HOUSTON TEXANS at CAROLINA PANTHERS 17-24
Non inizia certamente con il piede giusto il nuovo starter di Houston Ryan Mallett, che chiude con 27 completi su 58 per 244 yards, 1 TD e 1 INT, costretto ad arrendersi alla buonissima difesa dei Panthers nel secondo tempo dopo aver cercato, invano, di mantenere i texani in partita ad inizio terzo quarto, quando ha confezionato il passaggio, da 7 yds, in endzone per Garrett Graham, ricucendo lo svantaggio accumulato nei trenta minuti precedenti; in vantaggio con un piazzato da 43 yards di Randy Bullock, i Texans si erano infatti raggiungere e superare da Ted Ginn, a segno su una presa da 25 yds, e Graham Gano, FG da 28 yards.
Una doppia segnatura che aveva consegnato ai Panthers le chiavi del match, prima del pareggio firmato dal TE veterano e di un nuovo allungo ad opera di Cam Newton, 18 su 37 per 195 yards, 2 TD pass e 1 INT; il quarterback, esaltato dalla presenza di Stephen Curry, incaricato di aprire le danze suonando la “Keep Pounding drum”, ha deliziato gli spettatori del Bank of America Stadium con una corsa da 2 yds conclusa con un salto mortale in avanti all’interno dell’area di meta avversaria. Pochi minuti più tardi, il bis, con un lancio da 36 yards ricevuto da Corey Brown, per il touchdown decisivo che ha annullato ogni tentativo di rimonta di Houston, ancora a segno, prima della fine, con una run da 6 yds di Mallett.

ARIZONA CARDINALS at CHICAGO BEARS 48-23
Aprono con il botto gli ospiti, che gelano il Soldier Field già nella prima azione della partita, andando a segno con David Johnson, su kickoff return da 108 yards; realizzazione che preannuncia una pessima giornata ai Bears, in grado di tenere il passo degli avversari solo per un tempo, in cui si sono trovati costantemente ad inseguire, rispondendo con Joshua Bellamy, ricezione da 48 yds, e Jeremy Langford, run da 1 yard, alla meta d’apertura e alla segnatura successiva di Jaron Brown, pescato con un pass, 6 yds, da Carson Palmer, 17 su 24 per 185 yards, 4 TD pass e 1 intercetto.
Il QB di Arizona sale in cattedra in prossimità dell’intervallo, servendo a Larry Fitzgerald, vero e proprio mattatore del match con 8 prese per 122 yds, il primo dei suoi 3 touchdowns della partita, su reception da 8 yards; un minuto più tardi, il gioco che decide probabilmente l’incontro, con Tony Jefferson che intercetta l’attacco avversario, e Jay Cutler, 8 su 9 per 120 yds, che prova a fermarlo cercando, inutilmente e un po’ goffamente, di placcarlo. Il risultato? I Cardinals incrementano il vantaggio con un ritorno da 26 yards, mentre i Bears rimangono senza il loro starting quarterback.
A sostituirlo il backup Jimmy Clausen, 14 su 23 per 121 yds, che non riesce mai a pungere, costringendo l’attacco del team guidato da John Fox ad accontentarsi di 3 field goal, da 40, 23 e 51 yards, trasformati da Robbie Gould, l’unico a rispondere per le rime al dominio della franchigia di Phoenix, che nel secondo tempo domina, dilagando con le 2 segnature del numero 11, su prese da 28 e 9 yds, e con una nuova corsa del rookie runningback, che entra in endzone dopo una run da 13 yards.

