MINNESOTA VIKINGS at CHICAGO BEARS 13-21
Dopo un periodo nerissimo, i Bears vincono la loro prima partita casalinga della stagione contro i rivali Vikings, tenendo duro al termine di un primo quarto difficilissimo, nel quale i fantasmi del recente passato si erano rifatti vivi sotto forma del field goal, da 50 yards, di Blair Walsh, e del TD, su ricezione da 7 yds, di Rhett Ellison; sotto di 2 segnature, Chicago trova finalmente la forza di reagire, e inizia la rimonta andando a segno con Alshon Jeffery, che fa suo un lancio da 27 yards del solito, incostante, Jay Cutler, 31 su 43 per 330 yards, 3 TD pass e 2 intercetti.
Fermato, da Xavier Rhodes e Harrison Smith, prima dell’intervallo e sul finire del terzo periodo, il QB da Vanderbilt riesce comunque a ricucire il suo rapporto con la città e con il compagno di sempre Brandon Marshall, confezionando 2 passaggi vincenti, da 44 e 4 yds, che consentono ai padroni di casa di spiccare il volo in vista di un arrembante finale; nell’ultimo quarto, la prova di carattere decisiva, ovvero quella di frenare la possibile rimonta di Minnesota, che prova a rientrare in partita con un FG, 26 yards, del kicker, prima di arrendersi definitivamente nel drive conclusivo, terminato da Teddy Bridgewater, 18 su 28 per 158 yds, con un intercetto servito a Ryan Mundy.

SEATTLE SEAHAWKS at KANSAS CITY CHIEFS 20-24
Sfida combattutissima tra Chiefs e Seahawks, due squadre certamente non troppo spettacolari ma decisamente quadrate, e prontissime ad ostacolarsi a vicenda, limitandosi, l’un l’altra, i propri punti di forza; nonostante questo, Jamaal Charles, 20 portate per 159 yards, riesce comunque ad incidere pesantemente sul match, veicolandolo in favore dei padroni di casa già nel primo tempo, quando va a segno con 2 corse, da 1 e 16 yds, che permettono a Kansas City di presentarsi in vantaggio all’intervallo, dopo aver subito il TD, su ricezione da 7 yards, di Doug Baldwin, e i 2 piazzati, da 24 e 27 yds, di Steven Hauschka.
Vantaggio destinato a scomparire nel corso del terzo quarto, quando è invece Seattle a trovare le chiavi di lettura giuste per colpire, e rispondere al calcio, da 23 yards, di Cairo Santos, con la meta dell’ex Tony Moeaki, abile a mettere le mani su un lancio da 1 yd di Russell Wilson, 20 su 32 per 178 yards; segnatura che mantiene davanti gli ospiti per pochissimo tempo, giusto il tempo di sviluppare un nuovo drive per KC, che trova l’azione decisiva su una run, da 4 yds, di Knile Davis, ad inizio ultimo quarto.

ATLANTA FALCONS at CAROLINA PANTHERS 19-17
Poche settimane fa, i Falcons si erano visti sfuggire una vittoria all’ultimo secondo a causa di un field goal infilato dal kicker dei Lions, un conto aperto con la sfortuna che è stato saldato ieri, quando Ra’Shede Hageman è riuscito a bloccare l’ovale partita dal piede di Graham Gano, consentendo alla sua squadra di vincere la seconda partita consecutiva in trasferta; vittoria maturata fin dal primo quarto, con Kemal Ishmael abile ad intercettare Alex Cam Newton, 23 su 37 per 292 yards, nel suo primo drive offensivo del match.
Errore dal quale il QB di Carolina si riscatta comunque ad inizio secondo periodo, guidando la serie che si conclude con il field goal, da 23 yds, del kicker, al quale risponde, per ben 2 volte, da 34 e 42 yards, il collega; sempre Matt Bryant, smuove il box score anche nel corso del terzo quarto, dopo un altro pallone pizzicato a Newton, con un ulteriore calcio da 26 yds, prima che Roddy White trovi la strada dell’endzone ricevendo un pass, da 2 yards, di Matt Ryan, 31 su 45 per 268 yds.
Giocata che si rivela poi importantissima per l’esito finale del match, utile, per Atlanta, per rimanere incollata ai Panthers, che nel frattempo hanno ribaltato il parziale con le ricezioni di Kelvin Benjamin, 22 yards, e Philly Brown, 47 yds, prima di chiudere i conti a pochi secondi dal two minute warning, con il quarto piazzato della giornata di Bryant, a segno da 44 yards di distanza.

