Charlotte Hornets – Los Angeles Clippers 92 – 113
I Clippers, dopo la sconfitta che aveva mostrato tutti i loro limiti e risvegliato le paure della scorsa stagione contro Memphis , vincono bene la prima di una lunga serie di partite che li porterà lontano dalla città degli angeli. Un CP3 sugli scudi con 22 punti, 15 assist e 5 rimbalzi, guida, insieme a Griffin (22 punti e 16 rimbalzi), i compagni alla conquista della Time Warner Cable Arena, contro un avversario mai realmente in partita, nel quale, nonostante un Kemba Walker da 15 punti, 6 assist e 5 rimbalzi, restano evidenti i problemi legati all’ambientamento di Lance Stephenson.
Cleveland Cavaliers – Orlando Magic 106 – 74
La partita sicuramente più attesa della notte per le note vicende che negli ultimi giorni hanno coinvolto i Cavs, David Blatt ed, in particolare, la pazienza non infinita di Lebron James. Come al solito, dopo determinate dichiarazioni, il Re tende sempre a non sfigurare, ed anche questa volta, contro i poveri Magic, si prende la scena chiudendo con 29 punti, 11 assist, 4 rimbalzi e 3 recuperate che permettono ad una Cleveland, ancora piena di problemi, soprattutto di applicazione difensiva e di sistema di squadra offensivo (non è semplice giocare con tre giocatori che vogliono la palla in mano), di asfaltare dei Magic che, tranne Oladipo (22 punti, 9 rimbalzi) e Vucevic (18 punti, 13 rimbalzi), hanno ben poco per poter contrastare i Cavs.
Philadelphia 76ers – Portland Trail Blazers 104 – 114
Commentare Phila quest’anno è un impresa impossibile, perché, obiettivamente, si stanno realmente impegnando per perderne quante più possibile per tentare una seria e reale ricostruzione nel prossimo futuro. Portland, pur senza brillare, porta a casa una W che fa morale e classifica, anche perché avvenuta in back-to-back in trasferta, anche se, sinceramente, a livello tecnico, ha realmente poco valore. Le cifre: Aldridge passeggia con 33 punti, 11 rimbalzi e 3 assist, mentre per Phila spicca Wroten con 20 punti, 9 assist, 2 rimbalzi, 3 rubate e 1 stoppata.
Toronto Raptors – Phoenix Suns 104 – 100
Toronto continua a volare e batte i Suns nonostante un ultimo quarto da -11 di parziale, portandosi così sul 12-2 di record stagionale e ribadendo che l’Air Canada Centre sarà difficile territorio di conquista per gli avversari quest’anno (9-1 in casa). C’è poco da fare, i Raptors giocano bene e di squadra, divertono e si divertono e le cifre lo dimostrano: portano quasi sempre 5 o più giocatori in doppia cifra. Stanotte, con un Valanciunas da 27 punti e 11 rimbalzi, insieme al solito DeRozan da 23 punti, stendono Phoenix, a cui non bastano i 25 punti di Beldsoe, seppur conditi da 6 assist, 7 rimbalzi, 2 rubate e 2 stoppate.
Houston Rockets – New York Knicks 91 – 86
Partita tirata, in cui, finalmente, Harden, data l’assenza di Howard, fa l’Harden e, prendendosi la squadra sulle spalle, trascina con 36 punti, 6 assist, 6 rimbalzi, 3 rubate ed 1 stoppata, i Rockets alla vittoria casalinga contro New York. Sponda Knicks tanti problemi, soprattutto di gioco, e percentuali basse, ma la cosa più preoccupante, oltre al record (4-11), è certamente la mancanza totale di un’idea di sistema e soprattutto di un’identità di squadra. Rotazioni lunghissime per i Knicks (ben 12 dei 13 giocatori hanno toccato il campo), un Melo sottotono e veramente nessuna luce in fondo al tunnel.
Dallas Mavericks – Indiana Pacers 100 – 111
Una vittoria che scaccia un po via le prime polemiche. Infatti, in Indiana, così come nella NBA intera, si incominciava a sentir parlare di squadra in crisi dopo una partenza non esaltante (5-8 fino a stanotte). La vittoria in trasferta contro una Signora Squadra come i Mavs potrebbe dare la scossa ai Pacers, i quali, se vogliono realmente fare il salto di qualità, devono iniziare a dare continuità di risultati e di gioco. Uno Sloan da 29 punti, 5 assist e 2 rimbalzi, contribuisce notevolmente alla causa, mentre per Dallas, questa volta, non basta neanche il solito Dirk Nowitzki (22 punti, 11 rimbalzi) per evitare la sconfitta casalinga.
Utah Jazz – Chicago Bulls 95 – 97
A chiudere la notte il ritorno in campo di Rose e Gasol, che corrisponde al ritorno, dopo due sconfitte, alla vittoria di Chicago. Partita molto bella e sempre in equilibrio in cui Hayward fallisce il buzzer beater per vincere, ma che fornisce indicazioni su quanto i Bulls potranno essere competitivi in questa stagione. Butler è ormai un punto saldo di coach T (25 punti in 44 minuti stanotte – giocatore più utilizzato in tutta la lega), ma, come è evidente, le sorti di Chicago dipenderanno dalle condizioni fisiche e dalla continuità che riusciranno ad avere Rose (18 punti in 25 minuti) e Gasol (23 punti e 9 rimbalzi). I Jazz non mollano mai e, soprattutto tra le mura amica, sono e saranno una brutta bestia da affrontare per chiunque. Per i ragazzi di Salt Lake City, su tutti, questa notte, spicca un Favors da 21 punti e 15 rimbalzi.
Guido Bergamo è un avvocato. Grandissimo appassionato di basket fin da bambino. Segue la NBA da quando gattonava. Inoltre è stato un cestista anche a livello semi-professionistico, dove ha giocato come play-guardia. Ora gioca per puro divertimento ed amore per la palla spicchi. Ma quella per l’NBA è una vera malattia!