SAN FRANCISCO 49ers at PITTSBURGH STEELERS 18-43
Non c’è storia all’Heinz Field, dove i padroni di casa domano senza tanti problemi i 49ers, già annichiliti nel corso dei primi trenta minuti di gioco con 4 touchdowns e 2 trasformazioni da 2 punti confezionate da un Ben Roethliberger, 21 su 27 per 369 yards e 3 TD pass, in splendida forma; la prima conversione il quarterback la mette a segno dopo il passaggio vincente, 2 yds, servito a Heath Miller sul finire del primo quarto, la seconda poco più tardi, successivamente alla meta su corsa, 2 yards, con cui DeAngelo Williams aveva risposto al FG da 47 yds realizzato da Phil Dawson.
L’ex runningback di Carolina ancora protagonista prima dell’intervallo, quando dalla stessa distanza firma il secondo touchdown personale della giornata, rendendo ancora più ampio il divario di punti che era già stato ritoccato in precedenza da Darrius Heyward-Bey, su ricezione da 35 yds; sempre con il gioco aereo si sblocca San Francisco nel quarto finale, quando Colin Kaepernick, 33 su 46 per 335 yards e 2 TD pass, prova inutilmente a riportare in partita i suoi con i lanci, da 14 e 75 yds, per Anquan Boldin e Torrey Smith, autore anche di una 2-point conversion. Purtroppo per lui, gli Steelers avevano mantenuto invariato il distacco con un’altra portata, da 1 yard, di Williams, prima di chiudere definitivamente i conti con il touchdown finale di Antonio Brown, su presa d 7 yds.

SAN DIEGO CHARGERS at CINCINNATI BENGALS 19-24
Ancora una volta il tanto vituperato Andy Dalton, 16 su 26 per 214 yards e 3 TD pass, guida alla vittoria i Bengals sfoderando una prestazione al limite della perfezione, aperta da un lancio, vincente, da 16 yds per le sicure mani di A.J. Green, senza ombra di dubbio il suo target preferito fin da quando ha messo piede in NFL; il quarterback, dopo una timida reazione di San Diego, che si rifà sotto con i field goal, da 40 e 32 yards, trasformati da Josh Lambo, consente a Cinci di chiudere con un buon vantaggio il primo tempo, servendo Marvin Jones con un passaggio da 45 yds.
Il passing game che da buoni frutti ai padroni di casa non funziona invece per gli ospiti, ottimamente imbrigliati dalla defense guidata da Adam Jones, 9 tackles, nei primi trenta di gioco, e in grado di mettere i primi punti sul tabellone solo al rientro in campo dopo l’intervallo, con Stevie Johnson, pescato da un lancio da 10 yards di Philip Rivers, 21 su 27 per 241 yds; risvegliatosi dal torpore che attanagliava lui e tutto il reparto offensivo dei Chargers, prova a riportare sotto i suoi, ma Mike Nugent prima, su piazzato da 21 yards, e Tyler Eifert poi, su presa da 9 yds, rendono vano ogni tentativo, e il TD pass finale, da 40 yards, per Malcom Floyd rende solamente meno amara la prima sconfitta stagionale.

DETROIT LIONS at MINNESOTA VIKINGS 16-26
Si ripresenta con 29 portate per 134 yards, e 2 fumbles, ma nessun touchdown realizzato Adrian Peterson davanti al pubblico di Minneapolis, che dopo tante incomprensioni gioisce, si dispera, e lotta con lui nel primo match casalingo stagionale dei Vikings, subito avanti con un uno-due firmato da Kyle Rudolph, su ricezione da 5 yds, e Teddy Bridgewater, 14 su 18 per 153 yards, che va a segno su corsa da 1 yd dopo un TD giustamente annullato al numero 28, che tocca il terreno con un ginocchio prima di superare la linea di meta.
Messi in difficoltà dalla partenza sprint di Minnesota, i Lions provano a rimettersi in carreggiata con un FG da 26 yards di Matt Prater, al quale risponde poco più tardi il collega Blair Walsh, con un piazzato da 28 yds, prima di un nuovo tentativo di recupero ospite siglato da Calvin Johnson, su presa da 11 yards; servito da un Matthew Stafford, 32 su 53 per 286 yds, 2 TD pass, 1 intercetto, che durante il match ha avuto qualche problema ad un muscolo pettorale, il WR cerca di mantenere in partita Detroit, allontanata nuovamente dalle segnature di Zach Line, su run da 1 yard, e del già citato Walsh, che centra i pali da 28 yds di distanza. Avanti di 16 punti a poco più di sei minuti dal termine, ai Vikes non resta che controllare, concedendo agli ospiti al sola realizzazione finale di Eric Ebron, su passaggio da 12 yards del proprio QB..

