Sono stati oggi resi noti i dettagli della trade che ha portato Kevin Love a Cleveland alla corte di Lebron James: oltre a Cavs e Twolves, si è inserita nella trade anche Philadelphia.

A Minnesota vanno quindi Andrew Wiggins, Anthony Bennett, e Thaddeus Young (dai Sixers).

A Philadelphia vanno invece Alexey Shved, Luc Mbah a Moute (da Minnesota) e la prima scelta 2015 dei Miami Heat di proprietà dei Cavs.

Sul momento, pare una trade che accontenta tutti: Lebron ha un secondo violino come forse non ha mai avuto prima, e cioè un lungo realizzatore-passatore che può aprire il campo e togliergli pressione in attacco.

I TWolves escono da una situazione molto difficile, con il proprio miglior giocatore che si sapeva sarebbe andato via comunque, ottenendo in cambio non solo quello che si ritiene essere il nuovo rookie sensazione dai tempi di Lebron, ma anche la prima scelta assoluta dello scorso anno e un lungo sottovalutato ma efficacissimo come Young.

I Sixers, come al solito, fanno incetta di giocatori con contratti in scadenza e di prime scelte future.

 

5 thoughts on “NBA – Kevin Love ai Cavs: i dettagli della trade

  1. Monumento al GM di Minnesota, ha monetizzato benissimo la cessione di Love, molto curioso di vedere i TWolves il prox anno.

  2. Ottime mosse sia per Minnesota,sia per i cavs (che adesso hanno un bel po’ di pressione addosso,forse anche di più dei primi heat versione big three).l’unica franchigia di cui davvero non capisco il progetto è philly…hanno due centri (entrambi rotti e con futuro incerto…) e zero certezze,a parte una marea di scelte,che non necessariamente saranno altissime…avranno difficoltà a raggiungere il minimo sul salary,al monento mi sembra siano a 24 mln…

  3. Mi sembra che Minnesota si sia mossa molto bene, ottenendo il massimo possibile dalla cessione di Love. Forse quest’anno sarà di transizione, ma se dietro la buona trade ci sono idee chiare, credo che il futuro vedrà i TWolves protagonisti. I Cavs rischiano molto, ma possono davvero essere vincenti subito.

  4. Se il GM dei Cavs avesse tenuto duro, magari fino a gennaio, forse Minnesota si sarebbe potuta accontentare della stessa trade con Waiters al posto di Wiggins, ed avrebbe creato una vera corazzata; tuttavia, Lebron probabilmente spingeva alla follia per avere Love subito, e una strategia attendista sarebbe stata giocoforza più rischiosa: se ad esempio alla fine Golden State si fosse decisa a mettere sul piatto Thompson, o fosse spuntata una qualsiasi altra concorrente con un’offerta allettante per i T’Wolves, il giocatore sarebbe stato perso e James non l’avrebbe certo presa bene. Inoltre anche così la trade ha senso per entrambe: Love è un giocatore che sposta fin da subito, e porta molte più certezze che incognite (qualcuno ha detto difesa-telepass?); Wiggins ha tutti i numeri per diventare forte quanto e forse più di lui, ma nel medio-lungo periodo, ed è comunque un ragazzo di 19 anni che deve ancora affrontare l’ambientamento in Nba…considerando che Lebrone va per i 30, è chiaro che un progetto che allestisce una squadra potenzialmente da titolo in un paio d’anni al massimo (il tempo di amalgamarsi e conoscersi ci vuole, e in più Blatt è esordiente in Nba e nessuno garantisce che faccia per forza bene) sia preferibile ad uno incentrato su un secondo violino che potrebbe raggiungere le sue massime potenzialità anche in 4 o 5 anni, perchè è evidente che senza James al massimo delle sue capacità, il titolo diventa una chimera, e il contributo di un Choosen One 34enne non può essere lo stesso di uno 30enne

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