Houston Rockets 98 – 106 Oklahoma City Thunder

Nella prima partita in cui si ritrovano di fronte dopo i controversi fatti della scorsa stagione (si legga infortunio del numero 0 di OKC a gioco praticamente fermo) Westbrook non cerca vendette ma gioca a basket e segna 24 punti con 7 assist e 4 palle recuperate.

Il mascherato Beverley si ferma a 2 punti e 5 falli in 25 minuti e tanta, tantissima frustrazione. Il loro duello è comunque una battaglia senza esclusione di colpi. Nel primo quarto – manco a farlo apposta – si ripropone persino una situazione simile a quella di un anno fa, con Beverley che si frappone energicamente fra il play avversario e la sua panchina, ancora una volta dopo che era già stato chiamato il minuto di sospensione.

Si scaldano gli animi ma la partita prosegue col fallo tecnico assegnato al numero 2 rosso. Solo un minuto dopo però i due contendenti si riazzuffano nuovamente su una palla sporcata a metà campo. Dopodiché Westbrook, abbastanza sorprendentemente per i suoi numerosi detrattori, riesce a incanalare tutta la rabbia e la voglia di rivalsa nel suo gioco, mantenendo il controllo per tutto il resto della partita.

Segna 11 punti nei 6:19 finali del secondo quarto permettendo ai Thunder di andare al riposo sul 56-41. Nel secondo tempo i Rockets si riavvicinano più volte con le giocate di Asik, Parsons, Garcia e Lin (Howard non pervenuto) ma soprattutto  grazie alla ritrovata vena del Barba, che piazza alcuni acuti che portano il suo bottino finale a 28. Gli avversari però hanno Kevin Durant che palleggia, si arresta e tira da 3 come se fosse al campetto, incurante della pur competente marcatura di Garcia.

Vince OKC semplicemente perché KD gioca come Jordan, solo 2 metri più lontano dal canestro. Finirà con 42 punti, 5 rimbalzi e 4 assist.

Boston Celtics 83 – 94 Indiana Pacers

Si interrompe la striscia di 4 sconfitte consecutive – la peggiore in stagione – per i balbettanti Pacers di questo periodo. Come al solito, nei momenti di estrema difficoltà, la banda di Vogel si rifugia nelle sapienti mani di David West. L’ala forte da Xavier segna 24 punti, mandando a segno tutti i tiri pesanti nel finale.

Fin lì però, soprattutto nella prima parte di gara, era stato l’esordiente in maglia giallo-blu Andrew Bynum a fornire un apporto decisivo alla causa dei suoi, stante anche l’assenza del centro di riserva Mahinmi. L’ex-afro segna 8 punti, catturando 10 rimbalzi in 16 minuti di gioco.

Indiana, nonostante la prestazione sbiadita di George e Stephenson, tira un sospiro di sollievo ma l’avversario era poca cosa questa notte.

Portland Trail Blazers 99 – 109 Memphis Grizzlies

Grazie ai 19 punti di Marc Gasol ed ai 18 + 12 rimbalzi di Zach Randolph, i Grizzlies conquistano la vittoria e con essa il momentaneo seed numero 8 nella griglia playoff ad ovest, con 1 gara di vantaggio sui Phoenix Suns.

Per Memphis ci sono anche 17 punti da Conley, 16 da Lee e 14 da Mike Miller. Damian Lillard mette a referto una prestazione da 32 punti ma con 8-21 dal campo, LaMarcus Aldridge colleziona 19 punti e 10 rimbalzi (8-23 al tiro).

I padroni di casa prendono il largo all’inizio del quarto periodo. Da lì i Blazers riescono solo a mettere in scena dei timidi tentativi di rimonta che non vanno oltre il -9.

San Antonio Spurs 104 – 96 Chicago Bulls

Gli Spurs passano anche sull’infuocato campo dei Bulls. Ginobili segna 22 punti, Parker 20 con 9 assist e San Antonio conquista la settima W di fila (10 vittorie nelle ultime 11 gare). I nero-argento generano troppo attacco anche per una difesa arcigna come quella allestita dal diabolico Thibodeau e guidata dall’instancabile figlio del tennista. Il primo quarto finisce 38-14, al riposo di metà gara il punteggio parla di un impietoso 61-33.

San Antonio, che è già la migliore compagine della lega per percentuale di tiro da 3 punti, fa registrare un ottimo 12-21 da oltre l’arco (4 solo di Manu). Dall’altra parte ancora una buona prestazione per D.J. Augustin, autore di 24 punti, 23 sono invece i punti di Butler.

Dallas Mavericks 85 – 108 Golden State Warriors

Jordan Crawford segna 19 punti, Andrew Bogut fa 15+10 e i Warriors conquistano la quinta vittoria consecutiva, mettendosi a distanza di sicurezza dalle squadre che si trovano nel limbo della Western Conference e che, nonostante una stagione ampiamente positiva, non sono ancora sicure del posto playoff. Inoltre mettono nel mirino i rivali di Division dei Clippers, coi quali dovranno ancora vedersela da qui alla fine della regular season.

Golden State surclassa Dallas al tiro (51.2% contro un modesto 36.6% degli avversari) e la supera a rimbalzo: 46-40 in favore della squadra di casa. Costruisce un vantaggio di 24 punti all’inizio del quarto periodo e non si volta più indietro.

Milwaukee Bucks 101 – 112 Minnesota Timberwolves

Classica giornata in ufficio per Kevin Love che, con una prova da 27 punti, 10 rimbalzi e 6 assist, guida i suoi ad una vittoria che mantiene accesa qualche residua speranza di post season. Finalmente J.J. Barea interrompe la serie balistica negativa che lo aveva visto protagonista nelle ultime partite, segnando 19 punti con 7-10. Per i Bucks il migliore è Knight con 21 punti.

Sacramento Kings 89 – 99 Detroit Pistons

Se i Pistons avessero difeso fin dall’inizio come hanno fatto coi Kings stanotte (ospiti tenuti a soli 11 punti nel terzo quarto), sicuramente oggi potrebbero coltivare velleità di playoff maggiori nella non proprio competitiva Eastern Conference. Josh Smith segna 24 punti, Stuckey 23.  

 

One thought on “NBA – I Thunder respingono l’assalto dei Rockets, vncono Pacers, Spurs e Warriors

  1. Durant è mostruoso…la definizione “gioca come Jordan, ma a due metri in più dal canestro” è quanto di meglio si possa dire…esagerato…

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