MIAMI DOLPHINS at JACKSONVILLE JAGUARS 20-23
Sfida combattuta tra le due franchigie della Florida, con i “giovani” Jaguars che la spuntano proprio in dirittura d’arrivo, andando a segno, con un field goal da 28 yards di Jason Myers, a quaranta secondi dal termine delle ostilità; prima, lo stesso kicker aveva provveduto a mantenere davanti i padroni di casa trasformando, da 27 yds di distanza, un calcio utile ad allontanare gli ospiti, pronti a rispondere immediatamente, con un FG da 48 yards di Andrew Franks, alla meta iniziale di Allen Robinson, su pass da 3 yds di Blake Bortles, 18 su 33 per 273 yards.
La connessione tra quarterback e receiver al secondo anno funziona anche a metà del secondo quarto, quando Jacksonville allunga ulteriormente, touchdown su ricezione da 46 yds, dopo che Miami aveva provato ad accorciare sempre con il kicker, da una distanza di 41 yards; i Dolphins, decisi a non mollare la presa, riducono ulteriormente il vantaggio poco più tardi, con una presa da 10 yds di Damien Williams, e non demordono neppure dopo che Myers regala altri 3 punti, su calcio da 58 yards, ai suoi. A completare l’operazione rimonta è infatti Jake Stonburner, che riceve un lancio da 5 yds di Ryan Tannehill, 30 su 44 per 359 yards, e impatta il risultato, prima della giocata decisiva del numero 2 di JAX.

TAMPA BAY BUCCANEERS at NEW ORLEANS SAINTS 26-19
Riscatta il terribile esordio della scorsa settimana Jameis Winston, 14 su 21 per 207 yards, risultando decisivo per la vittoria conquistata ai danni dei rivali divisionali di New Orleans, in una sfida aperta da una bomba da 55 yds di Kyle Brindza e infiammata, a poco dall’intervallo, dalla corsa in endzone, 11 yards, di Mark Ingram, alla quale risponde lo stesso rookie quarterback, confezionando un touchdown pass da 15 yds per Vincent Jackson.
Il prodotto di Florida State incide nuovamente sul match nel primo drive offensivo del secondo tempo, concluso con una sua corsa vincente da 1 yard che spiana la strada all’affermazione dei Buccaneers, capaci di allungare prima della fine del quarto con altri due piazzati, da 35 e 22 yds, del kicker, utilissimi per tenere Tampa al riparo da eventuali tentativi di rimonta avversari; impresa che, per poco, non riesce ancora una volta ai Saints, capaci di rifarsi sotto con Austin Johnson, run da 1 yd, e Willie Snead, pass da 16 yards di Drew Brees, 24 su 38 per 255 yds, prima che lo stesso QB si facesse intercettare da Chris Conte nella serie decisiva, riconsegnando l’ovale agli ospiti, pronti a sfruttare l’opportunità con un nuovo field goal, da 30 yards, di Brindza.

ATLANTA FALCONS at NEW YORK GIANTS 24-20
Apre Tevin Coleman, run da 1 yard, e chiude Devonta Freeman, corsa da 2 yds, una sfida, combattuta, in cui i due runningback di Atlanta che lottano dall’inizio del training camp per lo starting spot sono stati assoluti protagonisti, incidendo su un risultato rimasto in bilico fino all’ultimo, e segnato da un ritorno, forse inatteso, dei Falcons nel quarto finale, quando hanno recuperato 10 punti ai Giants, che erano “scappati” in precedenza, poco dopo aver impattato il parziale con una ricezione da 67 yards di Odell Beckham Jr., 7 prese per 146 yds.
Il WR al secondo anno è andato a segno dopo un botta e risposta tra i due kicker, Josh Brown da 38 yards, Matt Bryant da 42 yds, e prima di un nuovo piazzato, da 44 yds del compagno di squadra, che aveva anticipato l’allungo dei padroni di casa siglato da Larry Donell, su pass da 10 yards di Eli Manning, 27 su 40 per 292 yds, in apertura di terzo periodo; la segnatura del TE è stata poi vanificata dalla rimonta finale degli ospiti, favorita dalla solita prestazione monstre di Julio Jones, 13 ricezioni per 135 yards, a secco di touchdowns ma ancora una volta target primario, nonché leader indiscusso, dell’attacco guidato da Matt Ryan, 30 su 46 per 363 yds, che prima della run finale del RB aveva già accorciato servendo con un lancio da 10 yards Leonard Hankerson.

