La partita più calda della settimana era indubbiamente il tredicesimo Monday Night della stagione, che ha visto fronteggiarsi le due franchigie che fin qui hanno dominato la AFC, i New York Jets di Rex Ryan e i New England Patriots di Bill Belichick, che nel freddo di Boston hanno incrociato caschi e sguardi per decidere chi, tra le due, avrebbe occupato il seed numero 1 della conference.

Tom Brady esulta, i suoi 4 TD pass hanno spianato la strada ai Patriots.

Inutile dire che il Gilette Stadium di Foxboro ha sorriso ai padroni di casa, capitanati da un Tom Brady in grandissimo spolvero, che ha guidato i Pats alla ventiseiesima vittoria consecutiva tra le mura amiche, realizzando un nuovo record NFL e facendo meglio Brett Favre, che deteneva, tra i tanti record, quello delle vittorie casalinghe con 25.

Preciso, efficace, splendido da vedere come al solito, il numero 12 di New England ha giocato l’ennesima partita perfetta della stagione, concludendo con 326 yards, 4 touchdowns e nessun intercetto, replicando la prestazione della settimana precedente in quel di Detroit e concludendo il settimo match consecutivo senza farsi pizzicare dai difensori avversari.

Avviato verso quello che potrebbe diventare il suo miglior anno in carriera a livello di intercetti subiti, ne totalizzò 8 nello straordinario 2007 ed è fermo a 4 in questa, con ancora altrettante partite da disputare, Brady sembra ormai essere il candidato più papabile a ottenere il premio MVP, che ha già messo in carriera proprio al termine della sua stagione più bella, il già citato 2007.

Come quattro stagioni fa il prodotto da Michigan sembra inarrestabile, ulteriormente maturato rispetto al recente passato, tanto è diventato chirurgico quando si trova a dover dirigere le operazioni offensive di New England, che addirittura sembrava destinata a privarsi di lui all’inizio di questa regular season, quando un incidente stradale nella settimana prima del kickoff weekend aveva messo in dubbio la sua partecipazione ai primi match dei Patriots.

Assenza che è stata scongiurata e presenza che fin dall’inizio è stata fondamentale per i ragazzi di Belichick, che nonostante le cessioni di Laurence Maroney e Randy Moss, e i tanti giovani che sono entrati in pianta stabile nella depth chart, continuano a mietere vittime e a tenere banco nella American, che adesso guidano con un ottimo 10-2, con le uniche macchie dovute alle sconfitte subite contro Cleveland e Jets, all’andata.

Proprio Brady, parlando a fine partita, ha sottolineato più volte come sarebbe stato deleterio perdere per due volte contro i biancoverdi newyorkesi, soprattutto se si voleva puntare con decisione ai playoffs, per questo, la sfida incrociata con i Jets è stata preparata curando ogni minimo particolare dai Patriots, che secondo il loro uomo di punta si sono allenati duramente durante l’ultima settimana.

Preparazione che di certo non è stata da meno in casa newyorkese, come ha evidenziato Rex Ryan alla fine del match, lasciandosi scappare che erano arrivati a Foxboro per fare risultato ma che, invece, sono stati costretti a tornare a casa con le ossa rotte ed una terza sconfitta stagionale che ora come ora li ancora al secondo seed della conference e relegati alla posizione d’onore nella AFC East, sempre alle spalle di New England.

In testa fin dall’inizio, i Patriots hanno cominciato infilando il primo vantaggio al termine del drive iniziale grazie ad un field goal da 41 yards di Shayne Graham, che vinceva la prima sfida a distanza con il collega Nick Folk, con il secondo che cadeva in errore, FG sbagliato da 53 yards, alla fine della prima serie giocata dall’attacco dei Jets.

L’errore di Folk, e probabilmente dello stesso Ryan, che non ha calcolato l’eccessiva distanza da cui l’ex kicker di Dallas si apprestava a calciare, ha di fatto spianato la strada per la fuga di New England, che prima della fine del quarto ha trovato la strada dell’endzone per due volte, andando a segno con BenJarvus Green-Ellis, altro giocatore in stato di grazia, e con Deion Branch, che realizza su TD pass da 25 yards di Brady.

Branch e Green-Ellis, proprio i due giocatori che hanno preso il posto in depth chart di Maroney e Moss, hanno consegnato la partita nelle mani dei Patriots, che dopo la timida reazione dei Jets, a segno finalmente con Nick Folk dalle 39 yards, allungano nuovamente grazie al secondo touchdown pass del numero 12, che per l’occasione pesca Brandon Tate con un lancio da 4 yards, fissando il risultato sul 24 a 3 con cui si conclude il primo tempo.

Dopo l’halftime tocca a New York attaccare, ma la musica non cambia, anzi peggiora, con Mark Sanchez che si fa intercettare a 2 yards dall’endzone dei Patriots dal rookie linebacker Brandon Spikes, che mette a segno il primo intercetto in carriera riconsegnando l’ovale ai compagni dell’attacco.

