Alla fine la decisione tanto attesa è arrivata, ed è una mazzata per Minnesota, che negl’ultimi giorni aveva accarezzato l’idea di poter reintegrare a roster la sua stella, il running back Adrian Peterson, dopo che si era concluso il processo per l’accusa di abuso su minore con la condanna, tramite patteggiamento, per un reato minore.
Conclusione che aveva aperto alla possibilità di un rientro immediato nei Vikings del runer da Oklahoma, il cui caso è stato esaminato nella giornata di ieri dalla National Football League per deciderne il futuro.
La stessa lega, da pochi secondi, ha reso pubblica la sua scelta, ovvero di sospendere il giocatore, senza stipendio, per tutto il resto della stagione in corso, quindi per le restanti 6 partite di regular season, e per la prima parte di offseason, indicando come data in cui terminerà il provvedimento disciplinare nei suoi confronti, il 15 Aprile 2015.
Fino ad allora, Peterson, non potrà partecipare ad alcuna attività della franchigia di Minneapolis e di alcun altro team NFL, nel caso i Vikes decidano di privarsene al termine della stagione; la motivazione legata alla sanzione inflittagli dalla lega, è la violazione della politica di condotta personale, che gli atleti sottoscrivono nel momento in cui entrano a far parte del mondo professionistico.
Peterson, tramite il suo entourage, ha comunicato che intende comunque presentare un’istanza di appello immediata.
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Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…