Che in cabina di regia ci sia Nick Foles o Mark Sanchez, 20 su 37 per 332 yards e 2 TD pass, poco importa agli Eagles, che in trenta minuti di football sbrigano la pratica Panthers e mantengono imbattuto il loro Lincoln Financial Field, uno stadio finora dimostratosi una sorta di fortino inespugnabile per gli avversari del team allenato da Chip Kelly.
Squadra che inizia benissimo, soprattutto a livello difensivo, con 2 turnovers forzati agl’avversari nei primi loro due drive offensivi del match, fermando prima DeAngelo Williams, fumble nell’azione precedente al field goal, da 39 yds, di Cody Parkey, e poi Cam Newton, 25 su 40 per 306 yards, che subisce il primo dei 3 intercetti lanciati nella serata, consegnando, sulle proprie 43 yds, il pallone a Philadelphia, per la serie che porterà Darren Sproles a segnare il primo touchdown, su corsa da 8 yards, del Monday Night.
Una partenza sterile e complicata che Carolina prova a ribaltare subito dopo, riuscendo finalmente a raggiungere l’endzone dei padroni di casa con una run, da 1 yd, di Jonathan Stewart, al termine di un drive lunghissimo in cui l’attacco non commette errori, dando un po’ di respiro alla franchigia allenata da Ron Rivera.
Momentum che dura giusto un paio di drive, prima che ancora Sproles trovi il modo di bucare la difesa dei Panthers, sfruttando un three&out della offense per infilare lo special team avversario con un prorompente ritorno di punt da 62 yards, che apre le porte alla cavalcata, inarrestabile, degli Eagles, nel secondo quarto.
Prima dell’intervallo Philly segna infatti altri 2 touchdowns, con Jordan Matthews, su pass da 13 yds di Sanchez, e con Bradley Fletcher, che a poca distanza dal two minute warning pizzica, sulle 34 di Carolina, il pallone rilasciato da Newton e lo riporta oltre la linea di meta evitando i tentativi di tackle avversari.
Un uno-due che ha il potere di lanciare in orbita i ragazzi di Kelly e ridurre allo sconforto più totale i Panthers, i quali cadono ancora in errore a tredici, miseri, secondi dall’halfitme, quando, ancora una volta, il prodotto di Auburn si fa intercettare, fortunatamente senza conseguenze, da Nate Allen, in prossimità dell’endzone dei padroni di casa.
Dal concreto tentativo di rientrare in partita, gli ospiti si ritrovano sempre distanziati di 17 punti, con l’aggravante di aver meno mnuti sul cronometro per provare a rialzarsi; situazione che, comunque, è destinata ulteriormente a peggiorare di li a poco, quando un irronoscibile Newton, subendo uno dei 9 sacks della serata, perde l’ovale e la regala agli Eagles in una posizione comodissima per un altro touchdown, firmato da LeSean McCoy su corsa da 1 yard.
A chiudere definitivamente i conti, è però ancora Matthews, il rookie da Vanderbilt che oltre a chiudere da leading receiver, con 7 prese per 138 yds, del match, mette a segno il suo secondo TD della nottata, facendo suo un lancio da 18 yards di Sanchez; un’altra matricola, Kelvin Benjamin, salva poi la faccia a Carolina, e al suo quarterback, nei minuti finali della sfida, quando, complice un calo di attenzione, logico, da parte di Philadelphia, realizza 2 mete completando altrettante prese da 21 e 40 yds, che fissano il risultato, in favore degli Eagles, sul 45 a 21 finale.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
Presto per dirlo, certo, ma forse Sanchez potrebbe rendere di più qui che non a New York sponda (disastrata) Jets.