E’ andata come tutti si aspettavano: una partenza forte di Miami, in particolare di Lebron James, 17 punti nel primo quarto, e la solita inarrestabile rimonta degli Spurs.
Alla fine sarà 104-87 Spurs, guidati dal solito Kawhi Leonard, 22 punti e 10 rimbalzi in 33 minuti, nominato neanche tanto a sorpresa MVP delle Finali a soli 22 anni.
E’ la vittoria più bella per Tim Duncan, 38 anni, 15 anni dopo il suo primo titolo, quello del 1999: un esempio inimitabile di giocatore longevo, tecnico e decisivo sia in attacco che in difesa. Per lui 14 punti, 8 rimbalzi e 2 stoppate in 33 minuti, e una doppia doppia di media nelle Finals (15+10). Per questo incredibile campione qualcuno ipotizza che possa essere stata l’ultima partita in carriera, anche se il giocatore ha sempre detto che finchè il fisico regge avrebbe continuato a giocare.
Decisivo, in questa Gara5, Manu Ginobili, fondamentale nel non lasciar scappar via gli Heat nel primo periodo, con 19 punti, +21 di plus minus e una incredibile schiacciata contro la difesa schierata degli Heat.
Insieme a lui, merita una citazione l’incredibile Patty Mills, guardia tascabile proveniente dalla terra dei canguri, che con una incredibile serie di triple (alla fine avrà 5 su 8 dall’arco per complessivi 17 punti) ha scavato il solco decisivo nel terzo quarto.
E’ campione NBA anche il nostro Marco Belinelli, l’ultimo arrivato in casa Spurs, poco utilizzato in questi playoffs ma che quando è stato chiamato ha sempre risposto presente: per lui, in questa gara conclusiva, 8 minuti, 4 punti con 2/3 al tiro.
Una menzione speciale infine per Tony Parker, partito molto contratto con uno 0/11 al tiro che diventerà invece 7/18 alla fine, con tutti i canestri decisivi per mettere in sicurezza la partita nel quarto periodo.
In casa Miami Lebron James esce a testa alta con un’altra partita da 31 punti, 10 rimbalzi, 5 assist e 2 stoppate: la sconfitta in Finale non è sicuramente colpa sua.
Molto deludenti, ancora una volta i suoi compagni: irriconoscibile Dwyane Wade, che dopo essere stato risparmiato tutto l’anno ha chiuso l’ultima gara con 11 punti e 4/12 al tiro, annichilito dalla difesa Spurs e probabilmente anche dal suo fisico non più competitivo a questi livelli.
Il terzo dei Big3, Chris Bosh, ormai disabituate a recitare da protagonista, ha avuto alcune fiammate ma si è fermato comunque ad un modesto 13 punti e 7 rimbalzi.
Complessivamente, Miami sembra arrivata ad un punto di svolta: nell’estate saranno da rinnovare / prolungare i contratti dei Big3, ma solo James sembra essere in uno stato fisico e mentale tale da meritare il massimo, mentre la squadra avrebbe bisogno di innesti giovani per togliere pressione e lavoro sporco dalle spalle dei Big3.
Max Giordan
segue l’NBA dal 1989, naviga in Internet dal 1996.
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