DETROIT LIONS at MINNESOTA VIKINGS 17-3
Altra vittoria per Detroit, che nonostante le assenze di Reggie Bush e Calvin Johnson, riesce a superare agevolmente Minnesota, approfittando di un attacco Vikings sterile ed incapace di raggiungere l’endzone, con un Teddy Bridgewater, 188 yards e 3 intercetti, che pare un lontanissimo parente del quarterback ammirato contro Atlanta un paio di settimane fa; prova a mischiare le carte Jerick McKinnon, che chiude con 82 yds totali, ma il potenziale erede di Adrian Peterson, da solo, non basta.
In una sfida in cui la fanno da padrone le difese, i Lions trovano il vantaggio ad inizio match, su pass da 9 yards di Matthew Stafford, 19 su 33 per 185 yds, per Theo Riddick, e poi mantengono il controllo con Matt Prater, su FG da 52 yards, prima che anche lui venga colpito dalla maledizione dei kicker di questo inizio stagione, e sbagli 2 successivi piazzati, regalando diverse occasioni, non sfruttate, a Minnesota per rientrare in partita; a chiuderla definitivamente, Joique Bell, con una run da 1 yd che rende innocuo il calcio finale di Matt Bryant, 40 yards.
JACKSONVILLE JAGUARS at TENNESSEE TITANS 14-16
Apre bene la domenica Jacksonville, che trova il vantaggio con l’esordiente, da starer, Storm Johnson, su corsa da 1 yard, nel primo drive di una partita che poi vede i Titans prendere il controllo nei restanti quarti, dopo che erano riusciti a ribaltare il 7-0 iniziale andando a segno con Ryan Succop, su calcio da 25 yards, e Jackie Battle su run da 1 yd; il veterano realizza nella sua unica portata della partita, lasciando la ribalta al rookie Bishop Sankey, 61 yards in 18 corse, e al backup QB Charlie Whitehurst, 17 su 28 per 233 yds, che prova a non far rimpiangere Locker.
L’ex Chargers non riesce a firmare alcun TD pass ma guida con sagacia l’attacco dei padroni di casa, permettendogli di trasformare 2 field goal, da 21 e 42 yards, che gli consentono di aumentare ulteriormente il divario nei confronti dei Jaguars, decisi a giocarsi il tutto per tutto nell’ultimo quarto; purtroppo, gli ospiti, oltrepassano la linea di meta quando è ormai troppo tardi, dopo che in precedenza Cecil Shorts III aveva perso un pallone fondamentale, grazie alla presa da 20 yds di Clay Harbor, 3 rec per 91 yards, su passaggio di Blake Bortles, 336 yds, 1 TD, 1 INT.
BALTIMORE RAVENS at TAMPA BAY BUCCANEERS 48-17
Il match dura praticamente un quarto, il tempo che gli serve ai Ravens per mettere a tappeto i Bucs, con 4 touchdown pass di uno scatenatissimo Joe Flacco, che completa 21 dei 29 passaggi tentati, per 306 yards totali, servendo Torrey Smith, in 2 occasioni, da 15 e 9 yds, Kamar Aiken, 17 yards, e Mike Campanaro, 19 yds, prima di dare il colpo di grazia definitivo con il big play da 56 yards per Steve Smith, utile a raggiungere il 38-0 dell’halfitime dopo il FG, da 46 yds, messo a segno da Justin Tucker.
Nel secondo tempo prova a farsi timidamente sotto Tampa, e dopo il calcio, da 47 yards, di Patrick Murray, riesce finalmente a raggiungere l’endzone di Baltimore grazie ad una ricezione completata da Mike Evans, 17 yds; peccato che tutto si rivela nuovamente inutile, con la franchigia del Maryland che allunga con una run da 4 yards di Bernard Pierce, anticipando, di poco, le segnature che chiudono la partita, il TD da 3 yards di Louis Murphy, su pass di Mike Glaennon e il piazzato da 49 del già citato Tucker.
