DALLAS COWBOYS at TAMPA BAY BUCCANEERS 6-10
Nonostante i 2 intercetti subiti, entrambi da Jeff Heath, Jameis Winston, 22 su 39 per 364 yards, riesce a condurre alla vittoria i Buccaneers sfruttando le difficoltà dell’attacco avversario sotto la guida di Matt Cassel, 19 su 30 per 196 yds, che dopo essere passato per due volte in vantaggio, con altrettanti field goal, da 42 e 53 yards, di Dan Bailey, si arrende nel quarto finale al ritorno dei padroni di casa, rimasti in partita con un piazzato, da 52 yds, di Connor Barth.
A decidere la sfida, il rookie quarterback, che a cinquantaquattro secondi dal termine trova la corsa vincente, andando a segno da 1 yard; prima, lo stesso numero 3 era stato graziato da un holding fischiato alla difesa di Dallas, che di fatto ha annullato il fumble commesso mentre cercava di superare la linea di meta. Nel drive successivo, l’ultimo dei Cowboys, l’intercetto messo a segno da Bradley McDougald, su un lancio leggermente lungo per Dez Bryant, che pone fine alle ostilità.
CAROLINA PANTHERS at TENNESSEE TITANS 27-10
Match combattuto nel primo tempo tra Carolina e Tennesse, con i primi che provano a fuggire per 2 volte, prima con una corsa, da 16 yards, di Jonathan Stewart, poi con una ricezione, da 1 yd, di Ed Dickson, ma vengono tenuti a distanza ravvicinata dai padroni di casa, che restano ampiamente in partita grazie alla run, da 25 yards, di Dexter McCluster, e al field goal, da 45 yds, trasformato da Ryan Succop, al termine di un drive ben orchestrato da Marcus Mariota, 16 su 24 per 185 yards.
Lo stesso quarterback rookie dei Titans inizia in modo pessimo i secondi trenta, facendosi pizzicare nella prima serie offensiva da Kurt Coleman, aprendo la strada alla fuga definitiva degli ospiti, che allungano con 2 piazzati, da 48 e 19 yds, di Graham Gano, e chiudono ogni discorso prima del two minute warning, con Cam Newton, 21 su 26 per 217 yards, che va a segno con una corsa da 2 yds.
NEW ORLEANS SAINTS at WASHINGTON REDSKINS 14-47
La difesa dei Saints mostra tutti i propri limiti e crolla già ad inizio secondo quarto, quando comincia a mostrare il fianco ai Redskins, consentendogli di prendere il largo dopo una ventina di minuti piuttosto combattuti, in cui i due team avevano dato vita ad un botta e risposta con i touchdown realizzati da Jordan Reed e Jamison Crowder, entrambi su ricezioni, da 16 e 11 yards, e da Brandin Cooks, 5 prese per 98 yds, servito in 2 occasioni, con lanci da 4 e 60 yards, da Drew Brees, 19 su 28 per 201 yds.
Dopo il secondo pareggio siglato dal receiver al secondo anno da Oregon State, è ancora Kirk Cousins, 20 su 25 per 324 yards, a riportare davanti Washington, servendo a Matt Jones un pass che si trasforma in un big play da 78 yds, con il quale la franchigia della capitale torna a condurre, prima di allungare con 2 piazzati, da 35 e 23 yards, di Dustin Hopkins; lo stesso kicker, apre e chiude, con altri 2 field goal da 40 e 22 yds, il secondo tempo, nel quale gli ‘Skins vanno a segno ancora con Reed, su presa da 8 yards, e con Dashon Goldson, abile a riportare in meta un intercetto messo a segno, ai danni di Brees, sulle 35 yds di New Orleans.
DETROIT LIONS at GREEN BAY PACKERS 18-16
Sessantuno tentativi di passaggio non bastano ad Aaron Rodgers, 35 completi per 333 yards, per condurre alla vittoria i suoi Packers, sconfitti dai redivivi Lions nella sfida divisionale del Lambeau Field, dove proprio questi ultimi si erano ritrovati ad inseguire all’inizio, dopo che i padroni di casa erano passati in vantaggio con Mason Crosby, su FG da 44 yds; a pareggiarlo il piazzato, da 49 yards, del collega Matt Prater, che si ripete, da una distanza di 51 yds, in apertura di ultimo quarto, successivamente ad un allungo siglato da Brandon Pettigrew, su ricezione da 2 yards.
