CHICAGO BEARS at CAROLINA PANTHERS 24-31
Dopo tre sconfitte consecutive Carolina ritrova la strada per la vittoria puntando con decisione sulla no-huddle offense, e complice una difesa in grado di produrre ben 4 turnovers nel secondo tempo, riesce ad imporsi su una Chicago che sembrava sul punto di prendere il volo nei primi trenta, quando aveva risposto con i TD di Matt Forte, ricezione da 10 yards, Jay Cutler, su corsa personale da 10 yds, e Alshon Jeffery, presa da 25 yards, alla segnatura iniziale di Philly Brown, che aveva inaugurato il box score del match con un punt return da 79 yds.
Un tris di realizzazioni alle quali aveva posto un freno l’ex Bears Greg Olsen, a segno sul pass di Cam Newton, 255 yards, 2 TD, 1 INT, a pochi secondi dall’intervallo, accorciando le distanze prima del momentaneo pareggio firmato da Chris Ogbonnaya, su run da 1 yd; il tight end da Miami, FL, concede la replica più tardi, a 2:18 dal termine, ricevendo in endzone il lancio, da 6 yards, che decide, di fatto, la partita, regalando il vantaggio definitivo ai Panthers dopo che i field goal dei rispettivi kicker, Robbie Gould da 45 yds e Graham Gano da 44 yds, avevano mantenuto l’equilibrio inalterato, anche grazie ai ripetuti errori del QB di Chicago, che si è fatto pizzicare da Thomas DeCoud e Roman Harper in drive che avrebbero permesso al team allenato da Marc Trestman di tornare a condurre.

CLEVELAND BROWNS at TENNESSEE TITANS 29-28
Incredibile comeback di Cleveland, che entra nella storia della NFL grazie alla rimonta più grande messa a segno da una squadra in trasferta, ottenuta dopo aver recuperato l’iniziale svantaggio di 25 punti accumulato nei primi due quarti, nei quali avevano contrapposto il solo piazzato di Billy Cundiff, ai 4 touchdowns realizzati dai padroni di casa, a segno in 2 occasioni con Kendall Wright, entrambi su ricezioni da 11 yds, con Jake Locker, su corsa da 11 yards, e con Justin Hunter, pescato con una bomba da 75 yds da Charlie Whitehurst, backup quarterback entrato in campo per sostituire il numero 10, infortunatosi al pollice della mano destra.
Paradossalmente, senza il prodotto di Washington, e nonostante l’impatto positivo della sua riserva, i Titans si perdono, già prima dell’intervallo vedono il loro vantaggio ridursi a causa del passaggio ricevuto in endzone, 6 yds, da Jim Dray, che apre la strada al dirompente ritorno Browns che trova sfogo nel quarto finale, dopo che Cundiff aveva ulteriormente accorciato nel terzo periodo, su FG da 42 yds; a completare l’opera il punt bloccato da Tank Carder, per la safety del momentaneo 15 a 28, e i 2 touchdowns firmati da Travis Benjamin, che realizza su altrettanti passaggi, 17 e 6 yards, completati da un Brian Hoyer in grandissima forma, capace di chiudere con 292 yards, 3 TD pass e 1 intercetto, ininfluente, messo a segno da Michael Griffin, protagonista, nonostante la sconfitta, del match con 14 tackles e 1.0 sack.