TENNESSEE TITANS at CLEVELAND BROWNS 14-28
Cambia tutto, o quasi, in una settimana per Johnny Manziel, 8 su 15 per 172 yards, che dopo essere stato protagonista in negativo nella sconfitta contro i Jets di sette giorni fa, si riscatta davanti al proprio pubblico lanciando due touchdown pass, e non commettendo alcun errore, nella prima vittoria stagionale dei Browns, già in fuga nei primi due quarti, chiusi in vantaggio di 3 segnature grazie alla corsa da 11 yds di Isaiah Crowell e alle 2 invenzioni di uno scatenato Travis Benjamin, a segno su ricezione da 60 yards e su punt return da 78 yds.
Il receiver, 3 prese per 115 yds, si concede il tris, in tutti i sensi nel finale, ricevendo il terzo TD pass dell’anno, nonché realizzando la terza meta di giornata, del numero 2, che lo spedisce in endzone con un lancio da 50 yards; il touchdown che chiude l’incontro e il box score del match, arriva dopo il timido tentativo di rimonta messo in piedi dai Titans, che avevano provato a rifarsi sotto con le intuizioni di Marcus Mariota, 21 su 37 per 257 yds, autore di 2 passaggi vincenti per Anthony Fasano, 19 yards, e Dorial Green-Beckham, 13 yds.

NEW ENGLAND PATRIOTS at BUFFALO BILLS 40-32
Iniziano bene i Bills di coach Ryan, che vanno subito a segno con Karlos Williams, su run da 2 yards, ma si perdono alla distanza, annichiliti dalla portata di un attacco Patriots che ha ritrovato il vecchio vigore e da una defense che ha concesso pochissimo, intercettando due palloni, con Malcom Butler e Duron Harmon, nei primi trenta minuti di partita; lasso di tempo segnato, irrimediabilmente, dal predominio degli ospiti, capaci di realizzare 3 mete in rapida successione, con Julian Edelman e Rob Gronkowski su ricezione, da 8 e 2 yds, e con Dion Lewis su corsa, da 6 yards, e prendere subito il largo, chiudendo, con un FG da 46 yds di Stephen Gostkowski, un first half nel quale i padroni di casa avevano cercato di limitare i danni con Charles Clay, su presa da 9 yards.
Al rientro in campo la musica non cambia, e dopo il secondo piazzato del kicker, da 21 yds, New England allunga ancora, sempre sull’asse Edelman-Tom Brady, 38 su 59 per 466 yards, che serve il numero 11 con un preciso lancio da 22 yds; la terza trasformazione, da 50 yards di distanza, di giornata dello specialista ospite, da poi il via ad una comeback dei padroni di casa che, davvero per poco, non viene portata a termine nel corso del quarto finale, iniziata con una ricezione vincente da 32 yds di Robert Woods, servito dal quarterback Tyrod Taylor, 23 su 30 per 242 yards.
L’ex Ravens prova a rimettere in carreggiata i suoi, costretti ad inseguire anche a causa dei suoi errori, e dopo aver accorciato ulteriormente con una corsa personale da 7 yds, sfiora l’aggancio lanciando in endzone il receiver SAmmy Watkins, per il quale confeziona un TD pass da 24 yards; trovatasi ad una sola segnatura di distanza dagli avversari divisionali dopo un nuovo field goal, da 25 yds, di Gostkowski, Buffalo si arrende sul terzo intercetto di giornata subito dal proprio QB, che si fa pizzicare da Logan Ryan nell’ultimo drive offensivo della sfida.

BALTIMORE RAVENS at OAKLAND RAIDERS 33-37
Apre con il botto Oakland, che nel giorno che fa da cornice al nuovo career high dell’ancor giovane Derek Carr, 30 su 46 per 351 yards, 3 TD pass, 1 intercetto, mette subito in mostra la nuova stella Amari Cooper, autore di un touchdown, su ricezione da 68 yds, ad inizio partita; poco dopo è il decano dei kicker Sebastian Janikowski, da 23 yards, a dare il via ad un botta e risposta che caratterizzerà tutta la partita, al quale partecipano, nelle prime battute, per i Ravens, Justin Tucker, con un FG da 22 yds, e Crockett Gilmore, servito da un lancio da 26 yards del proprio quarterback.
Joe Flacco, 32 su 45 per 384 yds, 2 touchdown pass, 1 INT, concede il bis nel secondo periodo, cercando, e trovando, nuovamente il tight end, con un passaggio da 9 yards, che segue di poco un nuovo vantaggio dei padroni di casa firmato da Latavius Murray, su run da 1 yd; i due kicker fissano il parziale sul 20 a 20 prima dell’intervallo, ma il veterano dei Raiders da il via ad un secondo allungo dei suoi al rientro in campo, centrando i pali 48 yards di distanza, anticipando di poco la meta di Michael Crabtree, su presa da 29 yds. Nel quarto finale Tucker, con 2 field goal, da 37 e 31 yards, e Lorenzo Taliaferro, con una corsa da 7 yds, consentono a Baltimore di impattare il risultato e poi portarsi avanti di 3 punti, ma a ventisei secondi dal termine, i californiani trovano la giocata decisiva, con il numero 8 che serve al receiver Seth Roberts il touchdown, pass da 12 yards, della vittoria.

