Quest’ottava giornata segna il giro di boa di metà stagione-le schedule generale prevede sì 17 giornate, ma a turno, tutte le squadre rispettano un turno di riposo.
I giochi per i playoffs sono ancora aperti, tanto nella affollata AFC, quanto nella più “stretta” NFC. E la schedule di questa domenica riserverà scontri cosiddetti “interconference”, alcune delle quali, almeno sulla carta, si presentano non solo molto interessanti a partire dai contendenti in campo, ma anche per i recenti movimenti di mercato.
Ma “avviciniamoci” al terreno di gioco.
Denver Broncos – San Francisco 49ers
Come succede da un paio di anni, per adesso solo per una partita, ma chissà che questo appuntamento raddoppi, la Nfl si sposta in Europa, precisamente a Londra. Sul terreno dello stadio di Wembley, questa settimana va in scena una delle tante sfide interconference. Per i Broncos, reduci da una sconfitta a dir poco umiliante, è l’occasione di pronto riscatto. Infatti incontrano una squadra che possiamo dire, sta peggio di loro. I due coach sono sulla graticola, anche perchè i record delle due franchigie parla chiaro: 2-5 per i Broncos, 1-6 per i ‘niners. Tuttavia i due Qb, smith per SF, Tebow per i Broncos, possono essere una delle attrattive della gara, dato che sia per quanto riguarda il running che il passing game, le due squadre finora hanno lasciato, diciamo così, a desiderare.
Jacksonville Jaguars – Dallas Cowboys
I Jaguars di coach Del Rio scendono a Dallas privi del loro Qb titolare, sostituito da un back-up obiettivamente arrugginito. In più nelle ultime settimane, la difesa, in generale, ha manifestato parecchie falle. Però, arrivano nella cosiddetta “Big D”, alle prese con “Big Ts”, cioè grandi problemi. L’ultimo è la perdita per il resto della-deludentissima-stagione del Qb titolare, Romo, che a Minnesota si è fratturato la clavicola.
Orbene, per i detrattori, Romo era uno dei problemi di Dallas, nel senso che non è mai riuscito a imporsi come vero leader, di una squadra tutto sommato con alcune eccellenze, tanto in attacco, quanto in difesa-vedi Ware, Austin, Bryant, Barber. Quindi l’infortunio non è stato proprio un colpo di sfortuna.
A parziale alibi, bisogna dire che, in molte occasioni, Romo “ha predicato nel deserto”, e qui la “colpa” va data anche ad un coaching staff che ha palesato tutta la sua incapacità: Wade Philips ha sì riportato Dallas in prossimità dei livelli della metà degli anni ’90-dominare la fortissima NFC East, raggiungere i playoffs, anche “in scioltezza”- però, ed è un però grande come il Cowboys Stadium, è franato fragorosamente negli appuntamenti decisivi-esempi lampanti sono i Divisional 2008 e 2010.
Dunque, un cambio in questo momento non porterebbe i benefici sperati-1-5 è francamente irrecuperabile, ciò nonostante, sembra palese che il tempo a Dallas per Philips e soci-giocatori, coordinators vari-sembra arrivato al termine.
Miami Dolphins – Cincinnati Bengals
Cincinnati la scorsa domenica ha afforntato una delle formazioni più calde del momento, Atlanta. Ha sì perso, ma ha dimostrato carattere, rimontando parecchi punti; poi, è stata evidente la maggior freschezza dei Falcons nei momenti decisivi. In ogni caso, Palmer e soci devono ripartire da quei momenti, e tentare di portare a casa una vittoria che magari non li rimetterà in corsa per i playoffs-i Bengals sono 2-4, i Ravens sono obiettivamente lontani, 5-2- però finire bene la stagione può essere sempre un buon obiettivo. Anche Miami viene da una sconfitta, ma venuta proprio all’ultimo respiro, contro degli Steelers in gran spolvero. Tutto sommato, il record 3-3 non chiude le speranze per almeno la Wild Card, ma Henne e compagni devono smuovere la loro classifica con una vittoria che potrebbe dar morale per concludere al meglio la stagione, e magari concorrere per un posto nella Wild Card.