ST. LOUIS RAMS at PHILADELPHIA EAGLES 28-34
Continuano a vincere, ma mai a convincere del tutto, gli Eagles di Chip Kelly, che riescono a spuntarla nonostante la rimonta finale dei Rams, capaci di recuperargli 21 punti in poco più di un quarto, dopo essere stati nettamente distanziati nei tre disputati in precedenza, ed aperti da un primo giocato al limite della perfezione dai padroni di casa, a segno con la safety Chris Maragos, su ritorno da 10 yards successivo ad un punt bloccato, e con 2 calci, 26 e 27 yds, del kicker Cody Parkey; trend realizzativo che prosegue anche nei secondi quindici minuti, con Riley Cooper che riceve in endzone un pass da 6 yards del proprio quarterback ristabilendo un divario che, in precedenza, aveva cercato di ridurre Brian Quick, con una presa da 8 yds.
Ancora Philadelphia avanti dopo l’halftime, prima con un fumble return da 0 yd di Cedric Thornton, e poi con Jeremy Maclin, ricezione da 24 yards, pescato da un Nick Foles che sforna un’altra prestazione in chiaroscuro, concludendo con 207 yds lanciate, per 2 TD pass e 1 INT, messo a segno da E.J. Gaines; dopo la segnatura del 34-7 la macchina di Kelly si inceppa, e St.Louis prova a recuperare raggiungendo ripetutamente l’endzone, con Benny Cunningham sul finire del terzo quarto, corsa da 14 yards, con Kenny Britt, presa da 30 yds, ed infine ancora con Quick, questa volta a segno con una rec. Da 5 yds che conduce i ragazzi di coach Fisher ad un passo dal sogno. A spegnerlo, una defense Eagles che si riprende in tempo, annullando i tentativi di Austin Davis, 29 su 39 per 475 yards e 3 TD pass, nell’ultimo drive Rams del match.

ATLANTA FALCONS at NEW YORK GIANTS 20-30
Tre quarti in assoluto equilibrio spazzati via da quindici minuti finali dominati dai Giants, che trascinati dai rookie Andre Williams, 20 portate per 68 yards e TD, e Odell Beckham Jr., 4 ricezioni per 44 yds e 1 touchdown, si impongono sui Falcons, recuperando lo svantaggio di 10 punti che si era formalizzato dopo la metà del terzo periodo, quando Antone Smith aveva messo a segno la meta del 20-10 involandosi in endzone per completare una presa da 74 yards; prima dell’unico TD pass lanciato in giornata da Matt Ryan, 316 yds e 1 intercetto, Atlanta aveva risposto, per le rime, alle segnature di New York, con Steven Jackson, corsa da 10 yards, ad annullare il 7-0 iniziale di Reuben Randle, ricezione da 3 yds, e Matt Bryant abile a controbattere al field goal di Josh Brown, 49 yards, con 2 piazzati da 20 yards.
Risposte che sono poi però mancate nel momento decisivo della sfida, quando il rookie RB da Boston College ha accorciato con una run da 3 yds, anticipando di poco il sorpasso firmato dalla matricola proveniente da LSU, che ha indirizzato il match in favore dei padroni di casa ricevendo il passaggio vincente, da 15 yards, di Eli Manning, 19 su 30 per 200 yards, prima che altri 2 calci di Brown, da 50 e 25 yds, consegnino definitivamente la vittoria nelle mani dei Giants.

TAMPA BAY BUCCANEERS at NEW ORLEANS SAINTS 31-37
Impegno più difficile del previsto per i Saints, che hanno bisogno di un overtime, e di un po’ di fortuna, per aver ragione dei rivali Buccaneers dopo averli ripresi a poco più di 2 minuti dal termine del match; una sfida combattuta ed emozionante, che ha visto proprio il team casalingo andare per primo in vantaggio, grazie a 2 FG di Shayne Graham, 30 e 29 yards, e alla meta su passaggio, 15 yds, di Pierre Thomas, e chiudere comunque davanti all’intervallo nonostante gli avversari avessero accorciato con un piazzato di Patrick Murray, 55 yards, e una ricezione da 20 yds di Louis Murphy.
Segnatura che apre delle crepe nella difesa di New Orleans e regala qualche certezza in più a Tampa, in grado di firmare il sorpasso con Bobby Rainey, run da 9 yards, e Danny Lansanah, che va a segno su ritorno da 33 yds dopo aver pizzicato un ovale messa in aria da Drew Brees; il QB di casa, 375 yards, 2 TD pass e 3 INT, si rifà pochi minuti più tardi, pescando Travaris Cadet con un passaggio da 5 yds in endzone, prima di un nuovo vantaggio ospite, ottenuto ad inizio ultimo quarto con Robert Herron, abile a scivolare dietro i difensori e far suo un lancio da 9 yards di Mike Glennon, 249 yds, 2 touchdown e 1 intercetto.
Sempre Glennon, dopo aver guidato la rimonta Bucs, partecipa involontariamente anche a quella Saints, favorendola con il sack subito all’interno della propria endzone, qualche play dopo il TD su corsa di Thomas, che con una portata da 27 yards aveva tenuto vivo il match, impattato a pochi secondi dal two minute warning da un nuovo piazazato di Graham, 44 yds, e deciso, a sei minuti, circa, dall’inizio dell’overtime da Khiry Robinson, a segno con una run da 18 yards.