CINCINNATI BENGALS at NEW ORLEANS SAINTS 27-10
Altra sconfitta per i Saints, che dopo aver perso, in overtime, domenica scorsa con i Niners, si arrendono anche ai Bengals, nonostante il vantaggio, illusorio, iniziale firmato da Shayne Graham, su field goal da 31 yards; 3 punti ai quali hanno risposto nell’immediato gli ospiti, portatisi su un più 10 già prima dell’intervallo, grazie al primo touchdown della serata di Jermaine Gresham, su presa da 12 yds, e ai 2 piazzati di Mike Nugent, da 22 e 42 yards.
Dopo l’halftime, ancora avanti Cincinnati con un’altra ricezione, da 1 yd, del tight end da Oklahoma, che permette all’attacco guidato da Andy Dalton, 16 su 22 per 220 yards, di mantenere i nervi saldi e allontanare i possibili rischi di una rimonta da parte dei padroni di casa, che provano comunque a rifarsi sotto con Kenny Stills, pronto a ricevere un pass da 9 yds di Drew Brees, 33 su 41 per 255 yards, meno decisivo del solito in redzone; una segnatura che invece di rilanciare New Orleans, tiene ben vigili i Bengals, pronti a piazzare la zampata vincente con A.J. Green, a segno con una bella presa da 24 yds.

TAMPA BAY BUCCANEERS at WASHINGTON REDSKINS 27-7
Due intercetti lanciati nel primo quarto pesano tantissimo sulla prestazione di Robert Griffin III, 23 su 32 per 207 yards, che dopo essersi fatto pizzicare da Danny Lansanah nel drive d’apertura, decide di regalare il bis poco più tardi, facendosi fermare da Jonathan Banks, per il primo touchdown ospite della partita, su ritorno da 19 yds; passati già in vantaggio in precedenza, su un FG trasformato, da 32 yards, da Patrick Murray, i Buccaneers allungano ulteriormente nel secondo periodo, quando ancora il kicker va a segno da 38 yds di distanza, anticipando la segnatura con la quale i Redskins provano a rientrare in partita.
Roy Helu riceve il lancio da 30 yards del numero 10 e dona una nuova speranza a Washington, che però vanifica tutto nel secondo tempo, quando sul campo si vede solo un’attacco, quello di Tampa, che chiude definitivamente i conti con il rookie Mike Evans, ancora protagonista di una grandissima prestazione, 7 prese per 209 yds, nonché autore delle mete decisive, su passaggi, da 36 e 56 yards, di Josh McCown, 15 su 23 per 268 yds.

DENVER BRONCOS at ST. LOUIS RAMS 7-22
L’attacco guidato da Peyton Manning, 34 su 54 per 389 yards, perde due sue armi fondamentali, il receiver Sanders e il tight end Julius Thomas, e si inceppa, consentendo clamorosamente ai Rams di vincere una partita che li vedeva nettamente sfavoriti sulla carta; di rimando, alla franchigia del Missouri, fa bene il cambio di quarterback, con Shaun Hill, 20 su 29 per 220 yds, che riesce a colpire già nel primo quarto, lanciando in endzone Kenny Britt, a segno con uno splendido big play da 63 yards.
Il vero protagonista della serata è però Greg Zuerlein, che trasforma i 5 field goal, 37, 29, 22, 55 e 53 yds, e l’extra point della giornata, mantenendo sempre a distanza Denver, che riesce a perforare l’endzone dei padroni di casa con il solo Emmanuel Sanders, su ricezione da 42 yards, in chiusura di primo tempo; nell’affanno di recuperare, o costruire perlomeno qualcosa di decente, la squadra allenata da coach Fox fatica infatti a trovare le chiavi di lettura giuste sul campo, e il numero 18 incorre in due errori decisivi nel quarto finale, quando si fa intercettare prima da Alec Ogletree e poi da Trumaine Johnson, condannando i suoi alla terza sconfitta della stagione.

