Nessuna sorpresa nei match di postseason NFL andati in scena ieri, a passare il turno di Wild Card sono infatti le due compagini che avevano chiuso nella posizione migliore la regular season nelle loro Conference, ovvero Indianapolis e Dallas, rispettivamente quarta in AFC e terza in NFC.
A proseguire il viaggio in postseason per prima la franchigia dell’Indiana, che nel secondo tempo non concede più nulla ai Bengals, chiudendo ogni sbocco a Andy Dalton, 18 su 35 per 155 yards, ancora una volta messo alla graticola al termine di un match perso ai playoffs, il quarto, in serie, della sua ancor giovane carriera.
Dall’altra parte del campo, gioisce invece Andrew Luck, che chiude con 376 yds e 1 solo TD pass all’attivo ma dimostra, ancora una volta, di essere un quarterback tra i migliori del panorama professionistico, dove, da poche settimane, è esploso dirompente il talento di Dan Herron, runningback alla seconda stagione da Ohio State che ha aperto le danze con una corsa da 2 yards.
Da buon ex della sfida, aveva mosso i primi passi nella NFL proprio con la divisa di Cincinnati, il runner punisce subito gli avversari, bravi ad impattare il parziale prima della fine del quarto con il suo collega Jeremy Hill, su run da 1 yd, ultimo TD dei primi trenta, visto che nel secondo periodo entrambe le squadre si limitano a mettere a segno dei field goal.
Prima è il veteranissimo Adam Vinatieri a centrare i pali da 38 e 29 yards distanza, poi tocca all’avversario Mike Nugent accorciare le distanze, su calcio da 57 yds, dopo che il già citato Herron perde un pallone lanciatogli da Luck, in prossimità dell’halftime.
Nel secondo tempo, come anticipato, accelerata decisiva dei Colts, che trovano l’allungo decisivo con il rookie WR Donte Moncrief, a segno su presa da 36 yards, e chiudono definitivamente i conti con altri 2 piazzati, da 22 e 53 yds del kicker numero 4.
Nell’altro match della serata, buono l’inizio dei Lions, che volano sul 14-0 grazie alle mete di Golden Tate, ricezione da 51 yards, e Reggie Bush, abile a slalomare tra le maglie della difesa avversaria e depositare il pallone in endzone dopo una corsa di 18 yds; a quest’ultimo risponde, a poco più di un minuto dall’intervallo, Terrance Williams, receiver alla seconda stagione da Baylor che si fa trovare libero su una bomba da 76 yards del proprio quarterback.
Con pochissimo tempo rimasto sul cronometro, gli ospiti trovano comunque il modo di colpire ancora, con un field goal, da 39 yds, di Matt Prater, che concede un vantaggio di 10 punti a Detroit all’intervallo; lo stesso kicker ex Broncos sarà l’unico a perforare la difesa dei Cowboys nel secondo tempo, facendo centro da 37 yards di distanza.
L’ attacco del team del Michigan, che fino a quel momento si era comportato piuttosto bene, subisce infatti l’iniziativa della difesa texana già all’inizio del terzo quarto, quando Matthew Stafford, 28 su 42 per 323 yds, si fa intercettare, nel drive che apre i secondi trenta, da Kyle Wilber; indizio di come proseguirà la sfida tra le due compagini della National, con i padroni di casa che serrano le fila e puntano con decisione alla vittoria finale e gli ospiti che si sfaldano con il passare dei minuti.
A riportare sotto Dallas ci pensa il solito DeMarco Murray, che celebra la sua prima apparizione in postseason andando a segno su corsa da 1 yard in chiusura del terzo periodo, anticipando la cavalcata finale dei suoi, che accorciano ulteriomente nella prima serie dell’ultimo quarto, con un FG da 51 yds di Dan Bailey.
Fermati i Lions, sono ancora i Cowboys a colpire al termine di un drive lunghissimo, chiuso, ancora una volta, da Williams, che riceve un pass da 8 yards di Tony Romo, autore di una buonissima prestazione, conclusa con 19 lanci completati su 31 per 293 yds totali.
Mentre un quarterback gioisce, l’altro si complica la vita in ogni modo possibile, e complice una offensive line che non riesce più a proteggerlo dalle continue incurisioni della difesa di casa, fatica a mettere in piedi il drive utile a recuperare il divario; una prima volta, perde l’ovale e viene salvato da Garrett Reynolds, che placca l’avversario e consente a Riley Reiff di riprendersi il pallone, una seconda, invece, il rookie Demarcus Lawrence non sbaglia più.
Il prodotto di Boise State, infatti, per l’occasione decide di fare tutto da solo, e dopo aver placcato il numero 9 di Detroit, causandogli la perdita dell’ovale, allunga le sue manone e la protegge con tutto il peso del corpo da possibili interventi avversari; il risultato? palla a Dallas, attacco pronto ad inginocchiarsi, Jerry Jones che festeggia come un pazzo nello skybox di Arlington, e lancio dei titoli di coda della partita.
Tra sette giorni, nuova puntata dei playoffs per entrambe, i Cowboys faranno visita ai Green Bay Packers nel gelido, ed inospitale, Lambeau Field, mentre i Colts andranno a giocare al Mile High, contro i Denver Broncos del grande ex Peyton Manning.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…