Prima o poi doveva succedere, e dopo cinque vittorie consecutive, i Falcons si fermano nel Thursday Night Football contro i Saints, in un Superdome che ha fatto da sfondo alla secondo win stagionale dei padroni di casa, reduci da un inizio da incubo che li aveva condotti nei bassifondi della National Conference.
A segno al termine del primo drive offensivo del match con Mark Ingram, su corsa da 2 yards, New Orleans incrementa il punteggio poche azioni più tardi, quando il linebacker Michael Mauti, cresciuto nei dintori della città della Lousiana, dove il padre Rick aveva giocato professionista per qualche anno, ha bloccato il punt calciato da Matt Bosher e ha riportato l’ovale in endzone, al termine di un ritorno da 4 yds.
Nella serie successiva, in apertura di secondo quarto, Atlanta riesce ad accorciare le distanze con Roddy White, ricezione su passaggio da 7 yards di Matt Ryan, 30 su 44 per 295 yds, ma non riesce a dare seguito al suo sforzo, subendo altre due segnature dei Saints dopo l’intervallo, quando il team guidato da Sean Payton allunga con Zach Hocker, field goal da 31 yards, e Ben Watson, presa da 2 yds.
Il tight end, servito da un lancio di un positivissimo Drew Brees, 30 su 39 per 304 yards, realizza di fatto la meta che decide l’incontro, visto che i Falcons, sotto di 17 punti, non riescono a completare il disperato tentativo di rimonta messo in piedi nel quarto finale, ed aperto da un rushing TD, da 25 yds, di Devonta Freeman.
Il prodotto di Florida State, in questo momento uno dei giocatori più in forma della NFL, riesce a ripetersi a 1:29 dal termine, completando una ricezione da 13 yards su pass del proprio QB, ma la sua ottima prestazione, 156 yds e 2 touchdowns, non serve ad Atlanta per rimanere imbattuta, visto che poco prima, a mantenere inalterate le distanze, ci aveva pensato ancora Ingram, a segno su corsa da 1 yard.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…