Proprio nel periodo finale, la reazione di Green Bay, che prova a rimanere agganciata alla partita con Richard Rodgers, presa da 4 yds, prima di un nuovo vantaggio di Detroit ad opera di Lance Moore, destinatario del pass, da 4 yards, con cui Matthew Stafford, 24 su 38 per 242 yds, da la spinta decisiva ai suoi; serve infatti a poco il forcing finale del team allenato da coach McCarthy, che accorcia nuovamente con Justin Perrillo, ricezione da 11 yds, prima di arrendersi definitivamente a pochi secondi dal termine, sul field goal, da 52 yards, fallito da Crosby.
MIAMI DOLPHINS at PHILADELPHIA EAGLES 20-19
Tornano a perdere gli Eagles, messi subito in affanno da Miami ad inizio partita, con un calcio, trasformato da 42 yards di distanza, di Andrew Franks, e costretti ad inseguire già nel corso del primo quarto, quando riescono comunque a ribaltare il parziale grazie ai touchdowns di Josh Huff, ricezione da 2 yds, Ryan Mathews, corsa da 1 yard, e alla safety messa a segno da Walter Thurmond III.
Passati agevolmente a condurre, si fanno riavvicinare dai Dolphins nei secondi quindici, nei quali accorciano il kicker, su piazzato da 22 yds, e Lamar Miller, servito da un pass da 13 yds di Ryan Tannehill, 21 su 36 per 317 yards; lo stesso quarterback porta in vantaggio gli ospiti in apertura di ultimo quarto, pescando, con un lancio da 4 yds, Jarvis Landry, e decide di fatto la sfida, visto che Philadelphia riesce a ridurre lo svantaggio solo con Caleb Sturgis, su FG da 37 yards, prima di crollare definitivamente nel finale, quando Mark Sanchez, 14 su 23 per 156 yds, chiamato a sostituire l’infortunato Sam Bradford, si fa intercettare da Reshad Jones in endzone.
CHICAGO BEARS at ST.LOUIS RAMS 37-13
Continua a palesare difficoltà nello sviluppo del passing game St.Louis, alla quale, questa volta, non basta Todd Gurley, a segno in apertura con una run da 6 yards, per rimanere in partita fino all’ultimo, nonostante abbia combattuto punto a punto con Chicago per l’intera durata del primo quarto, segnato dal big play di Zach Miller, ricezione da 87 yds, e dai 2 field goal, uno per parte, trasformati da Greg Zuerlein, 36 yards, e Robbie Gould, 35 yds.
Nel secondo periodo sono infatti i Bears ad allungare in maniera decisa, grazie all’ottimo stato di forma di Jay Cutler, 19 per 24 per 258 yards, che confeziona 2 touchdown pass, da 2 e 83 yds, per il già citato Miller e per Jeremy Langford; il rookie runningback si ripete a meno di cinque minuti dalla fine del match, con una corsa da 6 yards che fissa il risultato finale sul 37 a 13, dopo altri 3 piazzati, da 38, 37, e 36 yds, messi a segno dai due kicker.
JACKSONVILLE JAGUARS at BALTIMORE RAVENS 22-20
Partita combattuta tra Jaguars e Ravens, con i primi che passano subito in vantaggio grazie ad un touchdown, su ricezione da 5 yards, di Allen Hurns, al quale risponde, ad inizio secondo quarto, Crockett Gilmore, servito da un pass da 10 yds di Joe Flacco, 34 su 45 per 316 yards, abile a colpire nuovamente, qualche minuto più tardi, in coppia con il rookie Maxx Williams, alla prima segnatura da professionista, su presa da 13 yds, a poca distanza dal nuovo tentativo di allungo ospite firmato da Jason Myers, su calcio da 21 yards.
Intercettato in 2 occasioni da Devon House in apertura di terzo periodo, il quarterback di casa non riesce ad incidere, e consente a Jacksonville di avvicinarsi ulteriormente con un nuovo piazzato, da 45 yds, del kicker, messo a segno nel primo drive offensivo dopo l’intervallo; il trend non cambia anche nel quarto finale, in cui gli ospiti ribaltano il parziale con Allen Robinson, ricezione da 15 yards, prima di essere nuovamente superati da Baltimore, a segno con Chris Givens, su presa da 14 yds. A mettere tutti d’accordo ci pensa però Blake Bortles, 22 su 45 per 188 yards, che dopo essersi fatto intercettare da Lardarius Webb, si fa perdonare guidando il drive decisivo, conclusosi con il FG, da 53 yds, del già citato Myers.