Buffalo Bills – Kansas City Chiefs
I Buffalo Bills ci mettono sempre tanto impegno, abnegazione, ma poi, al 60′, il risultato è sempre quello: sconfitta. E questo trend va avanti da troppi anni. Negli anni ’90 sono diventati una squadra di altissimo livello-hanno raggiunto ben 4 SB, tutti persi, ma comunque mantenere la concentrazione e la freschezza per più di una stagione così dispendiosa, non è da tutti; poi, c’erano giocatori come il Qb Kelly, il Rb Thomas. Ora non ci sono proprio i “nipoti”, tuttavia, la squadra dello stato di NY si trova a 0-6 e le prospettive non sono rosee. E questa domenica destino vuole che incontri un’altra squadra decisamente sopra il 50% di vittorie, Kansas City. I Chiefs nelle prime settimane stavano assurgendo a grande sorpresa della stagione, grazie ad una freschezza, ad un playbook che lasciava molto spazio allo spettacolo. Poi, complice la sconfitta-di misura-contro i Colts, le prime crepe si sono presentate e la squadra è decisamente calata. Ma la convincente vittoria contro i Jaguars ha permesso di issarsi al primo posto della division e domenica il compito non sembra proibitivo.
Washington Redskins – Detrioti Lions
Per i Lions ennesima stagione deludente, record 1-5. Certo, essere inseriti nella NFC North-Chicago, GB, Minnesota, non aiuta. Però il rookie Stafford sembrava essere la colonna a partire dalla quale poter ricostruire una squadra che dopo il ritiro del piccolo grande Rb Barry Sanders-Hall of Fame della Nfl, era caduta nell’oblio della mediocrità.
Invece, per i comunque affezionati tifosi di Detroti, niente da fare anche per quest’anno: il Qb si è subito fatto male, il back-up si è dimostrato più “back” che “up”, la difesa non riesce a reggere, l’attacco è a dir poco asfittico, l’unica cosa buona è che vengono da una settimana da bye. Questa domenica al Ford Field arrivano i Redskins-4-3, che si stanno dimostrando alquanto altalenanti: nel senso che vincono contro Phila, GB, ma sono stati capaci di perdere contro i Rams. Ma comunque domenica scorsa hanno battuto a casa loro i Bears, concedendo pochissimo in difesa, anzi, il protagonista assoluto è stato il Cb Hall-4 INTs, di cui uno portato in meta. Quindi, il Qb di Detroit farà bene a non lanciare nella zona di Hall, se non vorrà avere anche lui brutte sorprese.
Carolina Panthers – St. Louis Rams
Sfida intraconference tra due squadre che stanno avendo due destini ampiamente opposti: St. Louis sta dimostrando di poter ritornare almeno sul 50% di rendimento: la NFC West è ancora piuttosto aperta, i Rams sono 3-4, mentre i capofila Seahawks sono a 4-2. Però, a parte i numeri, è proprio la prestazione in campo che sta sorprendendo positivamente. La scelta numero uno, l’ex Oklahoma Bradford sta guidando alla riscossa una franchigia che, dopo i fasti della fine anni ’90-inizio 2000, “the greatest show on turf” venivano chiamati i “montoni”-e dopo il lungo periodo buio, coinciso con una rifondazione che pareva molto lunga, ora invece sta anche divertendo i propri tifosi.
Discorso diametralmente opposto per i Panthers: coach Fox palesa difficoltà nella gestione del materiale umano che ha a disposizione: l’indecisione riguardo la scelta del Qb titolare ha inficiato il prosieguo della stagione, e a parte la buona prova mostrata contro i campioni di NO, per il resto, la franchigia della Carolina, ha solo regalato deelusioni, e il record 1-6 lo testimonia più di ogni altra parola.