DENVER BRONCOS at NEW YORK JETS 31-17
Partita più combattuta del previsto tra Denver e Jets, con i primi che si portano subito avanti con il field goal, da 37 yards, di Brandon McManus, prima di un’immediata risposta dei padroni di casa sull’asse Smith-Jace Amaro, a segno su un pass da 2 yds del proprio quarterback; nel secondo quarto la “ditta” Thomas&Thomas, inizia a dettar legge sul terreno di gioco, e i Broncos trovano un doppio vantaggio con le ricezioni di Damariyus, da 1 yard, e Julius Thomas, 22 yds.
Sempre il tight end triplica addirittura il divario dopo l’intervallo, quando viene pescato da Peyton Manning, 22 su 33 per 237 yards, con un TD pass, il terzo di giornata, da 4 yds, prima di un dirompente, e inaspettato, ritorno di New York, che trascinata da un buon Geno Smith, 23 su 43 per 190 yards, si rifà sotto con il calcio di Nick Folk, 30 yds, e la presa, da 2 yards, in endzone dell’ex della sfida, Eric Decker; purtroppo, la spinta biancoverde si interrompe sul più bello, a ventitré secondi dal termine, quando lo stesso QB si fa intercettare da Aqib Talib, per un pick six che vale il touchdown della quarta vittoria stagionale dei Broncos.
NEW ENGLAND PATRIOTS at BUFFALO BILLS 37-22
Dopo un quarto passato a studiarsi, Patriots e Bills iniziano a darsi battaglia nei secondi quindici minuti del primo tempo, con gli ospiti che si portando in vantaggio grazie al TD su ricezione, 1 yard, di Tim Wright, abile a raccogliere il lancio di un Tom Brady, 27 su 37 per 361 yds e 4 touchdown pass, tornato agl’antichi fasti, e capace di guidare con piglio il suo attacco, che non affonda, ma riesce comunque a mantenere a distanza Buffalo, nonostante la presa vincente, 7 yards, di Robert Woods, con i 2 field goal trasformati di Stephen Gostkowski, 42 e 53 yds, prima dell’intervallo.
Al rientro in campo la sfida si fa ancora più avvincente, e dopo una nuova meta di New England, realizzata da Brian Tyms su passaggio da 43 yards di Brady, tocca a Fred Jackson entrare in endzone, con una run da 1 yd che tiene vivi i padroni di casa, costretti ancora a capitolare a pochi minuti dal quarto finale per un nuovo piazzato, 40 yds, del kicker avversario; calcio che fa da preambolo ad uno straordinario ultimo periodo giocato da Brandon LaFell, che in circa sei minuti chiude ogni possibile discorso andando a segno con 2 spettacolari ricezioni, da 18 e 56 yards. Nel mezzo altro TD firmato Bills, con Kyle Orton, 24 su 38 per 299 yds, che confeziona il secondo pass vincente, 8 yards, di giornata servendo Chris Hogan, dopo essersi fatto intercettare in precedenza da Jaimie Collins ed aver perso un pallone fondamentale, al pari di un impalpabile C.J. Spiller, per l’esito del match.
CAROLINA PANTHERS at CINCINNATI BENGALS 37-37
Emozioni a non finire tra Carolina e Cincinnati, che regalano un bello spettacolo ai propri fans giocando una partita a viso aperto, piena di emozioni e segnature, soprattutto nell’ultimo quarto, quando si sono rincorse a vicenda prima di rinviare il tutto all’overtime; ad aprire le danze i Panthers, con il rookie Kelvin Benjamin che segna su una ricezione da
3 yards, anticipando di pochissimo il WR avversario Brandon Tate, che pareggia i conti in apertura di secondo quarto con una presa da 5 yds a pochissimi minuti dal vantaggio confezionato da Giovani Bernard, con una travolgente run da 89 yards.
Dopo due trasformazioni, di Graham Gano da 39 yds e Mike Nugent da 44 yards, che consentono ai Bengals di trovarsi davanti al giro di boa, gli ospiti cambiano passo nel terzo quarto, firmando il controsorpasso con le segnature su corsa di Fozzy Whittaker, 4 yds, e Cam Newton, 12 yards, che capitalizza al meglio gli errori del suo collega Andy Dalton, 33 su 43 per 323 yds, fattosi pizzicare in 2 occasioni, da Antoine Cason e Ron Harper, nel secondo tempo; il QB dei Bengals riesce comunque a farsi perdonare nel quarto finale, aperto con il drive che permette alla sua squadra di pareggiare i conti grazie ad un suo pass vincente per Mohamed Sanu, a segno con una rec. da 34 yds.