CLEVELAND BROWNS at PITTSBURGH STEELERS 9-30
Meno impegnativa del previsto, per Pittsburgh, la sfida divisionale con i Browns, aperta da un piazzato, da 24 yards, di Chris Boswell, protagonista assoluto di un primo quarto a totale appannaggio dei kicker, con lui, autore anche di un altro FG da 34 yds, e il collega Travis Coons, a segno da una distanza di 23 yards, ad occupare le luci della ribalta fino a quando non sale in cattedra Ben Roethlisberger, 22 su 33 per 399 yds, che dopo essersi ripreso lo starting spot a causa dell’infortunio subito da Landry Jones, confeziona 2 TD pass, da 4 yards per Antonio Brown e da 32 yds per Martavis Bryant.
Entrambi i receiver raggiungono la tripla cifra, ma è il talento da Central Michigan a risultare ancora una volta decisivo, mettendo a segno il TD, su big play da 56 yards, che pone fine alla partita; nel mezzo, un altro piazzato, da 25 yds del kicker, e una meta realizzata da Johnny Manziel, 33 su 45 per 372 yards, che dopo un po’ di sfortuna ed errori, serve Gary Barnidge con un lancio da 7 yds, rendendo meno amara la sconfitta di Cleveland.
MINNESOTA VIKINGS at OAKLAND RAIDERS 30-14
Parte bene Minnesota, che segna già al termine del drive di apertura con Rhett Ellison, innescato da un lancio da 11 yards di Teddy Bridgewater, 14 su 22 per 140 yds, presente nonostante il colpo alla testa subito la scorsa settimana contro i Rams; il vantaggio viene gestito piuttosto bene dagl’ospiti che, complice un intercetto messo a segno da Terence Newman, incrementano il divario con 2 piazzati, da 20 e 38 yards, di Blair Walsh, prima di essere raggiunti e superati dai Raiders nell’ultima parte del secondo periodo, quando Derek Carr, 29 su 43 per 302 yds, confeziona 2 TD pass, da 10 e 34 yards, per Clive Walford e Andre Holmes.
La gioia dei padroni di casa dura però lo spazio di pochi secondi, ovvero il tempo necessario a Cordarelle Patterson per riportare avanti i Vikings con un kickoff return di 93 yds prima dell’intervallo; al rientro in campo, i due team si sfidano senza affondare il colpo fino al quarto finale, quando la franchigia guidata da Zimmer allunga ulteriormente con il field goal da 34 yards del kicker, che si fa perdonare gli errori precedenti e costringe Oakland a forzare, incorrendo in un nuovo errore del QB, fermato ancora una volta dall’ex cornerback dei Bengals. Appena dopo il two minute warning, chiude il match Adrian Peterson, con una run da 80 yds che gli consente di eguagliare O.J. Simpson con la sesta prestazione sopra le 200 yards, 26 portate per 203 yds, della carriera.
KANSAS CITY CHIEFS at DENVER BRONCOS 29-13
Il giorno in cui Peyton Manning, 5 su 20 per 35 yds, diventa il quarterback ad aver lanciato più yards nella storia della NFL, coincide con la sua peggior prestazione da professionista, determinata da alcuni infortuni latenti, come ammesso dallo stesso numero 18 al termine della partita, e da ben 4 intercetti lanciati nei primi tre quarti di gioco, nel corso dei quali è stato fermato da Marcus Peters, Sean Smith, Josh Mauga e Ron Parker; una serie di errori che ha consentito ai Chiefs di prendere il largo con Chacandrick West, a segno su run da 4 yds, e con Cairo Santos, autore di 5 field goal, da 48, 49, 34, 33, e 50 yards.
Ad inizio ultimo quarto, ulteriore allungo ospite con il runningback al secondo anno da Abilene Christian, che risponde con un big play da 80 yds, su pass di Alex Smith, 17 su 31 per 204 yards, all’ennesimo pallone pizzicato dalla propria defense, con Eric Berry che da il benvenuto a Brock Osweiler, 14 su 24 per 146 yds, gettato nella mischia da coach Kubiak per cercare di raddrizzare la situazione; cosa che riesce, solo parzialmente, ai Broncos nel finale, quando lo stesso quarterback guida due drive vincenti, conclusi con la corsa, da 1 yard, di Ronnie Hillman, e con la ricezione, da 7 yds, di Andre Caldwell.
NEW ENGLAND PATRIOTS at NEW YORK GIANTS 27-26
Un drive lunghissimo in apertura di partita consente ai Patriots di passare per primi in vantaggio, grazie ad una presa, da 1 yard, di Scott Chandler, alla quale replica, nella serie immediatamente successiva, il solito Odell Beckham jr., a segno su un big play da 87 yds; nel secondo periodo, Stephen Gostkowski prova a riportare avanti gli ospiti, con un FG da 31 yards, ma dopo un nuovo pareggio firmato dal suo collega Josh Brown, piazzato da 37 yds, è New York a ribaltare il parziale, con Dwayne Harris servito da un pass, da 1 yard, di Eli Manning, 24 su 44 per 361 yds.