SAN FRANCISCO 49ers at NEW YORK GIANTS 16-10
Partita poco spettacolare tra Niners e Giants, decisa più che altro dagli errori, in serie, di Eli Manning, 22 su 45 per 280 yards, che con i 5 intercetti lanciati penalizza terribilmente la sua squadra, consentendo agli ospiti di ottenere la sesta vittoria stagionale nonostante una prestazione di non altissimo livello; avanti con Larry Donnell, su ricezione da 19 yds, i padroni di casa si fanno rimontare e superare già prima dell’intervallo, con 3 field goal di Phil Dawson, da 31, 37 e 44 yards.
Dopo l’halftime chiude i conti Michael Crabtree, che realizza sfruttando un bel lancio da 48 yds di Colin Kaepernick, 15 su 29 per 192 yards, prima che New York accorci le distanze con Josh Brown, su calcio da 43 yds; un ultimo sussulto che non serve però ai ragazzi di Coughlin a rientrare in partita, visto che nel tempo rimanente, la offense guidata dal numero 10 si farà fermare altre 3 volte dalla defense avversaria, con Eric Reid, Chris Culliver e Chris Borland, già autore di un intercetto nel primo quarto, che vanno ad aggiungersi a Michael Wilhoite sul box score del match.

HOUSTON TEXANS at CLEVELAND BROWNS 23-7
Pur senza Arian Foster i Texans si tengono aperta la strada per i playoffs grazie alla vittoria conquistata sul difficile terreno dei Browns, altra potenziale outsider nella corsa verso la posteason; con un positivo Ryan Mallett, 20 su 30 per 211 yards, nell’esordio da starter tra i professionisti, ed uno straordinario J.J. Watt che si improvvisa tight end ad inizio partita, i texani riescono a chiudere in vantaggio già il primo tempo, con la meta del defensive end, su pass da 2 yds, che apre le danze, anticipando di poco quelle dell’avversario Andrew Hawkins, a segno su ricezione da 32 yards, e del compagno di squadra Garrett Graham, su presa da 20 yds prima dell’halftime.
Nei secondi trenta non arriva l’atteso ritorno dei padroni di casa, che vengono infilati da 3 field goal di Randy Bullock, che trasforma da 46, 37 e 50 yards di distanza, senza riuscire a controbattere, ne trovare alcun modo di rientrare in partita; le speranze, scemano poi definitivamente, quando Brian Hoyer, 20 su 50 per 320 yds, si fa pizzicare a quattro minuti dal termine, consegnando la palla a Mike Mohamed e la quinta win stagionale a Houston.

OAKLAND RAIDERS at SAN DIEGO CHARGERS 6-13
Gioca infortunato Philip Rivers, 22 su 34 per 193 yards, e la produzione dei Chargers ne risente, faticando a tenere a distanza di sicurezza dei Raiders che sembrano essere meno peggio di quando dica la stagione e la classifica, soprattutto della West Division AFC; e dire che le premesse per assistere ad una sfida emozionante c’erano tutte, vista la partenza sprint dei padroni di casa, a segno nel drive d’apertura con Malcom Floyd, su ricezione da 22 yds.
Segnatura che non trova seguito per tutto il resto del match, nel quale entrambe i team troveranno modo di smuovere il tabellone solo attraverso i field goal, trasformandone due per parte; inizia Sebastian Janikovski, che dopo aver centrato i pali da 42 yards di distanza nel primo periodo, non si fa più vivo fino al quarto finale, quando realizza a 25 yds. Nel mezzo, la doppietta firmata da Nick Novak, che pareggia il conto, permettendo a San Diego di mantenersi sempre davanti, piazzando l’ovale con calci, precisi, da 23 e 52 yards.