Pareggio che persiste fino alla fine dei tempi regolamentari con Greg Olsen, presa da 13 yards, Jeremy Hill, corsa da 3 yds, e Nugent, calcio da 38 yards, che smuovono il box score prima che il già citato Gano impatti il risultato in extremis, centrando i pali da 44 yds di distanza, dopo che in precedenza proprio Carolina pareva aver alzato bandiera bianca a causa dell’intercetto messo a segno da Reggie Nelson ai danni di Newton; ancora i due kicker, infine, protagonisti nell’overtime, con il veterano di Cinci che sbaglia il calcio decisivo, da 36 yds, dopo averne infilato uno da 42, immediatamente impattato da un piazzato da 36 yards del collega, in precedenza.
PITTSBURGH STEELERS at CLEVELAND BROWNS 10-31
Dopo un inizio in sordina e il field goal, da 20 yards, subito da Shaun Suisham, i Browns si tramutano in assoluti dominatori della sfida divisionale contro gli Steelers giocando un secondo quarto ai limiti della perfezione, nonché ribaltando completamente in proprio favore il punteggio grazie alle segnature di Isaiah Crowell, run da 5 yds, Jordan Cameron, ricezione da 51 yards su passaggio di Brian Hoyer, 8 su 17 per 217 yds, e Ben Tate, corsa da 8 yards
Sotto di 18 punti, con un attacco che fatica ad affondare il colpo, e una difesa non proprio infallibile, Pittsburgh impiega ancora un quarto, anche a causa dell’intercetto lanciato da Ben Roethlisberger, pizzicato da Cam Buster Skrine, per reagire, e lo fa solo dopo aver concesso un piazzato, da 40 yds, a Billy Cundiff, ed una nuova meta su corsa, da 1 yard, a Tate; ad accorciare le distanze, quando ormai è davvero troppo tardi, ci pensa Lance Moore, su imbeccata da 26 yds del proprio quarterback, che chiude con 21 passaggi completati su 42 per 228 yards.
GREEN BAY PACKERS at MIAMI DOLPHINS 27-24
Una vittoria che si riassume in una sola sequenza, ovvero il passaggio con cui Aaron Rodgers, 24 su 42 per 264 yards, pesca Andrew Quarless liberissimo in endzone, al termine di un ultimo drive, fantastico ed avvincente, condotto da lui stesso che conduce i Packers verso la quarta vittoria della stagione 2014, la seconda conquistata in trasferta; epilogo che chiude una partita iniziata benissimo da Green Bay, che aveva trovato il vantaggio nella serie iniziale sempre grazie ad un’invenzione del numero 12, abile a trovare Jordy Nelson, solissimo, nell’area di meta avversaria, dove lo ha servito con un pass da 9 yards.
Trovato il vantaggio, gli ospiti riescono a mantenerlo fino all’intervallo, sfruttando gli errori del QB avversario, che si fa intercettare in 2 occasioni, da Casey Heyward e Sam Shields, per respingere il loro attacco, al quale concedono un solo field goal, da 48 yds, nei primi trenta, rispondendo a loro volta con un piazzato, da 43 yards, di Mason Crosby; una tendenza, a rispondere colpo su colpo a Miami, che Green Bay prosegue al rientro dalla locker room, riportandosi in vantaggio con Randall Cobb, presa da 5 yds, dopo che i padroni di casa avevano impattato l’incontro con una presa, da 11 yards, del rookie WR Jarvis Landry.
Attacco Dolphins che spinge sull’acceleratore anche nel quarto finale, quando, inaspettatamente, si trovano a condurre grazie alla meta su corsa, 5 yds, di Lamar Miller e al TD di Mike Wallace, che riceve il secondo pass vincente della giornata di Ryan Tannehill, 20 su 31 per 244 yards; vantaggio che dura fino a 3 secondi dal termine, con i Packers che riescono a ribaltare il punteggio prima accorciando con un’altra trasformazione di Crosby, questa volta da 30 yds, e poi con la già citata presa di Quarless.