Trovato il vantaggio, i padroni di casa provano a gestire il match affidandosi ai calci, da 38 e 53 yards, del kicker, che gli consentono di tenere a distanza gli avversari, rifattisi sotto con una run, da 1 yd, di LeGarrette Blount; ad inzio ultimo quarto, il touchdown del sorpasso, con Tom Brady, 26 su 42 per 334 yards, che serve Rob Gronkowski con un pass da 76 yds, prima di farsi intercettare da Trumaine McBride e ridare speranza ai Giants, che tornano a condurre con un field goal, da 29 yards, di Brown. Ad un secondo dal termine, è però ancora Gostkowski, che centra i pali da una distanza di 54 yds, a gelare il pubblico, di fede newyorkese, presente al MetLife Stadium.
ARIZONA CARDINALS at SEATTLE SEAHAWKS 39-32
Inizia malino la domenica sera dei Cardinals in quel di Seattle, dove non riescono ad incidere per tutta la durata del primo quarto, chiuso con l’intercetto subito da Carson Palmer, 29 su 48 per 363 yards, fermato da Earl Thomas prima di riuscire ad incidere su una partita che ha regalato le prime emozioni in apertura di secondo periodo, quando gli stessi ospiti trovano un doppio vantaggio grazie a Chandler Catanzaro, piazzato da 33 yds, e Frostee Rucker, abile a fermare il QB avversario nella propria endzone; la safety mette ancora più in difficoltà i padroni di casa, che non riescono a rispondere e subiscono altre 2 segnature da parte degli avversari, a segno, in entrambe le occasioni, con Michael Floyd, su ricezioni da 27 e 35 yards.
La reazione, timida, dopo il two minute warning del primo tempo, quando il fullback Will Tukuafu fa capolino in aerea di meta con una portata da 1 yd, alla quale replica, con un calcio da 43 yards, poco dopo il kicker di Arizona, unico a tenere botta nel tentativo di rimonta Seahawks durante il terzo quarto, quando, dalla stessa distanza, consente ai suoi di mantenere un minimo margine dopo il FG, da 31 yds, di Steven Hauschka e la meta su ricezione, da 32 yards, di Doug Baldwin, che permette a Russell Wilson, 14 su 32 per 240 yds, di rifarsi dell’intercetto precedente subito da Tyvann Mathieu.
La spinta offensiva dei padroni di casa raggiunge il culmine ad inizio ultimo quarto, con Marshawn Lynch che entra in endzone con una corsa da 3 yards che riduce ulteriormente un divario destinato ad essere annullato un paio di minuti più tardi, grazie a Bobby Wagner, che recupera un fumble di Palmer e riporta l’ovale in meta, al termine di un ritorno da 22 yds; i Cards, che in precedenza avevano accumulato un buonissimo vantaggio, non si scoraggiano, e trovano la forza di ribaltare nuovamente il parziale, prima con Jermaine Gresham, su persa da 14 yards, e poi con Andre Ellington, su run da 48 yds. La segnatura del RB da Clemson, chiude di fatto la partita, serve a poco, infatti, il piazzato, da 46, del già citato Hauschka, che fissa il risultato sul 39 a 32 per gli ospiti, confermatisi i padroni della NFC West.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
Partita da batticuore questa notte! Negli ultimi 8 minuti succede di tutto! Intercetto per un lancio corto (l’unico da ere a questa parte) di Brady…Fallo stupido + TD annullato a Blount nel momento cruciale e così dopo una lunga run FG di Brown per NYG (anzi potevano consumare anche più tempo). Con 01:48 sul cronometro ripartiamo e Brady quasi viene nuovamente intercettato… (infarto rischiato) fortunatamente errore da parte del giocatore dei NYG ( no ricordo il nome XD) che si fà scappare la palla. Brady torna ad essere quel fenomeno che è e grazie ad un ottimo lavoro corale SG riesce a mettere il FG della vittoria. Siamo 9-0 e ora altra sfida tosta contro i Bills e poi sotto con i Broncos.
Go Pats!
Dimenticavo che la sfortuna ci perseguita e dopo il povero Dion Lewis ora anche Julian Edelman… senza contare gli “acciaccati”
Ho seguito i miei Raiders con la vana speranza che questa fosse una stagione migliore delle passate. Purtroppo sono andato a letto con il dente avvelenato, troppi errori banali ed una difesa inerme contro le corse di Minnesota.