Green Bay Packers – NY Jets
Quest’anno i Jets diciamo così, “sono im missione”. In più arrivano da un Bye. Già l’anno scorso avevano dimostrato di essere pronti al salto di qualità, ma in queste prime settimane stanno davvero impressionando: il record parla di 5-1, ma all’interno di questo 5-1 va annoverata la grande e importantissima vittoria contro i Patriots-una rivalità che si è piuttosto accesa negli ultimi anni, tra l’altro c’è stato di mezzo anche uno “scandalo video-tape”, nel senso che NE è stata beccata dalla Nfl a “sbirciare” il playbook dei Jets in una precedente sfida; mettiamoci poi le parole non proprio gentili di Brady,e abbiamo condito abbastanza bene il piatto.
Fino ad ora le rivali divisionali sono dovute tutte arrendere allo strapotere tanto della offensive line-Sanchez in regia, LT, Edwards nel back-field, quanto della difensive line e della secondaria-Cromartie, Revis sono una coppia che ricorda tanto Deion Sanders e Merton Hanks. Questa domenica ricevono la visita di una Green Bay che ha perso per strada parecchie pedine importanti, per l’attacco, come per la difesa. Ciò nonostante, nel Monday Night Rodgers e soci sono riusciti a dare finalmente un dispiacere al grande e non tanto amato ex Favre e a portare a casa una vittoria che ha ridato loro morale per concludere bene la stagione. Il pronostico sembra però pendere a favore dei newyorchesi.
Tennessee Titans – San Diego Chargers
All’inizio della stagione Vince Young era il titolare, fisso, punto, fine dei discorsi. Invece, la sua scarsa vena ha portato i Titans ad alternare grandi prestazioni a buchi nell’acqua. Allora coach Fisher-il condottiero mai domo dei furono Houston Oilers/Tennessee Oilers/Tennessee Titans, ha deciso: dentro Collins e Young “sul pino” come dicono in NBA.
Una volta effettuato questo cambio, la stagione è girata. Tennessee ha raggiunto una sicurezza tale che si è permessa di sbancare tanto il campo dei Giants, quanto quello dei poveri Cowboys, e di issarsi al top della AFC South e di presentarsi come reale alternativa allo strapotere dei Colts. Settimana scorsa poi, Collins ha trovato nel rookie Wr Britt il proprio “go to guy”, ed è così riuscita a sconfiggere una Philadelphia che sembrava parecchio lanciata.
Questa domenica scendono sul campo dei Chargers, reduci dalla sconfitta patita per mano dei Patriots. Quest’anno il gioco dei Chargers, specie in attacco, risente decisamente della partenza per NY del loro gioiello Tomlinson: Matthews a Fresno State raccimolava qualcosa come 150 e più Yards a partita, a Fresno, che non incontra college come Florida, LSU, Oklahoma. In ogni caso, per Rivers e soci altra sfida molto difficile, in più il record parla chiaro. 2-5; se non cambiano decisamente marcia, quest’anno i playoffs li guarderanno dalla poltrona.
Minnesota Vikings – New England Patriots
Sfida dai significati che trascendono il semplice incontro sportivo: si scontrano infatti due Qbs che possono benissimo ambire alla Hall of Fame, due squadre che nele ultime settimane hanno movimentato il mercato con la trade che ha riportato il figliol prodigo Moss a Minnesota, e ora il figliol ritorna sul luogo del delitto. Ma veniamo alle questioni di campo.
Coach Childress deve sciogliere la riserva sull’utilizzo o meno di Favre, che chiaramente vorrebbe giocare, ma già contro Dallas era in dubbio-salvo poi giocare e guidare la rimonta per la vittoria. Per lo spettacolo sarebbe bene che giocasse Favre e non il pur bravo Jackson. NE arriva dalla vittoria, sofferta per come si era messa nell’ultimmo quarto, contro i Chargers e una vittoria potrebbe essere l’ennesimo tassello per costruire un’altra stagione di successo. Ad oggi Brady è “questionable” per la spalla, come anche Branch, ma sicuramente troveranno le forze per giocare una partita che non può essere persa.