SAN DIEGO CHARGERS at OAKLAND RAIDERS 31-28
Non basta un Derek Carr, 18 su 34 per 282 yards, 4 TD pass e 1 intercetto, in forma smagliante per permettere ai Raiders di centrare la prima vittoria stagionale contro dei Chargers parsi tutt’altro che irresistibili, soprattutto in difesa, dove hanno rischiato di inficiare quanto di buono fatto dai compagni di squadra in attacco; avanti con Andre Holmes, su big play da 77 yds, i padroni di casa si fanno riprendere e superare dagli avversari, che realizzano con Eddie Royal e Malcom Floyd, entrambi su ricezione, da 29 e 5 yards, prima di azzerare nuovamente il divario, a pochi minuti dall’intervallo, con James Jones, che fa suo un lancio da 6 yds, in endzone, del proprio quarterback.
Nel secondo tempo prosegue il botta e risposta tra i due team, ma ad inseguire, questa volta, è San Diego, che si trova a dover rispondere ai touchdowns firmati da Brice Butler e, nuovamente, Holmes, a segno su passaggi da 47 e 6 yards del già citato Carr; al primo risponde il veterano Antonio Gates, con una rec. da 1 yd, al secondo, invece, provvede inizialmente un calcio di Nick Novak, 30 yards, prima che una corsa del rookie Branden Oliver, 1 yd, regali il vantaggio decisivo agli ospiti, ottenuto anche a causa dell’unico errore della partita di Carr, che si fa pizzicare, dall’altra matricola Jason Verrett, ad un minuto e venti secondi dal termine, perdendo anche la sfida a distanza con Philip Rivers, che chiude con 22 completi su 34 per 313 yards e 3 TD.
CHICAGO BEARS at ATLANTA FALCONS 27-13
Continua la crisi dei Falcons, che non riescono a ritrovare quel passing game spumeggiante che aveva fatto ben sperare i tifosi ad inizio stagione, cadendo anche in casa contro dei Bears ottimamente guidati da Jay Cutler, 26 su 38 per 381 yards e 1 TD pass a fine partita; ad aprirla, un field goal da 52 yds di Matt Bryant, al quale risponde, da 25 yards, il collega Robbie Gould ad inizio secondo quarto, che concede anche il bis prima dell’intervallo, da 28 yds, dopo che Josh Morgan aveva portato momentaneamente davanti Chicago con una ricezione da 3 yards.
Nel terzo periodo Atlanta riesce addirittura a pareggiare i conti, con un bel big play di Antone Smith, su pass da 41 yards di Matt Ryan, 19 su 37 per 271 yds, TD e INT, e con il FG, da 54 yards, del kicker veterano, prima di capitolare nuovamente sotto i colpi di uno scatenatissimo Matt Forte, che va a segno in 2 occasione a cavallo dei quarti finali, entrando in endzone dopo altrettante run da 6 e 9 yards, che gli permettono di chiudere con 80 yds conquistate in 17 portate.
DALLAS COWBOYS at SEATTLE SEAHAWKS 30-23
Jason Garrett conferma la parola data e da spazio anche ai backup di DeMarco Murray, ma quando decide di fare sul serio, e provare ad aver ragione dei Campioni in carica, decide di puntare nuovamente su di lui, consegnando nelle sue mani l’ovale della portata, da 15 yards, che si rivelerà poi decisiva, effettuata a circa tre minuti dal termine dalla partita; e dire che l’inizio dei Seahawks era stato piuttosto convincente, con Steven Hauscka a segno, su calcio da 33 yds, nel drive che ha aperto la sfida e Mike Morgan pronto a bissare subito dopo, in seguito ad un punt bloccato sulle 25 yards dalla difesa di casa.
Giocata che invece di lanciare in orbita Seattle, provoca un repentino risveglio Cowboys, in grado di ribaltare il punteggio nei diciassette minuti che li separano dall’intervallo, sfruttati appieno dai texani che vanno a segno con i due tight end, Gavin Escobar da 2 yds e Jason Witten da 3 yards, e con Dan Bailey, su piazzato da 42 yds; un ritorno che scuote parecchio anche i padroni di casa, reattivi e pronti a tornare davanti dopo la pausa, con un Russell Wilson che si assume l’onere della rimonta entrando in endzone dopo una corsa da 9 yards.
