Da quando Drew Brees è arrivato in Louisiana non si può negare l’ottimo rendimento tenuto da New Orleans in questo periodo, escludendo lo scandalo emerso dopo la conquista del Super Bowl sono sempre stati capaci di stare nei giochi fino a Gennaio e anche quest’anno sono i candidati principali a giocarsi la testa della divisional e magari il turno di bye essendo per loro il Superdome un’autentica garanzia dove vincere è difficile per chiunque.
Il record di 11 vittorie e 5 sconfitte porta la firma dell’ head coach Sean Payton, una mente di questo gioco che con Brees ha un’intesa alla pari di BB e Brady nel New England. Con loro due a lavorare in coppia sarà difficile per chiunque affrontarli.
Da non dimenticare poi l’ottimo lavoro svolto dai coordinatori Pete Carmichael Jr. e Rob Ryan, con quest’ultimo pronto a mostrare i progressi dopo un anno passato dal suo reparto ad adattarsi a un fronte dispari.
Il motore principale della macchina nero oro sta nel reparto offensivo guidato dal sapiente braccio di Drew Brees reduce da un’annata chiusa con 5,162 yards, 39 touchdown pass con il 68% dei passaggi completati: nsarà ancora lui a guidare la squadra gestendo tempo e possessi sperando di non risentire dei problemi fisici affrontati in questa preseason. Dovesse tristemente farsi male, oltre a svanire le possibilità di inseguire le regine della Nfc come Seattle e San Francisco, il suo posto verrà preso o da Luke McCown oppure da Ryan Griffin, uno più vecchio l’altro più giovane ma difficilmente capaci di guidare questa squadra nella dura Nfc.
A dare manforte al QB formatosi a Purdue ci sarà un reparto di target assolutamente interessante capace di offrire diverse soluzioni di gioco: indiscusso primo recivitore è il tight end Jimmy Graham, assolutamente tra i migliori della Lega se non addirittura il migliore, chiacchierato e non poco in questa offseason a causa della sua volontà nel farsi pagare come un WR, salvo poi chiudere per un pluriennale da 40 milioni di garantito. Soldi ben spesi viste le 1,200 yards e 16 segnature portate a casa nel 2013 che ne fanno ancora la principale opzione offensiva di Brees.
A completare il reparto sull’out si presenta un mix intrigante: Marques Colston sta entrando nella fase calante della carriera ma è una chioccia d’oro per i giovani che stanno a roster come Kenny Stills, Joseph Morgan, il sempre utile Robert Meachem, Nick Toon e il rookie primo giro Brandin Cooks, impressionante per quanto fatto nei primi allenamenti dove la sua velocità e le mani delicate possono diventare aggeggi pericolosi per le difese.
Per prendere Cooks i Saints sono saliti di alcune pick ma tutto al fine di avere ancora a roster un giocatore simile a Darren Sproles, partito alla volta di Philadelphia con l’età ormai non più dalla sua, un attaccante capace di poter essere impiegato anche in azioni di corsa partendo dall’out in modo da dare ancora maggior imprevedibilità alla manovra.
Il reparto running back tuttavia rimane ancora l’incognita di questi Saints, non per i nomi ma per il rendimento di questi: Mark Ingram non sta mantenendo le attese, troppo incostante, Pierre Thomas ha vissuto una stagione in infermeria mentre Khiry Robinson deve ancora essere provato a pieno dopo qualche buona uscita; essere il venticinquesimo attacco via terra è un chiaro dato di come Brees sia davvero l’ancora di questa squadra, probabilmente tutti e tre i sopracitati sono come all’ultimo giro di giostra o quasi in quel di New Orleans ma l’aver migliorato la linea offensiva in questa stagione potrebbe aiutarli parecchio.
La linea offensiva dei Saints si presenta molto intrigante a partire dalle conferme di Ben Grubbs e Jahri Evans nello spot di guardia insieme al right tackle Zach Strief, un trio che si conosce e che dall’inserimento del centro Jonathan Goodwin riceve un immediato upgrade.