DALLAS COWBOYS at PHILADELPHIA EAGLES 20-10
Come accaduto la scorsa settimana, l’esplosivo attacco degli Eagles viene imbrigliato dalla difesa avversaria, e l’attesissima sfida divisionale tra i due team della NFC East vive su equilibri inattesi, con i Cowboys che sfruttano le ottime intuizioni del loro reparto arretrato per mantenere il pieno controllo del match nei primi tre quarti, caratterizzati da una segnatura per tempo, i 2 field goal, da 20 e 28 yards di Dan Bailey, e il ritorno, da 26 yds, di Kyle Wilber sul punt bloccato in apertura di terzo periodo.
Ad inizio del quarto finale arriva l’attesissima reazione ospite, che sfruttano l’infortunio occorso a Tony Romo, 18 su 27 per 195 yds, per provare a rifarsi sotto, accorciando con un piazzato, da 46 yards, di Cody Parkey; con dieci punti da recuperare, Sam Bradford, 23 su 37 per 224 yds, si fa intercettare in 2 occasioni, da Sean Lee e J.J. Wilcox, prima di riuscire a siglare un touchdown, realizzato da Jordan Matthews, su presa da 6 yards, a 1 minuto e 21 secondi dal termine. Meta ininfluente, se non utile al morale, visto che in precedenza Terrence Williams aveva regalato il vantaggio decisivo a Dallas, ricevendo un pass da 42 yds del backup QB Brandon Weeden, 7 su 7 per 73 yards.

SEATTLE SEAHAWKS at GREEN BAY PACKERS 17-27
Ancora priva di Kam Chancellor la Legion of Boom viene strapazzata da Aaron Rodgers, 25 su 33 per 249 yards e 2 TD pass, che a fine partita confessa di aver largamente studiato i filmati del match disputato la scorsa settimana dai vicecampioni NFL ed aver individuato un buco al centro delle loro secondarie, dove ha costantemente colpito nella serata di ieri; costretto a fare a meno di una valida spalla come Eddie Lacy, uscito anzitempo dal campo per una distorsione, il QB dei Packers ha trovato una valida spalla nel vecchio amico James Jones, ancora una volta ricercatissimo dal numero 12 e autore del primo TD, su lancio da 29 yds, dell’incontro.
L’ex WR di Raiders e Giants realizza l’unica meta del primo tempo, che si chiude con i field goal dei kicker Mason Crosby, da 54 e 18 yards, e Steven Hauschka, da 54 yds, che tiene Seattle ancora in corsa; i Seahawks sfruttano l’inerzia favorevole di inizio terzo periodo per raggiungere e superare i padroni di casa, grazie all’uno-due firmato da Fred Jackson e Doug Baldwin, entrambi a segno su lanci, da 5 e 13 yards, di Russell Wilson, 19 su 30 per 206 yds.
Il QB e l’ex RB dei Bills saranno però protagonisti in negativo dell’ultimo quarto, nel quale i loro errori costano carissimi agli ospiti; il primo si fa intercettare da Jayrone Elliott, il secondo invece perde l’ovale e la consegna a Micah Hyde a 22 secondi dal termine del match, azzerando ogni possibilità di rimonta da parte dei suoi, che nel frattempo erano stati nuovamente distanziati da Green Bay, a segno altre 2 volte con il kicker, che ha centrato i pali da 44 e 21 yards di distanza, e con il TE Richard Rodgers, che realizza prima su pass da 5 yards e trasforma la conversione da 2 punti sul lancio dell’omonimo Aaron.

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