A pareggio nuovamente raggiunto, l’equilibrio viene mantenuto dai entrambe i kicker, prima che venga definitivamente rotto dalla già citata corsa di Murray, abile a finalizzare l’ennesimo drive ben condotto da un Tony Romo che sbaglia finalmente pochissimo, chiudendo con 21 completi su 32 per 250 yds e 2 TD pass; meno convincente, invece, il suo collega Wilson, che dopo il FG, 31 yards, del 30 a 23 di Bailey, avrebbe ancora la possibilità di agganciare Dallas, ma si fa intercettare sulle proprie 25 yds da Rolando McClain.
WASHINGTON REDSKINS at ARIZONA CARDINALS 20-30
Carson Palmer, 28 su 44 per 250 yards e 2 TD pass, ritorna al timone dei Cardinals e li guida ad una vittoria importantissima sui Redskins, sbagliando pochissimo e sfruttando ogni minimo errore avversario, soprattutto nel quarto finale, quando il suo collega Kirk Cousins, 24 su 38 per 354 yds e 2 touchdowns, riesce nell’incredibile record di lanciare 3 intercetti in 4 drive offensivi; turnovers che, innegabilmente, la franchigia capitolina paga a caro prezzo, e che inficiano quanto di buono fatto nei quarti precedenti, e principalmente nel primo tempo, quando controbattono alle ricezioni vincenti di Michael Floyd, 20 yards, e Larry Fitzgerald, 24 yds, andando a segno prima con un big play, da 64 yards, di DeSean Jackson e poi con Kai Forbath, che realizza 2 piazzati, da 28 e 43 yds.
Nei secondi trenta, Washington scompare definitivamente dal campo, lasciando via libera ad Arizona, che aumenta il divario con 3 field goal, da 33, 49 e 37 yards, del rookie Chandler Catanzaro, prima di subire la timida reazione ospite di Pierre Garcon, a segno con una presa da 5 yds nell’unico drive concluso positivamente dal proprio quarterback; lo stesso che, appena due minuti più tardi, azzera le seppur minime possibilità di rimonta facendosi pizzicare da Rashad Johnson, che dopo aver messo a segno il secondo intercetto della serata la riporta direttamente in endzone, per un TD su ritorno da 28 yds che chiude definitivamente il match.
NEW YORK GIANTS at PHILADELPHIA EAGLES 0-27
Continua a non brillare, ma è tremendamente efficace, l’attacco di Chip Kelly, che conquista la quinta vittoria stagionale alla guida degli Eagles confezionando uno shotout storico per i Giants, che non ne subivano uno da almeno 18 anni; ad aprire la splendida nottata di Philadelphia Cody Parkey, che centra i pali da 31 yards e pone le basi per l’affermazione della sua squadra, subito pronta a scavare un solco con gli avversari grazie ai 2 touchdown pass confezionati da Nick Foles, 21 su 34 per 248 yds e 2 intercetti, che, prima di farsi intercettare da Zack Bowman e Antrel Rolle, serve altrettanti passaggi vincenti a Zach Ertz, 15 yards, e James Casey, 26 yds, anticipando di poco una nuova trasformazione, da 45 yards, del kicker.
Sul 20 a 0 all’intervallo, il match diventa pura formalità per i padroni di casa, che decidono di controllare puntando con maggiore decisione sulle corse, e limitandosi ad entrare in endzone con il solo Darren Sproles, a segno con una run da 15 yds nonostante sia il compagno di squadra LeSean McCoy a chiudere da leading rusher indiscusso, con 149 yards conquistate in 22 portate; nei Giants, ancora poco convincente Eli Manning, 13 su 23 per 151 yds, che va ancora più in difficoltà quando si trova a guidare l’attacco orfano di Victor Cruz, che ha terminato la partita, e probabilmente la stagione, anzitempo, a causa della rottura del tendine rotuleo.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
Continua la makumba per i kicker di Detroit…..Ieri un bel 1 su 3….dai che stabiliscono il record storico di errori. Grande Nota di merito per la finta di incompleto di Rodgers….una vera magata…..uaohhhh