Dopo tre anni, conclusi con otto vittorie e altrettante sconfitte, Dallas tornerà a chiudere una regular season con segno positivo, grazie alla nona affermazione stagionale ottenuta al Soldier Field di Chicago, dove hanno battuto, al termine di un match durato, di fatto, un solo tempo, i padroni di casa Bears.
Un inizio scoppiettante per i Cowboys, decisi a rifarsi dopo la battuta a vuoto di giovedì scorso, quando hanno subito un stop nella sfida del Thanksgiving contro i rivali di Philadelphia, che aveva aperto la porta ai soliti fantasmi del passato, che volevano la squadra calare vistosamente, soprattutto nell’era Jason Garrett, nel mese di dicembre.
Vecchie paure allontanate dalla corsa vincente di DeMarco Murray, che nel primo quarto della partita ha posto le basi per il suo personale season high, 32 portate per 172 yards, andando a segno da 1 yd, per un 7-0 al quale hanno risposto, nel drive immediatamente successivo, i Bears con l’ex di turno, il tight end Martellus Bennett, su ricezione da 12 yards.
Prima della fine del periodo, nuovo vantaggio ospite con Cole Beasley, che sfrutta gli spazi concessigli dalla difesa avversaria, intenta a controllare i compagni di reparto Bryant e Witten, per far suo un pass da 13 yds di Tony Romo, 21 su 26 per 205 yards, e realizzare il touchdown che consente a Dallas di chiudere davanti il primo tempo, dopo un secondo quarto privo di segnature.
Al rientro dagli spogliatoi errore probabilmente decisivo, per l’esito del match, di Chicago, che perde palla nel drive iniziale del terzo periodo, quando Anthony Spencer colpisce duramente Matt Fortè e consente al teammate Sterling Moore di recuperare l’ovale, consegnandola all’attacco per una replica della giocata effettuata in precedenza, con il QB da Eastern Illinois che serve al WR da Southern Methodist il pass da 21 yds che regala un doppio vantaggio ai Cowboys.
Texani sempre più dominatori della sfida con l’avanzare del quarto, approfittando anche di una offense avversaria che fatica a trovare sbocchi dopo l’uscita dal campo di Brandon Marshall, infortunatosi alle costole in seguito ad un colpo subito dalla safety Barry Church, arrivato in ritardo su una spettacolare presa ad una mano, da 15 yards, completata dal WR dei Bears nel secondo periodo.
Senza di lui Jay Cutler, 32 su 46 per 341 yds, perde momentaneamente ritmo e riferimenti, mostrando il fianco alla difesa di Dallas, che chiude gli spazi e costringe, per due volte, i padroni di casa a puntare; entrambe le occasioni sono sfruttate alla grande da Romo, che ne approfitta per scavare il solco definitivo, prima confezionando il lancio, vincente, da 6 yards, per Gavin Escobar, e poi orchestrando il drive chiuso dalla run da 17 yds, l’unica della partita, di Joseph Randle.
Il runner da Oklahoma, visto in campo per la sola occasione, permette ai Cowboys di chiudere il terzo periodo con un importante vantaggio di 28 punti, che viene amministrato con sagacia nel corso dell’ultimo quarto, quando i Bears si sbloccano e decidono di provare ad intavolare una disperata rimonta, alla quale da il via Alshon Jeffery proprio in apertura dei quindici finali, con una ricezione da 27 yards che riporta sotto Chicago.
A mantenere le distanze, seppur man mano ridotte, ci pensa il kicker degli ospiti, che fiacca il morale dei padroni di casa trasformando un field goal da 35 yds, al quale, gli stessi, ribattono poco dopo con una corsa, da 1 yard, di Matt Fortè, leggermente in ripresa, 13 corse per 26 yds, dopo il passaggio a vuoto di una settimana fa con Detroit, ma decisamente lontano dalla sua forma migliore.
Sempre su corsa, colpisce anche Cutler, che va a segno con una portata da 10 yards che riduce nuovamente al minimo il divario tra i due team, destinato però a riaumentare nella serie immediatamente successiva, chiusa dal secondo piazzato della nottata di Dan Bailey, che nell’occasione centra i pali da 27 yds di distanza.
Dopo il calcio che riporta Dallas avanti di 13 punti, i ragazzi di Marc Trestman provano un ultimo disperato attacco, che si spegne con l’intercetto messo a segno da Orlando Scandrick, abile a mettere le mani sull’ovale lanciata in direzione di Josh Morgan e fermare un bel drive dei Bears, giunti in pochissimo tempo sulle 10 yards dei Cowboys.
Sul pallone pizzicato dal defensive back ospite, si chiude di fatto la partita, sul punteggio finale di 41 a 28 in favore dei texani, che da questa notte intravedono i primi, luminosi, spiragli di postseason.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…