La svolta nel running game potrebbe darla il left tackle sophomore Terron Armstead, uscito da un piccolo college come Arkansas – Pine Bluff ma capace di andare nel terzo giro dello scorso draft grazie a una trasbordante potenza fisica: questa unita a una tecnica in continuo miglioramento lo rendono un run blocker di primo livello come mostrato nel camp senza trascurare l’arte della protezione dove però deve ancora lavorare. Da questi cinque passano molte speranze dei Saints con il fullback ex Bucs Erik Lorig a dare una mano ad aprire varchi.
L’ottimo lavoro svolto da Rob Ryan e dai suoi assistenti deve essere confermato in questa stagione anche perché sono arrivati alcuni innesti di intrigante valore per fare lo step decisivo aiutando il più possibile l’attacco.
La contraerea è stata nella top 3 della Lega, ora serve che pure contro le corse ci sia il passaggio decisivo per contrastare, in ottica play off, squadre come Niners o Hawks che basano pesantemente il loro gioco sul running game. Con la mano a terra Cameron Jordan, Brodrick Bunkley e Akiem Hicks sono giocatori capaci di scompigliare diverse tasche con il primo chiamato a confermarsi nell’elite del ruolo dopo un’annata da 12.5 sacks. Dietro loro John Jenkins inizierà dalla PUP list ma a stagione in corso potrebbe essere un innesto di ottimo spessore a chiamare raddoppi nel mezzo.
A metà della difesa il reparto di linebacker presenta nomi che si sono adattati bene al sistema specialmente il duo nel mezzo, Curtis Lofton e David Hawthorne hanno combinato per 226 placcaggi dando ordine alla difesa; assieme a loro Junior Galette, uscito da un’annata chiusa con 12 sacks, Pays Haralson e i due rookies Khairi Fortt e Ronald Powell proveranno a dare la stessa solidità dell’ultimo anno oltre ad aggiungere profondità seppure manchi un vero e proprio playmaker capace di provocare turnovers nei momenti nevralgici della stagione.
Per sopperire a questa mancanza in free agency si ha speso tanto per Jairus Byrd, una delle migliori safety in circolazione, uscito un po’ scontento a Buffalo dove non aveva voglia di rimanere dopo cinque stagioni chiuse con 260 placcaggi e 22 intercetti. Da lui ci si aspetta che porti quei turnovers che probabilmente potrebbero rendere i Saints una valida contendente al titolo della Nfc, per fare ciò sarà necessario che Kenny Vaccaro, il primo giro dello scorso anno, migliori ancora insieme a Rafael Bush che probabilmente troverà ancora spazio in campo dato che Ryan sembra intenzionato a usare diverse safety negli snap.
I due cornerback Patrick Robinson, di ritorno da un infortunio, insieme a Keenan Lewis offrono buone garanzie, senza trascurare il rookie Stanley Jean–Baptiste e il veterano di mille battaglie Champ Bailey, uscito dal disastro del Super Bowl con la voglia di rivalsa seppure i problemi fisici non gli garantiscono il posto nei primi 53 del roster.
A calciare i field goal ci penserà il veterano Shayne Graham, arrivato lo scorso Dicembre per sostituire un disastroso Garrett Hartley come confermato nella Wild Card vinta a Philadelphia proprio con un suo calcio allo scadere. Completano gli special team il punter Thomas Morstead, pronto ad affrontare la sua sesta stagione dopo aver segnato una media di 47.1 yards a calcio insieme al long snapper Justin Drescher.
I Saints sono i favoriti a vincere la Nfc South perché sono probabilmente la squadra già meglio oliata e maggiormente rinforzatasi di tutta la Nfl.
Salvo sorprese dovrebbero arrivare a Gennaio magari spingendo per il fattore casalingo, un vantaggio che nei play off ai Saints ha sempre portato bene. Se il running game dovesse dare finalmente delle risposte positive con continuità potrebbe essere difficile affrontarli per chiunque, nel caso si dovesse navigare ancora nell’incostanza è probabile il ripetersi di una stagione simile a quella chiusa con l’eliminazione in casa dei poi futuri campioni di Seattle.
I match stagionali più impegnativi come Packers, Niners si giocheranno tra le mura amiche mentre bisognerà far visita ai Cowboys già nella week 4 sperando che la difesa riprenda subito da dove aveva terminato. Non sono i favoriti ma potrebbero essere capaci di sorprendere quando il clima è un po’ più freddo.
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