HOUSTON TEXANS at DALLAS COWBOYS 17-20
Sono necessari i tempi supplementari anche per decidere il derby texano tra Houston e Dallas, conclusosi in favore dei secondi grazie al field goal da 49 yards trasformato da Dan Bailey, che si fa così perdonare il calcio sbagliato in precedenza, con il quale avrebbe potuto scrivere la parola fine al match già prima dell’overtime; un errore che ha portato alla luce vecchi fantasmi sia ai Cowboys, sia al loro coach Jason Garrett, abile a mantenere i nervi saldi in una partita combattutissima e sbloccata da un piazzato del suo stesso kicker, 33 yds, ad appena undici secondi dall’intervallo.
Decisamente più spettacolari i restanti quarti, con Arian Foster che sale in cattedra e sforna 2 corse in endzone, da 15 yds e 1 yd, a corredo di una prestazione di altissimo livello, chiusa con 154 yards conquistate in 23 portate; nel mezzo le risposte di Terrence Williams, presa da 43 yds, e Dez Bryant, ricezione da 2 yards, e la controrisposta di Randy Bullock, su FG da 29 yds che non è bastato a frenare Tony Romo, 324 yards, 2 TD, 1 INT, e compagni.

BUFFALO BILLS at DETROIT LIONS 17-14
Si confermano inarrestabili fuori casa i Bills, che a quattro secondi dal termine regalano una gioia incontenibile al loro coordinator Jim Schwartz consegnandoli l’agognata rivincita in casa dei Lions, team che ha allenato fino al termine della scorsa stagione, prima di essere sostituito da Jim Caldwell; vittoria resa ancora più dolce dopo un inizio di partita che sembrava aver indirizzato il match in netto favore dei padroni di casa, avanti con Golden Tate, su passaggio da 9 yds di un Matthew Stafford poco convincente, 18 su 31 per 221 yards, TD e intercetto, e Rashean Mathis, che riporta in endzone un pallone pizzicato sulle 41 yds a Kyle Orton.
Il quarterback scelto da Doug Marrone per sostituire il deludente E.J. Manuel, non inizia con il piede giusto la sua nuova avventura con Buffalo, ma riesce comunque a mantenere in partita il suo team affidandosi ai piazzati di Dan Carpenter, 45 e 25 yards, prima di condurre finalmente un drive vincente, completandolo con il TD pass, 2 yards, confezionato per Chris Gragg; a questo, è seguita la run di Fred Jackson per la conversione da 2 punti che ha permesso alla franchigia newyorkese di pareggiare i conti, prima di sferrare il sorpasso decisivo con l’ex K di Miami, a segno con una bomba da 58 yds. Kicker che è ormai una croce, invece, per Detroit, penalizzata, oltremodo, dai 3 errori su calcio di Alex Henery, che ha fallito anche il possibile FG della vittoria a 21 secondi dal termine.

BALTIMORE RAVENS at INDIANAPOLIS COLTS 13-20
Partita poco emozionante tra Ravens e Colts, segnata più dagli errori dei rispettivi attacchi, 5 turnovers in totale, che dalle giocate indimenticabili degli stessi, affidatisi quasi esclusivamente ai propri kicker per far smuovere il box score al termine dei vari drive offensivi; ad aprire le danze sono i padroni di casa con Adam Vinatieri, che va a segno da 38 e 34 yards prima di passare la palla al collega Justin Tucker, abile ad accorciare con un piazzato da 52 yds sul finire del primo tempo.
Nel secondo, aperto dal primo drive vincente di Indianapolis, che raggiunge l’endzone con Dwayne Allen, su imbeccata da 6 yards del proprio QB, qualche emozione in più per gli spettatori del Lucas Oil Stadium, che dopo aver osservato un nuovo calcio di Tucker, da 27 yds, infilarsi tra i pali, si godono il botta e risposta finale, con 2 touchdowns su corsa nel giro di un minuto, o poco più; a realizzarli, la stella di casa, su run da 13 yards, Andrew Luck, in ombra, 312 yds, 1 TD, 2 intercetti, come l’avversario Joe Flacco, 235 yards e 1 INT, e il runner di Baltimore Justin Forsett, a segno con una portata da 11 yds.

