansas City arranca, pur magari vincendola. E questa domenica i Chiefs così ridotti fanno visita ad una St.Louis, che dopo le difficoltà seguite al letterale smantellamento della squadra campione, la squadra definita “The Greatest Show On Turf”, ora di ritrova a 6-7, a comandare la West Division, e ad avere per ora un posto nella Wild Card, in qualità di Divisio leaders. Ad ogni modo, a meno che Cassel recuperi, per i Chiefs sarà piuttosto defficile, perchè i Rams del 2010 sono davvero molto tosti.
Arizona Cardinals – Carolina Panthers
Partita dai pochi risvolti di cronaca di campo. Sia per Arizona che principalmente per i Panthers, quanto fatto finora è semplicemente da cancellare. Per quanto concerne Carolina, il record parla da sè: 1-12, ultimissimi “per distacco” nella classifica di Lega, e se la si può considerare una “consolazione”, al prossimo Draft, come minimo, i Panthers scelgono per primi( e chissà che i Cam Newton, o i LaMichael James, Mallet, Moore ecc..) non siano i giocatori giusti per la squadra “giusta”, di modo che si possa ricostruire la squadra e ridare lustro ad una grande protagonista della NFC. Per Arizona, è la prima stagione perdente nel post-Superbowl: obiettivamente, il fatto che si sia ritirato Warner non è una scusa plausibile. In effetti, coach Wisenhunt ha un po’ perso le briglie sulla squadra, e complice anche rendimenti decisamente inferiori alle aspettative del giocatore-vedi su tutti Fitzgerald, i destini dei Cardinals si sono tramutati in una delusione.
Detroit Lions – Tampa Bay Buccaneers
Anche qui, dobbiamo dire che i Lions, dopo un’altra prima parte di stagione molto deludente, un po’ si erano risollevati, anche vista la grande vena che dimostrava il rookie Stafford. Purtroppo, ha le ossa di cristallo, e dopo l’ennesimo infortunio alla spalla, ha dovuto abbandonare le velleità di giocare dietro al centro per guidare alla riscossa i suoi. Che tra l’altro, sono pure riusciti a far vincere ai Bills la prima delle loro tre partite. Shaun Hill e Stanton non sono proprio dei fenomeni, ma neanche dei pessimi giocatori. Oramai è dal 1999 che non partecipano ai playoffs; e come attenuante io direi che c’è anche il fatto di trovarsi nella NFC North, con Packers, Bears, Vikings, non proprio tre “cenerentole”. Tutt’altro.
Comunque, tornando alle ultime “imprese”, i Lions sono pure riusciti a perdere tutte e sedici le partite di stagione, nel “lontanissimo”…2008. Almeno quest’anno qualche buon exploit lo hanno fatto. Ma alla fine, non è ancora bastato. Dall’altra parte, i Buccaneers, che si sono subito ripresi dalla batosta contro i Falcons, battendo in rimonta e agli ultimi minuti i Redskins. Pronostico che vede strafavoriti i Bucs, ma sarà sicuramente una partita palpitante.
Green Bay Packers – New England Patriots
Come ultima partita della domenica, Patriots contro Packers. Se Green Bay non recupererà Rodgers, sarà ancora più difficile per gli uomini di coach McCarthy. Perchè contro questi Patriots ci dovrebbe essere il migliore Rodgers. Ultimamente infatti, i Patriots hanno letteralmente e sonoramente bastonato tutti coloro che si sono frapposti al loro incedere-chiedere ai Jets, come ai Bears. In più, la partita si gioca nel fortino del Gillette Stadium, dove l’ultima squadra vincitrice forse indossava sandali e tuniche. E si salutava con “Ave”. Ad ogni modo, a parte le battute, guardando la injured list si legge che tre star della squadra-Brady, Branch e Hernandez figurano tra il probabile e il dubbio. Ma c’è da scommettere che non vorranno mancare all’appuntamento. Serale, delle 20.30. Posticipo domenicale. Imperdibile, in tutti i sensi.
Monday Night
Chicago Bears – Minesota Vikings
Primo incontro della storia, nel 1961. Da allora Minnesota guida la serie 53 a 44, con 2 pareggi. Nella post season però finora ha vinto Chicago. Probabilmente la gara si terrà sul terreno dello stadio dei Golden Gophers dell’Università del Minnesota. All’aperto. Con come minimo temperature gelide. Le due squadre in questa stagione stanno vivendo due momenti che più lontani e diversi non se ne trovano. Nella sideline Vikings il vecchietto terribile Favre forse, infine, ha deciso di ritirarsi. Nel qual caso, qualunque appassionato di football non potrà non versare qualche lacrima, pensando a ciò che ha significato e ha portato il numero 4 ex Mississipi State, Green Bay, NY Jets e Vikings. Chicago, e coach Smith, hanno ritrovato la verve, la freschezza, la grande difesa, che permette grandi azioni in attacco, dei passati anni: Cutler, Hester, Urlacher e soci tutti, stanno contribuendo a riportare in alto i Bears. Che comunque settimana scorsa hanno preso una ripassata mica da ridere dai Patriots. Ad ogni modo, sarà un grande Lunedì notte di Football.
Su Cowboys-Redskins “mi si è chiusa la vena”…non potevo non parlare PROPRIO DI TUTTO riguardo alla Partita della domeica…x il resto, spero di non essere stato tanto prolisso…
Doverosa correzione: il mitico numero 4, che risponde al nome di Brett Favre è un ex giocatore di Southern Mississipi…piccolo lapsus…mi scuso con tutti i tifosi del Grandissimo Brett.
Gran articolo….ricordare la storia è sempre utile quanto godibile….
Io seguirò la sfida Vick-Manning e i miei Bucs….e poi Brady…
Davvero grazie Lyer, significa molto….Ci ho messo praticamente tutto il pomeriggio, ma mi pareva valesse la pena “spendersi” x rendere più interessante il pre-gara. Ancora grazie e in bocca al lupo per i tuoi eroi…
Continua così….ogni aneddoto racconta una sua storia che è giusto ricordare…io purtroppo non ne ho molti…perchè sono un appassionato “rookie” di questo sport….e a maggior ragione la storia mi aiuta a capirlo meglio…anche per le squadre
E’ una grande stagione di football…e se potessi esprimere un desiderio per il gran ballo finale, mi verrebbe quasi automatico dire PATS vs EAGLES, la riedizione del Bowl di qualche anno fa…una sfida Brady / Vick per chiudere in bellezza sarebbe una gran bella ciliegia sulla torta ovale.