DETROIT LIONS at ARIZONA CARDINALS 6-14
Un tempo e poi il buio, questo il sunto del match tra Lions e Cardinals che contava tantissimo in vista dei seed per i playoffs, e che, forse per paura, le due squadre hanno rinunciato a giocare nei secondi trenta, quando drive piuttosto lunghi, e privi di emozioni, hanno condotto la partita verso una mesta conclusione, che ha visto Arizona imporsi in virtù dei 2 touchdown realizzati nel primo quarto da Malcom Floyd, su altrettanti passaggi, da 42 e 12 yards, del quarterback Drew Stanton, 21 su 32 per 306 yds, un ex della sfida.
Ragazzo che proprio in Michigan non aveva trovato spazio a causa dell’arrivo di Matthew Stafford, 18 su 30 per 183 yards, ancora poco convincente ed assolutamente inconcludente, tanto che le uniche 2 segnature di Detroit sono arrivate su altrettanti piazzati di Matt Prater, da 50 e 28 yds; a peggiorare ulteriormente la sua prestazione, l’intercetto, messo a segno da Rashad Johnson, lanciato nel terzo periodo, quando ci sarebbe ancora stata la possibilità, per gli ospiti, di rientrare clamorosamente in partita.

PHILADELPHIA EAGLES at GREEN BAY PACKERS 20-53
Ancora una volta un match che vede coinvolti i Packers, non riesce a superare l’esame del primo tempo. Tanto basta infatti ai ragazzi di Mike McCarthy per aver ragione anche degli Eagles, messi fin da subito all’angolo da Aaron Rodgers, 22 su 36 per 341 yards, in grandissimo spolvero fin dalle battute iniziali e capace di sfornare 1 touchdown pass già nel first quarter, quando manda a segno Davante Adams, su presa da 6 yds, dando seguito al vantaggio iniziale di Mason Crosby, su FG da 27 yards, e anticipando, di poco, la segnatura su punt return di Micah Hyde.
Un 17-0 inatteso che è destinato ad aumentare nel secondo periodo, quando la franchigia del Wisconsin risponde con altre due realizzazioni, ricezione da 27 yds di Jordy Nelsone run da 1 yard di Eddie Lacy, ai field goal, entrambi da 33 yds, trasformati da Cody Parkey; calci che non aiutano Philadelphia ad avvicinarsi, ma anzi, conducono ancora più lontano i padroni di casa, che nel terzo quarto accelerano ulteriormente, rispondendo prima con un altro piazzato del kicker, da 33 yards, e poi con un ritorno su intercetto, 52 yds, di Julius Peppers.
A chiudere i conti, in mezzo alle 2 mete ospiti siglate da Jordan Matthews, presa da 10 yards, e Jeremy Maclin, ricezione da 20 yds, il lancio da 32 yards di Rodgers per il già citato Lacy, e il fumble return, da 39 yds, di Casey Hayward, che a 10 minuti dalla fine mette definitivamente al sicuro la vittoria numero sette della stagione.

NEW ENGLAND PATRIOTS at INDIANAPOLIS COLTS 42-20
Nel segno di Jonas Gray, autore di 38 portate per 199 yards e di 4 touchdowns, l’ottava win stagionale dei Patriots, che riescono a prendere le distanze dai Colts già nel primo tempo, quando, nonostante li 2 errori di Tom Brady, che si fa intercettare in altrettante occasioni da Mike Adams, sfruttano la vena realizzativa dell’undrafted rookie da Notre Dame, per segnare 2 mete e mettere 4 punti di distanza tra loro e i padroni di casa, a segno con il field goal, da 31 yds, di Adam Vinatieri, e con la presa, da 10 yards, di Hakeem Hicks.
Un divario che viene incrementato però nel secondo tempo, con Tim Wright che segna su pass da 2 yds del proprio quarterback e ancora l’ex Fighting Irish che mette a segno il terzo TD della serata, completando una run da 2 yards pochi minuti dopo un piazzato, da 53 yds, del kicker avversario; sempre Gray, risponde ancora direttamente a Anthony Castonzo, entrato in endzone ad inizio ultimo quarto su pass da 1 yard di Andrew Luck, 23 su 39 per 303 yds, che prova così a farsi perdonare l’errore commesso nel second quarter, quando era stato pizzicato da Devin McCourty. TD pass, del prodotto di Stanford, che comunque serve a malapena ad avvicinare New England, prontissima a chiudere i conti nell’immediato con l’uno due completato da Rob Gronkowski, che a metà dell’ultimo periodo realizza su ricezione da 26 yards.

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