PITTSBURGH STEELERS at JACKSONVILLE JAGUARS 17-9
Pittsburgh fatica ad aver ragione di Jacksonville, nonostante il divario tecnico, e di esperienza, che vige tra i due team, in costante lotta fino al termine del match dopo che gli ospiti avevano provato, inutilmente, a prendere il largo già nel corso del secondo quarto, quando avevano risposto al primo field goal di Josh Scobee, 43 yards, con il piazzato di Shaun Suisham, 24 yds, e la meta su ricezione di Michael Palmer, 1 yard, abile a far suo l’unico TD pass confezionato in giornata da Ben Roethlisberger, 26 su 36 per 273 yards e touchdown.
I Jaguars provano a rimanere in partita ancora con il kicker veterano, che a cavallo tra il secondo e il terzo periodo trasforma altri 2 piazzati, da 35 e 36 yds, ma sono costretti ad arrendersi ad inizio ultimo quarto alla segnatura decisiva degli Steelers, che diventano imprendibili dopo che Brice McClain riporta in endzone il pallone appena pizzicato a Blake Bortles, 191 yds e 2 intercetti, parso ancora troppo discontinuo nelle sue trame di gioco.

ARIZONA CARDINALS at DENVER BRONCOS 20-41
Denver festeggia il cinquecentesimo touchdown pass della carriera di Peyton Manning, 31 su 47 per 479 yards, 4 TD pass e 2 intercetti, confermando la propria imbattibilità all’interno delle mura amiche del Mile High con la terza vittoria stagionale ottenuta ai danni degli Arizona Cardinals, che vedono invece terminare la loro striscia proprio nella casa dei Broncos, costretti a restar vigili fin dalle prime battute, con Julius Thomas, presa da 7 yds, abile a rispondere all’uno-due realizzato da Chandler Catanzaro, a segno su FG da 33 e 48 yards.
Nel secondo quarto sale in cattedra Demariyus Thomas, che competando 2 splendide ricezioni da 31 e 86 yds, permette ai suoi di distanziare nuovamente gli avversari, nel frattempo rifattisi sotto con una meta su corsa, 5 yards, di Andre Ellington; sempre il runner al secondo anno da Clemson tiene viva la sfida nel terzo periodo, quando va nuovamente a segno con un spettacolare big play da 81 yards, consentendo al rookie QB Logan Thomas, subentrato a Drew Stanton, di completare il suo primo, e finora unico, passaggio da professionista. Invece di riaprire il match, la giocata dei Cards, serve a risvegliare i Broncos, che bissano, FG da 41 yds, con Brandon McManus, già andato a segno poco prima da 44 yards, prima di spiccare il volo definitivo con un’altra ricezione di Julius Thomas, 12 yds, e una corsa, da 8 yards, di Juwan Thompson.

KANSAS CITY CHIEFS at SAN FRANCISCO 49ers 17-22
Si danno battaglia per quattro quarti Kansas e San Francisco, con questi ultimi che riescono a spuntarla al termine del match grazie alla grandissima precisione del veterano Phil Dawson, capace di chiudere con una serie finale di 3 field goal trasformati, da 52, 27 e 30 yards, che regalano la terza vittoria dell’anno ai Niners, costretti ad inseguire fin dalle battute iniziali, quando gli avversari avevano trovato un primo vantaggio con una ricezione, da 2 yds, del tight end Travis Kelce; a questa, manco a dirlo, avevano contrapposto un calcio del kicker, da 31 yds, prima che un altro piazzato, questa volta firmato da Cairo Santos, permettesse ai Chiefs di ristabilire le distanze all’inizio del secondo periodo.
Quarto in cui Dawson è chiamato ad accorciare ancora una volta il divario, su FG da 55 yards, prima del sorpasso realizzato da Stevie Johnson, a segno su passaggio da 9 yds di Colin Kaepernick, 14 su 26 per 201 yards; al quarterback di casa, risponde poco dopo il collega Alex Smith, 175 yards, 2 TD pass, 1 intercetto, che consegna l’ovale nelle mani di De’Anthony Thomas, presa da 17 yds, prima di farsi intercettare, in un drive che avrebbe potuto cambiare le sorti del match, da Perrish Cox a pochi secondi dalla pausa dei due minuti.

