Si è diffusa a macchia d’olio la notizia che in giornata è spuntato un nuovo video, da alcuni definito “di una violenza inaudita” su quello che accadde in un casinò di Atlantic City nel mese di febbraio, tra il runningback Ray Rice e la sua, allora, fidanzata Janay Palmer (diventata successivamente sua moglie), con la quale ebbe uno scontro piuttosto acceso in ascensore.
Nel nuovo contributo, mandato in onda da TMZ Sport e derivante dalle riprese delle telecamere interne del casinò, si intravede l’ormai ex Ravens colpire ripetutamente la moglie, addirittura fino a mandarla a tappeto, poi spintonarla contro una ringhiera, ed infine trascinarla di forza verso l’ascensore.
Immagini dure che hanno generato una serie di reazioni improvvise da più fronti, in seguito anche ad una posizione dell’opinione pubblica contraria alla squalifica di 2 settimane che la National Football League aveva precedentemente comminato al giocatore, definita “troppo morbida” da più parti.
A prendere i primi provvedimenti, il commissioner Roger Goodell, che tramite l’account twitter della lega ha annunciato che, sulla base delle nuove prove video che sono state rese disponibili oggi ha deciso di sopendere a tempo indeterminato Ray Rice, mettendolo di fatto alla porta dopo averlo, almeno in un primo tempo, parzialmente perdonato.
Poco dopo, la bomba sganciata da Baltimore con un comunicato freddo e stringato apparso sul sito ufficiale della franchigia: “I Baltimore Ravens hanno risolto il contratto di RB Ray Rice questo pomeriggio”, che segna quindi la fine del rapporto tra il team che lo stesso runner ha condotto al successo solo un paio di stagioni e uno degli atleti più importanti del football professionistico.
Una bruttissima pagina che, ancora una volta, dimostra come la disciplina non guardi in faccia nessuno nel mondo sportivo americano, e segna, in modo indelebile, il futuro di un ragazzo di 27 anni che vede il suo sogno svanire, molto probabilmente, per sempre, o, perlomeno, subire un lungo stop.
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Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…