Compagni che non si fanno pregare per mettere ulteriormente alle corde gli avversari con il terzo TD pass di Brady, che guida con profitto l’ennesima serie offensiva di New England concludendo con un short pass sulla sinistra per Wes Walker, il quale si invola verso l’endzone avversaria ricoprendo le 18 yards che lo distanziano dalla linea di meta.

Il quarterback dei Patriots continua a disputare la partita perfetta, mentre quello dei Jets crolla definitivamente un minuto più tardi, facendosi pizzicare per la seconda volta nel corso della serata quando con i compagni cercava di intavolare una timida reazione e riprendere per i capelli una partita ormai avviata verso un epilogo davvero poco edificante; ad arginare la sua voglia di riscatto questa volta è Devin McCourty, altro rookie che lo intercetta in prossimità dell’endzone di New England ponendo fine al drive offensivo degli ospiti sulle 6 yards.

Avanti già di 28 punti i padroni di casa continuano a camminare sul velluto e in appena 8 giochi raggiungono nuovamente l’endzone di New York, andando a segno con Aaron Hernandez, che riceve un passaggio da 1 yard di Tom Brady, al quarto, e ultimo, TD pass di giornata; lo stesso Brady qualche minuto prima aveva completato un fondamentale passaggio per Danny Woodhead su un terzo down.

Woodhead, al terzo anno da Chadron State, si è preso una bellissima rivincita sui Jets, che sono stati la sua squadra fino ad inizio stagione, andando a ricevere 4 palloni per 104 yards, in quella che è diventata la sua prima partita over 100 della carriera; un risultato raggiunto proprio durante la trasformazione del sopracitato terzo down, che ha portato anche al trentatreesimo match da 300 o più yards in carriera per Tom Brady.

Per un quarterback che continua a volare ce ne è pèrò un altro che continua ad arrancare, ovvero Mark Sanchez, che per la terza volta viene intercettato mentre prova a rendere meno amara la sconfitta; a pizzicarlo in questa occasione è James Sanders, che dopo aver ricevuto il pallone lanciato dal numero 6 dei Jets sulle 28 di New England, lo riporta per altrettante 28 yards arrivando ben dentro il territorio di New York.

Il ritorno su intercetto del defensive backs porta i Patriots a ridosso della redzone avversaria e in sei giochi i padroni di casa vanno nuovamente a segno, grazie alla seconda corsa in touchdown di Green-Ellis, che ricopre le 5 yards che lo distanziano dall’endzone chiudendo con 18 portate per 72 yards e 2 TD; dopo la segnatura del 45 a 3 tocca infatti al veterano Fred Taylor prendere il suo posto nel backfield.

Bill Belichick da quindi spazio alle riserve, mentre il suo collega Rex Ryan prova a mettere qualche pezza ad una prestazione bruttissima dei suoi ragazzi insistendo sui titolari, e continuando a puntare, nonostante gli errori ripetuti, su Mark Sanchez e, soprattutto, sul gioco di corse, che nonostante la brutta sconfitta a fine partita mette insieme 152 yards, grazie a Shonn Greene, 13 per 64, lo stesso Sanchez, 4 per 20, Joe McKnight, 3 per 19, e LaDanian Tomlinson, che con le 47 yards totalizzate in 10 portate raggiunge la sesta posizione all-time dei runner, sorpassando con 13,278 yards il leggendario Eric Dickerson.

Per i Jets si configura comunque la terza sconfitta stagionale, la più brutta del 2010 per 45 a 3, un risultato che già una volta avevano subito nel corso di un Monday Night, correva infatti l’anno 1986 quando degli scatenati Miami Dolphins marciarono sui biancoverdi di New York ridicolizzandoli con un risultato di tale portata; per i Patriots invece arriva la decima vittoria dell’anno, un’affermazione dal peso specifico notevole e che oltre a consegnarli la testa della AFC e della East Division, gli ha permesso di concludere il terzo match con oltre 40 punti realizzati in questa stagione.

Con 90 punti segnati negl’ultimi due match, New England vola in testa al ranking NFL per media punti realizzati a partita con 31.6, quasi 3 in più a partita dei Philadelphia Eagles, miglior team offensivo della lega grazie alle 4,808 yards di total offense conquistate finora; un attacco capace di segnare come pochi altri, che sta permettendo ai Patriots di mantenere lo status di candidata alla vittoria nonostante una difesa che paga lo scotto di avere tanti giovani in depth chart, come dimostra il trentunesimo posto che occupa nel ranking. Un problema che dovrebbe toccarli relativamente se Brady si mantiene su questi splendidi livelli; livelli da NFL MVP.

4 thoughts on “Game of The Week 13: Jets @ Patriots.

  1. Spero per lui che alla fine non debba ritrovare i Giants perchè quella difesa lì lo pizzicherebbe eccome

    • a me quest’anno i Giants sembrano troppo altalenanti per poter ambire alla finale..cmq mai dire mai in NFL

        • effettivamente c’è un livellamento generale (e questo è un bene per lo spettacolo) però davanti ai Giants ci metto già gli Eagles, per non parlare dei Falcons e, opinabilissimo, anche i Saints che stan giocando male ma sono in netta crescita di risultati e convinzione, se gli rientrano quel paio di pedine a pieno regime, li vedo molto ma molto più pericolosi.

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