Tampa Bay Buccaneers – Arizona Cardinals
A Glendale incrociano i caschi due team che stanno conducendo due stagioni differenti: TB era partita molto bene, poi, complici le due scoppole ricevute da Pittsburgh e NO, sembrava aver perso quella verve, ma l’ha subito ritrovata e si è portata 4-2, a ridosso dei Falcons; Arizona, proprio contro i Saints aveva mostrato di nuovo quella solidità che aveva contraddistinto le ultime due stagioni, invece contro una Seattle in crescita, ha di nuovo manifestato quegli errori che hanno portato il record a 3-3. Coach Wisenhunt dovrà far ricorso a tutta la psicologia che gli aveva permesso di costruire una squadra che può lottare per almeno ritornare al Superbowl.
Seattle Seahawks – Oakland Raiders
I Raiders a Denver hanno segnato il maggior numero di punti della loro lunga e-sebbene passata-gloriosa storia. Il Rb McFadden ha semplicemente banchettato al tavolo del Colorado racimolando cifre impressionanti. Il Qb Campbell ha detto di sentirsi pronto per partite titolare, coach Cable traccheggia. In ogni caso ad Oakland la vittoria servirebbe in primis per rinvigorire la propria autostima, ma anche per riportare dopo tanto tempo il record in parità, e guardare alle ultime settimane con fiducia e per magari concludere la stagione dignitosamente. Per Seattle questa stagione sta dando parecchie soddisfazioni-specie in casa. Coach Carrol sta usando più o meno gli stessi metodi che utilizzava a USC e i risultati sono piuttosto evidenti. Nonostante abbiano perso il Wr Branch, Carrol e soci si sono adattati e stanno comunque raccogliendo ottimi risultati, in primis 4-2 nel record e primo posto nella division.
Pittsburgh Steelers – New Orleans Saints
Sulla carta, la sfida di cartello della domenica. Al Superdome di New Orleans si incontrano le ultime due squadre campioni Nfl. Il pronostico, se non si fossero viste le precedenti uscite dei Saints, sarebbe a favore di Breese e compagni. Invece, i campioni in carica sono in discesa, tanto nel gioco, quanto nella gestione della gara.
E domenica incontrano la peggiore squadra che potesse incontrare una squadra in affanno. Gli Steelers per quattro partite hanno dovuto far a meno del loro titolare: Big Ben infatti era stato sospeso quattro match per questioni relative all’abuso di sostanze dopanti o comunque non legali. Il sostituto non ha per niente sfigurato, tenendo in linea la barca, e quando è tornato Big Ben, la squadra ha ripreso dove aveva interrotto il back-up Batch. In ogni caso, i campioni in carica vorranno dimostrare la loro tenacia e la loro fierezza.
Monday Night: Houston Texans – Indianapolis Colts
Nel Monday Night si sfidano due rivali divisionali, della AFC South. In stagione Houston è una delle due squadre che finora ha dato un dispiacere a Indy-l’altra è stata Jacksonville con il kicker Scobee. In più Houston ha vinto “l’andata”. Ma dopo quell’inopinata sconfitta, e a parte il calcio memorabile di Scobee, Mannig e compagni hanno raccolto solo vittorie, alcune di queste condite da ottime prestazioni, tanto della offensive line, quanto della pass-rush, di tutto rispetto quest’ultima.
Per Houston l’inizio della stagione sembrava molto promettente, ma dopo il “Texas Bowl” perso contro i Cowboys, parevano in deciso calo, ma la vittoria con furiosa rimonta nel quarto quarto contro i Chiefs, ha dato modo a coach Kubiak di riordinare le idee e ripartire bene. Ad ogni modo, il compito per i Texans è molto difficile.
Bel preview!!!!
peccato per Romo. Vero che nei momenti salienti ha sempre dimostrato poco sangue freddo ed ha commesso tanti errori cruciali, spesso ai playoff…ma senza di lui Dallas passa da contender (potenziale) a fanalino di coda di tutta la NFL.
Per il resto forza Bengals, come sempre…e forza Brett. Spero giochi.