NEW YORK JETS at SAN DIEGO CHARGERS 0-31
Ritorno al passato per i Chargers, che conquistano la quarta vittoria della stagione sfruttando la ritrovata connessione tra Philip Rivers, 20 su 28 per 288 yards, 3 TD pass e 1 intercetto, e Antonio Gates, destinatario di 2 dei 3 passaggi completati in endzone dal proprio quarterback; il tight end da Kent State va a segno da 8 e 12 yds, aprendo la strada allo shutout dei californiani, che prima dell’intervallo vanno ancora dentro, corsa da 15 yards, con il rookie runningback Branden Oliver, promosso a RB #1 dopo l’uscita dal campo per concussion dell’attuale starter Donald Brown.
Sempre l’undrafted da Buffalo segna ancora nel corso del terzo periodo, ricevendo un lancio da 9 yards di Rivers che rende ancora più pesante il distacco, prima del field goal di Nick Novak, da 34 yards, che fissa il punteggio sul 31-0 finale, con i Jets che si affacciano sul tabellone solo per l’intercetto realizzato da Phillip Adams; assenti ingiustificati, i due quarterback, con Michael Vick, 8 su 19 per 47 yds, che non convince dopo essere stato chiamato sul terreno di gioco per sostituire il giovane collega Geno Smith, 4 su 12 per 27 yards e 1 INT.

CINCINNATI BENGALS at NEW ENGLAND PATRIOTS 17-43
Per una notte torna a risplendere la stella di Tom Brady, 24 passaggi completati su 35 tentati per 292 yards e 2 TD pass, che guida alla vittoria i Patriots mantenendo l’imbattibilità all’interno del Gillette Stadium, teatro di un Sunday Night senza storia con i Cincinnati Bengals, usciti presto dal match dopo l’inizio dirompente dei padroni di casa, balzati al comando fin da subito con la corsa da 1 yard di Stevan Ridley e la presa da 17 yds di Tim Dwight; a poco serve la reazione ospite, con Mike Nugent che accorcia su field goal, 23 yards, prima di un nuovo allungo bostoniano, firmato da Stephen Gostkowski, che piazza l’ovale tra i pali da 48 e 19 yds di distanza.
Il trend non cambia nel secondo tempo, e ad ogni segnatura di Cinci, ne corrisponde una di New England, che mantiene invariato il distacco rispondendo colpo su colpo, e controbattendo al drive vincente in apertura di terzo quarto, con i Bengals che accorciano grazie a Moahmed Sanu, su ricezione da 37 yards, con la presa, da 16 yds, in endzone di Robert Gronkowski e il fumble riportato in meta, dopo una corsa da 9 yards, di Kyle Arrington; avanti di 24 punti, i Pats si fanno infilare da A.J. Green, che riceve il secondo TD pass della serata di Andy Dalton, 15 su 24 per 204 yards, prima di chiudere definitivamente i conti con altri 3 field goal trasformati dal loro kicker, che realizza da 23, 47 e 33 yds per il 43 a 17 finale.

4 thoughts on “NFL – Week 5: i risultati

  1. @atorre: mi piace Detroit come squadra, ma “gufo” sui FFGG in maniera incredibile! ;-)

    • Il mio l’ho fatto…..sono andato sul sito dei Lions e sulla pagina di approfondimento che parla del Kicker ho lasciato il suggerimento….TAVECCHIO…TAVECCHIO…TAVECCHIO

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