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Round 1, pick 25: Jason Verrett, CB, Texas Christian Horned Frogs
Le secondarie hanno dato parecchi problemi ai Chargers nel corso della passata stagione ed avevano urgente necessità di porvi rimedio, tanto che la scelta di un defensive back, più che altro di un cornerback, da parte loro, era una di quelle più telefonate del Draft; ovvio che oltre alle intenzioni, servivano poi i fatti, e a San Diego hanno deciso di puntare su uno dei migliori talenti rimasti nonchè un giocatore in grado di dare un solido contributo fin da subito alla causa, grazie a delle doti di playmaker innate che gli hanno permesso di migliorare costantemente durante la sua carriera collegiale. Undersized, Verrett riesce comunque a contrastare anche i ricevitori più fisici grazie all’aggressività con cui gioca, la stessa che gli consente di offrire un supporto adeguato al team nel contrastare le corse; rapido, esplosivo, dotato di un buon inuito per l’ovale e di un’ottimo istinto, se riesce a limitare gli infortuni che lo hanno parzialmente condizionato al college, potrebbe diventare uno dei migliori corner della National Football League.
Round 2, pick 50 (from Dolphins): Jeremiah Attaochu, LB, Georgia Tech Yellow Jackets
La trade up di San Diego durante il Draft aveva uno scopo ben preciso, assicurarsi l’unico vero linebacker da 3-4 rimasto a disposizione, nonchè uno dei pochi in grado di giocare, senza problemi ne riduzione nella produzione, sia all’interno che all’esterno della mediana; veloce, esplosivo, dotato di un grandissimo istinto e di una conoscenza del gioco che gli permette di portarsi con rapidità nel luogo di sviluppo dell’azione, Attaochu riesce a colpire duro nonostante un fisico considerato leggermente undersized per il ruolo. Buon blitzer, ama portare scompiglio nei backfield avversari, negl’anni trascorsi a Georgia Tech ha sempre messo insieme ottimi numeri giocando anche negli special team, ruolo che potrebbe inizialmente coprire anche nella depth chart della franchigia californiana, alternandosi tra questo e quello di linebacker nei terzi down o nelle situazioni particolari di gioco, in attesa di rilevare nel prossimo futuro Dwight Freeney, giunto all’ultimo anno di contratto.
Round 3, pick 89: Chris Watt, OG, Notre Dame Fighting Irish
Validissimo run blocker, Watt ha ancorato il lato sinistro della linea offensiva degli Irish facendo coppia fissa con Zack Martin, prima scelta dei Cowboys in questo Draft, confermandosi una delle migliori guardie offensive dell’intero panorama universitario nonostante una mobilità laterale e delle misure fisiche non di primissimo ordine che gli hanno creato più di un problema quando si è trovato a dover garantire protezione al quarterback sui passaggi; in una OL bilanciata, con un centro capace di proteggere adeguatamente il backfield, il prodotto di Notre Dame può però trovare tranquillamente spazio, quindi non è escluso un suo futuro sviluppo da starter in NFL, dove almeno inizialmente sarà utilissimo come rincalzo per le posizioni interne della linea offensiva dei Chargers.
Round 5, pick 165: Ryan Carrethers, NT, Arkansas State Red Wolves
Classico run stuffer da inserire al centro della linea difensiva per occupare spazio e toglierlo dalla disponibilità dei runner avversari quando questi devono colpire i buchi tra guard e center, ideale per lo schieramento 3-4 utilizzato dai Chargers, che ha bisogno di poter contare su un giocatore possente nel mezzo della linea a tre; Carrethers, che come pass rusher non offre garanzie, è dotato comunque di una buona mobilità e di una certa reattività quando si tratta di contrastare il gioco di corse avversario, ed ha inoltre dimostrato, nel corso della carriera collegiale, di saper occupare con facilità i bloccatori, aprendo la strada ai compagni di squadra per mettere a segno il placcaggio decisivo. In questo suo primo anno in NFL dovrebbe alternarsi con Sean Lissemore, attuale starter come nose tackle.
Round 6, pick 201: Marion Grice, RB, Arizona State Sun Devils
Runner istintivo e paziente che ha dimostrato di saper dare un grandissimo contributo anche al di fuori del backfield, quando si stacca per ricevere il pallone messo in aria dal proprio quarterback, e che può costruirsi un buon futuro come attore principale nei terzi down o nelle formazioni dove il runninback è chiamato ad agire da ricevitore aggiunto; per conquistarsi questo spazio Grice dovrà comunque mettere su peso, perchè difficilmente riuscirà ad evitare il contatto con i difensori avversari come faceva in NCAA, nascondendosi alla loro vista fino a quando gli si apriva lo spazio per correre all’esterno della linea di scrimmage. Visto come è stato utilizzato Danny Woodhead l’anno passato dai Chargers, non è da escludere che il prodotto dei Sun Devils venga sviluppato, in prospettiva, per sostituirlo nel prossimo futuro.
Round 7, pick 240: Tevin Reese, WR, Baylor Bears
Receiver velocissimo e dotato di ottime mani, nella spread offense di Baylor era l’arma prescelta quando coach Briles decideva di colpire sul profondo, una situazione di gioco che esaltava, pesantemente, tutte le sue qualità migliori; al piano di sopra dovrà probabilmente riciclarsi come slot receiver, e la preoccupazione più grande a riguardo è la sua struttura fisica, che difficilmente gli permetterà di passare indenne le prime cinque yards prima di vedere la luce e quindi sviluppare la traccia in campo aperto. Proprio per questo la sensazione è che Reese dovrà lavorare parecchio in sala pesi prima di vedere il campo, dove potrebbe certamente trovare una sua dimensione, visto che l’attacco dei Chargers ha comunque bisogno di un playmaker in grado di spaccare in due le partite con un big play.
Undrafted free agent: Portland State RB D.J. Adams; West Texas WR Torrence Allen; North Texas WR Brelan Chancellor; Arizona State S Alden Darby; Auburn CB Chris Davis; Washington CB Greg Ducre; New Haven TE Michael Flacco; Oregon State WR Micah Hatfield; Arkansas WR Javontee Herndon; New Mexico OG DJ Johnson; Utah DL Tenny Palepoi; Wofford LB Alvin Scioneaux; Nebraska OT Jeremiah Sirles; Nevada P Chase Tenpenny; Boise State DL Ricky Tjong-A-Tjoe; Illinois State LB Colton Underwood; Boston College OT Ian White
Voto Finale: 7
Poche scelte ma assolutamente ben spese per i Chargers, che hanno coperto tutti i needs del roster andando a pescare i giocatori più adatti per la tipologia del loro gioco, partendo da Jason Verrett fino ad arrivare a Grice e Reese, due progetti che, se sviluppati, potrebbero fornire quel pizzico di impredivibilità in più all’attacco guidato da Philip Rivers. Solidissime le scelte di Attaochu e Carrethers, che molto probabilmente riusciranno a ritagliarsi un buono spazio già nel corso della loro roookie season, e buona anche la chiamata spesa su Watt, che non dovrebbe aver alcuna difficoltà ad imporsi come backup primario nelle posizioni interne della linea offensiva.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…