TOP 3

HAKEEM NICKS
Il talentuoso wide receiver dei Giants esce definitivamente dal letargo nella quinta settimana di gioco, violando 2 volte (quasi 3…) l’area di meta dei Texans. Sicuramente Manning e compagni hanno giovato dall’affrontare la peggior difesa NFL sui passaggi, ma Nicks con le sue 130 yards ricevute si conferma il più valido interlocutore per il suo quaterback.

Se in attacco aggiungiamo la forza d’urto di Bradshaw, gli affidabili Smith, Manningham e Boss a ricevere, più il sostegno di una difesa che si sta proponendo ad altissimi livelli, capiamo come il cielo sia il limite per il team newyorkese.

RAY RICE
Rice era e resta uno dei top runningback della Lega, era solo questione di tempo la riconferma ad alti livelli anche quest’anno.
Nel difficile impegno contro i Broncos, che portavano nel Maryland il loro circo volante, l’ex fenomeno di Rutgers ha letteralmente divelto la difesa di Denver, permettendo così agli altri compagni d’attacco di godere di maggior libertà e tranquillità.
Forte e rapido nei pressi della end zone, preciso nelle corse laterali e nello sfruttare i blocchi, Rice ha messo in mostra tutto il suo enorme potenziale tecnico: le sue future prestazioni ci aiuteranno a comprendere meglio dove potranno arrivare questi Ravens.

MATT FORTE
A Matt non  sarà sembrato vero di ritornare ad un playbook basato sulle corse e ai possessi a lui dedicati, ma l’incredibile debacle del backup quarterback Todd Collins, autore di ben 4(!!!) intercetti  e solo 32(!!!) yards lanciate, ha fatto venire a più miti consigli coach Lovie Smith, che ha preferito condurre in porto la vittoria contro i derelitti Panthers e relegare, per un attimo, in soffitta l’esplosivo gioco aereo dei Bears ammirato fino ad una settimana fa.

Il numero 22 permette alla sua squadra di espugnare il Bank of America Stadium con 2 TD segnati e 166 yards corse, con la complicità dell’attacco delle Pantere che, potremmo definire per evitare termini da censura, “con le polveri bagnate”.

MENZIONI D’ONORE

LARON LANDRY
Uno dei miei giocatori preferiti in questo inizio di stagione.
Non è un segreto che l’inizio spumeggiante dei Redskins sia dovuto soprattutto ad una difesa arcigna e spietata, quella che ha permesso di portare a termine anche l’impresa contro i Packers pochi giorni fa.
Landry, uno di quei giocatori che migliorano chi sta loro accanto, è sempre pronto a chiudere sugli errori dei compagni di reparto ed è il leader della difesa di Mike Shanahan: nel match contro Green Bay sono suoi il fumble causato e poi ricoperto da Kareem Moore e l’intercetto ai danni di Aaron Rodgers. Muraglia cinese.

KERRY RHODES
L’arma offensiva più pericolosa nelle mani dei Cardinals.
Non lo dico io, lo dice la statistica: negli ultimi due match disputati, ha prima riportato un fumble in TD per poi concludere come unico marcatore nella trasferta nefasta di San Diego e si è poi ripetuto nella sorprendente vittoria contro i campioni del mondo in carica.

Verrebbe veramente la curiosità di vederlo all’opera nell’asfittico scacchiere offensivo di Arizona, se non fosse già una delle migliori free safety del paese.

WORST 3

CARSON PALMER
Dopo l’incolpevole, a mio parere, parte nella sconfitta nella battaglia dell’Ohio dell’altra settimana, ombre lunghe si stagliano sull’ex Trojans dopo l’incredibile sconfitta (per come è avvenuta, intendiamoci) contro i Buccaneers.

Si pensava che con l’innesto di T.O. accanto ad Ochocinco, il numero 9 fosse definitivamente pronto ad esplodere, invece ha nuovamente mostrato una preoccupante inclinazione al turn over e non il sangue freddo, o meglio glaciale, che servirebbe nei momenti topici della partita.

Il record di 2-3 non è ciò che si attendevano i tifosi di Cincy e coach Lewis chiederà ai suoi ragazzi di reagire fra 2 turni, quando i Bengals ritorneranno in campo dopo la settimana di BYE.

NEW ORLEANS SAINTS
C’erano una volta i campioni del mondo.
Occhio, il record della franchigia della Louisiana è ancora positivo, ma i primi campanelli di allarme hanno già suonato.
Certamente la sconfitta shock contro Atlanta aveva fatto tremare il muro di certezze che i ragazzi di coach Payton avevano costruito negli ultimi 12 mesi, in più gli infortuni ai titolari del back field hanno irrimediabilmente costretto la dirigenza a correre ai ripari cercando dei subalterni che potessero coprire le falle che si erano aperte nelle ultime settimane.

Dallo stesso Drew Brees non traspaiono quella tranquillità e quella fluidità di gioco che lo avevano contraddistinto: è ugualmente generoso come sempre ma più arruffone e ciò l’ha costretto già a 5 intercetti nelle prime 5 uscite, la metà di quelli che aveva concesso l’altr’anno in tutta la stagione. Le prime avvisaglie per preoccuparsi ci sono, anche se il team ha tutto per invertire il brutto momento attuale.

HOUSTON TEXANS
Il grande avvio contro Indianapolis, l’esplosione di Foster, gli elogi, i complimenti e adesso?
La squadra che è scesa sul campo di casa ha giocato senza spina dorsale, sopraffatta dall’ondata blu dei giocatori Giants.
Schaub sta faticando a trovare alternative all’immenso Andre Johnson, le gambe di Foster per la prima volta si sono inceppate, mentre rimane ancora senza risposta la difesa sul gioco aereo avversario.
Houston, abbiamo un problema.

DAMNATIO MEMORIAE

DWAYNE BOWE
In una partita così a stretto contatto come quella che è stata con i Colts, l’errore sulla ricezione del wide receiver dei Chiefs, a pochi minuti dalla fine del terzo quarto, pesa come un macigno. Chissà cosa sarebbe successo con i Chiefs a guidare ad inizio dell’ultimo quarto, il peggior Peyton Manning della stagione a sfidare l’ottima difesa messa assieme da Romeo Cromell, forse avremmo ancora un team a 4 – 0? Già, chissà.

JIMMY CLAUSEN
Il ragazzo sta facendo un corso accelerato per capire meglio il sistema NFL, ma intanto la gente a Charlotte paga il biglietto e assiste ad uno spettacolo indegno.

Il rookie ex Fightin’ Irish chiude con 9 completi su 22 tentativi ed un intercetto, sicuramente migliorerà nelle settimane a venire.
Per la cronaca, coach Fox ha provato anche la carta Moore che, se è possibile, ha fatto ancora peggio nel suo spezzone d’incontro: 5 su 10 completati e ben 2 palloni lanciati nelle braccia dei difensori avversari.

2 thoughts on “Top and Worst – Week 5

  1. Mi spiace per i osgni di Cincy, ma Carlon Palme sta denunciando limiti tecnici e caratteriali che ormai si possono definire congeniti…

  2. Mi spiace per i osgni di Cincy, ma Carlon Palmer sta denunciando limiti tecnici e caratteriali che ormai si possono definire congeniti…

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